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    MotoGp, buone notizie per Marc Marquez: è tornato ad allenarsi

    ROMA – Buone notizie per Marc Marquez. Il pilota della Repsol Honda ha avuto un inizio di stagione piuttosto difficile dopo la caduta fatta durante la gara del Gp inaugurale a Jerez che lo ha costretto ad un’operazione all’omero. Il tentativo di tornare in pista a tre giorni dall’intervento, lo ha poi costretto ad un’altra operazione e al riposo assoluto per diverse settimane. Il calvario però sembra che stia finendo. Lo conferma lo stesso Marquez sul suo profilo Instagram con una foto, annunciando di aver ricominciato la preparazione atletica: “A sei settimane dall’operazione, la prima sessione di allenamento! 30 minuti di corsa”. LEGGI TUTTO

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    FCA-PSA, più capitale per il nuovo gruppo Stellantis

    Mancano ancora un po’ di mesi alla fusione di FCA e PSA in Stellantis, il quarto più grande costruttore automobilistico al mondo in termini di volumi. Nel frattempo, i due gruppi hanno deciso di modificare alcuni termini del Combination Agreement. I motivi dietro queste modifiche (approvate all’unanimità dai Consigli di Amministrazione di entrambe le società) hanno l’obiettivo di affrontare l’impatto in termini di liquidità che la pandemia ha avuto e ha tuttora sull’industria automobilistica, preservando il valore economico e i fondamentali equilibri del Combination Agreement originario.
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    Dividendi e quote
    Il dividendo speciale che sarà distribuito da FCA ai suoi azionisti prima del closing è fissato a 2,9 miliardi euro (prima era fissato a 5,5 miliardi), mentre la quota del 46% detenuta da PSA in Faurecia sarà distribuita a tutti gli azionisti di Stellantis subito dopo il closing dell’operazione e la successiva approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione e degli azionisti del nuovo Gruppo.
    Grazie alle modifiche concordate, i rispettivi azionisti di FCA e PSA riceveranno una uguale partecipazione in Faurecia pari al 23% (capitalizzazione di quasi 5.9 miliardi di euro alla chiusura del mercato, 14 settembre 2020), mentre la loro proprietà 50/50 di Stellantis – un gruppo che ora avrà a bilancio una liquidità di 2,6 miliardi di euro in più – rimarrà invariata.
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    Altra decisione presa riguarda i Consigli di Amministrazione di PSA e FCA che valuteranno una potenziale distribuzione di 500 milioni di euro agli azionisti di ciascuna società prima del closing o, in alternativa, una distribuzione di 1 miliardo di euro da corrispondere successivamente al closing a tutti gli azionisti di Stellantis.
    Gli altri termini economici del Combination Agreement, siglato il 17 dicembre 2019, restano invariati.
    Le sinergie annuali
    A conferma dei processi compiuti negli ultimi mesi, le sinergie a regime annue stimate dalla creazione di Stellantis sono significativamente aumentate superando i 5 miliardi di euro, rispetto ai 3,7 miliardi stimati in origine. Anche i costi totali stimati una tantum di implementazione per raggiungere queste sinergie sono aumentati da 2,8 miliardi fino a 4 miliardi. Ricordiamo che il completamento dell’operazione dovrebbe avvenire entro la fine del primo trimestre del 2021.
    Le dichiarazioni
    Commentando l’accordo modificato, Carlos Tavares, Presidente del Consiglio di Gestione del gruppo PSA, ha dichiarato: “Con questo nuovo decisivo passo, ci stiamo avvicinando complessivamente al nostro obiettivo nelle migliori condizioni possibili con prospettive ancora migliori per Stellantis. Vorrei cogliere l’occasione per ringraziare vivamente i team che hanno costruito rapporti di reciproca fiducia, anche durante le misure di confinamento del Covid-19. Il fattore umano è al centro delle dinamiche di un progetto di questo tipo, insieme al sostegno dei nostri azionisti, che hanno dimostrato ancora una volta il loro impegno per la creazione di Stellantis”.
    Mike Manley, CEO di FCA, ha aggiunto: “Non ci sono parole per descrivere la dedizione dimostrata dai team coinvolti sul lancio di Stellantis, e quella di tutte le nostre persone nell’affrontare le sfide senza precedenti che la pandemia da COVID -19 ci ha costretto ad affrontare. L’annuncio di oggi è un ulteriore, forte segnale della comune determinazione a garantire che Stellantis abbia tutte le risorse di cui ha bisogno per impegnare i suoi asset unici, le sue energie creative e le molte opportunità per la creazione di un valore superiore per tutti i nostri stakeholder”.
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    Supercoppa, Venezia e Sassari alla Final Four

    OLBIA – Ininfluente sconfitta per il Banco di Sardegna Sassari nell’ultimo match del gruppo D della Supercoppa di basket: il quintetto di Pozzecco cede 81-78 contro Pesaro, al termine di una partita molto equilibrata. Per i marchigiani 26 punti per Robinson e 21 per Cain. Tra le fila della Dinamo, 17 per Bendzius e 15 Tilman. In classifica sardi primi e qualificati alla Final Four, seguiti da Brindisi (che ha battuto 98-62 la Virtus Roma) e Pesaro, tutti con 8 punti. I capitolini chiudono a zero, avendo perso tutti e sei i confronti. Stacca il pass anche la Reyer Venezia, prima nel gruppo C, grazie al 78-75 inflitto a Trento. A Treviso non basta il netto successo (80-62) contro Trieste. LEGGI TUTTO

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    FCA, Vehicle-to-Grid: inaugurato a Mirafiori il progetto sperimentale

    L’impianto pilota Vehicle-to-Grid (V2G) è stato inaugurato oggi, 14 settembre 2020, all’interno del comprensorio di Mirafiori, sul piazzale logistico del Drosso. Una volta terminato, sarà il più grande del genere al mondo.
    Alla conferenza stampa erano presenti il ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, dei rappresentanti delle Commissioni Parlamentari interessate ai temi della giornata, delle massime cariche della Regione Piemonte e della Città di Torino, oltre a numerosi altri ospiti istituzionali e giornalisti nazionali e internazionali. Conferenza che si è conclusa con il ministro Patuanelli e il presidente FCA John Elkann che hanno collegato una nuova Fiat 500e a una colonnina bidirezionale nell’impianto V2G sul piazzale logistico del Drosso a Mirafiori.
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    Collaborazione tra tre aziende
    Il progetto V2G, 100% made in Italy, è stato presentato e descritto da FCA, ENGIE Eps e Terna seguendo due filoni. Se da una parte si tratta dell’opportunità concreta per il sistema industriale italiano di assumere un ruolo da protagonista nello sviluppo del futuro della mobilità sostenibile, dall’altra è il risultato del lavoro comune di tre aziende che, attraverso l’utilizzo di una tecnologia innovativa, iniziano a sperimentare una soluzione di ricarica bidirezionale che beneficia di un’aggregazione fisica in un unico punto di interconnessione con la rete elettrica, capace di interagire con altre risorse energetiche presenti in loco.
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    I punti di forza del V2G
    La forza della tecnologia V2G è quella di permettere ai veicoli di scambiare in modo intelligente energia con la rete, rendendoli una risorsa preziosa per il sistema elettrico nazionale gestito da Terna. In questo modo, contribuiscono alla realizzazione di un sistema più sostenibile e rappresentano un’opportunità per ottimizzare i costi di esercizio delle vetture a vantaggio degli automobilisti. Ma quando sarà possibile tutto ciò? La tecnologia bidirezionale funzionerà in modo efficace quando auto e infrastruttura di ricarica parleranno un linguaggio comune, oggetto della sperimentazione avviata con l’inaugurazione dell’impianto.
    Le fasi del progetto
    Durante la prima fase di costruzione dell’impianto sono state installate 32 colonnine V2G in grado di connettere 64 veicoli, con l’obiettivo di sperimentare la tecnologia e la gestione logistica del parcheggio. L’obiettivo è di estendere il V2G del Drosso per un’interconnessione fino a 700 veicoli elettrici, entro il 2021. Si tratterebbe dell’infrastruttura più grande al mondo di questo tipo mai realizzata. A copertura del parcheggio destinato alle vetture collegate al V2G, ENGIE Italia è partner nella realizzazione di una maxi-pensilina composta da circa 12 mila pannelli fotovoltaici che andranno ad alimentare con energia elettrica “green” i locali di produzione e di logistica: un impianto che permetterà di produrre su base annua oltre 6.500 MWh di energia, risparmiando così all’ambiente ogni anno oltre 2.100 tonnellate di CO2.
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    GP San Marino, Miller: “Domenica bisogna prendere più punti possibile”

    MISANO – “Normalmente sono uno dei piloti Ducati che riesce a conservare meglio la gomma posteriore: per questo sono rimasto sorpreso del degrado patito nel corso di tutto il weekend”. Non si capacita ancora di cosa possa essere accaduto alla sua ruota Jack Miller: un degrado che lo ha costretto all’ottavo posto nel Gran Premio di San Marino.
    A caccia di punti
    L’australiano della Pramac, attualmente terzo in classifica mondiale a 12 punti dal leader Dovizioso, è consapevole che saranno tanti i piloti a contendersi il titolo fino alla fine: “La classifica è cortissima” le parole di Miller. “L’idea di conquistare il mondiale sta passando nella testa di molti di noi. Quello che ci attende sarà un altro weekend difficile ma ciò che importa sarà venire via con più punti possibile”.
    Dopo una grandissima partenza, il numero 43 della Pramac, il quale ha uno stile di guida aggressivo, ha sofferto molto l’usura della gomma posteriore che gli ha fatto perdere molte posizioni: “Stiamo cercando di capire cosa sia accaduto. Pecco (Bagnaia) ha uno stile di guida diverso e il suo pneumatico, in teoria, dovrebbe consumarsi di più” ha concluso Miller. LEGGI TUTTO

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    GP San Marino, Miller: “Non capisco cosa sia accaduto alla gomma”

    MISANO – “Normalmente sono uno dei piloti Ducati che riesce a conservare meglio la gomma posteriore: per questo sono rimasto sorpreso del degrado patito nel corso di tutto il weekend”. Jack Miller prova ad analizzare il Gran Premio di San Marino che lo ha visto chiudere all’ottavo posto.
    Tanti per il titolo
    L’australiano della Pramac, attualmente terzo in classifica mondiale a 12 punti dal leader Dovizioso, è consapevole che saranno tanti i piloti a contendersi il titolo fino alla fine: “La classifica è cortissima” le parole di Miller. “L’idea di conquistare il mondiale sta passando nella testa di molti di noi. Quello che ci attende sarà un altro weekend difficile ma ciò che importa sarà venire via con più punti possibile”.
    Dopo una grandissima partenza, il numero 43 della Pramac, il quale ha uno stile di guida aggressivo, ha sofferto molto l’usura della gomma posteriore che gli ha fatto perdere molte posizioni: “Stiamo cercando di capire cosa sia accaduto. Pecco (Bagnaia) ha uno stile di guida diverso e il suo pneumatico, in teoria, dovrebbe consumarsi di più” ha concluso Miller. LEGGI TUTTO

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    Tesla, bug ai Supercharger V3: ricarica gratis per le altre elettriche

    Ricaricare la propria auto elettriche con i Supercharger V3 di Tesla è, di solito, impossibile. Ma a causa di un bug, in Europa, le vetture 100% green e non del Marchio di Elon Musk hanno potuto usufruire gratuitamente delle speciali colonnine Tesla, attraverso il connettore CCS Combo 2.
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    Le prove
    Per arrivare a questa conclusione, sono stati effettuati diversi test con varie auto non a marchio Tesla: dalla Porsche Taycan alla Volkswagen ID.3, passando per la Kia e-Niro e la Hyundai Kona Electric. Per qualsiasi auto testata, la ricarica è andata a buon fine, senza nessun problema. Possibile ipotizzare che Tesla stia lavorando per rendere i suoi Supercharger accessibili anche a vetture di altri brand? Forse, ma come più volte ha dichiarato Elon Musk in passato un progetto del genere potrebbe vedere la luce solo se i costi venissero divisi tra i marchi partecipanti.
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    Un problema che verrà risolto subito
    L’ipotesi, al momento, resta tale. L’attuale condizione dei Supercharger è dovuta a un bug che Tesla ha intenzione di risolvere immediatamente: qualora ci fosse un progetto in cantiere, non sarebbero queste le modalità di sviluppo. Anche perché la flotta di Tesla sta crescendo rapidamente e i Supercharger sono una risorsa indispensabile. Difficile pensare che Musk voglia condividerli proprio adesso.
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    Opel Zafira-e Life, la monovolume full electric: il test

    Si fanno sempre più fitte, di giorno in giorno, le schiere della tecnologia “full electric” che ormai non è più considerata un “fenomeno di nicchia”. La sua crescita è merito di una maggiore fruibilità, tanto da riuscire a imporsi come valida alternativa anche nel segmento delle monovolume. La nuova Zafira-e Life, variante completamente elettrica dell’ammiraglia Zafira Life, offre fino a nove posti a bordo, ed è disponibile in tre differenti lunghezze: Small (4,60 metri), Medium (4,95 metri) e Large (5,30 metri).
    Per una Zafira-e Life M Business 50kWh, il prezzo di listino in Italia è di 49.910 euro, che diventano 31.678 grazie all’ecobonus statale e agli incentivi Opel (validi in caso di rottamazione di un veicolo inquinante). L’abbiamo testata, per un primo assaggio, dallo stabilimento Opel di Rüsselsheim, in Germania, lungo le strade nei dintorni di Wiesbaden e Francoforte. 

    Qual è il suo pubblico?
    Il target di riferimento di questa tedesca non è difficile da identificare. La “lounge su ruote” targata Opel dovrebbe essere intercettata facilmente dai radar di quella fascia di utenza, privata e non (in particolare alberghi e società che offrono servizi turistici e di navetta), in cerca di spazio e comodità, ma anche di soluzioni “green” ed eco-compatibili. Ai noti vantaggi fiscali e di circolazione nelle ZTL, la Zafira-e Life aggiunge la possibilità di entrare nei garage sotterranei (l’altezza, per la maggior parte delle versioni, non supera la fatidica soglia del metro e novanta), oltre a quella di montare un gancio di traino con una portata massima di 1.000 kg.
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    Motore elettrico
    La power unit che alimenta la monovolume (unica scelta disponibile) sviluppa una potenza massima di 100 kW (136 CV) e 260 Nm di coppia. La velocità di punta, controllata elettronicamente, è di 130 km/h. Diverse, invece, sono le scelte per quanto riguarda il pacco batterie agli ioni di litio: sotto al vano di carico possono trovare spazio 18 moduli da 50 kWh, oppure 27 moduli da 75 kWh, in base alle esigenze. La prima soluzione, secondo Opel, garantisce una percorrenza di 230 km (nel ciclo misto WLTP), la seconda di 330. Punto nodale per chi sceglie un’auto elettrica, però, oltre all’autonomia sono anche i tempi di ricarica: utilizzando una stazione da 100 kW di potenza in corrente continua (CC), sono necessari circa 30 minuti affinché la batteria da 50 kWh raggiunga l’80% dello stato di carica (45 minuti, per la batteria da 75 kWh). Non manca, a bordo, un sistema di frenata rigenerativa, che aumenta l’efficienza della durata della ricarica anche durante la guida, recuperando l’energia prodotta in frenata o in fase di decelerazione. A seconda del mercato e dell’infrastruttura, Opel Zafira-e Life è dotata di caricabatterie di bordo da 11 kW trifase (in optional) o monofase da 7,4 kW di serie. Sulla batteria viene offerta una garanzia di otto anni o 160.000 km.
    Sicurezza al primo posto
    Tra le dotazioni di bordo, spiccano l’head-up display a colori (con indicazioni sulla velocità, sulla distanza dal veicolo precedente e sulla navigazione), e sistemi di assistenza alla guida come l’avviso di collisione frontale e la telecamera posteriore. L’immagine generata da quest’ultima appare sullo specchio interno o sullo schermo touch da 7 pollici, quest’ultimo con una visibilità a 180 gradi dall’alto. Inoltre, assistente di corsia e avviso di stanchezza allertano i conducenti se hanno trascorso troppo tempo al volante e hanno bisogno di una pausa. Grazie a “OpelConnect”, il sistema di navigazione di bordo, include informazioni sul traffico in tempo reale per la situazione aggiornata delle strade.

    Come si guida la nuova Zafira-e Life
    A bordo la sensazione di comfort è quella che ci si aspetta da un’auto che fa dell’abitabilità la sua cifra stilistica: ergonomia di guida e comodità della seduta (di buona qualità la pelle utilizzata per i sedili), garantiscono lunghe percorrenze senza patemi. Razionale e ben leggibile la strumentazione, dal piacevole accento tech, che permette di monitorare tutti i parametri più importanti, compreso livello di carica delle batterie, autonomia e modalità di guida utilizzata. Quest’ultime sono 3, Normal, Eco e Power, e si selezionano attraverso un comodo comando, ben posizionato e facile da raggiungere, proprio a destra della levetta del cambio automatico (con le classiche opzioni drive, retromarcia e parcheggio). Normal regala già una progressione più che adeguata, e adatta alla maggior parte delle condizioni di utilizzo; con Power aumenta la vivacità del motore (opzione che potrebbe rivelarsi particolarmente apprezzabile soprattutto “a pieno carico”), mentre Eco, come facilmente intuibile, privilegia una conduzione a basso consumo di energia, rispetto alle prestazioni.Da un punto di vista dinamico, il collocamento delle batterie sotto al vano di carico abbassa il baricentro e rende l’auto piuttosto stabile. La posizione di guida rialzata garantisce un’elevata facilità di controllo e agevola non poco le azioni di manovra, rendendo ancor più gestibili gli ingombri del mezzo; ben assecondata da un raggio di sterzata più che adeguato. Buona l’agilità in ogni frangente. L’auto affronta bene le curve con un limitato rollio laterale e una rigorosa direzionalità, e per chi non ama la sensazione di eccessiva “scorrevolezza” (che in genere caratterizza i propulsori elettrici), selezionando il massimo recupero di energia prodotta in frenata o in fase di decelerazione, si ottiene un discreto effetto “freno motore” che aumenta il feeling di guida e la sensazione di controllo.
    Tutta la gamma Opel: il listino completo LEGGI TUTTO