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    Jonathan Rea incensa Rossi: “Valentino è Mister MotoGp”

    ROMA – Il primo anno senza Valentino Rossi non è stato semplice da digerire per gli appassionati delle due ruote. Ma oltre ai fan, anche i ‘colleghi’ del numero 46 sembrano sentirne la mancanza. Ciò che non è un confutabile è l’enorme rispetto per il campione di Tavullia, recentemente incensato da Jonathan Rea: “Valentino – spiega il nordirlandese – è stato un grande cavallo di battaglia. Anche senza di lui, il colore giallo domina le tribune. È Mister MotoGP. Sono un fan della vecchia generazione: l’era di Nicky Hayden, Casey Stoner, Dani Pedrosa, Jorge Lorenzo, Valentino Rossi e Marc Marquez. Ma non possiamo dire che la nuova generazione sia più lenta o peggiore”. 
    Le parole di Rea
    Il 6 volte campione del mondo di Superbike ha speso parole al miele anche per questa generazione: “I piloti attuali sono molto veloci – ha ammesso a Motorsport-Total.com -. L’era di Quartararo, Alex Rins, Joan Mir e Bagnaia lascerà la sua eredità. Al tempo c’erano problemi e rivalità con Rossi, ma anche con Marquez, Schwantz, Lorenzo e Casey. Ora nella MotoGP sembra esserci molta pace e tranquillità tra i rivali. Ciò significa che ci sono meno drammi rispetto al passato. Adesso ho la sensazione che il pilota non faccia la differenza e che la moto sia più importante. La finestra delle prestazioni è molto piccola. In alcune gare Quartararo è in testa con dieci secondi di vantaggio. Una gara dopo deve lottare duramente per il sesto posto”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, il manager di Marquez: “Questa è l'operazione definitiva”

    ROMA – Il rientro di Marc Marquez è ancora indefinito. Di certo, lo spagnolo non forzerà come già fatto in passato. La salute degli ultimi due anni gli ha insegnato a temporeggiare e a non rischiare per evitare complicazioni. A offrire novità sulle condizioni e lo stato d’animo del pluri-campione del mondo, è proprio il suo manager, Emilio Alzamora: “Questa quarta operazione è senza dubbio quella definitiva, nel bene e nel male. Marc ha messo tutti i suoi sforzi per riuscire a guidare al 100% e raggiungere il suo obiettivo di lottare per il mondiale“, ha spiegato. 
    La previsione di Alzamora
    Come detto, i tempi di rientro in pista non sono ancora definiti. L’ottimismo di Alzamora però è palpabile: “Quando Marc sarà abbastanza sicuro di poter salire sulla Honda, una moto molto impegnativa, sarà il momento di tornare… Marc ci ha sorpreso con la sua forza mentale e la sua fiducia nel riuscire a uscire da questa situazione“, ha concluso a Catalunya Radio  LEGGI TUTTO

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    McLaren 600 LT recisa dal guardrail. Mistero sul proprietario

    Una McLaren 600 LT distrutta e abbandonata è stata trovata vicino la città di Tacoma sulla State Route 512, negli Usa.  Dell’incidente non si conoscono dettagli, come non si sa niente sul proprietario della supercar. La McLaren, dal valore di 236.000 € e 592 CV, all’arrivo della Polizia, era completamente spaccata a metà dal guardrail, ma il fatto che non ci fosse il conducente getta un mistero su questo ritrovamento. Quello che ci si domanda è: cosa è successo esattamente a questa supercar inglese?
    Lo strano incidente
    Non si capisce cosa sia potuto accadere al proprietario della McLaren, quel che è certo è che l’abbia lasciata lì in condizioni disastrose. Le immagini dell’auto malconcia sono state pubblicate dall’ufficiale del distretto 1 della Polizia di Stato di Washington, Trooper Robert Reyer su Twitter, seguite da alcune sue parole: “Gli agenti sono sul posto per indagare su questo incidente che ha coinvolto una #McLaren600LT del 2020, in direzione est dalla SR 512 a Portland Ave.” La supercar, come si può ben vedere dalle foto, è stata trovata con i fari ancora accesi e lo sportello sinistro aperto. Del proprietario nessuna traccia, ma pare che non sia stata rubata in quanto aveva la targa montata e non risultano denunce in merito ad una McLaren Long Tail rubata. Ma quindi cosa sarà potuto accadere? Dove è finito il proprietario? Un incidente pregno di misteri.

    Troopers are on scene investigating this hit and run #collision involving a a 2020 #McLaren600LT, eastbound SR 512 to Portland Ave. pic.twitter.com/JXbOz6hI4R
    — Trooper Robert Reyer (@wspd1pio) June 21, 2022

    La Bugatti di Cristiano Ronaldo finisce contro un cancello LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Alex Marquez: “Vi spiego perché ho scelto Gresini”

    ROMA – La MotoGp 2022 della Honda stenta a decollare. L’impressione è che la casa giapponese, finora a podio solo nella gara del Qatar con Pol Espargaro, soffra particolarmente dell’assenza Marc Marquez, ancora per guai fisici. Al programma “El Larguero de la Cadena SER” ha invece parlato il fratello del “Cabroncito”, Alex Marquez, pilota Honda LCR ma da poco promesso sposo della Gresini per il 2023: “Quando la proverò la loro moto a novembre potrò farmi un’idea dei suoi punti di forza e di debolezza. È un team che ha vinto molto. Hanno molta esperienza e tradizione ed è qualcosa che mi ha aiutato a fare questo passo”.
    Le parole di Marquez
    La riconferma che quello della Honda è di fatto un problema non isolato, ma sistemico, si trova nelle parole di Marquez, che aggiunge: “Tutta la Honda sta soffrendo. Non è facile”. Lo spagnolo di Cervera prova a spiegarsi come questo sia possivile e giunge a questa conclusione: “Honda ha puntato su una nuova moto, in Qatar ho iniziato ad avere problemi. Quando hanno portato nuove componenti e idee, queste non hanno funzionato. Ecco perché non ci siamo evoluti”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Alex Marquez: “La Honda non si è evoluta”

    ROMA – La Honda ha faticato, e non poco, in questa prima fase della stagione di MotoGp. La casa giapponese ha collezionato finora solo un terzo posto nella gara inaugurale del Qatar con Pol Espargaro, mentre Marc Marquez è ai box per problemi fisici. Al programma “El Larguero de la Cadena SER” ha invece parlato il fratello del “Cabroncito”, Alex Marquez, pilota Honda LCR ma da poco promesso sposo della Gresini per il 2023: “Honda ha puntato su una nuova moto,  in Qatar ho iniziato ad avere problemi. Quando hanno portato nuove componenti e idee, queste non hanno funzionato. Ecco perché non ci siamo evoluti”.
    Honda in sofferenza
    La riconferma che quello della Honda è di fatto un problema non isolato, ma sistemico, si trova nelle parole di Marquez, che aggiunge: “Tutta la Honda sta soffrendo. Non è facile”. Ora però per lui si aprirà un nuovo capitolo, quello in sella alla Ducati Gresini: “Quando la proverò a novembre – dice cauto lo spagnolo di Cervera – potrò farmi un’idea dei suoi punti di forza e di debolezza. È un team che ha vinto molto. Hanno molta esperienza e tradizione ed è qualcosa che mi ha aiutato a fare questo passo”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Puig: “Voglio solo che la moto funzioni”

    ROMA – “Non mi preoccupa tutto ciò. Voglio solo che la moto funzioni. Per me quello che dicono gli italiani, gli spagnoli o chi altro non è un problema. Non mi condiziona”. Queste le parole di Alberto Puig, numero uno del muretto Honda in MotoGp, in un’intervista a “Radio Marca”, dove commenta un rumor che rimbalza sul web e non solo. Il manager potrebbe infatti essere sostituito. Forse anche da un italiano. Voci alimentate da un’Ala Dorata fin qui deludente, al netto dei problemi fuori della pista, come l’operazione a cui si è sottoposto Marc Marquez.
    Una moto diversa
    Il 2022 infatti è stato finora avido di soddisfazioni per la casa giapponese e Alberto Puig non lo nasconde: “Non stiamo ottenendo i risultati a cui siamo abituati, non stiamo andando al nostro livello. Marquez è un pilota che entra molto forte in curva. Questa moto è stata realizzata con un concept diverso, con un po’ più di peso nella parte posteriore, in modo da avere più grip e il bilanciamento non è ancora equilibrato in questo momento”. L’ambizione però resta sempre la stessa, a costo di aspettare il 2023: “Vogliamo vincere il campionato, non singole gare. Pensiamo al prossimo anno e ad avere una moto fin dal primo giorno competitiva”, ha detto per concludere lo spagnolo. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Puig: “Quello che dicono gli italiani non mi condiziona”

    ROMA – Alberto Puig, team manager della Honda in MotoGp, potrebbe essere sostituito. Forse anche da un italiano. È questa la voce che rimbalza nel paddock in questa lunga pausa estiva, che vede l’Ala Dorata fare un primo bilancio di una stagione fin qui deludente. A “Radio Marca”, però, lo spagnolo afferma: “Non mi preoccupa tutto ciò. Voglio solo che la moto funzioni. Per me quello che dicono gli italiani, gli spagnoli o chi altro non è un problema. Non mi condiziona”.
    Le parole di Puig
    Il 2022 però è finora stato avido di soddisfazioni per la casa giapponese e Alberto Puig non lo nasconde: “Non stiamo ottenendo i risultati a cui siamo abituati, non stiamo andando al nostro livello. Marquez è un pilota che entra molto forte in curva. Questa moto è stata realizzata con un concept diverso, con un po’ più di peso nella parte posteriore, in modo da avere più grip e il bilanciamento non è ancora equilibrato in questo momento”. L’obiettivo però è sempre lo stesso, anche con uno sguardo al futuro: “Vogliamo vincere il campionato, non singole gare. Pensiamo al prossimo anno e ad avere una moto fin dal primo giorno competitiva”, ha infatti concluso Puig. LEGGI TUTTO

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    MG4 Electric, batterie sottili e 450 km di autonomia per la nuova elettrica

    La nuova piattaforma modulare MSP e le batterie super sottili sono certamente le più importanti novità di MG4 Electric, pronta al debutto in Europa. Si tratta di un modello che si presenta come una hatchback rialzata, aggressiva e affilata. Ma più in generale si parla di nuova architettura, di un elevato livello di efficienza e di un design evoluto che introducono il nuovo corso stilistico della Casa. Nel Vecchio Continente, la nuova MG arriverà nell’ultimo trimestre del 2022 e l’obiettivo è chiaro: segnare un nuovo capitolo nel percorso del brand inglese oggi proprietà del Gruppo SAIC. 
    MG4 Electric, il battesimo del nuovo pianale
    Continua senza sosta l’offensiva di modelli a zero emissioni marchiati MG. Dopo il Suv Marvel R, la wagon MG5 e la rinnovata ZS EV, ora tocca alla nuova MG4 Electric ampliare ulteriormente la gamma elettrica dello storico brand. Lunga 4,28 metri, larga 1,83 e alta 1,50, la nuova “4” si inserisce nel segmento C, con una carrozzeria da tradizionale hatchback a 5 porte arricchita da tratti da Suv, per cercare di ritagliarsi uno spazio in una delle fasce di mercato in cui la concorrenza è più agguerrita.
    Le carte in regola per fare bene, alla nuova MG4 Electric, non mancano: oltre che sul design aggressivo e sportivo, evoluzione di quello visto finora sui modelli MG, il nuovo modello può contare sull’adozione del nuovo pianale MSP (Modular Scalable Platform). Sviluppata appositamente per i modelli a zero emissioni, questa piattaforma consente di ottimizzare il peso e la gestione dello spazio, oltre che migliorare i livelli di sicurezza. Tutti i prossimi modelli di MG di fascia media nasceranno su questa base, che man mano offrirà nuove funzionalità. La MSP è infatti predisposta per gestire sistemi di guida autonoma oltre che per ricevere aggiornamenti over-the-air. Non solo: in futuro sarà anche possibile sostituire il pacco batteria, magari acquistandone uno e poi sostituendolo più avanti con uno più capiente.
    Le batterie: due versioni, da 51 e 64 kWh
    Altro cavallo di battaglia della nuova MG4 Electric è proprio il pacco batterie, denominato “One Pack”. Spesso appena 110 mm, sarà disponibile in due versioni: da 51 e 64 kWh, che garantiranno un’autonomia rispettivamente di 350 e 450 km secondo il ciclo WLTP. Di base la trazione sarà posteriore, ma si potranno scegliere anche versioni a trazione integrale. La potenza dei motori elettrici sarà invece compresa tra 170 e 204 cavalli. Brillanti le prestazioni dichiarate, con un’accelerazione zerocento coperta in meno di 8 secondi, mentre la velocità massima sarà limitata elettronicamente a 160 km/h.
    Addio auto benzina, Diesel e GPL entro il 2035, la protesta dei Costruttori: “Troppo presto” LEGGI TUTTO