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    Gp Austria: Miller davanti nelle seconde libere, Valentino Rossi nono

    SPIELBERG – Jack Miller è stato il più veloce nella seconda sessione di prove libere sul circuito di Spielberg, in vista del Gp d’Austria di MotoGp. Su una pista bagnata per via della pioggia scesa nei primi minuti, il pilota australiano della Pramac ha fermato il cronometro sul tempo di  1’26″475 precedendo di 0″753 lo spagnolo Iker Lecuona su Ktm, e di 0″946 il portoghese Miguel Oliveira, sempre su Ktm. Il primo degli italiani è Valentino Rossi. Il pilota della Yamaha ha chiuso con il nono tempo e staccato di 1″492 da Miller. 

    Vinales ottavo, Bradl decimo
    Prima di Rossi si sono piazzati: Rins, Zarco, Mir, Alex Marquez, e l’altra Yamaha di Mavericks Vinales. Decimo tempo per Bradl. Undicesimo crono per Michele Pirro, davanti al leader della classifica piloti Fabio Quartararo. Tredicesimo Franco Morbidelli davanti a Danilo Petrucci, mentre ha chiuso al 17esimo posto il compagno di squadra Andrea Dovizioso.

    The track is filling up with four minutes remaining! @jackmilleraus is always a man to watch in these conditions! #AustrianGP pic.twitter.com/fH2fYyKjNQ
    — MotoGP™ (@MotoGP) August 14, 2020 LEGGI TUTTO

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    Hyperion XP-1, l'idrogeno spinge la hypercar del Sole

    Hyperion XP-1, la hypercar alimentata a idrogeno. I suoi creatori, per descriverla, hanno tenuto a precisare che l’auto è il risultato del “culmine di quasi 10 anni di sviluppo, test e ricerca nella tecnologia dell’idrogeno da parte di oltre 200 ricercatori e scienziati”. Una vettura che mantiene fede anche al nome del Marchio. Hyperion, Iperione, che nella mitologia greca rappresenta, in estrema sintesi, il Titano della Luce e del Sole. Il Sole: ci arriveremo. Andiamo con ordine.
    Come appare: occhio anche alla…privacy
    Partiamo dagli esterni. Se guardiamo il frontale, è in evitabile che rimandi a un qualsiasi modello Bugatti. Ispirazione più o meno forte, la vettura dell’azienda americana ha una carrozzeria realizzata in titanio, monoscocca in carbonio e prese d’aria “a vortice”, portiere ad ali di gabbiano, un diffusore in kevlar, gruppo ottico a LED e una “chicca”, ovvero la possibilità di selezionare elettronicamente il colore dei vetri a seconda che si desideri maggiore privacy.

    Le ruote misurano 20 e 21″, avvolte da pneumatici Pirelli P Zero, con dischi carbonceramici da 18″ all’anteriore e 17″ al posteriore. Il peso è di 1.032 kg. In più, la hypercar possiede un sistema di sospensioni a braccio oscillante indipendente in lega d’alluminio ultraleggera.
    Il Sole “alimenta” l’aerodinamica
    Ma veniamo al legame con il Sole. Hyperion XP-1 è infatti dotata di palette laterali aerodinamiche attive in grado di migliorare le curve ad alta velocità: palette che sono ricoperte da pannelli solari capaci di articolare la propria forma per seguire la traiettoria del Sole. Praticamente, è come se la Stella “alimentasse” l’aerodinamica della vettura.
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    Le particolarità riguardano anche gli interni, dove, assieme al display da 98 pollici e i sedili in pelle di carbonio rivestiti di pelle cucita a mano, trova spaziouna curiosa e non meglio precisata tecnologia di controlli dei gesti.
    Prestazioni e autonomia: dati sorprendenti
    Innovativa anche la sezione dedicata alla motorizzazione. La Casa madre non ha rilasciato molte informazione sulle specifiche tecniche, tuttavia XP-1 ha una cella a combustibile a scambio protonico, sistemi di stoccaggio dell’idrogeno rivestiti in fibra di carbonio e un ultracondensatore che provvede ad accumulare energia. Il tutto, da unire ai vari motori elettrici che spingono l’auto, con trazione integrale e trasmissione a tre velocità. La velocità massima andrà quindi oltre quota 365 km/h, con 2,2 secondi per accelerare da 0 a 100 km/h. Sorprende, e non poco, il dato sull’autonomia, che si aggira intorno ai 1.635 km. Cinque minuti, sostengono, il tempo per ricaricarla.
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    La hypercar che farà scuola sull’idrogeno
    Il CEO Angelo Kafantaris ha anche affermato che l’auto è stata “parzialmente progettata per funzionare come uno strumento educativo per le masse”, poiché “gli ingegneri aerospaziali hanno da tempo compreso i vantaggi dell’idrogeno come l’elemento più abbondante e leggero dell’universo”. Hyperion XP-1 entrerà in produzione nel 2022, commercializzata in un’edizione limitata a soli 300 esemplari. Strumento educativo o meno, la hypercar punta dritta verso…il Sole. LEGGI TUTTO

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    Da Campo Imperatore, il percorso trekking fino al Monte Aquila

    Se avete voglia di una vacanza diversa dalle altre e scoprire gli Appennini Abruzzesi, nei pressi del Gran Sasso, non c’è niente di meglio di uno dei percorsi di trekking più entusiasmanti e suggestivi del panorama italiano. Quello che dall’Albergo di Campo Imperatore, a circa 2.130 metri di altezza, raggiunge la croce in cima al Monte Aquila. Questa struttura fu costruita nel 1936 e nel 1940 divenne un hotel: è nota, soprattutto, perché vi fu imprigionato Benito Mussolini tra il 28 agosto ed il 12 settembre del 1943, prima che i tedeschi venissero a liberarlo.

    L’itinerario è di tipo escursionistico, è molto ben segnalato, e si compie in circa 3 ore. Partendo dal piazzale di Campo Imperatore, si imbocca il sentiero che fiancheggia il Giardino Botanico e l’Osservatorio, in direzione del Rifugio Duca degli Abruzzi. Giunti al primo bivio, si svolta a destra e si percorre il sentiero che si distende ai piedi della cresta della Portella, dopodiché, si gira un crinale, si prosegue lungo alcuni tornanti e si raggiunge lo splendido anfiteatro naturale su cui domina il Monte Aquila. Andando avanti, si avanza ignorando la deviazione sulla sinistra per il sentiero che conduce al Rifugio Garibaldi e al Corno Grande, e quella successiva verso la Direttissima e il Bivacco Bafile. Tutt’attorno si è circondati da uno scenario maestoso, costantemente sorvegliati dalle cime più belle del centro Italia, in cui non è raro avvistare camosci e altri animali selvatici. Una serie di salite e di discese conducono fino alla Sella di Corno Grande, con una vista spettacolare sul Vallone dell’Inferno. Si riprende il cammino lungo la cresta con panorami sconfinati sulla piana (a destra), e sul teramano (a sinistra), fino a raggiungere la croce di ferro in cima al Monte Aquila.

    A questo punto, si fa ritorno alla Sella di Corno Grande, e si prosegue per il sentiero indicato dai paletti metallici, fino a raggiungere il Rifugio Garibaldi. Dopo di che, si segue il sentiero n.2 e, giunti a un bivio, si sale una strada di ghiaia procedendo fino al Passo Portella; da qui, lasciato a sinistra il Sentiero Duca degli Abruzzi, e a destra quello di Pizzo Cefalone, si continua a mezza costa, fino a giungere al punto di partenza, l’hotel Campo Imperatore. LEGGI TUTTO

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    GP Austria, Pol Espargaró domina le libere, tredicesimo Valentino Rossi

    SPIELBERG – La KTM, sul circuito amico del Red Bull Ring, fa la voce grossa e si conferma la moto da battere nelle prime libere del Gran Premio d’Austria di MotoGP. Pol Espargaró ferma il cronometro a 1:24.193 lasciandosi alle spalle un grande Andrea Dovizioso, sulla Ducati, di soli 44 millesimi. Chiude il podio della mattinata un ottimo Takaaki Nakagami, con la LCR Honda, staccato di 0.185. Valentino Rossi, con la Yamaha M1, chiude in tredicesima posizione a sette decimi dal leader della mattinata.
    Morbidelli quinto
    Le prime prove libere al Red Bull Ring segnalano una conferma e una sorpresa. La conferma arriva dalle Yamaha Petronas di Morbidelli, quinto, e il leader della MotoGP Quartararo, decimo. La sorapresa è invece la Ducati che piazza, oltre a Dovi, altre due moto nella Top Ten: Zarco, in sella alla Avintia, e Miller, ottavo con la Pramac. Completano i dieci le Suzuki di Rins, quarta piazza, e Mir, nono, e la KTM di Oliveira in settima posizione. LEGGI TUTTO

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    GP Austria, Pol Espargaró primo nelle libere, Valentino Rossi tredicesimo

    SPIELBERG – Pol Espargaró, in sella alla KTM, mette tutti in riga nelle prime libere del Gran Premio d’Austria di MotoGP. Il pilota spagnolo, sull’asfalto del Red Bull Ring, il circuito di casa, conferma l’ottimo momento della moto austriaca e ferma il cronometro a 1:24.193 e mette la ruota davanti a un grande Andrea Dovizioso, sulla Ducati, di soli 44 millesimi. Chiude il podio della mattinata un ottimo Takaaki Nakagami, con la LCR Honda, staccato di 0.185. Valentino Rossi, con la Yamaha M1, chiude in tredicesima posizione a sette decimi dal leader della mattinata.
    Ducati e Petronas in evidenza
    Le prime prove libere al Red Bull Ring segnalano una conferma e una sorpresa. La conferma arriva dalle Yamaha Petronas di Morbidelli, quinto, e il leader della MotoGP Quartararo, decimo. La sorapresa è invece la Ducati che piazza, oltre a Dovi, altre due moto nella Top Ten: Zarco, in sella alla Avintia, e Miller, ottavo con la Pramac. Completano i dieci le Suzuki di Rins, quarta piazza, e Mir, nono, e la KTM di Oliveira in settima posizione. LEGGI TUTTO

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    500 Miglia: schianto Alonso a 361 km/h, pilota illeso

    INDIANAPOLIS – Nessuna conseguenza per Fernando Alonso dopo l’incidente avvenuto quando procedeva con la sua vettura a 361 km/h sulla pista di Indianapolis, dov’era impegnato nella seconda giornata di prove per la 500 Miglia che si correrà il 23 agosto. A meno di un’ora dalla fine delle prove, il due volte campione di Formula 1 ha sbattuto contro il muro alla curva 4 la ruota anteriore destra della sua Arrow McLaren, perdendo il controllo del veicolo, che ha girato e si è diretto verso il muro di contenimento.

    Terzo tentativo a Indy
    Alonso, al suo terzo tentativo di trionfo a Indianapolis, ha detto “era il grip della macchina”. Al momento dell’incidente il pilota spagnolo segnava l’ottavo miglior tempo. “In questo posto i muri sono molto vicini. Purtroppo oggi è successo di nuovo. Speriamo che sia accaduto oggi invece che accada domenica 23 – ha detto – Si impara in ogni giro che si fa qui, e da questo abbiamo imparato. Domani si ricomincia. Penso che domani andrà tutto bene. Continuiamo così e speriamo che non ci siano più problemi”. Alonso insegue una vittoria nella 500 Miglia con cui completare, a 39 anni, la “tripla corona” dell’automobilismo. Questa impresa, che richiede di essere stato anche il vincitore del Gran Premio di F1 di Monaco e della 24 ore di Le Mans, e’ stata completata solo dal britannico Graham Hill, nel 1972. LEGGI TUTTO

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    F.E. ePrix Berlino Round 11: la Stagione 6 finisce con doppietta Mercedes

    Aspettando quel che sarà al Montmelò, due Frecce Nere si portano a casa l’ultima esibizione della Formula E a Tempelhof, ePrix di Berlino da finale di Stagione 6 e tutti a casa. Da Costa campione, DS Techeetah primeggia nel Costruttori, Stoffel Vandoorne nella gara comandata dal via alla bandiera a scacchi.
    GP Spagna, Hamilton: “Stessa mappatura? Vogliono rallentarci”
    Mercedes vede il belga conquistare anche il piazzamento d’onore nel campionato Piloti con il risultato odierno, un quadretto completato da un Nick De Vries che va forte in qualifica – seconda fila, mentre Vandoorne agguantava la pole – e gestisce la batteria per tenersi quel 2% in più che fa la differenza nell’attacco finale, ai 2 minuti dal termine, su Seb Buemi. Resta il podio, comunque, a consolare l’elvetico e una Nissan fresca di vittoria ieri con Rowland, oggi ritirato.

    A @MercedesEQFE 1-2 in their home race in Berlin plus the provisional top 12 from the final race of the season #BerlinEPrix #SeasonSixFinale pic.twitter.com/0yF4OVzBVF
    — ABB Formula E (@FIAFormulaE) August 13, 2020

    Rast ci prende gusto
    Lo sviluppo dell’ePrix è regolarissimo, un gruppetto va via e fa gara di testa, con Vandoorne, Buemi, De Vries e, a sprazzi, un René Rast a far capolino con Audi dietro i tre. Il “deb” è protagonista ancora di una bella qualifica, terzo dietro Buemi, e conclude ai piedi del podio.
    Le attivazioni dell’Attack Mode mescolano provvisoriamente le posizioni, con la curiosità di una duplice attivazione ravvicinata per Vandoorne e De Vries, strategia “alternativa” rispetto a quanto ci ha abituati ad assistere la Stagione 6.
    Dalla Superpole non traducono in risultato né Frijns né Mortara, il primo a ingaggiare una battaglia con Guenther che porterà entrambi fuori dai punti, il secondo a retrocedere fino al decimo posto.

    Lovely onboard of @afelixdacosta as @JeanEricVergne sails by.@fiaformulae #SeasonSixFinale #PositivelyCharged #BerlinEprix pic.twitter.com/cDq2adKIqP
    — DS TECHEETAH (@DSTECHEETAH) August 13, 2020

    Dalle retrovie le rimonte e i sorpassi
    Il divertimento fatto di sorpassi e manovre rusticane lo regalano Sam Bird, Lucas Di Grassi, JEV, tutti piazzati da metà griglia in giù e determinati a rimontare a suon di sorpassi.
    Notevole la manovra di Di Grassi su Frijns, olandese di Virgin Racing che ha venduto cara la pelle (e la posizione).

    Este ha sido el choque entre @LucasdiGrassi (@audisport) y @RFrijns (@EnvisionVirgin) en la última carrera de la temporada de @FIAFormulaE#BerlinEPrix con @PacoGrandeTVESíguela aquí https://t.co/mkAotziBpy pic.twitter.com/qH1MrJ1PY2
    — Teledeporte (@teledeporte) August 13, 2020

    Massa saluta Venturi e la Formula E
    La gara di Tempelhof è anche l’ultima di Felipe Massa con il team Venturi e in Formula E. Dopo due stagioni di apprendistato e risultati mai all’altezza del personaggio, in una transizione alla realtà elettrica complessa da metabolizzare, Felipe ha annunciato insieme alla squadra la conclusione dell’esperienza.

    ANNOUNCEMENT: Tonight we say a fond farewell to our teammate and friend, Felipe ??Hear from @MassaFelipe19 & @Susie_Wolff as our memorable journey together comes to an end ??https://t.co/8HzUIV47l4#ObrigadoFelipe
    — ROKiT Venturi Racing (@VenturiFE) August 13, 2020

    “Non è mai una decisione facile da prendere, lasciare un team. Abbiamo scritto bei ricordi insieme e mi hanno dato l’opportunità di provare qualcosa di diverso da ciò a cui ero abituato, perciò anzitutto ringrazio Gildo Pastor (presidente Venturi) e Susie Wolff per la loro fiducia.
    Le ultime due stagioni sono state una gran curva di apprendimento e, sfortunatamente, per varie ragioni, non abbiamo ottenuto quanto sperato. A parte ciò, è stato molto divertente e auguro al team tutto il meglio per il futuro. Io mi preparo ad annunciare i miei piani futuri a tempo debito”, le parole di Felipe, che ha portato Venturi sul podio dell’ePrix di Montecarlo lo scorso anno, gara di casa per la struttura di Gildo Pastor, oggi motorizzata Mercedes. Felipe non ha mancato di evidenziare anche un calo del divertimento in gara quest’anno, in ragione delle nuove norme in materia di gestione dell’energia nelle fasi di Safety Car. Un capitolo che si chiude nella carriera di Massa, con meno lampi di quelle che erano le attese. LEGGI TUTTO