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    La Bugatti di Cristiano Ronaldo finisce contro un cancello

    MAIORCA – Danni gravi per la Bugatti Veyron di Cristiano Ronaldo, che è rimasta coinvolta in un incidente stradale nei pressi di Maiorca. Secondo quanto riportato dal tabloid Ultima Hora, l’auto del campione portoghese (attualmente in vacanza) si è schiantata contro il cancello d’ingresso di un locale. Oltre alla struttura è stato danneggiato anche un deposito di butano che si trovava nelle vicinanze. La Bugatti Veyron, auto da 1200 cavalli, quadriturbo, capace di passare da 0 a 100 in appena 2.8 secondi e con una velocità massima di 410 km/h, ha riportato gravi danni alla parte anteriore.

    Da Ronaldo a Mbappé: chi ancora resiste senza tatuaggi

    Incidente per la Bugatti di Ronaldo, mistero sul guidatore

    Alla guida del mezzo non c’era Cristiano Ronaldo ma un suo dipendente che non è ancora stato identificato. L’uomo avrebbe perso il controllo del mezzo e non avrebbe riportato conseguenze. Gli agenti di polizia stanno attualmente ricostruendo la vicenda. La Bugatti, dal valore di poco più di 2 milioni, è stata acquistata dal campione portoghese nel 2016 dopo la vittoria degli Europei. 

    Guarda la galleryCristiano Ronaldo: la collezione di supercar di lusso tra Ferrari, Porsche Bugatti e… LEGGI TUTTO

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    Fiat Panda, a Pandino un raduno da record

    Eterna e amatissima. Celebrata sabato 18 e domenica 19 giugno lnelaa quarta edizione di Panda a Pandino, il raduno dedicato, dopo tre anni di stop a causa della pandemia, è tornato.
    Gli appassionati dell’utilitaria torinese, grazie al tam tam sui social, si sono finalmente ritrovati, giungendo da oltre 20 Paesi da tutto il mondo. Dalle vecchie Panda raffreddate ad aria, nate dalla matita originale e pulita del designer Giorgetto Giugiaro, a quelle più moderne dotate di motore hybrid, dalle versioni più base che si possono incontrare al semaforo ogni giorno alle 4×4 più estreme, dalle Panda perfettamente conservate alle più maltrattate, dalle più originali alle più modificate: nessuna è mancata all’appello.
    L’edizione 2022 è quella di un nuovo maxi record: ben 939 Fiat Panda si sono radunate nell’arena e fuori dalle mura del castello visconteo di Pandino, piccolo centro in provincia di Cremona. Le pre-iscrizioni, chiuse una settimana prima dell’evento erano già numerosissime.

    In mostra anche modelli molto rari come le Panda del Sahara Racing Cup, numerosissime Panda a trazione integrale personalizzate, Panda con impianti stereo esagerati e Panda vestite a festa. È giunta finanche la più assurda delle serie speciali: la Panda Italia 90, con originali copriruota a forma di pallone, che venne realizzata per celebrare i Mondiali svoltisi nel nostro Paese.
    A Pandino un vero e proprio esodo
    I primi 350 equipaggi sono giunti nel piccolo centro del cremasco già sabato pomeriggio e sono stati accolti con numerose attività di benvenuto. Molto scenografico il giro in carovana di circa 20 km attraverso il territorio circostante con sosta a Palazzo Pignano
    Nonostante l’idea di “Panda a Pandino” sia nata come uno scherzo sui social, nel corso degli anni i numeri sono diventati sempre più importanti contando 192 vetture nella prima edizione, 365 nella seconda e 695 nell’ edizione del 2019.
    Diversi i premi assegnati, dalla “Panda meglio consevata” alla “Panda più tamarra”, dalla “Panda più banale” alla “Panda 4×4 più elaborata” fino al premio “Panda Antonio Narducci”, istituito per ricordare il giovane pandista della provincia di Foggia rappresentato dai genitori Grazia e Michele e dal fratello Donato, giunti all’evento con Panda di Antonio, grazie all’impegno della famiglia Pesola-Varva di Buccinasco, meglio nota come “Famiglia Social”.
    Il ricavato della manifestazione, al netto delle spese sostenute per l’organizzazione dell’evento, sarà gestito dall’Associazione Panda a Pandino e ridistribuito alle altre associazioni di volontariato del territorio per sostenerle nella ripartenza a seguito della pandemia. LEGGI TUTTO

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    Poste Italiane, con il noleggio Leasys e Leaseplan la flotta si rinnova

    Poste Italiane ha rinnovato il suo accordo con Stellantis. Il Gruppo continuerà con Leasys a fornire i veicoli a noleggio. In aggiunta, arrivano le soluzioni firmate Leaseplan. E così, complessivamente, su una flotta che vede 17mila unità in totale, già 13mila saranno a disposizione dell’azienda dal mese di giugno.
    Il rinnovamento della flotta sarà all’insegna della sostenibilità ambientale, in un percorso di riduzione delle emissioni che vedrà Poste Italiane operare con veicoli che spaziano dalle Fiat Panda mild hybrid al furgone Peugeot Expert elettrico.
    Poste Italiane, le nuove auto
    Saranno modelli a marchio Fiat (qui trovi i modelli sul mercato dell’usato), Fiat Professional, Opel e Peugeot a offrire soluzioni di mobilità per Poste Italiane, non senza adeguamenti specifici dei veicoli.
    I casi specifici di Panda mild hybrid e Fiat Ducato sono d’esempio. La Panda, infatti, vedrà il sedile del passeggero sostituito da una cassetta portavalori e da uno spazio per ospitare la borsa porta lettere. Nel caso del furgone Ducato, l’ampio spazio di carico è dotato di scomparti funzionali a ospitare la corrispondenza di vario tipo.
    Le motorizzazioni che popolano la flotta a noleggio fornita da Leasys e da Leaseplan prevede l’alimentazione mild hybrid, l’elettrico a batteria e, per i veicoli impiegati nelle grandi città, il bifuel a metano.
    Oltre a Panda e Ducato, spazio al Peugeot e-Expert e alla Opel Corsa elettrica. Entro il mese di giugno è prevista la consegna di 12.761 veicoli sui circa 17 mila complessivamente oggetto del rinnovamento della flotta. LEGGI TUTTO

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    MotoGP: Il fallimento della filosofia Ducati

    TORINO – Pecco Bagnaia per terra e il mondo Ducati che casca. E’ la filastrocca del Motomondiale, che conferma, anzi aggrava, la pessima sensazione avuta l’anno scorso: ovvero che a Borgo Panigale abbiamo la moto migliore, ma non riescono a farla vincere. Un paradosso iniziato già nel biennio di sogni infranti con l’esplosione di Andrea Dovizioso e del progetto Desmosedici e che ha portato alla rottura finanche burrascosa tra il forlivese e la Ducati. Solo che adesso è diventato certezza. Triste certezza. Più moto in pista (8), una torma di rosse davanti in tutte le sessioni di prove, ma poi la domenica a far festa è Fabio Quartarato con una Yamaha che non va avanti se non con il francese. E allora ti chiedi? Com’è possibile?

    FENOMENO CHI? La risposta, di quasi tutti, è che Dovizioso perdeva perché contro c’era Marc Marquez come adesso Bagnaia si deve inchinare al definitivo inquadramento di Quartararo nella “specie” fenomeni. Vero, ma il discorso andrebbe rovesciato. E quindi la domanda che andrebbe fatta diventa: Bagnaia è o non è un fenomeno? La risposta non deve essere mortificante per un ragazzo dalle qualità umane prim’ancora che tecniche eccezionali, com’è vero che il 2020 di Quartararo dimostra che serve tempo per maturare, costruirsi addosso certezze. Ma la Ducati non è il posto dove farlo. Non lo è perché l’uomo non è mai stato messo al centro, neppure dalla rivoluzione filosofica di Gigi Dall’Igna, che ha voluto (e c’è riuscito) costruire una moto “facile”, vincente su tutte le piste e con tutti i piloti. La storia però dice che vincono i campioni, anche con moto che altri non riescono a portare magari neppure a punti (vedi la Honda di oggi): Valentino Rossi con la Yamaha del 2004, Casey Stoner con la Ducati del 2007, Marc Marquez con la Honda degli ultimi titoli, Fabio Quartararo con questa Yamaha.

    ANCHE ROSSI Ci ha provato a prendere campioni a dire il vero, la Ducati. Anzi, l’aveva fatto. Con Valentino non era questa Ducati, non era pronta. Con Jorge Lorenzo non ha avuto pazienza o peggio ha messo sé stessa davanti al pilota. Poi s’è sentita dire non da tutti. Viñales, Quartararo, Marquez stesso. Qualcosa vorrà pur dire. E se volete una conferma prendete la Ktm, dove vige ancora più forte la politica del prima viene la Casa, poi il pilota. Risultati? Pochi, pochissimi. LEGGI TUTTO

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    Quando Berger “tradì” Ferrari: all'asta la Lamborghini Countach della discordia

    In pochi resistono al fascino di una Lamborghini. Non ci riuscì neanche Gerhard Berger. E pensare che nel 1987, quando l’austriaco approdò in Ferrari, una regola imponeva al pilota di non poter acquistare auto di altri marchi. Una “legge” bypassata a causa di una Lamborghini Countach 5000 Quattrovalvole. Quella “Lambo” verrà venduta all’asta il prossimo 26 giugno dalla casa Aguttes.Guarda la galleryLamborghini Countach 5000 Quattrovalvole di Gerhard Berger
    Lamborghini 5000 Quattrovalvole vs Ferrari Testarossa
    In realtà Berger acquistò la Lamborghini poco dopo la vittoria al GP del Portogallo 1989, quando già sapeva che l’anno prossimo si sarebbe accasato alla McLaren. Insomma, i rimorsi per aver “tradito” il Cavallino erano pochi. E poi, chi non si sarebbe lasciato attrarre dalla 5000 Quattrovalvole, l’ultima Countach prodotta (1985) prima della sua rinascita avvenuta nel 2021. Realizzata in risposta alla Ferrari Testarossa, aveva un V12 potenziato rispetto alle prime due serie, con cilindrata aumentata a oltre 5000 cc (5,2 litri) e la novità delle quattro valvole per cilindro, più i sei carburatori Weber. E una nota di thriller. La 5000 Quattrovalvole infatti, all’uscita sul mercato, si dice dichiari “solo” 455 cavalli perché nel caso la Testarossa avesse registrato numeri più alti, allora a quel punto lo staff di Sant’Agata Bolognese avrebbe rivelato le cifre reali della motorizzazione che, a quanto rivelato dai collaudatori dell’epoca, potevano spingersi fino a 470 cv. Non ce ne fu tuttavia bisogno, dato che la Testarossa presentò 390 cv. Le prestazioni – velocità massima di 295 km/h – consentivano alla Countach 5000 Quattrovalvole di scattare da 0 a 100 km/h in 5 secondi netti.
    Countach di Berger, il prezzo
    L’esemplare acquistato da Berger, verniciato di un rosso acceso, dal 1989 al 2002 ha percorso soltanto 11.000 km circa. In seguito sono stati realizzati ben 40.000 euro di lavori di ristrutturazione degli esterni, oltre ai nuovi cerchi che hanno rimpiazzato gli originali. Chi vorrà portarsela a casa dovrà sborsare una cifra tra i 350.000 e i 450.000 euro.
    Schumacher, la Jordan 191 del debutto in F1 va all’asta LEGGI TUTTO

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    Zhang aspetta Lukaku e Dybala con… la bici nerazzurra!

    Da quando è diventato presidente dell’Inter nell’ottobre 2018, Steven Zhang si è gettato a capofitto nell’universo nerazzurro, mostrando ai tifosi la propria passione per il club milanese. E il 30enne originario di Nanchino, figura di riferimento del Gruppo Suning, lo ha fatto anche con le auto. Zhang ha infatti mostrato più volte sui propri profili social il suo parco auto con colori rigorosamente nerazzurri. A partire dalla sua Abarth fino alla Pagani Huayra da 2,5 milioni di euro. Ma, oltre al rombo dei motori, il presidente dell’Inter non ha esitato a passare una giornata di relax in bicicletta. E anche in questo caso, i colori non possono che essere quelli del club meneghino. Anche se la differenza tra la supercar e la bici, salta sicuramente all’occhio!Guarda la gallerySteven Zhang, con la Pagani e la bicicletta la passione è solo nerazzurra!

    Steven Zhang a Milano, bagno di folla con la McLaren Speedtail da 2 milioni! FOTO

    Lukaku e Dybala in arrivo, il presidente si rilassa…

    Zhang ha infatti pubblicato una stories su Instagram in cui è immortalato, sorridente, al manubrio di una bicicletta nerazzurra. Non un modello sportivo, intendiamoci. Un classico modello da “passeggio”, con tanto di cestino portaoggetti davanti e dietro. Insomma, il presidente interista si è voluto rilassare, ricaricando le energie per queste ultime giornate del mese di giugno, calde non solo per le temperature, ma anche per le operazioni di calciomercato. 

    L’Inter infatti è ormai vicinissima al ritorno in squadra di Romelu Lukaku. L’attaccante belga, protagonista dello scudetto nerazzurro 2020-21, è a un passo dalla firma e dal prendere il volo Londra-Milano per riunirsi alla sua amata Inter. Allo stesso tempo, la società sta portando avanti la trattativa per l’acquisto di Paulo Dybala, che non ha rinnovato il proprio contratto con la Juventus ed è ormai prossimo ad accasarsi alla corte di Simone Inzaghi. Chissà se Steven Zhang andrà ad accogliere il belga e l’argentino in aeroporto. In tal caso, dovrà scegliere: si va con i 700 cv e 1.000 Nm di coppia della Pagani Huayra oppure in bicicletta?

    I 385 cv della Porsche di Lautaro Martìnez fanno dimenticare l’incidente del 2018 LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Bastianini: “Contento a metà, ma è una domenica positiva”

    ROMA – “Contento a metà, non ho fatto una gran partenza con la moto che si è impennata. Ho perso tante posizioni, ma poco a poco sono riuscito a recuperare. Volevo assolutamente portarla a casa e la decima posizione va bene per ritrovare fiducia”. Enea Bastianini ha parlato così dopo il decimo posto nel Gran Premio di Germania, decimo appuntamento stagionale della MotoGp. Il pilota del team Gresini, nonostante un risultato non dei migliori, guarda al lato positivo dopo un avvio di weekend difficile: “È una domenica positiva senza dubbio, soprattutto se consideriamo l’assenza di Alberto e la qualifica sfortunata di ieri. Era un fine settimana difficile su cui abbiamo comunque costruito un buon risultato”.
    Le parole di Di Giannantonio
    Anche Fabio Di Giannantonio, ottavo al traguardo, ha parlato dopo la gara del Sachsenring: “Abbiamo fatto un super weekend, sempre veloci e con un gran tempo in qualifica. Per la gara infatti mi sentivo bene. Sono partito forte e nella prima parte di gara ero in controllo; nella seconda parte però il caldo e le gomme che si muovevano tanto mi hanno fatto perdere qualche duello. C’è da dire che è la prima gara in cui riesco a rispondere agli attacchi e quindi saluto la Germania con sensazioni davvero importanti”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Tardozzi difende Bagnaia: “Diventerà un campione”

    ROMA – La caduta di Pecco Bagnaia al Gran Premio di Germaniapotrebbe significare la fine del sogno mondiale per il torinese della Ducati. L’imprevisto al circuito del Sachsenring gli fa infatti perdere terreno su Fabio Quartararo, sempre più leader della MotoGp. Guai però a mettere sulla graticola il pilota, parola di Davide Tardozzi, team manager della scuderia italiana, ai microfoni di “Sky Sport”: “Bagnaia va difeso ora, perché ci sta dando grandi soddisfazioni. Siamo una cosa sola, questo è il bello del nostro rapporto. Se c’è stato un errore non possiamo farci niente. Deve mettere a punto alcune cose, ma diventerà un campione e la Ducati è competitiva”.
    Le parole di Tardozzi
    La foto di Bagnaia che inveisce contro la Desmosedici tradisce una certa irritazione da parte del pilota, che infatti è ancora incredulo di come abbia potuto perdere il controllo del posteriore. Tardozzi va incontro al piemontese e afferma: “La reazione di Pecco è comprensibile. Abbiamo già analizzato i dati e la pista nel pomeriggio era nelle peggiori condizioni possibili: era molto calda e scivolosa. Anche Miller stava cadendo nello stesso punto. Il fatto che Quartararo abbia provato la fuga, potrebbe aver spinto Bagnaia a spingere troppo in curva. Lì un paio di chilometri orari possono fare la differenza”. LEGGI TUTTO