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    NBA, Mannion: “Curry è un esempio. Mi sembra tutto un sogno”

    SAN FRANCISCO – Estratto al Draft di quest’ano, Nico Mannion sta vivendo il suo sogno. Il playmaker diciannovenne nato a Siena sta cercando di ritagliarsi un posto nella rosa di Golden State Warriors. “Mi sembra tutto così irreale”, così ha commentato a La Repubblica questa nuova avventura il play azzurro, che ha continuato: “Curry è pazzesco. Mi incoraggia molto ed è un esempio. Lavora duro, sempre puntuale all’allenamento e ultimo a lasciare. Professionista, uno dei migliori. Cosa mi ha detto coach Kerr? ‘Nico, sii solo te stesso, e fai quello che ti senti'”. Mannion ha poi confessato di ispirarsi a Nash: “Fuoriclasse in tutte le zone del campo, ma anche per la personalità”. Infine, Nico ha confessato di non temere la concorrenza di Jeremy Lin, che ha firmato con la franchigia un contratto di 10 giorni: “So che giocherà nella G-League, non lo considero un problema. Io ho grande voglia di giocare, davvero grande voglia, so di essere un rookie ma darò tutto anche se saranno pochi minuti. Qui si è creata una buona chimica: ci sono ragazzi di talento, leader in campo e fuori. Vogliamo partire bene”. LEGGI TUTTO

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    NBA, Mannion: “Sembra un sogno. Curry un esempio”

    SAN FRANCISCO – Nico Mannion sta vivendo il suo sogno e quello di molti altri sparsi per il mondo. Il cestista diciannovenne originario di Siena sta cercando di ritagliarsi un piccolo spazio nei Golden State Warriors, dove giocò anche il padre. “Mi sembra tutto così irreale”, così ha commentato a La Repubblica questa nuova avventura il play azzurro, che ha continuato: “Curry è pazzesco. Mi incoraggia molto ed è un esempio. Lavora duro, sempre puntuale all’allenamento e ultimo a lasciare. Professionista, uno dei migliori. Cosa mi ha detto coach Kerr? ‘Nico, sii solo te stesso, e fai quello che ti senti'”. Mannion ha poi confessato di ispirarsi a Nash: “Fuoriclasse in tutte le zone del campo, ma anche per la personalità”. Infine, Nico ha confessato di non temere la concorrenza di Jeremy Lin, che ha firmato con la franchigia un contratto di 10 giorni: “So che giocherà nella G-League, non lo considero un problema. Io ho grande voglia di giocare, davvero grande voglia, so di essere un rookie ma darò tutto anche se saranno pochi minuti. Qui si è creata una buona chimica: ci sono ragazzi di talento, leader in campo e fuori. Vogliamo partire bene”. LEGGI TUTTO

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    Petrucci attacca Spadafora: “Pensa di essere il padrone dello sport”

    TORINO – Gianni Petrucci contro il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora. Il presidente della Federazione Italiana Pallacanestro è intervenuto nell’audizione alle commissioni riunite Cultura e Lavoro in cui ha parlato della situazione del basket in Italia: “Parto da un presupposto: ogni riforma ha bisogno di una filosofia e io non comprendo quale sia la filosofia di questa bozza. Non porta nessun vantaggio ma solo problemi, caos e confusione che causano la perdita di società. Ci riserviamo di vedere come finira’: la confusione delle nostre società è grande e il ministro pensa di essere diventato il padrone dello sport, mandando disposizioni alle quali dobbiamo rispondere entro una settimana”. Petrucci ha poi continuato: “La preoccupazione per uno sport professionistico come il basket e’ grande, stiamo soffrendo ed è tanto il caos e la confusione che non sappiamo a chi rivolgersi. L’intervento dello Stato nello sport è giustissimo, logico e benvenuto, ma stavolta non sappiamo se dobbiamo rispettare la legge o gli indirizzi”.

    Sulle società
    Le società italiane in questi mesi non stanno vivendo momenti facili e Petrucci ha rivolto un pensiero anche a loro: “Lo sapete quanto costerebbe il lavoro sportivo? Un miliardo e 800 milioni l’anno perche’ abbiamo oltre 500.000 società. Come si può applicare in due anni con 50 milioni l’anno? Abbiamo 100.000 Associazioni sportive dilettantistiche, insomma tutti questi problemi ci portano a dire che siamo scontenti. C’è poi il problema dei contributi erogati a pioggia. E ancora, noi siamo contrari all’abolizione del vincolo entro due anni sic et simpliciter: chi investe più nei giovani se eliminiamo in questo modo il vincolo e diamo un ristoro non precisato? Infine il tema del professionismo femminile: chi è contrario in linea di principio? È giusto, come lo è il riconoscimento del lavoro sportivo, ma chi paga? Mi auguro si possano modificare i decreti. Ci si deve dare del tempo”. Infine, Petrucci ha concluso: “Non si può fare una riforma in questo modo, la legge va discussa in Parlamento. Eravamo il primo Comitato olimpico al mondo, il Coni era centrale ed era la nostra forza, mentre oggi siamo stati depotenziati. Siamo completamente insoddisfatti di questa bozza di riforma. Serve al più presto il decreto liquidità, tante società stanno arrancando e sono a forte rischio”. LEGGI TUTTO

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    Petrucci punge Spadafora: “Pensa di essere il padrone dello sport”

    ROMA – Gianni Petrucci attacca il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora. Il presidente della Federazione Italiana Pallacanestro è intervenuto nell’audizione alle commissioni riunite Cultura e Lavoro: “Parto da un presupposto: ogni riforma ha bisogno di una filosofia e io non comprendo quale sia la filosofia di questa bozza. Non porta nessun vantaggio ma solo problemi, caos e confusione che causano la perdita di società. Ci riserviamo di vedere come finira’: la confusione delle nostre società è grande e il ministro pensa di essere diventato il padrone dello sport, mandando disposizioni alle quali dobbiamo rispondere entro una settimana”. Petrucci ha poi continuato: “La preoccupazione per uno sport professionistico come il basket e’ grande, stiamo soffrendo ed è tanto il caos e la confusione che non sappiamo a chi rivolgersi. L’intervento dello Stato nello sport è giustissimo, logico e benvenuto, ma stavolta non sappiamo se dobbiamo rispettare la legge o gli indirizzi”.

    Sulle società
    Il numero uno della Fip ha poi parlato della situazione delle società in Italia: “Lo sapete quanto costerebbe il lavoro sportivo? Un miliardo e 800 milioni l’anno perche’ abbiamo oltre 500.000 società. Come si può applicare in due anni con 50 milioni l’anno? Abbiamo 100.000 Associazioni sportive dilettantistiche, insomma tutti questi problemi ci portano a dire che siamo scontenti. C’è poi il problema dei contributi erogati a pioggia. E ancora, noi siamo contrari all’abolizione del vincolo entro due anni sic et simpliciter: chi investe più nei giovani se eliminiamo in questo modo il vincolo e diamo un ristoro non precisato? Infine il tema del professionismo femminile: chi è contrario in linea di principio? È giusto, come lo è il riconoscimento del lavoro sportivo, ma chi paga? Mi auguro si possano modificare i decreti. Ci si deve dare del tempo”. Infine, Petrucci ha concluso: “Non si può fare una riforma in questo modo, la legge va discussa in Parlamento. Eravamo il primo Comitato olimpico al mondo, il Coni era centrale ed era la nostra forza, mentre oggi siamo stati depotenziati.Siamo completamente insoddisfatti di questa bozza di riforma. Serve al più presto il decreto liquidità, tante società stanno arrancando e sono a forte rischio”. LEGGI TUTTO

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    Serie A, numeri da record: 11.6 milioni di interessati

    ROMA – Secondo quanto riportato dalla ricerca multiclient periodica Sponsor Value di StageUp e Ipsos, gli italiani interessati al campionato di basket Serie A, di età compresa tra 14 e 64 anni, hanno raggiunto quota 11 milioni e 579mila. Si tratta di persone che hanno affermato di assistere almeno saltuariamente alle gare ed è il miglior risultato registrato da Sponsor Value, considerata l’auditel degli eventi e delle sponsorizzazioni sportive, a partire dalla prima rilevazione, avvenuta durante la stagione sportiva 2000/01. Il target degli interessati alla Serie A è caratterizzato da status medio/alto e con buona capacità di spesa, come dimostra una forte presenza di laureati con reddito elevato rispetto alla media del Paese. Gli appassionati che seguono l’evento regolarmente o abbastanza regolarmente sono pari a 4 milioni, 34,5% degli interessati, e mantengono lo status medio-alto degli interessati ma manifestano una maggior presenza di giovani, con età compresa tra 14 e 34 anni. La maggiore permanenza tra le mura domestiche, così come la mancata fruizione live dovuta alla pandemia, hanno portato ad un rafforzamento mediatico del campionato. In novembre rispetto al giugno scorso, aumentano infatti i fruitori attraverso notiziari dal 12 al 16%, radio dal 6 all’8%, smartphonedal 9 al 10%, tablet dal 2 al 3%, social Network dal 6 al 9%. LEGGI TUTTO

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    Serie A da record, 11.6 milioni di interessati

    ROMA – Serie A da record. Secondo quanto riportano le stime effettuate nella ricerca multiclient periodica Sponsor Value di StageUp e Ipsos, gli italiani interessati al campionato di basket di età compresa tra 14 e 64 anni hanno raggiunto quota 11 milioni e 579mila. Si tratta di persone che hanno affermato di assistere almeno saltuariamente alle gare ed è il miglior risultato registrato da Sponsor Value, considerata l’auditel degli eventi e delle sponsorizzazioni sportive, a partire dalla prima rilevazione, avvenuta durante la stagione sportiva 2000/01. Il target degli interessati alla Serie A è caratterizzato da status medio/alto e con buona capacità di spesa, come dimostra una forte presenza di laureati con reddito elevato rispetto alla media del Paese. Gli appassionati che seguono l’evento regolarmente o abbastanza regolarmente sono pari a 4 milioni, 34,5% degli interessati, e mantengono lo status medio-alto degli interessati ma manifestano una maggior presenza di giovani, con età compresa tra 14 e 34 anni. La maggiore permanenza tra le mura domestiche, così come la mancata fruizione live dovuta alla pandemia, hanno portato ad un rafforzamento mediatico del campionato. In novembre rispetto al giugno scorso, aumentano infatti i fruitori attraverso notiziari dal 12 al 16%, radio dal 6 all’8%, smartphonedal 9 al 10%, tablet dal 2 al 3%, social Network dal 6 al 9%. LEGGI TUTTO