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    Gallinari sull'addio di Sacchetti: ” Non me l'aspettavo”

    ” Non me l’aspettavo, non sapevo quale fosse la situazione con la Federazione e l’ho scoperto all’ultimo anche io. Ma noi giocatori dobbiamo fare i giocatori, quello che possiamo controllare è quello che facciamo in campo, è il nostro lavoro, poi le scelte sull’allenatore non le facciamo noi”. Questo il commento di Danilo Gallinari  a Sky  sul divorzio fra la Nazionale e il ct Meo Sacchetti ad appena pochi mesi  dall ‘Europeo dove l’Italia giocherà il suo girone al Forum di Milano. “Bisogna sempre sognare in grande – dice il Gallo – ma al contempo fare passo per passo. Tutto può succedere, ogni gara  è a se ma giocare in casa deve essere un vantaggio. L’obiettivo iniziale è passare la prima fase e poi vedremo” LEGGI TUTTO

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    Nba Finals 2022, Golden State sfida Boston: info e programma

    Ci siamo, è tutto pronto per le Nba Finals (visibili in diretta su Now): la storia del basket americano da un lato; il recente passato, il presente e il futuro dell’NBA dall’altro. Le sfide degli anni ‘50 tra due mostri sacri della palla a spicchi made in Usa, Bill Russell e Wilt Chamberlain, e la supersfida odierna, tra le star del 2022 Jayson Tatum e Stephen Curry. Golden State Warriors-Boston Celtics: ora tocca a voi, in palio c’è la storia.
    Warriors e Celtics: tutte le strade portano…alle Finals
    Se esiste qualcuno che ha scommesso un solo penny sui Boston Celtics, beh, si faccia avanti. Era l’ottobre del 2021 quando la franchigia del Massachusetts navigava nelle cattive acque della Eastern Conference con un record da brividi: 18 vittorie e ben 21 sconfitte. A gennaio, però, la stagione di Boston svolta: coach Ime Udoka compatta ambiente e gruppo e i Celtics cambiano passo. La regular season si chiude con un clamoroso record di 51-31 e un insperato secondo posto a Est, alle spalle di Miami. Da qui la cavalcata trionfale ai playoff: sweep con i Brooklyn Nets al primo turno, 4-3 al cardiopalma ai quarti di finale contro i Bucks campioni in carica e apoteosi a Miami, in gara-7, contro gli Heat dello spauracchio Jimmy Butler. Meno arduo il percorso stagionale dell’altra finalista, Golden State. I Warriors di coach Steve Kerr, terzi a Ovest con un record di 53-29, hanno letteralmente “passeggiato” nel post-season: 4-1 al primo turno ai Nuggets, 4-2 rifilato ai Grizzlies ai quarti di finale e 4-1 in semifinale con i Mavericks che poco hanno potuto contro lo strapotere di Steph Curry e Kyle Thompson.
    Guarda la galleryNba, Thompson scatenato e i Warriors tornano alle Finals
    Nba Finals: la storia dice Boston
    Esiste, a oggi, un solo precedente tra le due franchigie alle Finals. Era il 1964 e i Celtics di coach Red Auerbach diedero una sonora lezione agli, allora, San Francisco Warriors: finì con un roboante 4-1 in favore dei Celtics che vinsero, con la leggenda William ‘Bill’ Russell in campo, il loro settimo titolo. Cinquantotto anni dopo, la storia si ripete e si gioca ancora una volta per l’anello: i Celtics cercano il loro 18esimo titolo per staccare i Lakers e diventare così la squadra più titolata d’America. Golden State cerca invece il quarto anello in otto stagioni (ultimo trionfo nel 2018, 4-0 in finale ai Cavs di LeBron James). Nell’ultima regular season invece il bilancio tra le due finaliste è in perfetta parità: il 18 dicembre 2021, i Warriors espugnano il TD Garden di Boston per 111-107: Steph Curry il mattatore della serata con 30 punti a referto. Rivincita Boston il 17 marzo 2022 con doppia doppia di Jayson Tatum (26 punti e 12 rimbalzi) e Celtics che vincono 110-88 a San Francisco.
    Guarda la galleryNba, festa Celtics! Di nuovo alle Finals dopo 12 anni
    Nba Finals, duello Curry-Tatum: una sfida che vale una stagione
    A 12 anni dalle ultime Finals Nba disputate (nel 2010, sconfitta 4-3 con i Lakers), i Boston Celtics si aggrappano alla clamorosa stagione disputata dalla loro stella più luminosa, Jayson Tatum. L’ala dei Celtics ha trascinato i suoi nella decisiva gara-7 di Miami che è valsa l’approdo all’appuntamento finale. Considerato uno dei migliori giocatori della sua generazione, Tatum è un profilo di livello assoluto, un classe 1998 che ha tutte le potenzialità per emulare le gesta di due leggende: Paul Pierce, Mvp delle Finals 2008 proprio in maglia Boston, e la leggenda Kobe Bryant. Tatum si è inoltre aggiudicato il nuovo premio istituito dalla Nba come miglior giocatore delle finali di Conference (a Est il titolo è dedicato a sua maestà Larry Bird). Stesso riconoscimento anche per Stephen Curry: l’Mvp della finali di Western Conference (premio dedicato a un’altra leggenda del basket, Magic Johnson) è un giocatore totale. Una macchina da guerra alla sua sesta partecipazione alle Finals in otto stagioni. Non servono tante presentazioni per Curry, per lui sono sufficienti alcuni numeri che certificano la grandezza del giocatore: lo scorso 14 dicembre, a Indianapolis contro i Pacers, è diventato il giocatore con il maggior numero di triple segnate nella storia dell’Nba battendo il record di 2973 tiri dall’arco appartenente a Ray Allen. Due settimane dopo, il 28 dicembre, diventa il primo e unico giocatore della storia dell’Nba a superare i 3mila tiri messi a segno da tre in carriera in un match contro i Nuggets.
    Celtics-Warriors: gli “X-factor” delle Finals
    Una finale, quella tra Boston e Golden State, che si preannuncia spettacolare: i favori del pronostico pendono tutti dalla parte di Golden State, guidata da un coach, Steve Kerr, esperto di trionfi tanto in campo quanto in panchina: protagonista del secondo three-peat con i Bulls di Michael Jordan, Toni Kukoc, Scottie Pippen e Dennis Rodman e dei due successi dei San Antonio Spurs nel 1999 e 2003, l’ex guardia di Chicago ci ha preso gusto anche con la lavagnetta in mano. Con i Warriors ha infatti vinto l’anello in tre occasioni: 2015, 2016 e 2018. I presupposti per un nuovo trionfo ci sono tutti: con un Klay Thompson pienamente recuperato (ritornato in campo a gennaio dopo l’infortunio al legamento crociato del ginocchio sinistro del giugno 2019 e la lesione al tendine d’Achille destro nel novembre 2020), la fisicità di Draymond Green e la freschezza atletica di Jordan Poole, Golden State può tornare a sognare in grande. Attenzione però ai ‘bad boys’ di Boston: oltre a Tatum, i Celtics annoverano tra le proprie fila profili di assoluto livello come Marcus Smart, anima portante della franchigia e uno dei migliori difensori della lega e il centro Robert Williams III, uno dei più interessanti giocatori nel suo ruolo in ambedue i lati del campo. Warriors dunque favoriti per la maggiore abitudine alla vittoria ma la voglia di rivalsa dei Celtics può creare non pochi problemi a Steve Kerr e i suoi.
    Nba Finals: il programma completo con date e orari
    G1 – Golden State Warriors-Boston Celtics: venerdì 3 giugno ore 3.00G2 – Golden State Warriors-Boston Celtics: lunedì 6 giugno ore 2.00G3 – Boston Celtics-Golden State Warriors: giovedì 9 giugno ore 3.00G4 – Boston Celtics-Golden State Warriors: sabato 11 giugno ore 3.00G5* – Golden State Warriors-Boston Celtics: martedì 14 giugno ore 3.00G6* – Boston Celtics-Golden State Warriors: venerdì 17 giugno ore 3.00G7* – Golden State Warriors-Boston Celtics: lunedì 20 giugno ore 2.00 LEGGI TUTTO

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    Nba Finals 2022, Warriors contro Celtics per la conquista del titolo

    Ci siamo, è tutto pronto per le Nba Finals (visibili in diretta su Now TV): la storia del basket americano da un lato; il recente passato, il presente e il futuro dell’NBA dall’altro. Le sfide degli anni ‘50 tra due mostri sacri della palla a spicchi made in Usa, Bill Russell e Wilt Chamberlain, e la supersfida odierna, tra le star del 2022 Jayson Tatum e Stephen Curry. Golden State Warriors-Boston Celtics: ora tocca a voi, in palio c’è la storia.
    Warriors e Celtics: tutte le strade portano…alle Finals
    Se esiste qualcuno che ha scommesso un solo penny sui Boston Celtics, beh, si faccia avanti. Era l’ottobre del 2021 quando la franchigia del Massachusetts navigava nelle cattive acque della Eastern Conference con un record da brividi: 18 vittorie e ben 21 sconfitte. A gennaio, però, la stagione di Boston svolta: coach Ime Udoka compatta ambiente e gruppo e i Celtics cambiano passo. La regular season si chiude con un clamoroso record di 51-31 e un insperato secondo posto a Est, alle spalle di Miami. Da qui la cavalcata trionfale ai playoff: sweep con i Brooklyn Nets al primo turno, 4-3 al cardiopalma ai quarti di finale contro i Bucks campioni in carica e apoteosi a Miami, in gara-7, contro gli Heat dello spauracchio Jimmy Butler. Meno arduo il percorso stagionale dell’altra finalista, Golden State. I Warriors di coach Steve Kerr, terzi a Ovest con un record di 53-29, hanno letteralmente “passeggiato” nel post-season: 4-1 al primo turno ai Nuggets, 4-2 rifilato ai Grizzlies ai quarti di finale e 4-1 in semifinale con i Mavericks che poco hanno potuto contro lo strapotere di Steph Curry e Kyle Thompson.
    Guarda la galleryNba, Doncic si arrende a Curry & Thompson: Warriors alle Finals!
    Nba Finals: la storia dice Boston
    Esiste, a oggi, un solo precedente tra le due franchigie alle Finals. Era il 1964 e i Celtics di coach Red Auerbach diedero una sonora lezione agli, allora, San Francisco Warriors: finì con un roboante 4-1 in favore dei Celtics che vinsero, con la leggenda William ‘Bill’ Russell in campo, il loro settimo titolo. Cinquantotto anni dopo, la storia si ripete e si gioca ancora una volta per l’anello: i Celtics cercano il loro 18esimo titolo per staccare i Lakers e diventare così la squadra più titolata d’America. Golden State cerca invece il quarto anello in otto stagioni (ultimo trionfo nel 2018, 4-0 in finale ai Cavs di LeBron James). Nell’ultima regular season invece il bilancio tra le due finaliste è in perfetta parità: il 18 dicembre 2021, i Warriors espugnano il TD Garden di Boston per 111-107: Steph Curry il mattatore della serata con 30 punti a referto. Rivincita Boston il 17 marzo 2022 con doppia doppia di Jayson Tatum (26 punti e 12 rimbalzi) e Celtics che vincono 110-88 a San Francisco.
    Guarda la galleryFesta Boston! Miami ko e Finals conquistate dopo 12 anni
    Nba Finals, duello Curry-Tatum: una sfida che vale una stagione
    A 12 anni dalle ultime Finals Nba disputate (nel 2010, sconfitta 4-3 con i Lakers), i Boston Celtics si aggrappano alla clamorosa stagione disputata dalla loro stella più luminosa, Jayson Tatum. L’ala dei Celtics ha trascinato i suoi nella decisiva gara-7 di Miami che è valsa l’approdo all’appuntamento finale. Considerato uno dei migliori giocatori della sua generazione, Tatum è un profilo di livello assoluto, un classe 1998 che ha tutte le potenzialità per emulare le gesta di due leggende: Paul Pierce, Mvp delle Finals 2008 proprio in maglia Boston, e la leggenda Kobe Bryant. Tatum si è inoltre aggiudicato il nuovo premio istituito dalla Nba come miglior giocatore delle finali di Conference (a Est il titolo è dedicato a sua maestà Larry Bird). Stesso riconoscimento anche per Stephen Curry: l’Mvp della finali di Western Conference (premio dedicato a un’altra leggenda del basket, Magic Johnson) è un giocatore totale. Una macchina da guerra alla sua sesta partecipazione alle Finals in otto stagioni. Non servono tante presentazioni per Curry, per lui sono sufficienti alcuni numeri che certificano la grandezza del giocatore: lo scorso 14 dicembre, a Indianapolis contro i Pacers, è diventato il giocatore con il maggior numero di triple segnate nella storia dell’Nba battendo il record di 2973 tiri dall’arco appartenente a Ray Allen. Due settimane dopo, il 28 dicembre, diventa il primo e unico giocatore della storia dell’Nba a superare i 3mila tiri messi a segno da tre in carriera in un match contro i Nuggets.
    Celtics-Warriors: gli “X-factor” delle Finals
    Una finale, quella tra Boston e Golden State, che si preannuncia spettacolare: i favori del pronostico pendono tutti dalla parte di Golden State, guidata da un coach, Steve Kerr, esperto di trionfi tanto in campo quanto in panchina: protagonista del secondo three-peat con i Bulls di Michael Jordan, Toni Kukoc, Scottie Pippen e Dennis Rodman e dei due successi dei San Antonio Spurs nel 1999 e 2003, l’ex guardia di Chicago ci ha preso gusto anche con la lavagnetta in mano: con i Warriors ha infatti vinto in tre occasioni: 2015, 2016 e 2018. Con un Klay Thompson pienamente recuperato (ritornato in campo a gennaio dopo l’infortunio al legamento crociato del ginocchio sinistro del giugno 2019 e la lesione al tendine d’Achille destro nel novembre 2020), con la fisicità di Draymond Green e con la freschezza atletica di Jordan Poole, Golden State può tornare a sognare in grande. Attenzione però ai ‘bad boys’ di Boston: oltre a Tatum, i Celtics annoverano tra le proprie fila profili di assoluto livello come Marcus Smart, anima portante della franchigia e uno dei migliori difensori della lega e il centro Robert Williams III, uno dei più interessanti giocatori nel suo ruolo in ambedue i lati del campo. Warriors dunque favoriti per la maggiore abitudine alla vittoria ma la voglia di rivalsa dei Celtics può creare non pochi problemi a Steve Kerr e i suoi.
    Nba Finals: il programma completo con date e orari
    G1 – Golden State Warriors-Boston Celtics: venerdì 3 giugno ore 3.00G2 – Golden State Warriors-Boston Celtics: lunedì 6 giugno ore 2.00G3 – Boston Celtics-Golden State Warriors: giovedì 9 giugno ore 3.00G4 – Boston Celtics-Golden State Warriors: sabato 11 giugno ore 3.00G5* – Golden State Warriors-Boston Celtics: martedì 14 giugno ore 3.00G6* – Boston Celtics-Golden State Warriors: venerdì 17 giugno ore 3.00G7* – Golden State Warriors-Boston Celtics: lunedì 20 giugno ore 2.00 LEGGI TUTTO

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    Milano batte Sassari e va sul 2-0: 91-82 in gara 2 della semifinale scudetto

    MILANO – L’Armani Exchange Milano bissa il successo nel primo match e batte 91-82 la Dinamo Banco di Sardegna Sassari nella gara-2 della semifinale scudetto giocata al Mediolanum Forum: in un match equilibrato e combattuto fino all’ultimo quarto, a fare la differenza sono lo strappo della squadra di Messina a 3′ da termine e le ottime prestazioni di Rodriguez, Hall e Shields, autori rispettivamente di 18, 17 e 16 punti. Non bastano alla squadra di Bucchi i 23 punti di Bendzius e i 17 di Bilan, Milano si porta sul 2-0. La serie adesso si sposta a Sassari, con gara-3 in programma al Pala Serradimigni mercoledì 1 giugno alle 20.45.
    Basket, segui LIVE i risultati sul nostro sito
    Milano batte Sassari e si porta 2-0 nella serie
    Parte subito forte Milano, che approfitta del brutto approccio offensivo di Sassari e dopo tre minuti si porta sul 7-0. Bucchi chiama timeout e i sardi si ridestano, piazzando un controparziale di 5-0 firmato Bilan e Bendzius: è l’inizio di un match intenso ed equilibrato, con Milano che si affida a Shields e Hall e chiude avanti di 4 il primo quarto sul 22-18. Nel secondo periodo però la Dinamo mette la quinta grazie alle giocate di Bendzius e Logan, segna 31 punti in 10′ e va al riposo lungo in vantaggio di otto sul 49-41. Un parziale di 6-0 per la squadra di Messina apre il terzo quarto, Robinson e Bilan spingono però ancora sotto di sei i lombardi: tanti però i falli in attacco fischiati dagli arbitri a Sassari, che subiscono il rientro di Milano che con una tripla di Rodriguez torna pari sul 59-59. Una gran stoppata di Diop e i liberi di Gentile riportano però avanti la Dinamo, che risponde colpo su colpo agli affondi di Milano e si affaccia all’ultimo quarto in vantaggio di uno sul 69-68. Hines firma in avvio il nuovo vantaggio dell’Olimpia, che torna a +3 grazie alla schiacciata di Melli e allunga ancora con Baldasso. Hall per il +7, Logan e Kruslin interrompono il momento no dei sardi e firmano il nuovo -1. Con 2′ da giocare Rodriguez e Shields mettono però la partita in ghiaccio, portando nuovamente Milano a +9: Sassari si arrende, l’Olimpia vince 91-82 e si porta sul 2-0 nella semifinale scudetto. 
    MILANO: Rodriguez 18, Shields 16, Hines 9, Datome 5, Hall 17, Bentil 4, Melli 8, Grant 0, Baldasso 6, Ricci 3, Alviti, Biligha 4.
    SASSARI: Bendzius 23, Kruslin 10, Robinson 5, Burnell 5, Bilan 17, Pitirra, Logan 14, Gandini 0, Devecchi 0, Treier 0, Gentile 4, Diop 4. LEGGI TUTTO

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    Milano vola con Rodriguez: 91-82 a Sassari e 2-0 nella semifinale

    MILANO – L’Armani Exchange Milano si conferma inarrestabile in casa e batte 91-82 la Dinamo Banco di Sardegna Sassari nella gara-2 della semifinale scudetto giocata al Mediolanum Forum, bissando il successo nel primo match della serie: in una gara equilibrata fino all’ultimo quarto, a fare la differenza sono le convincenti prestazioni di Rodriguez, Hall e Shields (autori rispettivamente di 18, 17 e 16 punti) e lo strappo della squadra di Messina a 3′ da termine; non bastano alla squadra di Bucchi i 23 punti di Bendzius e i 17 di Bilan, Milano si porta sul 2-0. Serie che adesso si sposta a Sassari, con gara-3 in programma mercoledì 1 giugno alle 20.45 al Pala Serradimigni.
    Basket, segui LIVE i risultati sul nostro sito
    Milano vince 91-82 e vola sul 2-0 contro Sassari
    Milano vuole confermare la supremazia vista in gara-1 e parte forte, approfittando del cattivo approccio offensivo di Sassari e dopo tre minuti si porta sul 7-0. Timeout immediato di Bucchi e i sardi si ridestano, piazzando un controparziale di 5-0 firmato Bilan e Bendzius: è l’inizio di un match equilibrato e combattuto, con Milano che si affida a Shields e Hall e chiude avanti di 4 il primo quarto sul 22-18. Nel secondo periodo però la Dinamo mette la quinta grazie alle giocate di Bendzius e Logan, segna 31 punti in 10′ e va al riposo lungo in vantaggio di otto sul 49-41. Un 6-0 per la squadra di Messina apre il terzo quarto, Robinson e Bilan spingono però ancora sotto di sei i lombardi: tanti però i falli in attacco fischiati dagli arbitri alla squadra di Bucchi, che subisceil rientro di Milano che con una tripla di Rodriguez torna pari sul 59-59. Una gran stoppata di Diop e i liberi di Gentile riportano però avanti la Dinamo, che risponde colpo su colpo agli affondi di Milano e si affaccia all’ultimo quarto in vantaggio di uno sul 69-68. Hines firma in avvio il nuovo vantaggio dell’Olimpia, che torna a +3 grazie alla schiacciata di Melli e allunga ancora con Baldasso. Hall per il +7, Logan e Kruslin interrompono il momento no dei sardi e firmano il nuovo -1. Con 2′ da giocare Rodriguez e Shields mettono però la partita in ghiaccio, portando nuovamente Milano a +9: Sassari si arrende, con l’Olimpia che si porta sul 2-0 nella semifinale scudetto vincendo 91-82. 
    MILANO: Rodriguez 18, Shields 16, Hines 9, Datome 5, Hall 17, Bentil 4, Melli 8, Grant 0, Baldasso 6, Ricci 3, Alviti, Biligha 4.
    SASSARI: Bendzius 23, Kruslin 10, Robinson 5, Burnell 5, Bilan 17, Pitirra, Logan 14, Gandini 0, Devecchi 0, Treier 0, Gentile 4, Diop 4. LEGGI TUTTO

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    Nba, Boston batte Miami: in finale dopo 12 anni

    ROMA – Nelle Finals Nba sarà Boston contro Golden State. I Celtics hanno infatti raggiunto i Warriors vincendo gara-7 della finale di Eastern Conference contro gli Heats ed espugnando la FTX Arena 100-96. Brown e Tatum, autori di 50 punti in due, hanno trascinato i ‘verdi’ al successo. Buono anche il contributo di Smart con 24 punti.
    Finals tra Boston e Golden State
    A Miami non è bastata la prova generosa di Butler, miglior realizzatore della partita con 35 punti, anche se la stella degli Heats ha sbagliato a 17 secondi la tripla del sorpasso quando la gara sembrava ormai chiusa. Inutili anche i 25 punti con 11 rimbalzi di Adebayo. Le Nba Finals inizieranno nella notte italiana tra il 2 e il 3 giugno. LEGGI TUTTO

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    Playoff Scudetto, Virtus Bologna straripante in gara 2: Tortona ko 91-70

    BOLOGNA – La Virtus Bologna domina anche il secondo appuntamento della semifinale playoff e asfalta Tortona per 91-70. La squadra di Scariolo si porta sul 2-0 grazie ad una super prestazione corale guidata dal suo numero 44 serbo, a Ramondino non bastano i 18 di Macura per continuare a regalare imprese in questa post season. Partono bene gli ospiti che piazzano subito un parziale di 3-10 targato Daum (13 punti), ma le V Nere non ci stanno e rispondono con Shengelia e Teodosic che riportano immediatamente le due formazioni a contatto. La Bertram riesce però a rimettersi subito in carreggiata e con un nuovo break si spinge nuovamente sul +6, Macura (top scorer con 18 punti) e Sanders fanno la loro parte, che chiude il primo quarto sul 20-26. Bologna non la prende bene e nel secondo alza un muro difensivo iniziando a dialogare alla perfezione nell’area avversaria: parziale di 21-9 e punteggio ribaltato con i padroni di casa sul 41-35. Al ritorno sul parquet i piemontesi sembrano aver subito il colpo dell’intervallo e tracollano sotto i colpi avversari. Teodosic dirige (chiuderà con 17 punti e 4 assist) Shengelia, Mannion, Hackett e un brillante Tessitori punto dopo punto allungano la forbice che arriva anche al massimo vantaggio di +24. Al suono dell’ultima sirena il tabellone segna 91-70: ora la serie si sposta in Piemonte, tra due giorni i campioni d’Italia potranno già strappare il pass per la finale.  LEGGI TUTTO

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    Playoff Scudetto, la Virtus Bologna domina Tortona: 91-70 in gara 2

    BOLOGNA – La Virtus Bologna non sbaglia e porta a casa anche gara 2 della semifinale playoff. Tortona si arrende alla Segafredo Arena e ora spera di allungare la serie nel prossimo appuntamento casalingo. La squadra di Scariolo si porta sul 2-0 grazie ad una super prestazione corale, a Ramondino non bastano i 18 di Macura per continuare a regalare imprese in questa post season. Daum (13 punti) lancia l’ottima partenza della Bertram (3-9) ma le V Nere non ci stanno e rispondono con Shengelia e Teodosic che riportano immediatamente le due formazioni a contatto. Gli ospiti riescono però a rimettersi subito in carreggiata e con un nuovo break si spingon nuovamente sul +6, Macura (top scorer con 18 punti) e Sanders fanno la loro parte, che chiude il primo quarto sul 20-26. Bologna non la prende bene e nel secondo alza un muro difensivo iniziando a dialogare alla perfezione nell’area avversaria: parziale di 21-9 e punteggio ribaltato con i padroni di casa sul 41-35. Al ritorno sul parquet i piemontesi sembrano aver subito il colpo dell’intervallo e tracollano sotto i colpi avversari. Teodosic dirige (chiuderà con 17 punti e 4 assist) Shengelia, Mannion, Hackett e un brillante Tessitori punto dopo punto allungano la forbice che arriva anche al massimo vantaggio di +24: termina 91-70. LEGGI TUTTO