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    Nuova Porsche 911 Turbo, nuova aerodinamica e 40 cv in più

    Come si arriva a nuova Porsche 911 Turbo? C’è una storia che procede verso il mezzo secolo, affonda le radici nelle corse, nell’impegno in CanAm a inizio anni Settanta e ha un nome, un padre, pioniere della tecnologia sulla 911 stradale: Hans Mezger. Parte nel 1974 il progetto della prima 911 Turbo.
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    La conversione al verbo della sovralimentazione è aspetto consolidato da due generazioni a Stoccarda, tuttavia, sono precise versioni a fregiarsi nel nome della specifica tecnica. 911 Turbo si colloca a un passo dalla Turbo S, le prestazioni restano elevatissime e i contenuti tecnici descrivono il progetto. Tutta la famiglia 992 compie un radicale incremento della carreggiata anteriore, +42 mm che ritroviamo sulla Turbo, dalla sua con un posteriore 20 mm più ampio se confrontato con il passato.

    Trasmissione, più spinta davanti se serve
    Cambia anche la logica di trasferimento della coppia all’anteriore, l’elettronica consente una ripartizione maggiore se necessario davanti, ultimo tratto di una trasmissione con il cambio doppia frizione PDK 8 marce collegato al motore 3.8 litri turbocompresso,
    Un boxer che si segnala per gli iniettori piezoelettrici, intercooler riprogettati (e riposizionati,al di sotto della griglia del vano motore), turbocompressori a geometria variabile – come già sulla precedente 911 Turbo 991 e prima ancora 997.
    Motore 911 Turbo, i numeri del 3.8
    I 580 cavalli rappresentano un incremento di potenza di 40 cavalli, affiancati da 750 Nm (+40 Nm) non più valore massimo in overboost temporaneo ma stabilmente disponibili. I progressi velocistici vedono solo i 320 km/h quale dato invariato, poiché lo zero-cento orari registra un miglioramento di 2 decimi, ora con 2”8 valore dichiarato per Turbo Coupé e Cabriolet.
    A una differente dinamica di guida contribuiscono i cerchi da 20 e 21 pollici, differenziati tra gli assi, con gomma tura rispettivamente di 255/35 R20 davanti e 315/30 R21 dietro. Si potrà personalizzare a fondo l’assetto, anzitutto scegliendo il telaio sportivo, che prevede sospensioni a controllo elettronico e altezza da terra ridotta di 10 mm, rispetto a una soluzione standard con Porsche Active Suspension Management; altro elemento tecnico integrabile, il sistema di stabilizzazione attiva del rollio, mediante PCCB dal funzionamento idraulico.

    Aero attiva e carboceramici a richiesta
    La componente aerodinamica, chiara nell’ala posteriore mobile, prevede elementi attivi sia nello splitter che nelle alette che variano l’afflusso d’aria verso i radiatori posizionati alle estremità dietro la fascia paraurti.
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    Per i numeri in gioco, l’impianto frenante carboceramico è quasi un must, optional dove la proposta di serie prevede dischi da 408 mm davanti e 380 mm dietro, in ghisa e dallo spessore maggiorato.
    Lightweight, più leggera e reattiva
    Non è solo una questione di stile optare per i pacchetti Sports e, soprattutto, Lightweight, quest’ultimo apporta un risparmio di peso di 30 kg, ottenuto eliminando i sedili posteriori, sostituendo gli anteriori a regolazione elettrica a 14 vie con sedute a guscio, in aggiunta a una riduzione di materiale fonoassorbente.
    La narrazione incentrata sulla tecnica e la prestazione fa passare in secondo piano soluzioni interne riprese dal resto della gamma 911, tra infotainment connesso da 10,9 pollici, Porsche InnoDrive a richiesta, strumentazione Porsche Advanced Cockpit.I prezzi partono da poco più di 180 mila euro, in Germania, per la Coupé, oltre i 194 mila euro la Cabriolet.

    Porsche 911 Turbo supercar
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    Maserati Ghibli Hybrid, svelata la prima berlina dell'era elettrificata

    Cambia faccia ma sopratutto cuore la nuova Maserati Ghibli. Viene finalmente lanciata la versione model year 2021 che apporta notevoli miglioramenti alla berlina media del tridente, per renderla sempre più al passo con la concorrenza premium composta fatta di BMW, Audi e Mercedes. Tra le novità i sistemi ADAS aggiornati, un nuovo infotainment all’interno, display più grande, ritocchi estetici fuori e dentro su carrozzeria, plancia, sedili e finiture. Ma la novità maggiore è sotto il cofano: dove fa il proprio debutto un moderno e potente motore benzina hybrid che migliora del 30% l’efficienza generale di quest’auto e la rende concorrenziale con le proposte elettrificate di altri marchi.

    Il benzina che rimpiazza le Diesel
    La nuova Ghibli my 2021 perciò è la prima Maserati elettrificata a tutti gli effetti, strada e aprirà la strada all’ibridizzazione degli altri modelli del marchio.
    Il nuovo propulsore ibrido è destinato a rimpiazzare il turbodiesel attuale come unità più efficiente della gamma. È un 4 cilindri 2 litri che però possiede la potenza e il sound aggressivo di un tradizionale 6 cilindri mantenendo l’efficienza di un frazionamento ridotto. La Maserati Ghibli hybrid appena nata possiede già un record: è la 2 litri con la potenza specifica più alta nel segmento delle berline di lusso: 330 cavalli, analoga a quella del V6 benzina.
    La tecnologia adottata è quella mild hybrid. La berlina media del Tridente ha un impianto a 48 volt e un compressore elettrico che, girando praticamente senza inerzia, serve a riempire i buchi di coppia nell’alimentazione ai bassi regimi e poi si disattiva quando entra un funzione a regimi più elevati il turbocompressore.
    Il motore benzina della Ghibli Hybrid è di derivazione Alfa Romeo (è il 2.0 litri della Giulia/Stelvio Veloce) ma è stato ampiamente modificato da Maserati nel basamento, nel sistema di alimentazione e nello scarico per interagire con il compressore elettrico, assente sull’Alfa. Particolare cura è stata messa anche nel sistema di scarico per curare il sound in modo da generare un rombo, nonostante il quattro cilindri, che ricordi il più possibile il caratteristico sound dei V6 del tridente. L’obiettivo Maserati è stato quello di ottenere con un 2 litri ibrido una potenza superiore al turbodiesel in gamma (275 cv) e pressoché pari a quella del 3 litri V6 benzina (350 cv), con efficienza, consumi ed emissioni di CO2 inferiori del 30%.
    Maserati: ecco Nettuno, V6 del Tridente
    Il design richiama il passato
    La Ghibli model year 2021 si distingue per una nuova calandra con stecche a forma di diapason, un design ritoccato della coda con richiami della gloriosa 3200 GT di Giugiaro di tanti anni fa, nuova fanaleria posteriore e un sistema di infotainment completamente nuovo.
    Debutta uno schermo di grandi dimensioni privo di cornici, come vuole la moda digitale del momento, installato su un cruscotto ridisegnato.
    Inoltre le nuove Maserati model year 2021 saranno tutte connesse e il sistema operativo dell’infotainment girerà su base Android auto (gli iPhone si collegheranno con Apple CarPlay) e l’auto avrà anche l’assistente vocale Alexa di Amazon a bordo, al quale ci si potrà collegare con lo stesso account casalingo per usufruire dei medesimi skill (i comandi automatizzati per le ricerche e funzioni).
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    Prezzi ancora ipotetici
    Il prezzo della nuova Ghibli Hybrid sarà allineato a quello dei turbodiesel che usciranno dal commercio: quindi compresi fra i 72 e gli 85mila euro a seocnda degli allestimenti. LEGGI TUTTO

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    Mercato auto Europa: giugno segna ancora un -24%

    Purtroppo non arrivano buone notizie dal mercato europeo del settore auto per il mese di giugno 2020. A confermarlo sono in dati dell’Acea, l’associazioni dei costruttori europei: in Europa Occidentale (Ue+Efta+Regno Unito) sono state immatricolate 1.131.843 auto, ovvero il -24,1% rispetto a giugno 2019.
    Da inizio 2020 a fino alla fine di giugno il totale è di 5.101.669 immatricolazioni, il -39,5% rispetto ai primi sei mesi dell’anno precedente.
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    La situazione Fca
    Dando uno sguardo ai gruppi più importanti, Fca ha immatricolato a giugno in Europa, Efta e Regno Unito 64.927 auto. Qual è il calo? Il -28,2% rispetto allo stesso mese del 2019. La quota, per questo, scende dal 6,1 al 5,7%. Ragionando in tempi più lunghi, nei mesi da gennaio a giugno 2020, Fca ha venduto 290.562 auto, addirittura il -46,3% rispetto al semestre dello scorso anno. La quota è pari al 5,7% (era il 6,4%).
    Analizziamo ora marchio per marchio, partendo da Fiat e dalle sue 47mila immatricolazioni (quota di mercato del 4,2%), Lancia ha venduto 3.500 auto (0,3%), Alfa Romeo supera di poco le 3.200 immatricolazioni (0,3%) e Jeep immatricola quasi 10.800 vetture (1%).
    Per quanto riguarda i risultati di Fca nei principali mercati europei si registrano dati positivi in Germania. Qui, grazie al programma commerciale “Di più”, il Gruppo conferma a giugno il dato di maggio: mentre il mercato complessivo perde nel mese il 32,3%, il Gruppo ottiene una quota del 4,9%, +1,5%. Analogo discorso nel Regno Unito, dove Fca fa meglio della media del mercato: a fronte di un calo complessivo del 34,9%, incrementa la quota dello 0,3%, ottenendo l’1,9% del mercato. Bene anche nei Paesi Bassi dove, a giugno, il mercato complessivo perde il 40,2% mentre Fca incrementa le vendite dell’8,8%, ottenendo una quota del 3,2%, in crescita dell’1,4%.
    I modelli Fca che vendono di più
    Parlando, invece, di modelli sono molti quelli Fca che ottengono risultati positivi a giugno 2020. Tra i più colpiti dall’emergenza sanitaria c’è il segmento A (con vendite in calo del 35% nel mese), ma nonostante questo le Fiat 500 e Panda si confermano le più vendute in Europa. La 500 ottiene una quota del 17,2% (+2% rispetto all’anno scorso) e la Panda del 15,8% (+2,7%). La quota totale delle due vetture, dunque, è del 33% e va sottolineato che si tratta del miglior risultato di sempre per giugno dal lancio dei due modelli. Riscontri positivi anche per le Jeep Cherokee – che in un segmento in calo del 13,3% incrementa le vendite del 39,6% – e Wrangler le cui immatricolazioni aumentano dell’11,8%.
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    Ripartenza sì, ma ripresa lontana
    “Rispetto al calo di maggio (-56,8%) – commenta Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor – il mercato europeo dell’auto a giugno è ripartito, ma una vera ripresa è lontana e per colmare il divario con il 2019 il percorso è lungo e accidentato”.
    “Il semestre vede tutti i mercati dell’area in profondo rosso con un calo minimo del 21,4% in Finlandia e massimo del 54,4% in Croazia. In questo contesto brilla una piccola luce. Viene dal mercato francese che cresce dell’1,2% su giugno 2019, primo effetto del massiccio piano di incentivi varato dal Governo Macron che ha destinato all’auto 8 miliardi”.
    Prosegue il presidente Quagliano: “In Italia il terreno da recuperare è moltissimo. Mentre Francia, Germania e altri paesi europei hanno già in vigore incentivi significativi per il rilancio del settore, in Italia il Decreto Rilancio non prevedeva incentivi alla rottamazione per le vetture ad alimentazione tradizionale che erano nel 2019 il 92,4% delle immatricolazioni. La lacuna è stata colmata da un emendamento dell’onorevole Gianluca Benamati, condiviso da maggioranza e opposizioni, che prevede incentivi anche per le Euro 6 virtuose sul piano delle emissioni. Questo provvedimento entrerà in vigore però solo dal primo agosto. E’ quindi lecito attendersi che le immatricolazioni a luglio saranno ancora al di sotto dello stesso mese del 2019. Per un rilancio del mercato italiano dell’auto già nel 2020 occorre che il Governo approvi senza indugi anche altre misure efficaci per rilanciare l’economia”.
    Aniasa, la proposta: incentivi anche per l’usato Euro 6 LEGGI TUTTO

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    Audi SQ8 e SQ7, i due maxi suv sportivi col V8 TFSI a 506 cavalli

    RS e il V8 TDI, due soluzioni di sportività agli antipodi. Così, ad arricchire l’offerta Q7 e Q8, arriva un tassello annunciato: Audi SQ8 e la gemella SQ7. Un’unica via di interpretare la prestazione, benzina con motore V8 4 litri biturbo, dove SQ sui due suv è sigla che trovi anche declinata con il diesel V8 di pari cubatura e 435 cv.
    Cerchi un’auto usata? Sfoglia il listino di Auto
    Cambia tutto, perché la potenza supera la soglia dei 500 cavalli (507) e, con essa, c’è una tonalità allo scarico che solo un plurifrazionato benzina può offrire. A scorrere i numeri delle prestazioni assolute, le differenze sono chiare, tali da avvicinare le V8 TFSI più a RSQ8 da 600 cv che non alla SQ diesel. Scatta in 4”1 sullo zero-cento orari, dove SQ8 diesel impiega 7 decimi in più e la RSQ8 3 decimi in meno.

    Motore V8 e non solo
    Grazie al cambio Tiptronic 8 marce di serie e la coppia motrice di ben 770 Nm, 30 Nm meno di RSQ8 – a confermare ancor di più quanto in alto si collochi la proposta Audi Sport, i due maxi suv riprendono in 3”8 nel classico 80-120 km/h, beneficiando ovviamente della rapportatura automatica più idonea. La velocità massima è limitata a 250 km/h.
    Si potranno guidare, in Italia, dall’ultimo trimestre dell’anno, con caratteristiche tecniche e di stile ad accompagnare la potenza del motore V8 TFSI con disattivazione parziale di 4 cilindri ai carichi ridotti. Un’unità dotata di due turbo del tipo twin-scroll e fasatura variabile sia lato aspirazione che scarico.
    Ad esempio, SQ8 sarà proposto con cerchi di diametro fino a 23 pollici, alternativa al set da 21” di serie. Con una massa superiore alle 2,3 tonnellate, per frenare la corsa dei suv è installato un impianto con dischi anteriori da 400 millimetri, a richiesta rimpiazzabili da una specifica carboceramica.

    Assetto adattivo di serie
    Presupposti base della sportività sono l’assetto con sterzo integrale, ruote posteriori sterzanti controfase di 5° – sotto i 60 km/h – per rendere più agili le manovre, in fase al di sopra dei 60 orari per maggiore stabilità. Standard anche le sospensioni pneumatiche adattive, integrabili da barre stabilizzatrici a controllo attivo. Un attuatore a 48 volt scollega le due semi-barre in rettilineo, per un maggior filtraggio delle asperità, viceversa rende solidali le due parti quando è necessario il massimo controllo del rollio del corpo vettura.
    Sfoglia il listino Audi: tutti i modelli sul mercato
    Attivi sono anche i supporti del motore, contenuto da un lato utile a isolare l’abitacolo dalle vibrazioni, dall’altro a creare maggior solidità e reattività del gruppo motore-trasmissione. Audi SQ7 e SQ8 sono dotati di trazione quattro permanente, con differenziale posteriore sportivo, a controllo elettronico, tra gli optional.

    Audi SQ8 Audi SQ7 suv
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    NBA, anche Eric Bledsoe è positivo al Coronavirus: “Non sono ad Orlando”

    ORLANDO – Dopo i primi annunci, la Nba ha smesso di aggiungere alla notizia di altre positività al Coronavirus i nomi, appellandosi alla privacy. Ora Eric Bledsoe, play dei Milwaukee Bucks che guidavano l’Eastern Conference prima del lockdown, a uscire allo scoperto. “Ho il Coronavirus – ha detto a Yahoo Sports il 21enne cestista – ma sto bene. Non sono a Orlando, e spero di arrivarci presto”. L’ultima notazione fa riferimento al mistero che anche i team osservano rispetto alla loro presenza. Nelle conferenze i coach rimangono molto generici, perche’ non c’è ufficialità sul roster dei giocatori presenti. “Sono asintomatico e sto bene. Non appena potrò rispettare le regole imposte dal protocollo NBA, non vedo l’ora di unirmi alla squadra a Orlando”, ha aggiunto Bledsoe.
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    GP Spagna, Marquez davanti a tutti nelle libere, Rossi chiude tredicesimo

    JEREZ – C’è sempre Marc Marquez davanti a tutti. Il fenomeno di Cervera. in sella alla sua Honda numero 93, mette tutti in fila nelle prime libere stagionale sul circuito di Jerez dove domenica prenderà il via il Motomondiale 2020. Il pilota spagnolo chiude in 1:37.350 precedendo di un soffio Maverick Vinales, con la Yamaha, staccato di 0.024. Il podio della mattinata è chiuso da Cal Crutchlow, con la LCR Honda, lontano 0.088. Valentino Rossi chiude la prima tornata in tredicesima posizione.
    Bene le KTM
    Andrea Dovizioso, con la Ducati ufficiale, si piazza in quarta posizione, staccato di 0.121, mostrando notevoli progressi nella moto di Borgo Panigale che vede Jack Miller, con la Pramac, occupare la sesta piazza. Joan Mir e Alex Rins, con le Suzuki, finiscono rispettivamente quinto e settimo mentre il trio della KTM, Espargaro, Lecuona e Binder completano la Top Ten. LEGGI TUTTO

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    GP Spagna, Marquez domina le libere della mattina, Rossi solo tredicesimo

    JEREZ – La legge del numero 93. È sempre Marc Marquez, insieme alla sua Honda RC213V, a dettare legge nelle prime libere ufficiali della stagione sul circuito di Jerez. Il pilota spagnolo chiude in 1:37.350 precedendo di un soffio Maverick Vinales, con la Yamaha, staccato di 0.024. Il podio della mattinata è chiuso da Cal Crutchlow, con la LCR Honda, lontano 0.088. Valentino Rossi chiude la prima tornata in tredicesima posizione.
    Risalgono le Ducati
    Andrea Dovizioso, con la Ducati ufficiale, si piazza in quarta posizione, staccato di 0.121, mostrando notevoli progressi nella moto di Borgo Panigale che vede Jack Miller, con la Pramac, occupare la sesta piazza. Joan Mir e Alex Rins, con le Suzuki, finiscono rispettivamente quinto e settimo mentre il trio della KTM, Espargaro, Lecuona e Binder completano la Top Ten. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Marquez: “Alex via nel 2021? Rispetto sempre decisioni Honda”

    JEREZ DE LA FRONTERA – “Alex via dalla Honda Hrc a fine stagione? Rispetto sempre le decisioni della Honda. Alex nel 2020 è alla Honda Hrc Repsol e nel 2021 sarà alla Honda Lcr che per un debuttante può essere di aiuto. Lo sapevo? Sì, prima delle voci queste informazioni sono arrivate a me, ma io posso pure parlare con la Honda, ma sulla seconda moto la decisione è solo del team: io parlo, ma decide la Honda”. Così Marc Marquez, commentando le novità in casa Honda per il 2021, alla vigilia del Gp di Spagna in programma domenica sul circuito di Jerez de la Frontera. “Alex è mio fratello, ma quando si corre è il campione della Moto2 e il mio compagno di squadra; l’anno prossimo arriverà Pol che è forte e verrà per lottare per la vittoria”, ha detto ancora lo spagnolo campione del mondo.

    Doppio Gp sulla stessa pista farà differenza
    “È bello tornare alla normalità, ma soprattutto poter dar un po’ di sollievo a chi ha sofferto per il virus. Ora sto bene e sono fisicamente a posto con la spalla, mentre la mia Honda non è al 100% e c’è qualcosa da sistemare, ma cercheremo di sfruttare il doppio GP per crescere, anche se lo faranno tutti – ha spiegato Marquez in vista della prima gara stagionale – Il primo GP dà una motivazione extra, ma non credo dalle altre prime gare iniziali della stagione: la differenza la farà il doppio GP sulla stessa pista, che ci farà partire nel secondo weekend con una base di lavoro più definita. Con meno gare la mentalità non cambia: saranno 13 GP con la stessa strategia di fare il massimo in ogni gara. Salire sempre sul podio? Mi piacerebbe ma non sarà facile”, ha concluso.  LEGGI TUTTO