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    MotoGp, Vinales e il confronto con Espargaro: “Non lo copierò”

    ROMA – Aleix Espargaro sta facendo volare l’Aprilia nelle prime uscite stagionali della MotoGp, occupando attualmente la seconda posizione nella classifica piloti. Per la casa italiana, però, c’è anche una nota più stonata, in quanto Maverick Vinales non sta riuscendo ad ottenere gli stessi risultati, avendo come miglior piazzamento un settimo posto in Argentina. Interpellato da The-Race sul confronto con Espargaro, l’ex pilota della Yamaha ha spiegato: “Il punto forte di Aleix è la frenata, soprattutto il frenare molto profondo in curva. È da sei anni che lavora allo sviluppo della moto, e ne trae profitto, perché è questa la qualità nel suo stile di guida, frenare fino all’apice della curva. Ha molto feeling nel farlo, cosa che io non ho. Cerchiamo di avvicinarci allo stile di guida di Aleix, perché pensiamo sia una strategia che possa pagare con questa moto, ma non è quello che voglio. Prenderò la mia strada, e verrò ripagato. Forse ci vorrà più tempo, ma ho bisogno di arrivare a guidare in maniera naturale, senza pensare troppo a cosa sto facendo e a come lo sto facendo. Questo è l’obiettivo principale, arrivare a guidare in maniera naturale”. 
    “Con gomma nuova faccio fatica” 
    La parte del weekend in cui Vinales paga più distacco nei confronti di Espargaro è la qualifica, quando è necesssario effettuare un giro veloce. Sul tema, Maverick ha dichiarato: “Sul passo gara siamo dietro di un decimo, ma nel giro veloce ne paghiamo sette. È una differenza troppo grande, dobbiamo pensare a come ridurre il gap. È difficile girare quando metto una gomma nuova, non perché ho troppo grip, ma per il setting, per come si è evoluto negli ultimi sei anni. Il ritmo è buono con le gomme usate, ma con quelle nuove sono troppo lento: posso migliorare solo un decimo e non è normale. Ci sfugge qualcosa, dobbiamo capire come migliorare”.  LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Vinales: “Devo migliorare, ma non copierò lo stile di guida di Espargaro”

    ROMA – L’Aprilia ha vissuto un gran inizio di stagione di MotoGp, grazie alle prestazioni di Aleix Espargaro, attualmente secondo in classifica piloti a sette punti da Fabio Quartararo. Per la casa italiana, però, c’è anche una nota più stonata, in quanto Maverick Vinales non sta riuscendo ad ottenere gli stessi risultati, avendo come miglior piazzamento un settimo posto in Argentina. Interpellato da The-Race sul confronto con Espargaro, l’ex pilota della Yamaha ha spiegato: “Il punto forte di Aleix è la frenata, soprattutto il frenare molto profondo in curva. È da sei anni che lavora allo sviluppo della moto, e ne trae profitto, perché è questa la qualità nel suo stile di guida, frenare fino all’apice della curva. Ha molto feeling nel farlo, cosa che io non ho. Cerchiamo di avvicinarci allo stile di guida di Aleix, perché pensiamo sia una strategia che possa pagare con questa moto, ma non è quello che voglio. Prenderò la mia strada, e verrò ripagato. Forse ci vorrà più tempo, ma ho bisogno di arrivare a guidare in maniera naturale, senza pensare troppo a cosa sto facendo e a come lo sto facendo. Questo è l’obiettivo principale, arrivare a guidare in maniera naturale”. 
    Il problema in qualifica
    La parte del weekend in cui Vinales paga più distacco nei confronti di Espargaro è la qualifica, quando è necesssario effettuare un giro veloce. Sul tema, Maverick ha dichiarato: “Sul passo gara siamo dietro di un decimo, ma nel giro veloce ne paghiamo sette. È una differenza troppo grande, dobbiamo pensare a come ridurre il gap. È difficile girare quando metto una gomma nuova, non perché ho troppo grip, ma per il setting, per come si è evoluto negli ultimi sei anni. Il ritmo è buono con le gomme usate, ma con quelle nuove sono troppo lento: posso migliorare solo un decimo e non è normale. Ci sfugge qualcosa, dobbiamo capire come migliorare”.  LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Quartararo sulle difficoltà degli altri piloti Yamaha: “Problema non mio”

    ROMA – Una Yamaha poco evoluta rispetto al 2021 e pieno di problemi ha condizionato inevitabilmente l’avvio di stagione di Fabio Quartararo. Ciò si è tradotto in prove opache del campione in carica, come il nono posto in Qatar, l’ottavo in Argentina e il settimo ad Austin, eppure il pilota francese si ritrova leader della classifica piloti di MotoGp con sette punti di vantaggio su Aleix Espargaro dopo sei gare grazie alla vittoria di Portimao e ai secondi posti di Mandalika e nell’ultimo Gran Premio a Jerez. Risultati che stonano rispetto a quelli del compagno Franco Morbidelli, oltre alle altre Yamaha di Andrea Dovizioso e Darryn Binder: i tre, insieme, hanno totalizzato 32 punti, quasi un terzo degli 89 raccolti da Quartararo. Commentando le difficoltà dei compagni di marca, Quartararo ammette: “Non è un mio problema. Ho già abbastanza a cui pensare per essere veloce con questa moto, quindi guardo a me stesso. Alla fine abbiamo sempre concluso in top 10 e questo tipo di gare dove devi dare del tuo meglio per prendere tre, quattro o cinque punti in più di quelli che ti servono li rende super importanti. Ma ad essere onesto sto guidando al limite e non ne ho più al momento”. 
    “Dovrò sempre guidare al limite”
    Quartararo, nelle parole riportate da Motorsport.com, ha poi aggiunto, in riferimento al prosieguo del campionato: “Non devo essere conservativo. Avrò bisogno di dare del mio meglio ogni volta che sono in pista. Ad Austin nonostante il settimo posto ero felice perché sentivo di aver fatto il massimo, non potevo fare meglio. Ho lottato allo stesso modo per la settima che per la prima o la seconda posizione. Devo essere al limite ovunque perché so che arriveranno alcune piste dove soffriremo e la realtà è che faticheremo come successo a inizio anno”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Quartararo: “Altre Yamaha in difficoltà? Non è un mio problema”

    ROMA – L’avvio di stagione di Fabio Quartararo è stato segnato da diversi alti e bassi a causa di una Yamaha che è apparsa poco migliorata rispetto allo scorso anno e in generale poco efficiente. Ciò si è tradotto in prove opache del campione in carica, come il nono posto in Qatar, l’ottavo in Argentina e il settimo ad Austin, eppure il pilota francese si ritrova leader della classifica piloti di MotoGp con sette punti di vantaggio su Aleix Espargaro dopo sei gare grazie alla vittoria di Portimao e ai secondi posti di Mandalika e nell’ultimo Gran Premio a Jerez. Risultati che stonano rispetto a quelli del compagno Franco Morbidelli, oltre alle altre Yamaha di Andrea Dovizioso e Darryn Binder: i tre, insieme, hanno totalizzato 32 punti, quasi un terzo degli 89 raccolti da Quartararo. Commentando le difficoltà dei compagni di marca, Quartararo ammette: “Non è un mio problema. Ho già abbastanza a cui pensare per essere veloce con questa moto, quindi guardo a me stesso. Alla fine abbiamo sempre concluso in top 10 e questo tipo di gare dove devi dare del tuo meglio per prendere tre, quattro o cinque punti in più di quelli che ti servono li rende super importanti. Ma ad essere onesto sto guidando al limite e non ne ho più al momento”. 
    Sui prossimi appuntamenti
    Quartararo, nelle parole riportate da Motorsport.com, ha poi aggiunto, in riferimento al prosieguo del campionato: “Non devo essere conservativo. Avrò bisogno di dare del mio meglio ogni volta che sono in pista. Ad Austin nonostante il settimo posto ero felice perché sentivo di aver fatto il massimo, non potevo fare meglio. Ho lottato allo stesso modo per la settima che per la prima o la seconda posizione. Devo essere al limite ovunque perché so che arriveranno alcune piste dove soffriremo e la realtà è che faticheremo come successo a inizio anno”. LEGGI TUTTO

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    Volkswagen, Cupra e Skoda unite per l’elettrica economica da 20mila euro

    Spagna e Germania insieme per l’elettrica accessibile. Il Paese iberico verrà trasformato in una sorta di centro elettrico dal Gruppo Volkswagen per le piccole macchine da città. Proprio qui verrà infatti dato il via alla produzione di tre utilitarie elettriche, a partire dal 2025. La somma investita è di 10 miliardi di euro, di cui 5 da Seat per due plug-in hybrid a marchio Seat e Cupra. L’obiettivo dei tedeschi, famosi per le loro utilitarie economiche, è produrre un’elettrica sui 20mila euro.

    Volkswagen ID.1 cambia le carte in tavola
    Pur in uno scenario atteso, i bozzetti di design raccontano qualcosa di inedito, specialmente nel caso dell’utilitaria Volkswagen e di quella Skoda. A Monaco di Baviera, salone dell’auto del 2021, il concept ID Life prospettava la soluzione di crossover urbano da posizionare alla base dell’offerta ID: ID.1 o ID.2, le sigle più gettonate. Nei mesi scorsi abbiamo dato notizia della rielaborazione della proposta di design, decisa da Volkswagen in favore di un’idea più accattivante. Ora abbiamo un volto nuovo, molto più allineato agli stilemi di ID.3 e gradevole. 
    Siamo appena ai contorni tratteggiati, sufficienti a ritrovare i contenuti del linguaggio di stile Volkswagen ID.3, tra fari e calandra. 
    Skoda e Cupra, design semplificato

    I tre modelli a marchio Volkswagen (qui trovi gli annunci sul mercato dell’usato) – dovrebbe chiamarsi ID.1, una volta sul mercato -, Skoda e Cupra (oltre alla declinazione Seat) verranno progettati su architettura MEB Entry. Diversamente dalla MEB d’esordio, la base semplificata prevede il motore in posizione anteriore, le sospensioni posteriori ad asse torcente, soluzioni che permetteranno di contenere i costi.
    Quanto al principale “driver” sui costi, la batteria, logico attendersi una capacità inferiore se paragonata alle specifiche di ID.3: meno kilowatt/ora, minor costo dell’accumulatore.

    L’elettrica dalla Spagna con furore
    Quanto al design dell’utilitaria elettrica Skoda, si avvicina maggiormente alle forme spigolose dell’idea Cupra e Seat. Anche qui, un diverso linguaggio di stile come già avviene tra Volkswagen ID.4 e Skoda Enyaq.
    In Spagna, l’investimento congiunto tra istituzioni e Gruppo Volkswagen, porterà alla creazione di una Gigafactory da 40 gWh annui, a regime dal 2026. I lavori sullo stabilimento di Sagunto, vicino Valencia, partiranno a inizio 2023 e le celle prodotte andranno a rifornire la produzione di elettriche del Gruppo dei siti di Martorell e Pamplona. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Espargaro: “Ero abituato al fallimento, non sapevo gestire la felicità”

    ROMA – La MotoGp di Pol Espargaro stenta a decollare. La Honda RC213V non si è dimostrata fin qui la migliore delle moto, ma il pilota di Granollers ha il suo contratto in scadenza e cerca certezze per il proprio futuro: “Tutti i piloti vogliono rinnovare: è il nostro lavoro. Quando arriva quel momento si avverte sempre un certo nervosismo e si fanno errori per ansia. Ora so come gestire questi momenti, non devo avere fretta e devo concentrarmi sui risultati”, ha infatti detto Espargaro a “El Español”. Per poi aggiungere: “Ho sempre faticato in team minori ed ero abituato al fallimento. Poi sono arrivati i podi ed ero tra i primi cinque: la situazione mi ha travolto. Non sapevo come gestire la felicità”.
    Le parole di Espargaro
    Sono dunque le prestazioni la chiave per il futuro. Finora però la Honda è salita solo una volta sul podio: è successo in Qatar proprio con Espargaro, che dice: “Tra i piloti c’è equilibrio. Ma le Suzuki o anche l’Aprilia sono sempre fra le prime cinque. Il podio è molto più difficile da raggiungere rispetto agli altri anni. Noi per giunta non capiamo perché abbiamo problemi: non sappiamo da dove vengano. È una situazione complicata”. In effetti le premesse non erano male: “I test pre-stagionali sono andati moltp bene, siamo andati a podio alla prima gara, ma poi è cambiato tutto da Mandalika. È esasperante, perché sappiamo quanto questa moto possa essere veloce”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Espargaro: “Rinnovo? I piloti sono tutti nervosi”

    ROMA – Non è iniziata alla grande la stagione Pol Espargaro in MotoGp. La Honda dello spagnolo non sembra al meglio della sua messa a punto. Il tutto mentre il pilota di Granollers è in scadenza di contratto: “Tutti i piloti vogliono rinnovare: è il nostro lavoro. Quando arriva quel momento si avverte sempre un certo nervosismo e si fanno errori per ansia. Ora so come gestire questi momenti, non devo avere fretta e devo concentrarmi sui risultati”, ha infatti detto Espargaro a “El Español”, per poi aggiungere: “Ho sempre faticato in team minori ed ero abituato al fallimento. Poi sono arrivati i podi ed ero tra i primi cinque: la situazione mi ha travolto. Non sapevo come gestire la felicità”.
    La stagione di Espargaro
    Sono dunque le prestazioni la chiave per il futuro. Finora però la Honda è salita solo una volta sul podio: è successo in Qatar proprio con Espargaro, che dice: “Tra i piloti c’è equilibrio. Ma le Suzuki o anche l’Aprilia sono sempre fra le prime cinque. Il podio è molto più difficile da raggiungere rispetto agli altri anni. Noi per giunta non capiamo perché abbiamo problemi: non sappiamo da dove vengano. È una situazione complicata”. In effetti le premesse non erano male: “La preseason è stata ottima, e poi il podio in Qatar, ma dall’Indonesia è cambiato tutto. È frustrante perché sappiamo quanto siamo stati veloci in preseason con questa moto”. LEGGI TUTTO

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    Prova la Ferrari da 2 milioni, ma invece di comprarla la ruba e scappa via!

    Mai fidarsi ciecamente di una persona interessata all’acquisto della propria auto, soprattutto se si tratta di una supercar e se quell’individuo chiede “Mi fai guidare l’auto?”. Qualcuno però ci casca ancora. Nello specifico, il proprietario di una Ferrari 288 GTO che a Düsseldorf, in Germania, si è visto sottrarre l’auto da un falso compratore, che per rubarla ha utilizzato il trucco più semplice del mondo. Il tutto è in realtà avvenuto nel 2019, ma il caso è tornato alla ribalta delle cronache dopo che le autorità hanno ritrovato la Ferrari, ma non il ladro.

    La Ferrari da 400 cv appartenuta a Irvine

    La supercar in questione è una delle 272 Ferrari 288 GTO costruite dalla Casa di Maranello tra il 1984 e il 1985, l’antenata della F40, dotata di V8 da 400 cavalli. Quella protagonista dell’episodio era un esemplare particolare, in quanto posseduto dall’ex pilota Ferrari Eddie Irvine. Un modello dal valore di circa 2 milioni di euro, e messo in vendita dal suo proprietario.

    Il ladro “attore” scappato con la 288 GTO

    Il sedicente ladro si è così presentato all’appuntamento per visionare la supercar vestito in abiti eleganti per non destare alcun sospetto. Anche se è arrivato al luogo in taxi: ma nonostante ciò, il proprietario della GTO gli ha dato fiducia. Il ladro ha così dapprima ispezionato nel dettaglio la macchina, come se dovesse davvero decidere di investire dei soldi o meno per acquistarla. E si è poi fatto un giro come passeggero. Poi però ha chiesto al venditore di poter mettersi al volante. Non appena il proprietario è sceso, il ladro non ha perso tempo, si è seduto sul sedile guidatore, ha dato di gas e si è dato alla fuga.

    L’incredibile storia della Ferrari Testa d’Oro: dov’è finita?

    Un furto clamoroso, che ha registrato novità solo adesso. Le forze dell’ordine hanno infatti ritrovato la Ferrari all’interno di un garage, ma il ladro, nonostante gli investigatori posseggano delle foto, non è più stato individuato. Rimane comunque il fatto di aver rubato una Ferrari in un modo che ha dell’incredibile.

    Ferrari rubata nel 1995 a Rimini: è riapparsa ora in Giappone LEGGI TUTTO