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    Valentino Rossi: “Marquez? Vederlo in pista è bello per tutti”

    JEREZ – Dopo l’operazione all’omero destro fratturato domenica scorsa, Marc Marquez proverà a correre il Gran Premio d’Andalusia e anche Valentino Rossi fa il suo in bocca al lupo al pilota della Honda”Quando succedono queste cose è difficile valutare da fuori. Sembrava un brutto infortunio e che stesse fuori per tante gare e invece è qui dopo tre giorni: se riuscirà a guidare la moto sarebbe bello per tutti”, ha detto. “Tanti piloti hanno corso dopo che si sono fatti male seriamente, i piloti di moto sono abituati agli infortuni e sono coraggiosi, anche se poi ogni incidente ha la sua storia”, ha detto Rossi.
    In cerca di riscatto
    Dopo la delusione della prima gara stagionale, il Dottore cerca il riscatto. “Non è il momento migliore per venire in Andalusia, è caldo vero. E’ anche una situazione strana fare due gare sulla stessa pista, dobbiamo capire se riusciremo a essere più competitivi e fare meglio. Il nostro problema è più o meno sempre uguale, cercheremo di fare altre cose, cambiare un po’ e dopo vedremo se riusciremo ad andare più forte”. LEGGI TUTTO

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    Valentino Rossi: “Marquez già in pista? Sarà bello per tutti”

    JEREZ – “Quando succedono queste cose è difficile valutare da fuori. Sembrava un brutto infortunio e che stesse fuori per tante gare e invece è qui dopo tre giorni: se riuscirà a guidare la moto sarebbe bello per tutti”. Marc Marquez proverà a correre il Gran Premio d’Andalusia, a pochi giorni dall’operazione all’omero destro fratturato domenica scorsa e anche Valentino Rossi fa il suo in bocca al lupo al pilota della Honda. “Tanti piloti hanno corso dopo che si sono fatti male seriamente, i piloti di moto sono abituati agli infortuni e sono coraggiosi, anche se poi ogni incidente ha la sua storia”, ha detto Rossi.
    In cerca di riscatto
    Dopo la delusione della prima gara stagionale, il Dottore cerca il riscatto. “Non è il momento migliore per venire in Andalusia, è caldo vero. E’ anche una situazione strana fare due gare sulla stessa pista, dobbiamo capire se riusciremo a essere più competitivi e fare meglio. Il nostro problema è più o meno sempre uguale, cercheremo di fare altre cose, cambiare un po’ e dopo vedremo se riusciremo ad andare più forte”.

    MotoGp, Marquez correrà il Gp d’Andalusia LEGGI TUTTO

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    Aston Martin Vanquish rinasce con Callum e R-Reforged

    L’Aston Martin “Callum” Vanquish nasce dalla collaborazione tra Ian Callum e R-Reforged. A distanza di quasi vent’anni dall’icona delle GT, un nuovo progetto sta per prendere vita: 25 esemplari che rielaborano il progetto iniziale, destinati a incuriosire i puristi del marchio. La produzione parte a settembre, a Warwick, nel Regno Unito. 
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    A nove mesi di distanza dall’annuncio di quel che avrebbero attuato, con il placet della casa madre e l’intervento di Ian Callum, a indicare come e dove intervenire per rendere la Vanquish migliore, si hanno le specifiche definitive e i punti di rielaborazione. Non è solo estetica, c’è molto altro, che porta la Vanquish a un equilibrio ideale tra turismo di gran livello e massimo feeling delle prestazioni. Uno dei punti centrali dell’operato R-Reforged.

    Tutte le modifiche
    Nel dettaglio, l’assetto è stato ottimizzato passando in rassegna varie soluzioni, per arrivare a sospensioni con ammortizzatori Bilstein elaborati nelle caratteristiche di compressione ed estensione, barre antirollio e boccole elastiche più rigide, carreggiate allargate fino a 60 mm e un’altezza da terra inferiore di 10 mm.
    Le gomme Michelin Pilot Sport hanno una mescola specifica e sono montate su cerchi da 20 pollici, in tre design a scelta. Aspetto stilistico che conta 8 configurazioni di interni, materiali come pelle, carbonio, metallo spazzolato o lucido, legno, fino alla massima libertà di colorazioni per la carrozzeria.
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    Le impressioni al volante saranno uniche grazie anche a un sedile posizionato più in basso e uno sterzo reso più immediato e reattivo. Sono più di 350 le modifiche realizzate da R-Reforged, comprese quelle apportate al motore V12 aspirato, dalla potenza incrementata a 588 cavalli, con aspirazione in carbonio e condotti in acciaio tutti di uguale lunghezza. Motore al quale si potrà abbinare il cambio manuale, automatico o un semi-automatico.
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    Parma, due anni da… Capitale

    Da Capitale della food valley, incoronata da Unesco ‘Città creativa per la gastronomia’, a Capitale della Cultura Italiana 2020 e, a causa dell’emergenza sanitaria che ha fatto sospendere molti degli eventi programmati, 2021.

    Un bel riconoscimento per la ‘piccola Capitale’ dei Farnese e poi dei Borbone, ma anche un’occasione per valorizzare e far conoscere un patrimonio che l’accomuna alle più belle città d’arte italiane.

    Dalla Cattedrale, con la cupola dipinta dal Correggio e la Deposizione che, come il vicino Battistero, porta la firma di Benedetto Antelami, al complesso monastico di San Giovanni Evangelista, di cui fanno parte la Chiesa e il Convento e che custodisce opere del Correggio e del Parmigianino. O ancora la città ducale del cinquecentesco Palazzo della Pilotta e del Palazzo del Giardino con il Parco Ducale e l’ottocentesco Teatro Regio, tra i più importanti d’Italia, fatto costruire da Maria Luigia, dove ogni anno si tiene il Festival Verdi.

    Il complesso monumentale della Pilotta, fatto costruire dai Farnese, comprende la Biblioteca Palatina, il Museo Archeologico, la Galleria Nazionale, il Museo Bodoniano e il ligneo Teatro Farnese, ricostruito negli anni Cinquanta sui disegni originali del XVII secolo. Vi si accede dal grande Piazzale della Pace, recentemente trasformato dall’architetto ticinese Mario Botta in area verde e diventato un frequentato punto di ritrovo cittadino.

    Oggi il complesso è protagonista di un importante progetto di riqualificazione, con nuovi allestimenti della Galleria Nazionale, che custodisce, tra le altre, opere di Beato Angelico, Parmigianino, El Greco, Tintoretto, Tiepolo, Canaletto, oltre a La Scapigliata di Leonardo da Vinci e alla statua-ritratto di Maria Luigia del Canova.

    Ma accanto alla città d’arte non bisogna dimenticare la Parma imprenditoriale e innovativa, capace di valorizzare le eccellenze del territorio, un circuito di musei dedicati al cibo e una biblioteca gastronomica, quella dell’Academia Barilla, che conta oltre 8500 volumi e un’importante raccolta di menù storici.
    In attesa che siano rimodulati i programmi di Parma Capitale della Cultura Italiana (tutte le news su parma2020.it), tra le principali realtà museali che hanno riaperto i battenti, solo con visite su prenotazione, ci sono proprio i Musei del cibo (museidelcibo.it). Con il neonato Museo del fungo porcino di Borgotaro, sono in tutto sette, dislocati in edifici storici della provincia legati alle diverse zone di produzione. Il Museo del parmigiano reggiano ha sede nell’antico caseificio adiacente al castello di Soragna, mentre il Museo della pasta e quello del Pomodoro si trovano entrambi presso la corte agricola medievale di Giarola, nei pressi di Collecchio, sulla sponda destra del fiume Taro. Nelle suggestive cantine della Rocca di Sala Baganza ha sede il Museo del vino e in quelle settecentesche del castello di Felino il Museo del salame. Il Museo del prosciutto di Parma non poteva che essere a Langhirano, nell’ex Foro Boario, mentre il Museo del culatello di Zibello si trova nell’Antica corte Pallavicina di Polesine Parmense. LEGGI TUTTO

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    Valle Vigezzo, la terra dei pittori

    Ci si può arrivare anche con i trenini bianchi e blu della Ferrovia Vigezzina-Centovalli, una delle 10 linee più belle del mondo secondo Lonely Planet: parliamo della Valle Vigezzo, capace di regalare un viaggio di scoperta a passo lento, che parte dai suoi piccoli e affascinanti borghi: Santa Maria Maggiore, il centro principale, e poi Craveggia, Druogno, Malesco, Re, Toceno e Villette. Dove boschi di faggi, alpeggi, laghetti e cime maestose fanno da silenziosa cornice a piccole chiese, case affrescate, splendide meridiane, tipiche baite in pietra.
    Con decine di sentieri per escursionisti più o meno esperti, la valle offre un ventaglio di attività adatte a tutti, dai percorsi più semplici alle cime più impegnative, raggiungibili per mezzo della cabinovia che porta ai 1700 metri della Piana di Vigezzo. L’area ospita inoltre un parco avventura, campi da tennis, piscina, maneggi, un campo da golf e una pista ciclo-pedonale di 15 km.

    Alcuni originali musei offrono la possibilità di conoscere la cultura locale. Dalla Scuola di Belle Arti, l’unica ancora attiva su tutto l’arco alpino, al Tesoro di Craveggia, custodito nella chiesa parrocchiale; dalla Casa del Profumo, che celebra la nascita e la vera storia dell’Acqua di Colonia, all’Ecomuseo di Malesco, dedicato alla pietra ollare e agli scalpellini, e al Museo dello Spazzacamino di Santa Maria Maggiore, legato alla memoria di questo antico mestiere. Tra i più bei percorsi per scoprire il territorio c’è l’antica Via del Mercato, che collega Italia e Svizzera lungo mulattiere impiegate dal Medioevo al XIX secolo da emigranti, pellegrini e mercanti. Il Circuito dei Santi tocca i piccoli oratori delle frazioni rurali, il maestoso Santuario della Madonna del Sangue di Re e la chiesa parrocchiale di Santa Maria Maggiore, il luogo di fede più antico della valle. Numerosi i prodotti tipici di alta qualità: dal pane nero di segale agli amiasc, sottili e golose sfoglie cotte su ferri roventi, dalle polente al capretto tipico vigezzino, dai formaggi alla torta pane e latte, tra i più amati della valle. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Tranquilli: “Una seconda caduta sarebbe devastante per Marquez”

    JEREZ – “I medici si assumono una grossa responsabilità dando l’ok a Marc Marquez di correre. Evidentemente confidano molto nei loro metodi di valutazione”. Il professor Carlo Tranquilli, direttore dell’Istituto di Medicina e Scienza dello Sport, è molto perplesso circa la presenza in pista del campione del mondo della classe regina, domenica prossima, dopo l’intervento all’omero subito martedì.
    Diversi tempi di recupero
    Il primario è apparso preoccupato soprattutto in vista di una ulteriore caduta sul braccio operato: “Parliamoci chiaro” spiega Tranquilli, “siamo ben lontani dai tempi fisiologici di guarigione dell’osso, anche se le moderne tecniche di intervento fanno effettivamente miracoli. Un altro incidente potrebbe mettere a rischio la funzionalità dell’arto ed allora sì che i tempi di recupero si allungherebbero. Marquez è stato già ‘fortunato’ a non subire lesioni al nervo radiale, piuttosto frequenti in questo genere di fratture. Del resto mi sembra che lo stesso professor Mir, che lo ha operato, fosse prudente sui tempi di recupero, parlando di Brno, ai primi di agosto”.
    Il professore però va oltre analizzando un altro aspetto ossia quello “etico-sportivo, anche se ormai certi concetti sembrano un po’ anacronistici. Mi riferisco alla quantità di antidolorifici che il pilota dovrà assumere per affrontare una gara che richiede tanto impegno fisico. Dando per scontato che si tratti di sostanze non vietate, che gli permettano di correre in sicurezza, mi chiedo quanto sia corretto ricorrere a questi metodi, soprattutto in uno sport come il motociclismo, che richiede grande reattività e che vede in pista più piloti contemporaneamente” conclude Tranquilli. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Tranquilli: “I medici si assumono un grande rischio a far correre Marquez”

    JEREZ – “I medici si assumono una grossa responsabilità dando l’ok a Marc Marquez di correre. Evidentemente confidano molto nei loro metodi di valutazione”. Sono le parole del professor Carlo Tranquilli, direttore dell’Istituto di Medicina e Scienza dello Sport, che esprime perplessità circa il recupero lampo del campione del mondo della MotoGP.
    Effetti devastanti
    Il primario è apparso preoccupato soprattutto in vista di una ulteriore caduta sul braccio operato: “Parliamoci chiaro” spiega Tranquilli, “siamo ben lontani dai tempi fisiologici di guarigione dell’osso, anche se le moderne tecniche di intervento fanno effettivamente miracoli. Un altro incidente potrebbe mettere a rischio la funzionalità dell’arto ed allora sì che i tempi di recupero si allungherebbero. Marquez è stato già ‘fortunato’ a non subire lesioni al nervo radiale, piuttosto frequenti in questo genere di fratture. Del resto mi sembra che lo stesso professor Mir, che lo ha operato, fosse prudente sui tempi di recupero, parlando di Brno, ai primi di agosto”.
    Il professore però va oltre analizzando un altro aspetto ossia quello “etico-sportivo, anche se ormai certi concetti sembrano un po’ anacronistici. Mi riferisco alla quantità di antidolorifici che il pilota dovrà assumere per affrontare una gara che richiede tanto impegno fisico. Dando per scontato che si tratti di sostanze non vietate, che gli permettano di correre in sicurezza, mi chiedo quanto sia corretto ricorrere a questi metodi, soprattutto in uno sport come il motociclismo, che richiede grande reattività e che vede in pista più piloti contemporaneamente” conclude Tranquilli.

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    Incentivi acquisto auto 2020, in Lombardia il bonus è fino a 18mila euro

    Quando l’incentivo è doppio gli automobilisti ballano? L’occasione di prospetta propizia: ovvero quando al bonus statale si somma quello regionale, o cittadino. Vale (varrebbe come vedremo in seguito) in particolare per le auto a bassissime emissioni, ibride (quasi esclusivamente plug-in) ed elettriche. Ma non solo.
    Grazie a questo doppio sconto, unito alla rottamazione di una vettura datata benzina o diesel, il beneficio può diventare notevole. 
    Gli incentivi statali
    Ricapitolando, l’incentivo statale per le auto con emissioni di CO2 da 0 a 20 g/km è di 10.000 euro con rottamazione (8.000 euro di ecobonus + 2.000 euro di sconto concessionario), 6.500 euro senza rottamazione (5.500 euro di ecobonus + 1.000 euro di sconto concessionario). Prezzo massimo della vettura nuova, 61.000 euro euro IVA inclusa.
    Per le vetture che emettono da 21 a 70 g/km di CO2 l’Ecobonus va da 6.500 euro con rottamazione (4.500 euro di ecobonus + 2.000 euro di sconto concessionario), 3.500 euro senza rottamazione (2.500 euro di ecobonus + 1.000 euro di sconto concessionario. Sempre con il tetto del listino a 61.000 euro incentivi esclusi.
    Infine per le auto con emissioni di CO2 da 61 a 110 g/km l’incentivo è di 3.500 euro (1.500 euro di ecobonus + 2.000 euro di sconto concessionario) con rottamazione di usato di almeno 10 anni, 1.750 euro (750 di di ecobonus + 1.000 euro di sconto concessionario) senza rottamazione. Prezzo massimo vettura nuova 48.800 euro IVA inclusa.
    Il potenziale (e promesso) ritorno del bonus regionale
    Il pacchetto con il plus “locale”, potrebbe dare origine a sconti enormi. Ciò ovviamente tenendo conto che i fondi stanziati dalle amministrazioni spesso sono esauriti in poco tempo.
    A Milano fino a 9.600 euro di bonus
    Come nel più importante, quello della Lombardia, che al momento non ha a disposizione bonis, ma dal suo sito ha promesso che saranno stanziate nuove risorse. Il bando precedente abbracciava tutte le motorizzazioni. 
    Dovesse riproporlo, posta la rottamazione obbligatoria di una auto benzina in classe Euro 2 o inferiore o Diesel Euro 5 o inferiore per una elettrica il bonus sarebbe di 8.000 euro.
    In teoria rottamando una vettura benzina in classe Euro 2 o inferiori e Diesel Euro 5 o inferiori, lo sconto teorico sarebbe di 18.000 euro.
    Per una ibrida, ma fino a 60 g/km di CO2 da da 4.000 a 6.000 euro, tenendo però conto anche delle emissioni di NOx (fino a 60 mg/km, 85,8 mg/km, 126 mg/km). 
    Valeva anche per le ibride o termiche con emissioni da 61 a 95 g/km di CO2 e da 96 a 130 g/km di CO2. Rispettivamente con un bonus da 3.000 a 5.000 euro, a seconda delle emissioni di NOx (fino a 60 mg/km, 85,8 mg/km, 126 mg/km) e da 2.000 a 4.000 euro (fino a 60 mg/km, 85,8 mg/km 126 mg/km).
    Insomma, se la Regione manterrà la parola, i lombardi dovranno essere pronti a beneficiarne. LEGGI TUTTO