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    GP Repubblica Ceca, Quartararo: “Morbidelli più veloce in tutto”

    BRNO – “Io mi sento veramente bene con la moto, il problema è quando la gomma cala. Abbiamo avuto un grip molto strano. È la prima volta che sento che la gomma cedere ogni giro che passa: l’obiettivo numero uno per domani per me è sapere se possiamo migliorare in questo”. Fabio Quartararo è soddisfatto a metà dopo le prove libere del venerdì del Gran Premio della Repubblica Ceca di MotoGP in cui le Yamaha Petronas hanno dettato legge: “Morbidelli per me è il più veloce di tutti oggi” confessa El Diablo ai microfoni di Sky Sport. “Al momento è quello che è andato più veloce in tutto. Mi aspettavo qualcosa di meglio dalle Ducati, anche se sappiamo che in gara poi è diverso” conclude l’attuale leader del mondiale.
    Mescola da scegliere
    Sprizza ovviamente di gioia Franco Morbidelli dopo la prima giornata di libere: “Sono molto soddisfatto di questa prima tornata, siamo partiti con il piede giusto. A Jerez eravamo veloci e anche qui lo siamo”. Il pilota italiano guarda già avanti, in ottica Gran Premio: “Siamo messi bene nel giro secco ma dal punto di vista del passo dobbiamo capire quale gomme usare per qualifica e gara”. E sull’infortunio occorso nelle libere 1 a Francesco Bagnaia, che ha riportato una frattura alla tibia: “Mi dispiace un sacco per Pecco, una caduta così non ci voleva. Spero che guarisca presto e lo abbraccio forte” chiude Morbidelli. LEGGI TUTTO

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    GP Repubblica Ceca, Quartararo: “Moto ok, il problema sono le gomme”

    BRNO – “Io mi sento veramente bene con la moto, il problema è quando la gomma cala. Abbiamo avuto un grip molto strano. È la prima volta che sento che la gomma cedere ogni giro che passa: l’obiettivo numero uno per domani per me è sapere se possiamo migliorare in questo”. Sono le parole di Fabio Quartararo al termine delle prove libere del venerdì del Gran Premio della Repubblica Ceca di MotoGP in cui le Yamaha Petronas hanno brillato: “Morbidelli per me è il più veloce di tutti oggi” confessa El Diablo ai microfoni di Sky Sport. “Al momento è quello che è andato più veloce in tutto. Mi aspettavo qualcosa di meglio dalle Ducati, anche se sappiamo che in gara poi è diverso” conclude il leader del mondiale.
    Felicità Morbido
    Sprizza ovviamente di gioia Franco Morbidelli dopo la prima giornata di libere: “Sono molto soddisfatto di questa prima tornata, siamo partiti con il piede giusto. A Jerez eravamo veloci e anche qui lo siamo”. Il pilota italiano guarda già avanti, in ottica Gran Premio: “Siamo messi bene nel giro secco ma dal punto di vista del passo dobbiamo capire quale gomme usare per qualifica e gara”. E sull’infortunio occorso nelle libere 1 a Francesco Bagnaia, che ha riportato una frattura alla tibia: “Mi dispiace un sacco per Pecco, una caduta così non ci voleva. Spero che guarisca presto e lo abbraccio forte” chiude Morbidelli. LEGGI TUTTO

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    Vespa PX by Polini, la prova: vado al massimo!

    Quanti ricordi legano tutti noi alla Vespa. “Chi Vespa mangia le mele” è uno dei claim pubblicitari divenuti col tempo un modo di dire comune. Se non avevi la Vespa, caro mio, andavi in bianco. Lo cantava anche Vasco nella canzone “Bollicine”, ricordate? In qualche regione d’Italia ci si è spinti addirittura oltre: “Vespare” ha assunto il significato di viaggiare, di solito in vacanza, ma anche di prodigarsi in quella pratica che oggi viene chiamata petting… ci siamo capiti: chi aveva la Vespa era tra quelli giusti, gli altri eran fuori.
    Da allora però sono cambiate tante cose, forse in meglio o forse in peggio, ma la Vespa è ancora un modello venduto e apprezzato. Rispetto alla PX di una volta è quasi irriconoscibile. Ha il controllo di trazione, un motore 4 tempi ecologico e silenzioso, il variatore, una carrozzeria stondata…oggi però non guideremo nulla di tutto ciò.
    Un giorno di gloria
    Test, Vespa PX by Polini: vado al massimo! | le immagini Abbiamo a disposizione una fiammante Vespa PX anni 70 elaborata in ogni bullone da Polini. Giusto per anticiparvi qualcosa: il monocilindro due tempi ha una cilindrata di 187 cc, carburatore da 30 mm…
    Polini è un’azienda con sede ad Alzano Lombardo (BG) che fin dalla sua nascita progetta e produce kit di elaborazioni per mezzi a due ruote, specialmente scooter. Cilindri, marmitte, variatori, impianti frenanti…ce n’è per tutti. Ed ecco che arriviamo alla Vespa PX. Piaggio ne ha venduti milioni di esemplari in tutto il mondo e Polini ne ha elaborate una buona parte. Nel loro catalogo ci sono un’incredibile quantità di componenti dedicati alla Vespa PX 125 e 150.
    Polini e il suo kit
    Abbiamo cilindro/testa in alluminio disponibile in due cilindrate, con testa a doppia candela e 8 punti di fissaggio. Il kit è disponibile con corsa standard (57 mm, cilindrata 178 cc) oppure aumentata fino a 60 mm (cilindrata 187 cc: cambia l’albero motore). Il cilindro è raffreddato ad aria ma grazie all’alluminio e al disegno delle alette, la temperatura del motore rimane più bassa rispetto al motore di serie. L’alettatura è maggiorata per avere una miglior dispersione del calore e la guarnizione della testa è in acciaio siliconato.

    Il costo del gruppo termico da 60 mm è di 378,75 euro + IVA. Come nei motori da gara, la biella è ricavata dal pieno al fine di migliorare la resistenza alle sollecitazioni. Non può mancare il carburatore da 30 mm (fuso in lega d’alluminio, con valvola piatta in lega cromata) con relativo collettore lamellare, venduto a un prezzo di 290 euro + IVA. A completare la parte termica c’è la marmitta, rivista nella conformazione del collettore e delle paratie interne. È realizzata a mano con saldature a gas inerte e costa 123,81 euro + IVA. Per quanto riguarda l’accensione invece, Polini ne propone di due tipi: digitale o analogica. Il modello digitale è composto da uno statore a due poli, volano a magneti, centralina, bobina, ventola di raffreddamento e pick-up ed è estremamente semplice da regolare. Offre quattro mappature per adattarsi ai diversi tipi di motore. Non manca nemmeno il kit per la trasmissione, che comprende una crociera rinforzata (indispensabile su motori Vespa preparati) e ingranaggi del cambio più lunghi, in particolare i due rapporti primari per aumentare la velocità massima.
    Piccola “bestia”
    Giro di chiave, avviamento a pedale e il piccolo mostro prende vita. La nostra Vespa di oggi è equipaggiata con tutti i kit a disposizione: il monocilindro due tempi da quasi 200 cc (187 a esser precisi) scalpita dalla voglia di scatenarsi. Il minimo vagamente irregolare è un presagio di prestazioni tremende e manco a farlo apposta è esattamente ciò che ci aspetta. Ma prima, va detto che pur con un motore così spinto ed elaborato, la Vespa è rimasta trattabile. Ai bassi regimi infatti ha un’erogazione fluida e lineare, non trasmette strattoni imprevisti. Ma superata una certa soglia è meglio tenersi forte.

    Il rumore si fa via via più minaccioso e il regime sale sempre più rapidamente, proprio come la spinta. C’è un deciso cambio passo a metà del range di giri utile, e anche se siete abituati all’accelerazione di un maxiscooter, rimarrete sorpresi. La piccola Vespa PX, equipaggiata anche con pneumatici sportivi, volta in un fazzoletto, aiutata anche dal peso contenutissimo. Un animale indomito, che però grazie ai dischi maggiorati è anche sicura: la frenata è decisa e intensa, al pari di un moderno scooter sportivo. Se avete sempre desiderato più verve dalla vostra vecchia Vepsa, Polini ha ciò che fa per voi.
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    GP Repubblica Ceca, Quartararo si riprende, solo dodicesimo Rossi

    BRNO – Fabio Quartararo e la Yamaha Petronas alzano la voce dopo qualche piccolo problema in mattinata. Il francese, leader del mondiale, mette tutti in riga nelle seconde libere sul circuito di Brno dove domenica è in programma il Gran Premio della Repubblica Ceca di MotoGP. Il pilota francese, dopo i problemi della mattina, sigla un 1:56.502 che lo mette davanti al compagno di squadra Franco Morbidelli di appena sette millesimi. Il podio è chiuso da Miguel Oliveira sulla KTM staccato di 0.048. Valentino Rossi, con la sua Yamaha M1, dopo l’ottavo posto della mattina, fa un piccolo passo indietro e chiude in dodicesima posizione.
    Zarco ottimo quarto
    I primi dieci continuano a essere tutti molto vicini. Si conferma Johan Zarco con la Ducati Avintia, quarto, davanti a Vinales, con la Yamaha, e Mir con la prima delle Suzuki. I fratelli Espargaro si piazzano uno davanti all’altro mentre Nakagami, primo in mattinata, e Miller, sulla Ducati Pramac, chiude la Top Ten. Fuori dai dieci Dovizioso e Petrucci con le Rosse ufficiali di Borgo Panigale. LEGGI TUTTO

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    GP Repubblica Ceca, Quartararo alza la voce, Valentino Rossi dodicesimo

    BRNO – Sono Fabio Quartararo e la sua Yamaha Petronas a far segnare il miglior tempo nelle seconde libere sul circuito di Brno dove domenica è in programma il Gran Premio della Repubblica Ceca di MotoGP. Il pilota francese, dopo i problemi della mattina, sigla un 1:56.502 che lo mette davanti al compagno di squadra Franco Morbidelli di appena sette millesimi. Il podio è chiuso da Miguel Oliveira sulla KTM staccato di 0.048. Valentino Rossi, con la sua Yamaha M1, dopo l’ottavo posto della mattina, fa un piccolo passo indietro e chiude in dodicesima posizione.
    Bene i fratelli Espargaro
    I primi dieci continuano a essere tutti molto vicini. Si conferma Johan Zarco con la Ducati Avintia, quarto, davanti a Vinales, con la Yamaha, e Mir con la prima delle Suzuki. I fratelli Espargaro si piazzano uno davanti all’altro mentre Nakagami, primo in mattinata, e Miller, sulla Ducati Pramac, chiude la Top Ten. Fuori dai dieci Dovizioso e Petrucci con le Rosse ufficiali di Borgo Panigale. LEGGI TUTTO

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    GP Repubblica Ceca, stop per Bagnaia: tibia fratturata

    BRNO – Brusco stop per Francesco Bagnaia. Il giovane pilota della Ducati Pramac è caduto verso la fine delle prime prove libere del Gran Premio della Repubblica Ceca e, come affermato dal suo team ai microfoni di Sky Sport, ha riportato la frattura della tibia. Bagnaia dovrà essere operato e andranno valutati i tempi di recupero. La Ducati Pramac, per i due appuntamenti austriaci al Red Bull Ring, dovrà pensare a un sostituito e il primo nome della lista è quello di Michele Pirro.

    Bagnaia out per due gare
    Dopo la visita dei medici della Clinica Mobile, Bagnaia è stato accompagnato all’ospedale di Brno per fare una risonanza magnetica. “Pecco sta facendo la risonanza magnetica, aspettiamo di vedere il risultato per avere un quadro generale. Sicuramente non correrà qui e la vedo davvero dura per l’Austria. Prima di creare qualche notizia falsa o che possa essere fraintesa, aspetteremo i risultati della risonanza magnetica così che il medico possa dirci che cosa sta succedendo”, ha detto Francesco Guidotti, team manager del Pramac Racing.
    Il pilota Ducati Pramac resta ottimista
    “Per fortuna non c’è interessamento dei legamenti, diciamo che poteva andare peggio. Domani andrò ad operarmi ad Ancona e pare che ci siano speranze che io possa tornare nella seconda gara in Austria””, ha detto lo stesso Francesco Bagnaia. “Capita nel nostro sport di farci male – ha aggiunto il pilota italiano ai microfoni di Sky Sport – stavolta è toccato a me”. LEGGI TUTTO

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    GP Repubblica Ceca, Bagnaia cade e si frattura la tibia

    BRNO – Doccia fredda per Francesco Bagnaia e la Ducati Pramac. Il 23enne di Torino è caduto in mattinata durante le prove libere del Gran Premio della Repubblica Ceca e, come riportato dal suo team ai microfoni di Sky Sport, ha subito la frattura della tibia. Bagnaia dovrà essere operato e andranno valutati i tempi di recupero. La Ducati Pramac, per i due appuntamenti austriaci al Red Bull Ring, dovrà pensare a un sostituito e il primo nome della lista è quello di Michele Pirro.

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    Bagnaia probabilmente out per due gare
    Dopo la visita dei medici della Clinica Mobile, Bagnaia è stato accompagnato all’ospedale di Brno per fare una risonanza magnetica. “Pecco sta facendo la risonanza magnetica, aspettiamo di vedere il risultato per avere un quadro generale. Sicuramente non correrà qui e la vedo davvero dura per l’Austria. Prima di creare qualche notizia falsa o che possa essere fraintesa, aspetteremo i risultati della risonanza magnetica così che il medico possa dirci che cosa sta succedendo”, ha detto Francesco Guidotti, team manager del Pramac Racing.
    Il pilota Ducati Pramac resta ottimista
    “Per fortuna non c’è interessamento dei legamenti, diciamo che poteva andare peggio. Domani andrò ad operarmi ad Ancona e pare che ci siano speranze che io possa tornare nella seconda gara in Austria””, ha detto lo stesso Francesco Bagnaia. “Capita nel nostro sport di farci male – ha aggiunto il pilota italiano ai microfoni di Sky Sport – stavolta è toccato a me”. LEGGI TUTTO

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    Valle d’Aosta – Adrenalina ad alta quota: gli sport estivi

    Alpinismo

    Superare i propri limiti guardando in faccia le grandi montagne, aggrappandosi alle rocce, scoprendo gli itinerari che portano ad ammirare vette e panorami dalla bellezza indescrivibile. Probabilmente è questo che muove gli appassionati di alpinismo alla scoperta dei percorsi più impervi ed emozionanti della Valle d’Aosta. Va ricordato che tutti i percorsi alpinistici richiedono esperienza di alta montagna e che è consigliata la presenza di una guida alpina.

    Trekking: oltre 5.000 Km di percorsi escursionistici
    Oltre 2.000 sentieri ben tracciati conducono a laghi alpini, valichi montani, bivacchi e rifugi. La Valle d’Aosta si apprezza camminando nel silenzio di paesaggi maestosi, dove l’energia della natura rigenera tutti i sensi.
    Ne sono un esempio i percorsi delle due Alte Vie, trekking di più giorni per ammirare l’intreccio perfetto tra l’architettura naturale delle Alpi, il risveglio della flora e della fauna (camosci, stambecchi e aquile in volo) e la vita negli alpeggi. L’Alta Via n.1 si sviluppa ai piedi dei massicci del Monte Rosa, del Cervino e del Monte Bianco mentre, l’Alta Via n.2 si snoda nei territori del Parco Nazionale del Gran Paradiso e del Parco Regionale del Mont Avic.
     
    Il Cammino Balteo è invece un itinerario ad anello di quasi 350 Km, percorribile in entrambi i sensi, che porta l’escursionista in un viaggio nella cultura e nella storia attraverso un territorio costellato di antichi borghi e imponenti castelli, immerso in un variegato paesaggio che alterna boschi e pascoli ad orti e vigneti. Il tracciato si sviluppa principalmente nel fondovalle e sui versanti di media quota con un’altitudine compresa tra i 500 e i 1900 metri s.l.m., praticabile quindi per buona parte dell’anno.
    Il Cammino si articola in 23 tappe di circa 4-6 ore ciascuna che possono anche essere percorse in più riprese o, eventualmente, interrotte usando il trasporto pubblico. Ogni tappa è un invito alla scoperta, muovendosi a piedi lungo sentieri ma anche su strade sterrate e tratti asfaltati, attraverso villaggi e siti di interesse culturale e naturalistico. Una proposta per tutti, adatta agli sportivi ma anche a chi vuole camminare senza fretta, lasciandosi tentare dalle molteplici opportunità che invitano alla sosta. Rilassarsi nella natura, gustare i prodotti locali, visitare siti archeologici, chiese e musei: il Cammino Balteo è un diario di viaggio da scrivere passo dopo passo.

    Per rievocare, invece, sensazioni e immagini che i pellegrini vivevano nel loro viaggio verso Roma, basta percorre a piedi le tappe della Via Francigena: si cammina tra borghi antichi e splendidi castelli, suggestive chiese e importanti vestigia dell’epoca romana, sempre circondati dal profilo delle Alpi. Lungo il percorso si incontrano anche numerose zone di coltura di vigneti pregiati (a Nus, Chambave, Arnad e Donnas) e località celebri per i prodotti DOP come il prosciutto di Bosses e il lardo di Arnad. Il cammino si articola in cinque tappe e ha inizio al Colle del Gran San Bernardo, a 2.450 metri di altitudine, in territorio svizzero; scende lungo la vallata omonima verso Aosta (580 m), capoluogo della regione e cittadina ricca di storia e di testimonianze del passato, e procede poi lungo la valle centrale fino a Pont-Saint-Martin, dove esce dalla Valle d’Aosta e prosegue in Piemonte.

    Un altro tour interessante, di circa 13 ore complessive di cammino, è quello del Mont Fallère che, partendo da Saint-Oyen o da Étroubles, nella valle del Gran San Bernardo, sale verso il rifugio Mont Fallère e, costeggiando in quota il versante sud della montagna, scende fino al rifugio Chaligne, dove è possibile pernottare. Da qui, con andamento dapprima pianeggiante, poi in discesa, l’itinerario riconduce al borgo di Étroubles e quindi a Saint-Oyen. Il tracciato è percorribile altrettanto agevolmente in senso inverso.

    E per ammirare da vicino il Monte Bianco e il Monte Cervino? Nel primo caso il trekking proposto si articola in 7 giorni, attraverso tre paesi e sette valli: il Tour du Mont-Blanc è un magnifico percorso    che si snoda tra Italia, Francia, Svizzera  con tappe di varia durata. Se si preferisce il Cervino, invece, si può scegliere Il Giro del Cervino, itinerario che permette di camminare, in modo graduale a diverse altitudini, ammirando tutti gli spettacolari versanti del Cervino, attraverso 6 valli e 3 diverse culture (l’alto Vallese di lingua tedesca, il Vallese centrale francofono e la Valle d’Aosta, italiana).

    Oltre ai trekking di più giorni, sono molte non solo le proposte di camminate da effettuare in giornata, in autonomia, ma anche le gite guidate, organizzate dalle guide naturalistiche/escursionistiche, che offrono la possibilità di apprezzare appieno il paesaggio e le bellezze naturali, nonché gli aspetti etnografici e topografici dei luoghi in cui si svolgono le escursioni.

    Per gli escursionisti più tecnologici, il geonavigatore dei sentieri della Valle d’Aosta consente di vedere la rete dei sentieri di tutta la regione su foto satellitare o carta tecnica, di cercare gli itinerari per località e di creare un percorso personalizzato selezionando le singole tratte di sentiero ed esportandone poi i tracciati (da usare con i comuni apparecchi GPS – tracciato .gpx – o da visualizzare con Google Earth – tracciato .kml).

    Mountain Bike: percorsi escursionistici nella natura o tracciati adrenalinici in discesa

    Servono pochi e semplici elementi per trasformare il soggiorno in Valle d’Aosta in un viaggio da ripetere e ricordare: una bicicletta, una passione sfrenata per lo sport e tanta voglia di pedalare. Più di 1.000 chilometri tra itinerari sterrati e sentieri asfaltati aspettano solo di divertire e di mettere alla prova le capacità dei ciclisti più appassionati.
    La Valle di Cogne, un angolo di natura incontaminata nel cuore del Parco Nazionale Gran Paradiso, rappresenta la meta perfetta per escursioni a due ruote a vari livelli. Da non perdere è l’itinerario panoramico n° 2, Gimillan e Epinel (Variante Costa del Pino), un percorso di 15 km (23km con variante) e con un dislivello di 350 m (500 con variante). L’itinerario, salendo lungo la vecchia strada comunale che porta al Museo della miniera e al Villaggio dei minatori, conduce alle frazioni di Montroz e Gimillan,  (variante: da Montroz, salendo lungo la strada poderale, si può raggiungere il sito minerario di Costa del Pino, dove si trova l’ingresso per le visite guidate alla miniera del ferro di Cogne), per poi scendere percorrendo i sentieri 23, 2D e 23A, costeggiando la Casaforte  di Tarambel, in patois valdostano Tor de Mougne, un leggendario rudere medievale sino a Epinel. Da qui si risale fino alla frazione Crétaz e poi alla località Buthier dove, attraversato il prato di Sant’Orso, si ritorna al punto di partenza.

    Tra i migliori itinerari per MTB, ci sono anche i percorsi Monterosa bike, ai piedi del Monterosa, in particolare il n°4, la Discesa Ostafa. Si tratta di un itinerario della durata di circa due ore e di media difficoltà, che diventa più facile nel momento in cui si utilizzano gli impianti. Si parte dal paese di Champoluc con la telecabina Champoluc-Crest e, una volta arrivati al Crest, con una pedalata di 50 metri si raggiunge la partenza della telecabina Crest-Alpe Ostafa III. Giunti a questa seconda telecabina, si percorre in discesa la strada interpoderale che dalla località di Ostafa porta direttamente al Crest.

    Diverso il percorso che parte dalla località di Porliod: 34 km lungo le piste di fondo invernali, un tracciato che esplora il vallone incontaminato di Saint-Barthélemy, nel comune di Nus. Un itinerario, senza particolari difficoltà, che si snoda su strade sterrate toccando vari alpeggi e con vista panoramica, sul versante opposto della valle, sul Monte Emilius e sulla conca di Pila fino al ghiacciaio del Rutor.

    Per i freerider più esperti, dotati di grande tenacia e sfrenata passione, il downhill e l’enduro sono gli sport perfetti per vivere emozioni indimenticabili. Tantissimi gli itinerari da scoprire, tra i quali quello che da Pila conduce direttamente ad Aosta attraverso discese adrenaliniche e panoramiche. Si può scegliere anche La Thuile che con la sua mtb natural trail area offre percorsi di vario livello e difficoltà oppure Breuil-Cervinia, che propone per tutti gli appassionati di mountain bike la salita con la bicicletta a Plateau Rosà, dove lungo il tracciato della maxiavalanche è possibile giungere fino a Cervinia, percorrendo oltre 10 km di nevai, morene e praterie. Qui i freerider più audaci potranno sperimentare, ad esempio, il Dark Trail, un percorso di quasi 10 km dal livello tecnico nero e dalla durata – utilizzando gli impianti – di circa 45 minuti.

    Bici su strada: tutti in sella!
    Pedalare sui dolci pendii, tra vigneti e castelli, oppure faticare risalendo verso i grandi valichi alpini. Il ciclismo su strada, in Valle d’Aosta, propone variegati itinerari: divertenti, panoramici, accessibili a tutti o per esperti. Da segnalare, nelle principali località turistiche, la possibilità di affittare biciclette elettriche a pedalata assistita per consentire anche ai meno allenati di affrontare serenamente i pendii della regione.

     
    Per un itinerario in sella alle due ruote che impegni poco più di un’ora è consigliabile l’itinerario che da Morgex – vecchio borgo della Valdigne – raggiunge La Thuile, passando per il Colle San Carlo; oppure, per chi ha voglia di pedalare per circa tre ore, quello che da Saint-Vincent – località famosa soprattutto per la presenza del Casinò ma che vanta anche preziose testimonianze del passato – risale il Col de Joux, percorrendo una delle strade più panoramiche della regione. Da qui scende nel versante opposto fino a Brusson, nella Val d’Ayas, per poi proseguire verso il fondo valle toccando i paesi di Challand-Saint-Anselme e Challand-Saint-Victor. Si rientra a Saint-Vincent passando da Verrès, località dominata dall’imponente castello, e da Montjovet.     

              
    Interessante è anche la pista ciclo-pedonale Sarre – Fénis, un facile itinerario lungo la Dora Baltea, nei dintorni della città di Aosta, per passeggiare, correre o pedalare in tranquillità.
    Il tracciato si snoda da Sarre a Fénis, attraversando i comuni di Gressan, Charvensod, Aosta, Pollein, Brissogne, Saint-Marcel e Nus. Prevalentemente pianeggiante, l’itinerario è adatto alle famiglie che desiderano effettuare piacevoli pedalate all’aria aperta, lontano dal traffico. La pista collega varie aree sportive, servite da parcheggi, consentendo di entrare ed uscire in più punti del tracciato e di abbinare altre attività di svago alla fruizione del percorso ciclo- pedonale. A breve distanza da alcuni punti di accesso alla pista si trovano siti di interesse culturale e centri abitati dove trovare bar, ristoranti, sistemazioni alberghiere e altri servizi. Particolare è l’attraversamento di un’area naturalistica protetta, la Riserva Naturale zona umida di Les Iles, che rappresenta il più importante sito regionale di sosta e alimentazione per gli uccelli migratori. Arrivati a Fénis è consigliata la visita al suo celebre castello.

    Sci estivo

    Esistono gli eterni sognatori e tra questi gli eterni sciatori. Ecco perché in Valle d’Aosta lo sci non è uno sport invernale ma un vero stile di vita da praticare anche in estate. A Breuil-Cervinia le grandi discese sulla neve sono infatti sempre possibili salendo ai 3.500 metri di Plateau Rosà. La stagione estiva ha preso il via il 20 giugno e si protrarrà fino al 27 settembre.
    Raggiunta Plateau Rosà, ai piedi del Cervino, non resta dunque che indossare gli sci e l’attrezzatura adatta per godere dello sport invernale per eccellenza con il sole estivo sul volto: 25 km circa di piste adatte a tutte le esigenze tecniche, sci alpino e anche snowboard, nel comprensorio sciistico estivo più grande d’Europa.

    Arrampicata e vie ferrate
    Una palestra sotto l’azzurro intenso del cielo e il verde acceso delle praterie alpine. Quando le giornate si allungano, le pareti rocciose con le loro crepe naturali e le loro rientranze, disegnano percorsi emozionanti capaci di regalare incredibili vedute sulle bellezze naturali di questa regione.

    Territorio ricco di fascino e di avventura, la Valle d’Aosta offre agli appassionati e ai curiosi arrampicate su pareti naturali e vie ferrate da vivere in compagnia delle guide alpine – sempre pronte a garantirne la sicurezza.

    Tra le pareti naturali più affascinanti, la palestra di Molliet – situata nella piccola ed incontaminata Valgrisenche. Nel primo settore, che si incontra lungo il sentiero di accesso, si trovano le vie più facili, ideali per i primi passi, mentre il settore sinistro presenta vie più complesse. L’attività richiede comunque esperienza tecnica e la presenza di una guida alpina.

    Per gli escursionisti preparati, le vie ferrate rappresentano la possibilità di oltrepassare i propri limiti per entrare direttamente nell’universo verticale dell’alpinismo. A differenza infatti dell’arrampicata, la via ferrata prevede percorsi attrezzati artificialmente con funi ed altri appigli utili e richiede preparazione fisica ed un’adeguata attrezzatura (moschettoni, casco ed imbragatura).

    Un esempio per tutte, a Rhêmes-Notre-Dame – incantevole borgo nella zona del Gran Paradiso – si trova la ferrata di Casimiro, un percorso emozionante che attraverso diverse combinazioni permette a tutti di immergersi in un paesaggio suggestivo tra ponti tibetani e arditi passaggi.

    Inoltre, la Valle d’Aosta offre anche una dozzina di pareti artificiali e strutture d’arrampicata, perfette per migliorare la tecnica già acquisita o per iniziare ad approcciarsi a questo nuovo sport.

     Sport d’acqua

    Le acque bianche della Dora Baltea e dei torrenti alpini della Valle d’Aosta riservano discese entusiasmanti, con rapide e scivoli naturali. Ci si può divertire con il rafting a bordo di gommoni e accompagnati da guide specializzate, oppure praticando l’hydrospeed è possibile sfidare le acque di fiumi e torrenti con una tavoletta. Il kayak fluviale con chiglia arrotondata è maneggevole e adatto per manovre rapide e precise in spazi brevi, mentre la canoa canadese, invece, si distingue dal kayak per l’uso di una sola pala.

     Sport dell’aria
     

    All’uomo piace volare. È questo il più grande sogno che da sempre dimora nella mente umana, ecco perché tra le esperienze sportive che arricchiscono la Valle d’Aosta, gli sport dell’aria continuano ad affascinare grandi e piccini.
    Con il naso all’insù non è raro imbattersi in coloratissime mongolfiere, alle quali si affiancano altre attività come il volo a vela, a motore e il volo in elicottero. É grazie alla morfologia del territorio e anche alle nuovissime tecnologie anche il volo in parapendio è sempre più diffuso, merito anche degli attrezzi biposto.             

     
    Che si parta dall’aeroporto di Aosta “Corrado Gex”, dalle basi per i voli in elicottero o che si salga in cielo in mongolfiera, sembrerà quasi di poter toccare con un dito le cime delle montagne circostanti.             

    Golf

    La Valle d’Aosta accoglie gli amanti del green grazie ai suoi numerosi circuiti e campi pratica per l’allenamento, che permettono di praticare questo sport immersi negli spettacolari e unici panorami alpini. Ai piedi delle grandi vette, il Golf Club del Cervino è uno dei percorsi più alti d’Europa e si sviluppa a fianco del torrente Marmore, nei pressi del centro abitato di Breuil-Cervinia, mentre in media montagna si trova il Golf Club Gressoney Monte Rosa, a 200 metri dal centro di Gressoney-Saint-Jean, dove la valle svela lo spettacolare panorama del ghiacciaio del Monte Rosa; qui ogni buca è diversa per le caratteristiche tecniche ma anche per l’ambiente circostante, dal Torrente Lys, dalla pendenza del fairways, dalla presenza del bosco o da una spettacolare cascata. I panorami mozzafiato del Monte Bianco si possono invece ammirare dal Golf Club Courmayeur et Grandes Jorasses; la Club House, nata come riserva di caccia, è stata recentemente ristrutturata preservando il classico stile della baita di montagna. LEGGI TUTTO