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    Nba, Edwards trascina i Wolves. Utah ko, vincono i Knicks

    Continua il testa a testa nella Western Conference tra Minnesota e Oklahoma City. Quarto successo di fila per i Wolves, 118-103 su una Memphis decimata dagli infortuni, con 28 punti (di cui 26 nel secondo tempo) di Anthony Edwards, 17 punti, 10 rimbalzi e 6 stoppate di Rudy Gobert e 17 punti e 10 assist di Mike Conley, col quintetto di coach Finch che accelera nell’ultimo periodo (37-17 di parziale). LEGGI TUTTO

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    Eurolega, Hackett show: la Virtus Bologna risorge con l’Asvel

    BOLOGNA – Successo fondamentale per la Virtus Bologna in Eurolega. Nella 22ª giornata della regular season, i bianconeri di coach Banchi tornano al successo dopo due sconfitte consecutive e superano 73-63 l’Asvel Villeurbanne: decisivi i 19 punti di Hackett (trascinatore delle ‘Vu-Nere’ a metà ultimo quarto con la Virtus sotto nel punteggio), i 18 di Belinelli e i 12 di Cordinier. Ai francesi non bastano le doppie doppie di Fall (17 punti e 12 rimbalzi) e Lee (14 punti e 12 assist). La Virtus torna così al secondo posto, in coabitazione con il Barcellona sconfitto a Istanbul: i blaugrana (inutili i 18 punti di Hernangomez) vengono travolti 98-74 dall’Efes, trascinato dalle prestazioni sontuose di Beaubois (21 punti) e Pleiss (17). LEGGI TUTTO

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    Celtics ok contro i Raptors, LeBron e Davis trascinano i Lakers

    Ben undici le partite disputate nella notte Nba, con i leader della lega Boston Celtics che superano in trasferta i Toronto Raptors per 105-96 grazie ai 22 punti e 7 assist di Jrue Holiday e ai 19 con 14 rimbalzi di Jayson Tatum. Tornano alla vittoria i LA Lakers che battono gli Oklahoma City Thunder per 112-105 con 27 punti e 15 rimbalzi di Anthony Davis e 25 di LeBron James. Vittoria per gli Utah Jazz di Simone Fontecchio che battono nettamente gli Indiana Pacers 132-105, per l’azzurro 8 punti, 4 rimbalzi e 2 assist in 24 minuti di gioco.
    Orlando ok, Banchero domina i Knicks
    Gli Orlando Magic superano i New York Knicks per 98-94 grazie ai 20 punti di Paolo Banchero. Serve un tempo supplementare, invece, ai Miami Heat per battere i Brooklyn Nets per 96-95 con 32 punti di Jimmy Butler. Successo per i Philadelphia 76ers sugli Houston Rockets per 124-115 con 41 punti e 10 rimbalzi di Joel Embiid, mentre i Dallas Mavericks si impongono sui New Orleans Pelicans 125-120 con 42 punti di Kyrie Irving. Nelle altre partite, i i Memphis Grizzlies superano i Golden State Warriors per 116-107 mentre i Cleveland Cavaliers battono i Chicago Bulls 109-91, gli Atlanta Hawks superano i San Antonio Spurs per 109-99 (26 punti di Victor Wembanyama) e infine i Detroit Pistons battono i Washington Wizards per 129-117. LEGGI TUTTO

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    Bufera sul tecnico di Miami: divorzia, e il club gli offre 120 milioni

    Una vera e propria bufera mediatica si è abbattuta contro Erik Spoelstra. Il tecnico degli Heat ha rinnovato il suo contratto per i prossimi otto anni, per una cifra complessiva di 120 milioni. Il più alto mai firmato da un allenatore nella storia della NBA. Spoelstra guida Miami dal 2008, ha raggiunto sei finali Nba ed ha vinto due titoli: nel 2012 e nel 2013. A far discutere, più che la cifra, è la modalità con la quale è stato annunciato il rinnovo: pochi giorni dopo l’annuncio ufficiale del divorzio tra Spoeltra e l’ex moglie Nikki, ex cheerleader degli Heat, alla quale era legato da 7 anni di matrimonio. LEGGI TUTTO

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    Il passato che torna e Jefferson, l’equilibratore

    Ai meno giovani (eufemismo) la notizia del ritorno della Simmenthal a Milano, avrà spalancato la porta dei ricordi. Era il 1956 quando il famoso marchio fece il suo esordio come sponsor dell’Olimpia aprendo un’era che portò nella città lombarda la prima Coppa del Campioni e dieci scudetti, e regalando 17 anni di sfide epiche con la grande Varese. Quel marchio fece le fortune delle Scarpette Rosse, ma indicò anche e soprattutto ad altri prestigiosi marchi la strada della sponsorizzazione nel mondo del basket. Chissà che oggi il suo ritorno, seppure come uno degli sponsor sulle maglie dell’Armani, non convinca altri a dar vita ad un’operazione nostalgia rientrando nella pallacanestro italiana. Una mera utopia? Forse. LEGGI TUTTO

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    Gallinari senza pace: Washington lo manda a Detroit. Ma c’è un problema

    Danilo Gallinari si prepara ad un nuovo cambio maglia. Secondo quanto riportato Adrian Wojnarowski della “Espn”, c’è un accordo tra Detroit e Washington, che stanno per chiudere una trade che include anche il 35enne lungo di Sant’Angelo Lodigiano. Lo scambio include il Gallo, con un contratto da 6,8 milioni di dollari in scadenza a fine stagione, che  andrebbe a Detroit assieme a Mike Muscala. Ai Wizards, invece, andrebbero Marvin Bagley, Isaiah Livers e due scelte al secondo giro dei draft del 2025 e del 2026. LEGGI TUTTO

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    Carlotta Zanardi, il basket nel sangue: “Brescia, Schio, l’Italia e… Call of Duty”

    «Ho vissuto questa prima fase della mia carriera insieme con la famiglia e questo ha condizionato in positivo il mio sviluppo. Andando avanti con gli anni le responsabilità e le aspettative sono cresciute ma non ho mai sentito troppa pressione, ho sempre giocato con l’idea di divertirmi. Mi sono sempre sentita sicura di me, anche nei momenti negativi e in questo gli insegnamenti dei miei genitori sono stati molto utili».

    Lei peraltro ha esordito tra le grandi proprio con sua mamma: che emozione è stata?

    «Strana sicuramente, non è una cosa che si vede tutti i giorni. Ero molto emozionata ma andò bene, ne ho un ottimo ricordo».

    Ed essere allenata da papà?

    «Non ho avuto, nazionali giovanili a parte, altri allenatori con cui poter fare confronti. Penso che essere sua figlia mi permetta di capire meglio rispetto alle mie compagne i suoi stati d’animo. Lui non ha mai avuto preferenze nei miei riguardi, siamo sempre stati bravi a separare i ruoli in campo».  Il futuro è già scritto, ha firmato contratto con Schio dove andrà nel 2024/25. Cosa si aspetta?

    «Per ora cerco di pensarci il meno possibile, vivo il presente e mi concentrerò su Schio quando sarà il momento. So bene che è una grandissima opportunità, un’occasione di crescita in campo e fuori, specie considerando che sarà la prima volta che vivrò lontano da casa».  Dal punto di vista tecnico, quale aspetto del suo gioco ritiene già convincente e quale ancora da migliorare?

    «Beh, sicuramente vado meglio in attacco!. Mi rendo conto di avere l’abilità di capire i momenti, quando tocca a me e quando devo servire le mie compagne. Anche a rimbalzo mi sento molto sicura, provo a sfruttare la stazza (è alta 1,80, ndr) che spesso è superiore alle mie pari ruolo. In difesa invece devo fare meglio».

    Ha già vestito la maglia azzurra nelle giovanili e ovviamente il suo obiettivo è giocare per la Nazionale maggiore, magari insieme a Matilde Villa che è l’altro astro nascente.

    «Non c’è dubbio che tra i miei sogni ci sia l’azzurro con Matilde. Voglio meritarmi la convocazione nella senior ma allo stesso tempo mi preme finire il percorso con le giovanili, magari vincendo qualche medaglia».

    Com’è vivere l’adolescenza impegnata con lo sport ad alto livello e quindi con la routine allenamenti-partite-allenamenti?

    «Quando ho iniziato a giocare non pensavo ai sacrifici, alle rinunce che sono obbligata a fare. Poi con il tempo ho sentito di più il peso ma di base resta la soddisfazione di ciò che faccio. Tornassi indietro non cambierei nulla».Lo sa che a Schio Jasmine Keys, sua futura compagna, la vorrà sfidare subito a Call of Duty?

    «Non vedo l’ora! Ho giocato tanto con mio fratello quindi sono già allenata». LEGGI TUTTO

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    Beatrice Zanardi, il basket nel sangue: “Brescia, Schio, l’Italia e… Call of Duty”

    «Ho vissuto questa prima fase della mia carriera insieme con la famiglia e questo ha condizionato in positivo il mio sviluppo. Andando avanti con gli anni le responsabilità e le aspettative sono cresciute ma non ho mai sentito troppa pressione, ho sempre giocato con l’idea di divertirmi. Mi sono sempre sentita sicura di me, anche nei momenti negativi e in questo gli insegnamenti dei miei genitori sono stati molto utili».

    Lei peraltro ha esordito tra le grandi proprio con sua mamma: che emozione è stata?

    «Strana sicuramente, non è una cosa che si vede tutti i giorni. Ero molto emozionata ma andò bene, ne ho un ottimo ricordo».

    Ed essere allenata da papà?

    «Non ho avuto, nazionali giovanili a parte, altri allenatori con cui poter fare confronti. Penso che essere sua figlia mi permetta di capire meglio rispetto alle mie compagne i suoi stati d’animo. Lui non ha mai avuto preferenze nei miei riguardi, siamo sempre stati bravi a separare i ruoli in campo».  Il futuro è già scritto, ha firmato contratto con Schio dove andrà nel 2024/25. Cosa si aspetta?

    «Per ora cerco di pensarci il meno possibile, vivo il presente e mi concentrerò su Schio quando sarà il momento. So bene che è una grandissima opportunità, un’occasione di crescita in campo e fuori, specie considerando che sarà la prima volta che vivrò lontano da casa».  Dal punto di vista tecnico, quale aspetto del suo gioco ritiene già convincente e quale ancora da migliorare?

    «Beh, sicuramente vado meglio in attacco!. Mi rendo conto di avere l’abilità di capire i momenti, quando tocca a me e quando devo servire le mie compagne. Anche a rimbalzo mi sento molto sicura, provo a sfruttare la stazza (è alta 1,80, ndr) che spesso è superiore alle mie pari ruolo. In difesa invece devo fare meglio».

    Ha già vestito la maglia azzurra nelle giovanili e ovviamente il suo obiettivo è giocare per la Nazionale maggiore, magari insieme a Matilde Villa che è l’altro astro nascente.

    «Non c’è dubbio che tra i miei sogni ci sia l’azzurro con Matilde. Voglio meritarmi la convocazione nella senior ma allo stesso tempo mi preme finire il percorso con le giovanili, magari vincendo qualche medaglia».

    Com’è vivere l’adolescenza impegnata con lo sport ad alto livello e quindi con la routine allenamenti-partite-allenamenti?

    «Quando ho iniziato a giocare non pensavo ai sacrifici, alle rinunce che sono obbligata a fare. Poi con il tempo ho sentito di più il peso ma di base resta la soddisfazione di ciò che faccio. Tornassi indietro non cambierei nulla».Lo sa che a Schio Jasmine Keys, sua futura compagna, la vorrà sfidare subito a Call of Duty?

    «Non vedo l’ora! Ho giocato tanto con mio fratello quindi sono già allenata». LEGGI TUTTO