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    Cantù, finita ufficialmente l'avventura di coach Sodini

    CANTÙ – L’avventura di coach Marco Sodini sulla panchina della Pallacanestro Cantù è ufficialmente concluso. Malgrado una stagione da 23 vittorie e 7 sconfitte i brianzoli non sono riusciti a raggiungere l’obiettivo promozione in A1 perdendo 3-2 la finale del tabellone argento contro Scafati. Cantù ha comunicato oggi la decisione di concludere il capitolo Sondini: “Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato l’interruzione del rapporto di collaborazione con coach Marco Sodini, al quale la Società tutta riconosce la professionalità e l’impegno profusi. Alla base della decisione, la condivisa necessità di un cambiamento significativo per la squadra, anche a fronte di una finale promozione raggiunta che, tuttavia, non deve distogliere l’ambiente da quello che rimane il reale obiettivo di Pallacanestro Cantù: il ritorno in Serie A”. Cantù che è già al lavoro per la nuova guida tecnica e sembrerebbe essere molto vicina all’accordo con l’ex Ct della Nazionale Meo Sacchetti. LEGGI TUTTO

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    Griner, la star Wnba resta in carcere in Russia: falliti i contatti con la moglie

    MOSCA (Russia) – Continua la prigionia in Russia per la star della WNBA Brittney Griner, arrestata in aeroporto il 17 febbraio dopo che le autorità hanno affermato di aver trovato cartucce di vaporizzatori contenenti olio di cannabis in una sua borsa. La giocatrice nelle ultime ore ha provato a chiamare sua moglie quasi una dozzina di volte attraverso l’ambasciata americana in Russia sabato per il quarto anniversario della coppia, ma non sono mai riusciti a collegarsi poiché la linea telefonica dell’ambasciata non aveva personale. A rivelarlo all’Associated Press, Cherelle Griner aggiungendo che la coppia non parla al telefono dai quattro mesi successivi all’arresto. Il primo contatto sarebbe dovuto avvenire finalmente sabato, con una chiamata tanto attesa, ma nulla è accaduto lasciando un’angosciata Cherelle Griner a chiedersi cosa fosse andato storto. Griner ha detto di aver provato a chiamare 11 volte in un periodo di diverse ore, componendo un numero che le era stato dato all’ambasciata degli Stati Uniti a Mosca, ma ogni volta, la chiamata è rimasta senza risposta perché la scrivania dell’ambasciata dove squillava il telefono era apparentemente priva di personale. “Sono sconvolta, ferita”, ha detto Griner; il Dipartimento di Stato ha dichiarato: “Siamo profondamente dispiaciuti che Brittney Griner non sia stata in grado di parlare con sua moglie a causa di un errore logistico”. I funzionari statunitensi stanno lavorando dietro le quinte per riportare a casa la due volte medaglia d’oro olimpica dalla Russia. LEGGI TUTTO

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    Griner resta in Russia: la star Wnba non riesce a contattare la moglie

    MOSCA (Russia) – Brittney Griner continua la sua detenzione in Russia. La star Wnba, arrestata in aeroporto il 17 febbraio dopo che le autorità hanno affermato di aver trovato cartucce di vaporizzatori contenenti olio di cannabis in una sua borsa, è da 4 mesi in carcere e non riesce ad avere contatti con gli Stati Uniti. La giocatrice nelle ultime ore ha provato a chiamare sua moglie quasi una dozzina di volte attraverso l’ambasciata americana in Russia sabato per il quarto anniversario della coppia, ma non sono mai riusciti a collegarsi poiché la linea telefonica dell’ambasciata non aveva personale. A rivelarlo all’Associated Press, Cherelle Griner aggiungendo che la coppia non parla al telefono dai quattro mesi successivi all’arresto. Il primo contatto sarebbe dovuto avvenire finalmente sabato, con una chiamata tanto attesa, ma nulla è accaduto lasciando un’angosciata Cherelle Griner a chiedersi cosa fosse andato storto. Griner ha detto di aver provato a chiamare 11 volte in un periodo di diverse ore, componendo un numero che le era stato dato all’ambasciata degli Stati Uniti a Mosca, ma ogni volta, la chiamata è rimasta senza risposta perché la scrivania dell’ambasciata dove squillava il telefono era apparentemente priva di personale. “Sono sconvolta, ferita”, ha detto Griner; il Dipartimento di Stato ha dichiarato: “Siamo profondamente dispiaciuti che Brittney Griner non sia stata in grado di parlare con sua moglie a causa di un errore logistico”. I funzionari statunitensi stanno lavorando dietro le quinte per riportare a casa la due volte medaglia d’oro olimpica dalla Russia. LEGGI TUTTO

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    Olimpia Milano, Messina: “Abbiamo vinto perché non stavamo cercando vendette”

    “Miles smiles” era il titolo di un ottimo album del 1966 di Miles Davis, che in copertina mostrava, fatto rarissimo, i suoi bianchissimi denti. Anche Ettore Messina da sabato sera sorride. L’immagine del coach quasi sempre serio ha lasciato il posto a quella di un uomo la cui espressione ora è un misto di orgoglio, allegria, soddisfazione, felicità. La sua Milano in gara 6 delle finali ha letteralmente devastato la Virtus, tramortita tatticamente, atleticamente e psicologicamente da un gruppo i cui meccanismi difensivi hanno tolto ogni certezza a campioni assoluti come Belinelli, Teodosic, Weems.Messina sorride, regalando persino una delle sue micidiali battute. Perché, dietro ogni persona all’apparenza troppo seriosa, si nasconde spesso un inaspettato umorista.

    Messina, tra il 4-0 subito dalla Virtus lo scorso anno e il trionfo di sabato scorso, con quali sensazioni ha convissuto?«Ho fatto mie le parole di Melli, che prima di questi playoff ha detto: “Qui non giochiamo per ottenere delle vendette, ma per vincere”. Queste parole mi hanno colpito: se ti nutri di sentimenti di rivalsa, magari nel breve periodo stai bene; ma alla lunga ti logori. Per questo abbiamo tutti pensato solo a guardare avanti, a partire dalla proprietà. Io sinceramente non ho mai visto un ambiente come il nostro dove, si vinca o si perda, si reagisce con la stessa serenità. E, ovviamente, anche con una fortissima capacità di autocritica. Per questo abbiamo fatto qualche correzione alla squadra: così abbiamo vinto la Coppa Italia e lo scudetto, e siamo arrivati terzi in Eurolega. Resto convinto che al completo ce la saremmo giocata fino in fondo con l’Efes nei playoff».

    Cosa ha di differente questa formazione rispetto alle altre con le quali lei ha vinto tre tricolori con la Virtus e uno con Treviso?«Progressivamente abbiamo avuto la fortuna di poter aggiungere profondità, talento, e pure senso di identità. Soprattutto la comprensione che il campionato italiano è difficile e molto importante».

    Le dichiarazioni dei dirigenti virtussini sugli arbitri sono state più uno stimolo per Milano o più un boomerang psicologico per gli stessi giocatori bolognesi?«Non ho alcuna voce in capitolo per parlare dei virtussini. Per noi non è stato un stimolo, quanto la sensazione che loro potessero non sentirsi così invincibili».

    Ma lei si sente davvero il grande seduttore della classe arbitrale? I direttori di gara hanno sul serio una sudditanza psicologica nei suoi confronti?«Io riesco a malapena a tenermi stretta mia moglie, figurarsi se ho le energie per sedurre gli arbitri…».

    Nonostante tutte le polemiche, l’essenza del basket è stata rappresentata sabato da Hines che consolava abbracciandolo un Jaiteh in lacrime. Concorda?«Questo è ciò che mi fa dire: “Sono fortunato ad avere nella mia squadra un campione come Hines (il pivot ieri ha firmato per un’altra stagione con l’Armani, ndr). E’ un gesto che rappresenta al meglio come vorremmo essere come club, come tifosi, come organizzazione».

    Cosa ha detto di nuovo questa finale al mondo del basket?«Ha confermato che se riesci ad avere una difesa energica come la nostra, visto che siamo riusciti a tenere ad un minimo storico campioni come Belinelli e Teodosic, e nel contempo la abbini al contropiede, diventi una macchina difficile da fermare. Noi nei playoff, quando c’è sempre più tensione, siamo riusciti ad andare più veloci rispetto alla normalità».

    Il roster dell’Armani verrà stravolto per la prossima annata? I nomi in arrivo sono quelli di Brandon Davies, Billy Baron, Pangos e Mitrou-Long… «Proprio stravolta no, perché ci saranno scelte doverose, come quella fatta con la conferma di Hines (anche resteranno Melli, Hall e Shields, ndr). Stiamo aspettando una decisione di Rodriguez (che, a meno di clamorose quanto improbabili sorprese, tornerà al Real Madrid, ndr). E parleremo con Datome, sperando che continui ad essere dei nostri». LEGGI TUTTO

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    Gandini: “Polemiche Milano-Virtus? Finale senza esclusione di colpi”

    “Polemiche arbitrali come nel calcio? Sono state delle finali tra due grandissime società, che si sono affrontate senza esclusioni di colpi. Sono soddisfato da quello che hanno fatto in campo”. Lo ha detto, a Radio1, Umberto Gandini, il presidente della Lega Basket Serie A che preferisce non tornare sulle polemiche tra Virtus Bologna e Olimpia Milano che hanno fatto da sfondo ad una spettacolare finale scudetto, vinta dai biancorossi di Messina. Gandini ha poi aggiunto: “Milano e Bologna sono due squadre che saranno costruite per giocare ai massimi livelli per una stagione che richiederà grandi sforzi. La Virtus è l’ultima italiana ad aver vinto l’Eurolega oltre 20 anni fa e sicuramente affronterà la competizione con attenzione. per una società come Milano l’Euroega è sempre un obiettivo importante. Una sfida che si giocherà sui budget, sulla capacità di attrarre grandi giocatori e su quella chimica per ottenere grandi risultati”.
    Le parole di Gandini
    “Superlega nel calcio come l’Eurolega? Nel basket c’è questa situazione ormai da 20 anni. Nel 2000 ci fu la scissione che ha portato alla Eurolega a inviti che tutti conosciamo. E’ una situazione confusa, per le coppe europee. C’è la Fiba e dall’altra parte l’Eurlega che si contengono le migliori squadre del continente. Questo genera problemi di calendario, trovare spazio per tutte le competizioni è molto complesso. E io devo tutelare il campionato, l’interesse di 16 squadre e non solo di chi fa le squadre europee. Ci sono dialoghi in corso anche con l’Nba, per trovare una quadra a livello generale e avere una situazione più chiara nel giro di due-tre stagioni” ha spiegato Gandini sulla situazione delle coppe europee nel basket. LEGGI TUTTO

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    Gandini: “Milano-Virtus? Grande finale senza esclusione di colpi”

    “Superlega nel calcio come l’Eurolega? Nel basket c’è questa situazione ormai da 20 anni. Nel 2000 ci fu la scissione che ha portato alla Eurolega a inviti che tutti conosciamo. E’ una situazione confusa, per le coppe europee. C’è la Fiba e dall’altra parte l’Eurlega che si contengono le migliori squadre del continente. Questo genera problemi di calendario, trovare spazio per tutte le competizioni è molto complesso. E io devo tutelare il campionato, l’interesse di 16 squadre e non solo di chi fa le squadre europee. Ci sono dialoghi in corso anche con l’Nba, per trovare una quadra a livello generale e avere una situazione più chiara nel giro di due-tre stagioni”. Sono le parole di Umberto Gandini, presidente della Lega Basket, a Radio1, parlando della situazione delle coppe europee nel basket.
    Le dichiarazioni di Gandini
    Sulle polemiche tra Virtus Bologna e Olimpia Milano che hanno fatto da sfondo ad una spettacolare finale scudetto, vinta dai biancorossi di Messina, ha spiegato: “Polemiche arbitrali come nel calcio? Sono state delle finali tra due grandissime società, che si sono affrontate senza esclusioni di colpi. Sono soddisfato da quello che hanno fatto in campo. Milano e Bologna sono due squadre che saranno costruite per giocare ai massimi livelli per una stagione che richiederà grandi sforzi. La Virtus è l’ultima italiana ad aver vinto l’Eurolega oltre 20 anni fa e sicuramente affronterà la competizione con attenzione. per una società come Milano l’Euroega è sempre un obiettivo importante. Una sfida che si giocherà sui budget, sulla capacità di attrarre grandi giocatori e su quella chimica per ottenere grandi risultati”. LEGGI TUTTO