More stories

  • in

    Ducati, Bastianini ottiene il pass medico per correre a Jerez

    ROMA – Enea Bastianini prenderà parte al Gran Premio di Spagna, quarto appuntamento del mondiale di MotoGP: in mattinata, infatti, è arrivato il via libera da parte dello staff medico nei confronti del pilota Ducati, che è stato dichiarato FIT. Il centauro riminese, dopo la prova effettuata in Italia, era partito con grandi speranze alla volta di Jerez, e ha superato quindi anche l’ultimo ostacolo, e sarà presente in griglia.  LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGP, Bagnaia: “Dopo le cadute voglio tornare a lottare per la vittoria”

    ROMA –  Francesco Bagnaia, dopo le recenti battute di arresto in Argentina e in Texas, vuole riportare la sua Ducati sul gradino più alto del podio nel prossimo appuntamento del Mondiale di MotoGP. Nel weekend il circus motociclistico fa tappa a Jerez de la Frontera per il Gran Premio di Spagna e questa sarà una grande occasione di riscatto per Pecco che, a pochi giorni dalla gara, ha dichiarato il suo obiettivo principale: “Dopo le due cadute che non mi hanno permesso di raccogliere punti preziosi, andrò in pista per tornare a lottare per il successo”. LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGP, niente GP del Kazakistan: cancellato per lavori di omologazione

    ROMA – Il Gran Premio del Kazakistan dovrà attendere prima di fare il proprio esordio nel Motomondiale. La gara sul circuito Internazionale di Sokol, infatti, è stata cancellata dal calendario 2023 di MotoGP per via dei dei lavori di omologazione che sono ancora in corso di svolgimento. Come annunciato dalla direzione di gara del circus motociclistico, questo appuntamento non verrà sostituito e il calendario della stagione avrà una gara in meno rispetto a quanto programmato in origine. Ad ogni modo ci sono delle possibilità che si corra in Kazakistan dal 2024, quando i lavori dovrebbero essere ormai completati. LEGGI TUTTO

  • in

    Mercedes Classe A, restyling a tutto ibrido

    Berlina o hatchback, le novità della Classe A
    Presentata nel 2018 è sempre disponibile nelle due versioni di carrozzeria, la hatchback a cinque porte, più apprezzata nel nostro mercato, e la berlina. Il design globale della vettura non cambia, si nota però subito il cofano che risulta più inclinato in avanti con due nuove nervature longitudinali al centro e l’effetto “naso di squalo” accentuato dalla griglia ridisegnata con il motivo a stella, il tutto conferisce una linea più netta al frontale della vettura. Sensazione accresciuta anche dai fari a Led che risultano più sottili rispetto ai precedenti.
    Tra le novità introdotte anche i cerchi, ora disponibili con dimensione fino a 19 pollici. Aggiornamenti anche al posteriore con un nuovo diffusore e i fari a Led.
    Abitacolo tech
    Internamente la nuova Classe A dispone ora di una plancia con display aggiornati con il doppio schermo indipendente di serie, uno da 7 pollici e uno da 10,25 pollici al centro del cockpit, optional la soluzione di display da 10,25 pollici con un look wide-screen. L’infotain- ment di bordo dispone ora della nuova generazione dell’MBUX che è più capace di dialogare e imparare, inoltre alcune azioni possono essere attivate anche senza pronunciare “Hey Mercedes”. L’assistente vocale MBUX è anche in grado di spiegare le funzioni del veicolo e fornisce assistenza quando si desidera collegare lo smartphone via Bluetooth.
    Disponibile attualmente solo in Germania, ma lo sarà presto anche in Italia, la guida turistica audio “Tourguide” che fornisce informazioni sui punti di interesse lungo il percorso e legge circa 3.400 cartelli turistici lungo le autostrade.
    È stato integrato anche un sensore di impronte digitali per l’identificazione e l’autorizzazione del conducente alle funzioni della vettura.
    La plancia è arricchita anche dalle tre prese d’aria con il design a turbina già viste su modelli più alti di gamma. Aumentato anche il comfort a bordo con i sedili di alta qualità, dotati di un rivestimento tridimensionale, disponibili già nell’allestimento entry level e il nuovo volante in pelle nappa con le razze sdoppiate, che inglobano vari comandi per la gestione dei sistemi di assistenza alla guida.
    Aggiornamenti anche per quanto concerne i sistemi di assistenza alla guida con il mantenimento della corsia che utilizza il controllo attivo dello sterzo e non la frenata laterale, risultando così più soft nell’intervento, e una nuova visualizzazione a 360 gradi della vettura nelle fasi di parcheggio con telecamere a immagini tridimensionali.
    A tutto ibrido
    Le novità però contemplano anche le motorizzazioni, soprattuto per quanto riguarda i propulsori a benzina 1,3 litri da 136 e 163cv e 2.0litri da 224 e 306 cv, sono stati elettrificati con un sistema mild hybrid a 48 volt, da 10kW, e di nuovo motorino di avviamento a cinghia (RSG) che serve anche per ricaricare la batteria in fase di frenata.
    Per quanto riguarda la versione plug-in hybrid con motore termico di 1.332 cm3, dispone ora di un’unità elettrica da 80 kW, per una potenza di sistema di 218 cv. La batteria si può ricaricare a 3,7 kW standard, o con corrente alternata fino a 11 kW o in corrente continua fino a 22 kW. In corrente continua la batteria si ricarica dal 10% all’80% in circa 25 minuti. Invece per la versione più potente, la AMG 45 S da 421 cv, non è prevista l’elettrificazione. Disponibili sempre i Diesel 2,0 litri 116, 150 e 190 cv.
    Quanto costa la nuova Classe A
    I prezzi partono da 35.120 euro per le versioni a benzina e 36.523 per le Diesel, da segnalare una razionalizzazione degli optional offerti nei pacchetti. LEGGI TUTTO

  • in

    Ducati, Bastianini punta Jerez e fissa l’obiettivo: “Voglio i punti”

    ROMA – L’appuntamento di Jerez, il quarto della stagione di MotoGP potrebbe essere il momento del rientro di Enea Bastianini, dopo l’infortunio rimediato nella Sprint di Portimao. Il pilota della Ducati, che ha dovuto già saltare l’Argentina e Austin, ha infatti parlato ai microfoni di Sky Sport 24, affermando: “Le ultime indicazioni sono state buone, l’ultimo test di Misano è stato molto più positivo rispetto a quello pre-Austin. Non ho tentennato, partirò per Jerez anche se non sono al cento per cento. Non riesco a stare a casa, ho voglia di correre”. LEGGI TUTTO

  • in

    Fabio Barone ancora da record con la Ferrari

    L’uomo dei record, il Barone Rosso ha centrato il pokerissimo, la cinquina, fate voi. Fabio Barone e la sua Ferrari F8 Tributo oggi sul pericolosissimo percorso che porta ai Santuari di Meteora, nella Grecia Nord Occidentale, ha infatti conquistato il quinto record da Guinness dei Primati della sua lunga carriera. Centosettantatrè secondi, ben cinque in meno rispetto al precedente limite stabilito da un pilota greco qualche tempo fa per percorrere quattro chilometri disseminati di curve, senza la possibilità di scatenare gli oltre 720 cv del bolide di Maranello guidato dal pilota romano, ma cercando curva dopo curva di mantenere un ritmo costante e un assetto adeguato per conservare il grip necessario a non perdere secondi preziosi durante l’ascesa. Così, dopo aver battuto Google nel lunghissimo tragitto da Roma a Capo Nord, l’anno scorso; aver fatto meglio del cronometro alla Transfagarasan in Transilvania, nel 2015; sulla Tianmen Mountain Road in Cina, nel 2016 e al Canyon della Valle del Dades in Marocco, nel 2018, Barone è riuscito a compiere l’ennesima impresa circondato come sempre dal suo team composto dai fedelissimi della prima ora.
    Al termine del rapidissimo tentativo, Barone era evidentemente stravolto per lo stress e l’emozione. Ma è riuscito a raccontare le sue sensazioni «È stata durissima, molto più di quello che si può pensare. Un percorso davvero incredibile, ricco di difficoltà e pericoli, ma alla fine ce l’abbiamo fatta. E oltre alla mia Ferrari F8 Tributo devo ringraziare tutti i miei uomini. Sono stati speciali, come sempre. Senza di loro, non avrei fatto nulla di tutto questo. Nè oggi, né prima»
    Barone: “Impresa complicata, ringrazio il mio team”
    Fabio, come ti eri preparato per questo nuovo record?
    «La preparazione è stata lunga e decisamente complicata, probabilmente per le 50 primavere che ho accumulato, ma la passione e la volontà sono rimaste immutate nel tempo, altrimenti non potrei pensare di realizzare imprese del genere. Ma quello che mi dà la forza, lo ripeto, è il team, un gruppo di persone, oltrechè professionisti, legati da una grande amicizia».
    Rispetto alle altre imprese che hai portato a termine, come poni in classifica questa appena realizzata in Grecia sul percorso di Meteora?
    «Probabilmente dopo Roma-Capo Nord, questa è stata la più complessa, sia per quanto riguarda le varie autorizzazioni, sia per il percorso in generale. I test che abbiamo effettuato su queste curve lo scorso ottobre erano andati decisamente male, al punto che istintivamente abbiamo tentennato, c’era venuto qualche dubbio sull’effettiva possibilità di tentare e centrare il record. In realtà, proprio quei giorni sono stati fondamentali. Ci sono serviti per comprendere la direzione da prendere. E abbiamo trovato le soluzioni giuste a ogni problema».
    Tra le tante, qual è stata la cosa più difficile da fare?
    «Se devo essere sincero, le ansie e i timori sono tantissime al punto che è difficile fare una graduatoria. Ma se devo dirne una su tutte, mi preoccupava molto il poco grip dell’asfalto. Alla fine abbiamo trovato l’escamotage per superare il problema con le gomme giuste».
    Quali accorgimenti hai apportato alla tua Ferrari F8 Tributo per vincere anche questa sfida così complicata?
    «Abbiamo lavorato sull’aerodinamica anteriore, utilizzato molto carbonio per alleggerire ulteriormente il peso e ottimizzato l’elettronica in base al percorso. Detta così, sembra molto semplice, invece c’è voluto tempo e tanto lavoro per individuare le soluzioni più giuste e adatte alla situazione che abbiamo affrontato».
    E adesso, quale sarà la prossima sfida? Hai già qualcosa in testa?
    «No, stavolta dico basta davvero. Non ho più l’età e le energie per portare avanti progetti così complessi, faticosi e impegnativi. Adesso, mi sento troppo stanco per immaginarmi impegnato in altre avventure. E dopo cinque record da Guinness dei Primati, direi che la mia parte l’ho fatta…». Dobbiamo crederci, davvero? LEGGI TUTTO

  • in

    Toyota, la neutralità tecnologica è la strada per la decarbonizzazione

    In fondo, sarebbe stato sufficiente che i fenomeni di Bruxelles, i politici dell’UE che hanno deciso senza sapere, o facendo finta di farlo, si fossero impegnati a frequentare la sede di Toyota Motor Italia a Roma – o qualsiasi altra del Costruttore giapponese – per capire quali decisioni erano più corrette per tutti i cittadini del Vecchio Continente, invece di imporre ideologicamente solo l’elettrico che oggi è ancora per pochissimi avrebbe avuto bisogno di ben altra preparazione (infrastrutturale e culturale) prima di essere diffusa per… legge. Già, sarebbe stato meglio andare a lezione dove la sostenibilità è di casa per filosofia, per scelta, da appena 26 anni, come in Toyota. Che nel 1997 portò sul mercato la prima ibrida, la Prius, tra la derisione di chi faceva denaro a palate con il Diesel, oggi denigrato a comando. 
    La filosofia di Toyota
    Nel dubbio, meglio ricordare e fare un tuffo in un universo di sano realismo e democrazia della mobilità come quello voluto e realizzato da Luigi Ksawery Lucà, AD di Toyota Motor Italia con l’evento “Let’s go beyond”, sempre fedele ai dettami della Casa madre e del n.1 Akio Toyota che dall’1 aprile non è più il Ceo, ma ancora tutto controlla. Una carrellata salutare per ribadire che Toyota è sempre più intenzionata a…”offrire soluzioni di mobilità per tutti, seguendo i principi del kaizen, il miglioramento continuo che si costruisce uno passo alla volta e proprio per questo ogni passo conta. La decarbonizzazione è fondamentale per un futuro migliore e serve un ampio ventaglio di soluzioni. Il nemico non sono le varie tecnologie ma la CO2 che va ridotta il prima possibile. Per questo continueremo a introdurre veicoli a batteria, ma anche ibride, full o plug-in, come il nuovo C-HR e la nuova Prius, senza dimenticare l’idrogeno e le fuel cell. Una politica che in 25 anni ha consentito a Toyota di introdurre 22 milioni di vetture elettrificate nel mondo (350.000 in Italia), risparmiando 160 milioni di tonnellate di CO2″.
    Quali sono i prossimi passi
    E il miglioramento non si ferma, come il progresso. “Entro il 2025 il 90% della nostra gamma sarà elettrificata, al 2030 la gamma sarà al 50% elettrica, per diventarlo al 100% nel 2035, in linea con le normative UE, ma sempre in grado di accompagnare la transizione che durerà altri 10-15 anni con un’offerta globale, già capace di portarsi avanti, visto che le vendite sono al 75% elettrificate e il parco circolante al 50%. A livello di stabilimenti la neutralità carbonica in Europa sarà raggiunta nel 2030, mentre nel 2040 sarà estesa a tutta la filiera, tra fornitori, logistica e servizi”.
    Gli altri due pilastri dell’ecosistema Toyota sono da una parte WeHybrid, dall’altra Kinto. La prima, è la geniale soluzione che  raggruppa un insieme di servizi destinati ai clienti Toyota tesi a incentivare stili di guida sostenibili e un corretto utilizzo della tecnologia full hybrid. A oggi 55 mila utenti WeHybrid hanno percorso più di 100 milioni di km in EV risparmiando 6mila tonnellate di CO2.
    La sfida: diventare servizio alla mobilità
    KINTO invece, terzo brand globale del Gruppo, rappresenta come spiega Mauro Caruccio, Presidente e CEO di KINTO Italia (e di Toyota Financial Service): “… la sfida del Gruppo Toyota nel percorso di trasformazione verso la Mobility Company grazie a innovative soluzioni di mobilità. Per vincere questa sfida è fondamentale porre al centro le persone, comprendere le nuove esigenze di mobilità con l’obiettivo di vantaggi per tutti, combinato disposto tra l’utilizzo virtuoso delle tecnologie elettrificate e delle piattaforme di mobilità. KINTO ne è un esempio concreto: un sistema di valori che si traduce in un ventaglio di servizi per persone, aziende, comunità e istituzioni. Una visione che prevede la creazione di un ecosistema di mobilità aperto, inclusivo e affidabile, semplice e intuitivo oltre che sostenibile, che consente movimento semplice e veloce, per tutti, senza lasciare indietro nessuno”.

    In tutto si tratta di 5 servizi che coprono esigenze di mobilità che vanno da 5 minuti a 72 mesi che in tre anni hanno già conquistato 50.000 utenti. Un bel modo, insieme a tutto il resto, per gestire la transizione.  LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGP, Pedrosa: “Io lavoravo per la squadra, Marquez pensava a se stesso”

    ROMA – Uno dei più importanti piloti della storia della MotoGP è senza ombra di dubbio Daniel Pedrosa che, probabilmente, ha raccolto meno di quanto avrebbe meritato. Lo spagnolo, recentemente intervistato da ‘Revelo’, ha raccontato alcuni dettagli inerenti il suo tormentato rapporto con Marc Marquez: “Da quando sono arrivato in Honda ho sempre pensato al bene della squadra e a come aiutare per lo sviluppo della moto. Lui, invece, pensava soltanto a se stesso. Le linee guida del team erano chiare, il più veloce era il numero uno e sceglieva i componenti”. Una filosofia estremamente diversa, dunque, che non ha fatto certamente nascere un amore tra i due. LEGGI TUTTO