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    MotoGp, Alex Marquez e Bradl carichi: “Colmiamo il gap”

    ROMA – “A Jerez siamo stati in grado di trarre grandi vantaggi dalle due gare, quindi penso che saranno un paio di gare interessanti sullo stesso circuito. Sembra che pioverà, molto, quindi dovrò adattarmi. È una nuova sfida, ma essere un principiante significa accettare le sfide e imparare. Il nostro obiettivo per il weekend è continuare a comprendere la classe MotoGp e colmare il divario con i primi”. Così Alex Marquez, linea verde dell’Honda, traccia il bilancio dei due Gp sul circuito di Jerez in Spagna, guardando ai prossimi due sul Red Bull Ring di Spielberg, in Austria. Il fratello Marc sarà assente per i problemi al braccio operato due volte e Stefan Bradl è pronto a sostituirlo ancora. “Dopo un fine settimana intenso e impegnativo, non vedo l’ora di correre al Red Bull Ring perché ho una gara alle spalle e so cosa dobbiamo fare – dice il pilota tedesco – Penso che avremo un altro weekend impegnativo, ma forse le condizioni atmosferiche lo renderanno diverso. Sono davvero contento di tornare di nuovo con il Team Repsol Honda e sono sicuro che potremo avere un weekend piu’ competitivo. Vediamo come andrà, sono fiducioso”.

    MotoGp: i Top & Flop del Gp Repubblica Ceca LEGGI TUTTO

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    Alatri, cultura e misteri nella Città dei Ciclopi

    Le mete turistiche più visitate sono lontane, mentre essa si “nasconde” nel cuore profondo della Ciociaria: si tratta di Alatri, conosciuta anche come la “Città dei Ciclopi”. Uno di quei luoghi capaci di rapire il visitatore, catapultandolo in un vorticoso viaggio nel tempo. Un volo attraverso i secoli che, a partire dall’Acropoli della Civita, giunge fino ai giorni nostri con mirabili testimonianze.

    La prima fotografia della città, quella destinata ad imprimersi per sempre nella memoria, è rappresentata dalle imponenti mura megalitiche. Secondo un’antica leggenda di epoca romana, a fondare Alatri, fu il misterioso popolo pre-ellenico dei Pelasgi, considerati discendenza diretta del dio Saturno. Di fatto, ancora oggi, rimangono numerosi dubbi sull’esatta datazione delle mura – realizzate attraverso il perfetto incastro di massi dalle dimensioni smisurate – con una forbice ampissima, che va dal X al III secolo a.C. Due le porte di accesso alla Civita: l’imponente Porta Maggiore, o dell’Areopago, sormontata da un unico blocco calcareo dal peso stimato di oltre 25 tonnellate; e sul versante opposto, la più piccola Porta Minore. Sul suo architrave, un bassorilievo mostra tre figure falliche, accompagnate ad una misteriosa iscrizione, elemento ricorrente nella simbologia pagana dei Pelasgi.

    Tra riverberi della storia e misteriosi simboli templari, che nei secoli hanno alimentato miti e leggende, Alatri ha però tantissimo altro da raccontare. Lo si capisce attraversando il caratteristico centro storico: il Palazzo Conti Gentili, fontana Pia, il palazzo Gottifredo (che ospita il museo Civico), l’affascinante Santa Maria Maggiore, sorta su un antico tempio dedicato a Venere; la cattedrale di San Paolo, anch’essa edificata sui ruderi di un tempio pagano, la chiesa medievale di San Silvestro con i suoi tesori. E poi ancora, un altro incredibile mistero: quello del “Cristo nel labirinto” nel chiostro del convento di San Francesco, adiacente l’omonima chiesa del XIII secolo. Rinvenuto casualmente in un angusto cunicolo, in seguito ad alcuni lavori di restauro nel 1996, il dipinto raffigura un Cristo Pantocratore all’interno di un labirinto formato da undici spire (il cui percorso è del tutto simile a quello presente sul pavimento della cattedrale di Chartres, in Francia). Il significato e l’origine del dipinto, unico nel suo genere, in parte sono ancora un enigma. E a questo punto, dovrebbe essere chiaro: Alatri è la destinazione perfetta per novelli Indiana Jones. LEGGI TUTTO

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    In bici tra i palazzi reali di Torino

    “Corona di delizie in bicicletta” è il suggestivo nome scelto per designare l’imperdibile itinerario che collega il complesso sistema di palazzi, ville e castelli voluto dalla dinastia sabauda attorno a Torino, patrimonio Unesco dal 1997, con un percorso fatto di ciclopiste, ciclostrade, greenways e strade rurali. Un anello di oltre 90 km, caratterizzato da alta sicurezza e basso livello di decibel, di cui possono godere pedalatori medi e famiglie amanti delle due ruote. Tralasciando il più urbanizzato tratto nordorientale, l’itinerario, ridotto a una sessantina di chilometri può essere diviso in due parti, dedicando una giornata alla Reggia di Venaria Reale, al Castello della Mandria e a quello di Rivoli, e l’altra a Stupinigi, Mocalieri, Castello del Valentino e Villa della Regina.

    Gli 8 chilometri che separano il centro di Torino alla Venaria sono molto piacevoli e quasi tutti su pista ciclabile. Partendo dalla stazione di Porta Susa il percorso attraversa piazza Statuto, con la fontana del Traforo del Frejus e il parco Pellerina, sulle rive della Dora, per poi passare accanto allo Juventus Stadium. Il complesso di Venaria Reale, con il magnifico Salone di Diana progettato a metà del Seicento da Amedeo di Castellamonte, gli spazi solenni della Galleria Grande e della Cappella di Sant’Uberto e gli immensi volumi delle Scuderie, opere settecentesche di Filippo Juvarra, è considerato uno dei capolavori assoluti del barocco. Spettacolari anche i suoi Giardini, circondati dai boschi del Parco della Mandria, e inaugurati nel 2007 a seguito di un’imponente opera di ripristino. Comprendono il Parco Alto, dal caratteristico schema geometrico a “maglie quadrate” basato su disegni e rilievi del Settecento, con il Gran Parterre, le grandi Allee, i boschetti e il Giardino delle Rose. Il Parco Basso include invece il grande bacino d’acqua della Peschiera, il Giardino delle Sculture fluide di Giuseppe Penone, le grotte seicentesche, i resti della Fontana dell’Ercole e del Tempio di Diana, gli orti e i frutteti del Potager Royal più grande d’Italia.
    Mentre una variante si addentra nel grande Parco regionale della Mandria, il percorso prosegue nel pre-parco fino centro storico di Druento e di qui a Pianezza. Pedalando lungo la ciclabile lungo la Dora Riparia, in un tratto molto suggestivo, si arriva quindi a Collegno, famosa per l’imponente complesso della Certosa Reale, poi trasformata in Regio Manicomio e, superato Grugliasco, si dirige verso Rivoli. In posizione dominante sul centro storico, l’imponente Castello è uno dei simboli della dinastia sabauda. Il complesso si compone di due strutture: il Castello vero e proprio, oggi nel suo aspetto settecentesco, e la Manica Lunga, realizzata nel ‘600 come Pinacoteca del Duca Carlo Emanuele I. Entrambi gli edifici sono stati recuperati e sono oggi sede di un prestigioso Museo di Arte Contemporanea. Da qui, la via più veloce per rientrare in città è corso Francia, approfittando dei controviali a priorità ciclabile, con il limite dei 20 all’ora per le auto, appena realizzati tra il confine comunale e piazza Bernini, dove ricomincia la ciclabile. LEGGI TUTTO

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    Sbk, Rea: “Grazie alla Kawasaki per il grande lavoro svolto”

    PORTIMAO – “Con queste tre vittorie posso dire che sia stato un fine settimana perfetto, senza dimenticare la pole position e i giri veloci: è stato incredibile”. Jonathan Rea, campione del mondo della Superbike, mostra tutta la sua soddisfazione dopo la tripletta nel weekend iridato di Portimao che gli ha consentito di tornare in vetta alla classifica mondiale.
    Tutto perfetto
    L’iridato ha portato a 93 il suo bottino di successi nella categoria. Tre gare perfette in cui lo schema è sempre stato lo stesso: partire a razzo per poi controllare gli avversari. Rea non ha lasciato spazio né al turco Razgatlioglu, sulla Yamaha ufficiale, né a Scott Redding, con la Ducati, che dopo aver sofferto in Gara 1 e nella Superpole Race si è rifatto chiudendo secondo alle spalle del britannico. Il numero 1 del mondo ha ringraziato la Kawasaki: “Voglio ringraziare il team per avermi dato un’ottima moto in questo weekend in cui ho davvero fatto ciò che volevo. Domenica la moto era identica ma sentivo che c’era meno aderenza e non sono riuscito a fare gli stessi tempi sul giro messi a segno sabato”.
    Il campione del mondo ha raccontato come non sia stato facile su un circuito caratterizzato da molti saliscendi: “Il vento cambiava direzione e quindi è stata davvero dura entrare in curva 5 e anche all’ultima curva. In certi momenti ho avuto da fare con l’anteriore. Il giro dopo all’ultima curva ho visto dei segni lasciati dalle gomme. Mi sono detto ‘oggi deve essere la giornata in cui porto i punti a casa’. Sapevo che Scott Redding era lì dietro. Nel corso del primo giro ero consapevole che poteva restare in scia ma sapevo anche che se avessi continuato con il mio passo lo avrei staccato. È stato tutto molto bello” ha concluso Rea. LEGGI TUTTO

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    Sbk, Rea: “Weekend perfetto con tre vittorie”

    PORTIMAO – “Con queste tre vittorie posso dire che sia stato un fine settimana perfetto, senza dimenticare la pole position e i giri veloci: è stato incredibile”. Il campione del mondo della Superbike Jonathan Rea commenta così il suo straordinario weekend iridato a Portimao dove ha centrato tre vittorie e ripreso la testa della classifica iridata.
    Grazie alla Kawasaki
    L’iridato ha portato a 93 il suo bottino di successi nella categoria. Tre gare perfette in cui lo schema è sempre stato lo stesso: partire a razzo per poi controllare gli avversari. Rea non ha lasciato spazio né al turco Razgatlioglu, sulla Yamaha ufficiale, né a Scott Redding, con la Ducati, che dopo aver sofferto in Gara 1 e nella Superpole Race si è rifatto chiudendo secondo alle spalle del britannico. Il numero 1 del mondo ha ringraziato la Kawasaki: “Voglio ringraziare il team per avermi dato un’ottima moto in questo weekend in cui ho davvero fatto ciò che volevo. Domenica la moto era identica ma sentivo che c’era meno aderenza e non sono riuscito a fare gli stessi tempi sul giro messi a segno sabato”.
    Il campione del mondo ha raccontato come non sia stato facile su un circuito caratterizzato da molti saliscendi: “Il vento cambiava direzione e quindi è stata davvero dura entrare in curva 5 e anche all’ultima curva. In certi momenti ho avuto da fare con l’anteriore. Il giro dopo all’ultima curva ho visto dei segni lasciati dalle gomme. Mi sono detto ‘oggi deve essere la giornata in cui porto i punti a casa’. Sapevo che Scott Redding era lì dietro. Nel corso del primo giro ero consapevole che poteva restare in scia ma sapevo anche che se avessi continuato con il mio passo lo avrei staccato. È stato tutto molto bello” ha concluso Rea. LEGGI TUTTO

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    Pirelli Stella Bianca torna in pista a Silverstone

    Dopo tre successivi consecutivi (Stiria, Ungheria e Gran Bretagna), il campione del mondo Lewis Hamilton scende un gradino sul podio, lasciando quello più in alto di tutti all’olandese Max Verstappen. Il pilota della Red Bull si aggiudica il Gp del 70° anniversario sul tracciato di Silverstone. Ma il 22enne di Hasselt non è stato l’unico protagonista di giornata. A Silverstone, infatti, è tornata in pista Pirelli Stella Bianca, pneumico icona del motorsport anni ’50.

    Pirelli Stella Bianca, leggenda senza tempo
    Stella Bianca ha accompagnato le emozioni della Formula 1 fin dagli albori. L’Alfa Romeo di Giuseppe Farina, vincitore del primo Gp di Silverstone, era equipaggiata proprio con gli pneumatici Pirelli Stella Bianca. La Casa del Biscione e quella della P lunga, sono le uniche realtà ancora presenti nel Circus da quel maggio 1950, quando tutto ebbe inizio. Un compleanno festeggiato per l’intero weekend, ma non è tutto. Pirelli Stella Bianca, infatti, verrà inserita all’interno dell’esposizione permanente del nuovo Silverstone Experience Museum. 

    Pirelli Stella Bianca, uno sguardo al futuro
    Nell’era moderna della Formula 1, P Zero identifica il nome degli pneumatici Pirelli da asciutto, mentre Cinturato contraddistingue quelli da bagnato. Appena due anni fa, nel 2018, Pirelli Stella Bianca è anche sbarcata su strada con parte della gamma Pirelli Collezione che abbina un look classico alla tecnologia moderna. Una linea in continua espansione che attualmente copre un’ampia varietà di vetture classiche: dalle leggende del Dopoguerra ai classici moderni degli anni Novanta. Tutti gli pneumatici di Pirelli Collezione sono prodotti in quantità limitate, proprio come le gomme usate nel motorsport: in effetti, i Pirelli Stella Bianca attualmente in commercio vengono realizzati nello stesso stabilimento dal quale nascono le gomme destinate alle competizioni. Ciò che rende Pirelli Stella Bianca uno pneumatico unico nel suo genere è la struttura: è l’unico pneumatico della P lunga a essere prodotto con una struttura tradizionale a tele incrociate, dopo anni di pneumatici radiali. Ma Pirelli non si ferma mai ed entro la fine dell’anno produrrà Pirelli Stella Bianca con nuove misure. La Casa della P lunga pensa al futuro, scrivendo il presente e dopo aver segnato il passato.  LEGGI TUTTO

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    MotoGp, ufficiale: l'ultimo Gp della stagione si svolgerà a Portimao

    ROMA – L’ultimo Gp della stagione si svolgerà all’Autodromo Internacional do Algarve di Portimao, in Portogallo. La Fim, l’Iirta e Dorna Sports hanno comunicato ufficialmente l’aggiunta di questo Gran Premio, il quindicesimo. L’evento si svolgerà dal 20 al 22 novembre e chiuderà il campionato. “Sono molto orgoglioso che la MotoGp torni nel mio paese dopo otto anni dall’ultimo Gran Premio che si svolse al Circuito do Estoril nel maggio del 2012 – ha dichiarato Jorge Viegas, presidente della Fim -. Desidero ringraziare calorosamente Dorna, l’Autodromo Internacional do Algarve e la Federazione motociclistica del Portogallo per essere riusciti a ottenere le condizioni necessarie per l’organizzazione della finale del Campionato del mondo di Moto Gp che si terra’ in Portogallo”. Anche Carmelo Ezpeleta, amministratore delegato di Dorna Sports, è soddisfatto e felice dell’accordo chiuso per chiudere il calendario sul circuito portoghese.
    CLASSIFICA MOTOGP LEGGI TUTTO