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    L’Italia di Pozzecco batte la Grecia: non succedeva da 10 anni

    E’ un’Italia da sballo. Dopo aver battuto la Serbia, gli azzurri di Pozzecco battono anche la Grecia con il punteggio di 74-70 e si aggiudicano la 32esima edizione del Torneo dell’Acropoli. Il successo contro la Grecia non era scontato. Non accadeva da 10 anni. Era l’8 settembre 2013, fase a gironi dell’EuroBasket in Slovenia a Koper (81-72). Va in archivio dunque con un sorriso la quarta amichevole sulle sette previste prima dell’esordio al Mondiale e per l’Italbasket si registra un percorso netto. 
    Italia di Pozzecco super e Grecia ko 
    Miglior marcatore del match Simone Fontecchio con 17 punti. In doppia cifra anche Nicolò Melli con 13 (e 9 rimbalzi) e Marco Spissu a quota 11.  “Siamo più che contenti. Anche stasera i ragazzi hanno giocato da squadra e questo mi rende orgoglioso. Giochiamo un basket diverso da quello di tutti gli altri e chiunque entra viene utilizzato per quel che sa fare in un contesto di grande libertà. E’ stata una bella partita, il pubblico certamente si è divertito”, il commento di coach Pozzecco. LEGGI TUTTO

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    Anthony Lamb e la G League: un esempio e un monito da seguire

    Quella di Anthony Lamb non è soltanto un’edificante e bella storia di formazione, tangenziale allo star system Nba, emblematica di come si possa salire dal basso sconfiggendo pure i fantasmi della depressione e l’infanzia nell’indigenza. Ci racconta un mondo solo in apparenza marginale. Un mondo che incide parecchio e ancor più lo farà in futuro su tutto ciò che non è Nba. Perché la G League dove ora si pescano stranieri restringe il bacino entro il quale scegliere. Lo dice Lamb, del resto: all’Europa penserà eventualmente a fine carriera. O a sogno finito. Basta fare di conto: le 30 franchigie Nba possono avere sotto contratto 15 giocatori ciascuna. Più due contratti two way (semplificando, giocatori che possono distribuire la loro stagione tra Nba e G League per un totale di 90 gare) che ora diventano 3 ciascuna. LEGGI TUTTO

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    Basket, l’Italia batte la Cina e si aggiudica la Trentino Cup

    TRENTO – L’Italia vince la finale della “Trentino Basketball Cup” battendo la Cina di Sasha Djordjevic (ex coach Virtus Bologna). Alla BLM Group Arena di Trento gli azzurri di Pozzecco, con Melli e Fontecchio tenuti a riposo, si sono imposti per 79-61 con 13 punti per Matteo Spagnolo. Italia subito al comando delle operazioni arrivando anche sul +17 (40-23) a 2’20” dalla conclusione del primo tempo con gli azzurri che vanno negli spogliatoi sul 42-31 con 9 punti di Ricci. Nella ripresa il gap arriva fino al +20 (55-35) con il Poz che ha dato spazio a tutti i giocatori a disposizione in panchina con Gabriele Procida (10 punti) in evidenza. Prossimo appuntamento per l’ItalBasket domenica 13 agosto al Pala De André di Ravenna contro il Porto Rico per quella che sarà l’ultima gara in Italia della carriera del Capitano Azzurro Gigi Datome. LEGGI TUTTO

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    Basket, Garbajosa esclusivo: dalla Spagna a Scariolo fino all’Nba

    Garbajosa, perché ha deciso di lasciare la federazione spagnola per Fiba Europe e quali sono gli obiettivi? «Se guarda la mia carriera da giocatore, ho sempre avuto rispetto per i contratti, però ho sempre ascoltato le mie sensazioni. Quando arrivi in un posto hai obiettivi, una volta che li hai raggiunti, o senti di non poterli raggiungere pur avendo dato tutto, è il momento di andare. In federazione spagnola ho vinto le elezioni 7 anni fa, in un momento molto difficile dal punto di vista sportivo ed economico. Grazie al lavoro di squadra con un’equipe di collaboratori, siamo giunti ai 100 anni della federazione, una grande festa, come primi nel ranking Fiba, primi in Europa a livello femminile. Ho sentito che era il momento perché avevo dato tutto. C’è una squadra che continuerà a lavorare. Io ho sempre avuto un buon feeling con Fiba, ogni volta che andavo a un Board riflettevo su come fare le cose. Ho pensato, ho parlato con mia moglie prima di fare questo passo in avanti. Vogliamo far crescere il basket in Europa. Come? Ci sono molti obiettivi per i prossimi 4 anni. Ho voglia, energia e dopo 7 anni in Spagna esperienza per aiutare».
    Tutti ammiriamo il sistema spagnolo, ma pochi o nessuno riesce a seguire l’esempio. Consigli? «È diverso lavorare in una federazione nazionale o internazionale. In Spagna avevamo un grosso problema, non c’era un programma sportivo per i settori giovanili. Con tantissimo aiuto da Sergio Scariolo e altri tecnici, abbiamo fatto un programma. All’inizio faticavamo però abbiamo avuto pazienza, fiducia nel lavoro dei professionisti con i ragazzini. Quello che ci ha portato al successo ed è mutuabile è stato lavorare insieme con gli allenatori, non solo delle squadre top, ma con i piccoli club. A prescindere dai risultati bisogna continuare a credere, senza cambiare, avere fiducia nel progetto e nelle persone. L’anno sorso abbiamo giocato tute le finali giovanili maschili e femminili salvo una. Dopo tanti anni di disaccordi e battaglie tra lega e federazione lavoriamo assieme, non solo con il management, ma con i club. I nostri tecnici, preparatori, fisioterapisti girano e si spiegano. Importante è mettere il giocatore e lo sviluppo al centro. In Europa ci sono 50 federazioni, ognuna deve trovare un progetto, qualunquei esso sia. Il mio ora è: spingere tanto il basket femminile, il 3×3, i paesi piccoli. Cominciamo a supportarli per 4 anni con milioni di euro perché i piccoli Paesi non hanno risorse tali per svilupparsi. I criteri devono essere molto chiari, come e dove spendere. Poi dobbiamo avere più donne manager, sviluppare qualità in ogni settore. Viaggerò un anno in tutta Europa, per spiegare, convincere, meglio: coinvolgere. Poi dovremo essere sufficientemente flessibili per cambiare se sarà opportuno».
    Ha fatto cenno a Scariolo, al centro del vostro progetto tecnico da anni. Lo avete tenuto anche part-time. Ci può spiegare il vostro rapporto? «Dovrei dire tante cose, le nostre vite si sono incrociate tante volte. La prima nel 1997 a Vitoria: due anni assieme in cui lui mi ha fatto capire cosa si deve fare per diventare un professionista vero. Mi ha dato l’indirizzo e questo mi ha aiutato tantissimo per il prosieguo della carriera, poi ci siamo ritrovati a Malaga, nel Khimki, anche in Nazionale. Infine, da presidente è diventato il mio allenatore. Sergio spinge tanto e mette pressione, ma sempre par far crescere l’organizzazione in cui lavora. Questo è molto importante. Il nostro rapporto è molto profondo, professionale e personale. Parliamo tanto e ci capiamo facilmente, anche con uno sguardo. Poi pensa basket 24 ore al giorno. Mi chiamava all’una di notte dal Canada per dirmi di aver trovato un ragazzo futuribile di 16 anni»
    L’importanza delle finestre per Fiba Europe e per le singole federazioni: la Spagna ha allargato il bacino di giocatori per la Nazionale. Ma non solo. «Ogni cambio di regole è difficile, ma bisogna adattarsi. Ci siamo detti di provare in due modi concreti a sfruttarle per crescere. E anche su questo Scariolo è stato decisivo. Prima per scegliere i 12 giocatori potevamo pescare tra 18-20. Oggi ce ne sono quasi 50. Nel 2017 abbiamo fatto un raduno nei pressi di Malaga con pochi giocatori che non erano mai stati in Nazionale. Nessuno capiva perché lo facessimo. Volevamo valutarli da vicino e far capire loro cosa significa indossare la maglia. Un’altra osservazione sbagliata era: “chi gioca le gare della Nazionale nelle finestre poi non gioca in estate quando conta”. Nel 2019 quando abbiamo vinto il Mondiale e c’erano tre giocatori provenienti dalle finestre, nell’oro di Eurobasket 2022 ben l’80% veniva dalle finestre. Per noi è stata un’opportunità incredibile di sviluppo dei giocatori. Poi c’è la promozione. La Nazionale gioca sempre nelle grandi arene delle città principali: le finestre ci hanno permesso di portarla in città non grandi, o non di basket. Per rendere popolare uno sport bisogna portare la Nazionale in giro, renderla accessibile. Vale anche per Fiba Europe e per Paesi che non avevano esperienza di organizzare ad alto livello. Parlo anche di ticketing, promozione, tv. Ora tutte le federazioni sanno come fare». Finalmente Fiba Europe e Euroleague dialogano. Voi avete cominciato togliendo una finestra, Euroleague ha scelto di non sovrapporre il calendario a quella rimasta. Un inizio. «È importante il primo passo. Come in una maratona bisogna cominciare. Per Fiba Europe è fondamentale non avere più sovrapposizione di partite. L’ultima volta c’era l’Italia che giocava e in contemporanea o quasi Milano-Bologna di Eurolega. Ma resta tantissimo da fare. Dobbiamo avere la voglia di riordinare il basket in Europa: non soltanto le finestre, ma anche i campionati nazionali, chi possa giocare, quante competizioni di club vogliamo in Europa: se 4 come oggi o meno. Abbiamo un anno o due per cercare di arrivare a un accordo, non sarà facile, ma essere seduti allo stesso tavolo e poter parlare spesso è fondamentale. Non so se arriveremo a un accordo però la comunicazione è molto intensa, stretta. Dobbiamo rimettere i giocatori al centro. Per esempio non possiamo permetterci che Rudy Fernandez che vuole giocare perché ama il basket giochi quasi 95 partite tra campionato, coppe, supercoppe e quant’altro. Dobbiamo salvaguardare la salute e non pensare che un protagonista possa esserci sempre o che sia al massimo. Significa anche salvaguardare lo show».
    Il futuro degli Europei? «Se parliamo di maschile, l’ultimo Europeo è stato il migliore tra quelli recenti per organizzazione e livello tecnico, atmosfera, intensità. Incredibile, Ora dobbiamo aiutare le federazioni che organizzeranno il prossimo a mantenere questo livello. Nel femminile, invece, abbiamo visto che il pubblico non è stato come vorrei. Dobbiamo pensare e trovare i motivi per cui non è stato così attrattivo. Cambiare per cambiare non serve, dobbiamo trovare la strada giusta. E sempre sul femminile dobbiamo pensare anche alle coppe. Col basket femminile abbiamo un’opportunità: sono stanco di sentire che dobbiamo aiutare giocatrici e club femminili. Dobbiamo dare loro valore. Ci sono state partite di altissimo livello. Se uno vede una partita, poi torna. Dobbiamo promuovere meglio, rendere più visibile. Partendo dai campionati Nazionali? A volte le cose crescono dal basso verso l’alto, a volte viceversa. Ci sono momenti in cui devi fare un grande sforzo promozionale per i grandi eventi. Allora il pubblico, i ragazzini e le ragazzine si interessano. L’anno scorso nella finale di Coppa della Regina c’erano 10mila persone. Giorni fa mi chiedevano se il successo giovanile in Spagna sia stato dettato dai club o dalla Federazione. Domanda senza senso perché il basket è uno. E c’è una sola squadra». LEGGI TUTTO

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    Varese, ufficiale: firma il centro americano Cauley-Stein

    VARESE – Willie Cauley-Stein sbarca a Varese: è ufficiale. Un colpo importante che arriva direttamente dagli Stati Uniti. Cauley-Stein, infatti, è un centro statunitense classe ’93 di 213 centimetri. Per lui Varese e la prossima Serie A rappresentano la prima esperienza in Europa dopo oltre 420 partite disputate in NBA con le maglie di Sacramento, Golden State, Dallas e Philadelphia. 
    Varese, il commento sul colpo Cauley-Stein
    Così Matteo Jemoli, responsabile scouting Pallacanestro Varese: “Siamo estremamente contenti della firma di Willie. Un giocatore che ha calcato palcoscenici importanti e che per talento, atletismo e protezione del ferro sarà fondamentale nell’economia della nostra squadra. Le sue qualità si combinano molto bene con il nostro modo di giocare e non vediamo l’ora di vederlo a Varese insieme alla sua famiglia”. LEGGI TUTTO

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    Estathè 3×3 Italia Streetbasket Circuit 2023, spettacolo alla seconda tappa: ecco i vincitori

    Grande spettacolo e divertimento per la seconda tappa calabrese del 3×3 street basket, targato Estathè e organizzato dalla Seila Beach Sport. A vincere nella due giorni di Gizzeria Lido, allo stabilimento Coolbay, a pochi km da Lamezia Terme, è stata la squadra Gramolini di Bruna composta da Simone Mazza, Lorenzo Locardi, Matteo Gasparini e Alessandro Colombi. MVP del torneo Simone Mazza, proprio lui che ha spinto i compagni a mettersi in viaggio (in auto) da Novara e attraversare l’Italia per partecipare e vincere. E’ stata una finale bella, intensa, torneo in generale equilibrato con un paio di giovani in ascesa. Francesco Giampá, che ha vinto la gara di tiro da 3, ne è un esempio. Ora la compagine piemontese, grazie alla vittoria di tappa, si è aggiudicata la possibilità di partecipare al challenge di venerdì per aggiudicarsi un posto alle finali nazionali di Cesenatico del prossimo fine settimana. Nel femminile il team lb3 si è aggiudicato l’accesso alla finale nazionale di Roseto degli Abruzzi. LEGGI TUTTO

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    LeBron James e la frase sul figlio Bronny: “Ho un compito preciso”

    Il peggio sembra essere finalmente passato per Bronny James, figlio della star dell’Nba LeBron. Il ragazzo, appena diciottenne, è stato infatti colpito da arresto cardiaco mentre si allenava. Il ragazzo è stato prontamente soccorso e trasportato in ospedale e successivamente dimesso nella giornata di ieri. 

    LeBron: “Il mio compito è essere forte”

    Proprio qualche ora fa LeBron ha postato alcuni scatti che lo ritraggono in allenamento insieme all’altro figlio, Bryce, accompagnati dalla frase: “Il mio lavoro è rimanere sempre forte e mostrare loro il progetto indipendentemente dal risultato!”, queste le parole della star dei Lakers che ha deciso di affrontare a testa alta questo momento difficile della sua vita. LEGGI TUTTO

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    Nba, Gallinari resta agli Washington Wizards: la conferma sui social

    Ai box per l’intera stagione, il suo soggiorno a Boston è terminato nella trade che ha portato Kristaps Porzingis ai Celtics, ma il futuro del Gallo ai Wizards è stato subito contornato di molte voci che parlavano di un possibile buyout per poter accasarsi ai Miami Heat. Alla fine è stato l’azzurro a chiarire con un tweet.
    Gallinari: “Mi sento ogni giorno più forte”
    Queste le parole di Danilo Gallinari nel post dove si è mostrato con la maglia dei Wizards: “Eccitato di far parte della famiglia Washington e non vedo l’ora di abbracciare questa fantastica città! Mi sento ogni giorno più forte e non vedo l’ora di dare tutto me stesso in campo e guidare e sostenere la nostra talentuosa lista. Rendiamo questa stagione indimenticabile!” LEGGI TUTTO