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    EuroBasket 2022, sorteggi domani a Berlino: Italia in seconda fascia

    Domani, 29 aprile, si terrà a Berlino il sorteggio dei raggruppamenti del prossimo EuroBasket 2022. La manifestazione continentale si svolgerà dal 1° al 18 settembre 2022, e la fase a gironi si terrà nelle città di Milano (Italia), Praga (Repubblica Ceca), Colonia (Germania), Tbilisi (Georgia).

    Azzurri in seconda fascia

    L’Italia è stata inserita in seconda fascia e giocherà le partite di girone al Forum di Milano. Le 24 nazionali qualificate sono state divise in sei fasce in base al Ranking FIBA così come segue, anche se per il sorteggio le urne saranno in realtà 8. I Paesi ospitanti verranno inseriti nella prima urna, i rispettivi partner nella seconda e dalla terza all’ottava le squadre appartenenti alle fasce qui sotto riportate.Fascia 1: Spagna, Serbia, Grecia, FranciaFascia 2: Lituania, Russia, Italia, Repubblica CecaFascia 3: Polonia, Croazia, Turchia, SloveniaFascia 4: Germania, Ucraina, Finlandia, GeorgiaFascia 5: Belgio, Ungheria, Israele, Gran BretagnaFascia 6: Bosnia-Erzegovina, Paesi Bassi, Estonia, BulgariaIl sorteggio non sarà “integrale”: rispettando le fasce, i Paesi ospitanti (Repubblica Ceca, Georgia, Germania e Italia) hanno stretto accordi di partnership con alcune squadre partecipanti già prima degli accoppiamenti. L’Italia avrà nel girone l’Estonia, la Germania sarà con la Lituania, la Repubblica Ceca avrà la Polonia e la Georgia affronterà la Turchia. LEGGI TUTTO

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    Petrucci: “Uno studio dirà chi potrà iscriversi alla Serie A”

    La stagione regolare non si è ancora conclusa, eppure da tempo circolano voci e ipotesi incontrollate sul futuro della serie A e, soprattutto, sulla possibilità che all’ultima classificata, ovvero Cantù, sia data la possibilità di non scendere in serie A2. Gianni Petrucci, presidente della Fip, non solo interviene in proposito, ma annuncia una novità importante in merito a quello che accadrà a breve.

    Petrucci, è retrocesso un mito come Cantù. Lei come l’ha presa, e che segnale è per il basket? «Sul piano umano mi dispiace molto, è una società storica. Ma le regole sono queste e dobbiamo rispettarle. In campionato si lotta per lo scudetto e per non retrocedere: quindi è un segnale di normalità come avviene nel calcio, dove tutte sono scese in B ad eccezione dell’Inter».

    A proposito di retrocessioni: si parla da mesi di mettere in salvo tutte e 15 le società. Lei si è sempre detto contrario: perché? E come intende far rispettare questa norma? «Il campionato è partito con queste regole e finirà con queste regole. Nessuno potrà modificarle. Voglio chiarire un punto a tutte le Leghe, maschili e femminile: l’organico lo fa la Federazione. Non so come sia nata questa promessa e chi l’abbia fatta, visto che non sarebbe in grado di mantenerla. L’autoconservazione che oggi la Lega vuole fare non è applicabile: è umano che lo dica, ma non è possibile. Questi discorsi, belli e sulla carta anche comprensibili, non possiamo permetterli. E poi voglio anche ricordare che esiste un organismo che vigila sull’aspetto sportivo, il Coni, il quale non accetterebbe questi cambi in corsa».

    In tempi eccezionali però, perché non avvalersi di provvedimenti eccezionali garantendo la salvezza a chi, come quasi tutte le altre squadre, ha fatto salti mortali per proseguire l’attività? «Ma questo argomento riguarda anche i club di serie A2, che potrebbero dire: “Abbiamo due promozioni, e altre tre, quattro società che hanno una sanità economica uguale se non superiore a quella delle squadre di A. Perché dovremmo avere solo due salite, quando in A nessuno vuole scendere in A2?”»

    Insomma, voi che avete intenzione di fare a proposito? «C’è una grande novità. La Fip ha sempre detto che alla fine della stagione, quando conosceremo la situazione economica dei club, potremo organizzare i prossimi campionati. Nel frattempo però abbiamo affidato ad una azienda di consulenza uno studio economico-finanziario sulla sostenibilità delle squadre nei diversi campionati. Questo studio ci dirà quanti club potranno sostenere un campionato professionistico o semiprofessionistico in A2. Nel caso ci fossero casi di posizioni non sostenibili? Le rivoluzioni si fanno in base alle situazioni economiche esistenti…»

    Alcuni club chiedevano di rivedere al ribasso i parametri Com.Tec. Non l’hanno ottenuto, ma pure questo è un segnale preoccupante, non crede? «Non voglio entrare nel merito di una situazione in mano alla Com.Tec. Dico solo che chi partecipa a un campionato professionistico sa benissimo quali sono i doveri, le fiscalità e i costi».

    Il Corriere dello Sport-Stadio pochi giorni fa ha pubblicato alcuni passi della bozza del Manuale della Lega per ottenere le licenze di serie A: trova adeguato il documento alla situazione? La rivoluzione da lei richiesta è questa o no? «La rivoluzione partirà solo dopo aver conosciuto la sostenibilità economica del movimento e il peso specifico di ogni società».

    È preoccupato che i casi di positività a Brindisi possano in qualche modo far slittare la fine della stagione, andando in contrasto con i tempi della Nazionale, impegnata nel Preolimpico di Belgrado dal 29 giugno al 4 luglio?«No, perché non dipende dalla Lega o dal campionato. Bisogna che gli atleti siano lasciati liberi entro il 17 giugno, come stabilito dalla FIBA».

    Gallinari, Melli e Mannion hanno dato la loro disponibilità per rispondere alle convocazioni in azzurro? «Sì, tutti. Ma è chiaro che dovremo essere attenti alla loro eventuale partecipazione ai playoff NBA. In ogni caso il problema riguarderebbe anche i giocatori NBA delle altre nazionali (soprattutto della Serbia; ndr)».

    Come sono oggi i suoi rapporti con il c.t. Sacchetti?«Sereni. Ci parlo tranquillamente. Voglio chiarire: abbiamo chiesto a Meo se non fosse il caso di avere uno staff tecnico al meglio. Sacchetti ha accettato ed è stato lui stesso a proporre i nuovi nomi (Bucchi, Galbiati e Fois; ndr). Non esiste alcun problema a riguardo». LEGGI TUTTO

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    Nba, super Doncic umilia Golden State. Si rivede Melli

    L’Nba nella notte regala spettacolo. Dallas umilia Golden State 103-133 con una super prestazione di Luka Doncic, che ha chiuso con 39 punti (23 solo nel terzo quarto) e 15/23 al tiro con 6 rimbalzi e 8 assist. Il vantaggio dei Mavericks è arrivato a toccare anche il +43 e il solo Steph Curry (27 punti) non è bastato per evitare il ko. A partecipare alla festa Dallas anche Melli: 13 punti in 12 minuti, 2 rimbalzi e 1 assist, tirando 5/8 dal campo, miglior prestazione stagionale. Si interrompe invece la striscia di 14 sconfitte consecutive dei Thunder che perdono 115-119 contro i Boston Celtics, mentre i Nets vincono 116-103 sul campo dei Raptors con i 17+10 di Durant, i 22 di Green, i 17 dalla panchina di Griffin e i 16 di Harris, oltre ai 14 di Shamet e i 10 di Johnson. Ko per gli Hornets con Milwaukee (104-114) e 29 punti per Antetokounmpo, vittorie invece per i Blazers contro gli Indiana Pacers (112-133) e per Minnesota che batte i Rockets 107-114. LEGGI TUTTO

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    Nba, i Lakers tornano a vincere. Stop per Knicks e Jazz

    ROMA – Tornano a vincere i Los Angeles Lakers, che hanno la meglio sugli Orlando Magic 114-103: decisivi Schroeder con 21 punti (di cui 13 decisivi nell’ultimo quarto) e Anthony Davis con 18. Ottimo apporto della panchina, dalla quale i gialloviola ricavano 18 punti di Harrell e la doppia-doppia di Drummond (13 punti+11 rimbalzi). Continua invece il periodo no per Orlando, per la seconda gara di fila costretta a rinunciare a coach Steve Clifford – contagiato dal Coronavirus, asintomatico e sostituito dall’assistente Tyrone Corbin. Il miglior realizzatore per Orlando è Chuma Okeke con i suoi 18 punti. Termina invece dopo nove successi il filotto dei NY Knicks, che perdono 118-110 contro i Phoenix Suns: al Madison Square Garden decisivo Chris Paul, che ne mette a referto 20 (di cui 7 decisivi negli ultimi minuti) e regala il consolidamento del secondo posto a Ovest al team dell’Arizona. Match scorer Devin Booker con 33 punti, ai Knicks non bastano 22 punti di Derrick Rose. Anche Washington chiude la striscia positiva, fermandosi a 8 vittorie di fila: sono infatti i San Antonio Spurs ad avere la meglio dopo un overtime: finisce 146-143, coi texani trascinati da un ottimo DeRozan (37 punti e 10 assist) e con Patty Mills che realizza i liberi decisivi a 5 secondi dalla sirena. Prestazione convincente anche di Dejounte Murray, che chiude con 25 punti e ben 17 rimbalzi. A Washington non bastano i 45 punti di Beal e i 22 di Westbrook. Serata vincente per Detroit, che batte gli Atlanta Hawks 100-86: decisivi i 18 punti a testa di Grant e Jackson e i 15 di Joseph. Per Atlanta, ancora senza Trae Young, 12 punti di Gallinari e 17 di Bogdanovic.
    Nba, Beal decisivo con 33 punti per Washington
    Colpo Bulls, ko per Clippers e Jazz
    Vincono in volata i Chicago Bulls, che si impongono contro Miami 110-102 tirando con oltre il 53% dal campo. Decisivi Nikola Vucevic con 24 punti e 11 rimbalzi e Theis con 23 punti frutto di un 10/13 dal campo. Pesano per Miami le assenze di Tyler Herro, Kendrick Nunn e Andre Iguodala, non basta alla squadra della Florida l’apporto del terzetto Jimmy Butler (33 punti con 11/11 dalla lunetta), Bam Adebayo (23 con 9/14 al tiro) e Trevor Ariza (18). Ko inaspettato per gli Utah Jazz, che perdono 105-104 contro il fanalino di coda Minnesota (che su 18 partite vinte ben 3 provengono dalle sfide contro la squadra di Salt Lake City). Massimo stagionale per triple a segno da D’Angelo Russell (7, per 27 punti dalla panchina) e un’ottima doppia doppia da parte di Karl-Anthony Towns, autore di 21 punti e 11 rimbalzi. Quarta vittoria nelle ultime sei per Minnesota. Ancora senza Donovan Mitchell, il migliore per i Jazz è Mike Conley con 26 puntie 10/19 al tiro. Perdono anche i Clippers, che senza Leonard vengono battuti 120-103 dai New Orleans Pelicans guidati dai 23 punti con 8/11 al tiro di Zion Williamson e dai 18 con 9 rimbalzi, 7 assist e 2 recuperi di un ottimo Lonzo Ball. Serataccia per la squadra di coach Tyronn Lue, che perde 19 palloni e non trova mai soluzioni da fuori (solo 14/45 da tre). Paul George fa 1/6 dall’arco e 3/11 al tiro complessivo, non raggiungendo neppure la doppia cifra (9 punti): i migliori sono Terance Mann (17 con 4/6 al tiro) e DeMarcus Cousins con 16 punti e 11 rimbalzi.
    Nba, sei punti per Melli nella vittoria dei Mavs
    Vince Toronto, Doncic sconfitto
    I Toronto Raptors battono 112-96 i Cleveland Cavs trascinati da Siakam (25 punti) e dal rookie Flynn (18 punti), ottenendo il quinto successo nelle ultime sei gare. Terza sconfitta in fila per Cleveland, la sesta nelle ultime sette. Isaac Okoro è il miglior realizzatore di squadra con i suoi 20 punti e 8/16 al tiro. Successo anche per Philadelphia, che batte 12-90 gli Oklahoma City Thunder: basta davvero il minimo sforzo a una rotazione allungata da parte di coach Doc Rivers – nessuno in campo più di 25 minuti, con ben 13 giocatori sul parquet per almeno 10 – con Joel Embiid da 21 punti e 5 rimbalzi e un Ben Simmons da 12 con 6/8 dal campo. I Thunder subiscon il 14° stop di fila, eguagliato il record di franchigiada quando la squadra si è trasferitaa Oklahoma City: non bastano i 22 punti diTy Jerome, a cui si aggiungono i14 di Darius Bazleye gli 11 con 8 rimbalzi di Moses Brown. I Denver Nuggets battono 120-96 i Memphis Grizzlies, pur senza Murray, Barton e Morris. Ottima partita di Porter Jr (21 punti), e del solito Jokic (53esima doppia-doppia in stagione. Paul Millsap incisivo nel finale, con 9 dei suoi 12 punti messi a segno nel quarto quarto, siglando insieme a P.J. Dozier il parziale decisivo. Per Memphis non basta la solita ottima prova di Morant, che chiude con 27 punti. I Sacramento Kings battono 113-106 i Dallas Mavericks grazie alla doppia-doppia (14 punti e 10 assist) di Haliburton, alla seconda gara da titolare al posto di Fox.  Al resto pensa il solito convincente Richaun Holmes sotto canestro da 24 punti, a cui si aggiungono i 19 di Harrison Barnes e i 16 con tanto di tripla decisiva firmata da Buddy Hield. Niente da fare per Doncic, che con 24 punti non riesce ad evitare la sconfitta.  LEGGI TUTTO

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    Nba, passo falso di Knicks e Jazz. Sorridono i Lakers

    Ritorno alla vittoria per i Los Angeles Lakers, che superano gli Orlando Magic 114-103: decisivi Schroeder con 21 punti (di cui 13 decisivi nell’ultimo quarto) e Anthony Davis con 18. Ottimo apporto della panchina, dalla quale i gialloviola ricavano 18 punti di Harrell e la doppia-doppia di Drummond (13 punti+11 rimbalzi). Continua invece il periodo no per Orlando, per la seconda gara di fila costretti a rinunciare a coach Steve Clifford – contagiato dal Coronavirus, asintomatico e sostituito dall’assistente Tyrone Corbin. Il miglior realizzatore per Orlando è Chuma Okeke con i suoi 18 punti. Vincono in volata i Chicago Bulls, che si impongono contro Miami 110-102 tirando con oltre il 53% dal campo. Decisivi Nikola Vucevic con 24 punti e 11 rimbalzi e Theis con 23 punti frutto di un 10/13 dal campo. Pesano per Miami le assenze di Tyler Herro, Kendrick Nunn e Andre Iguodala, non basta alla squadra della Florida l’apporto del terzetto Jimmy Butler (33 punti con 11/11 dalla lunetta), Bam Adebayo (23 con 9/14 al tiro) e Trevor Ariza (18). Ko inaspettato per gli Utah Jazz, che perdono 105-104 contro il fanalino di coda Minnesota (che su 18 partite vinte ben 3 provengono dalle sfide contro la squadra di Salt Lake City). Massimo stagionale per triple a segno da D’Angelo Russell (7, per 27 punti dalla panchina) e un’ottima doppia doppia da parte di Karl-Anthony Towns, autore di 21 punti e 11 rimbalzi. Quarta vittoria nelle ultime sei per Minnesota. Ancora senza Donovan Mitchell, il migliore per i Jazz è Mike Conley con 26 puntie 10/19 al tiro.
    Hawks ok con Gallinari e Bogdanovic
    Knicks ko dopo 9 vittorie, perde anche Washington
    Termina invece dopo nove successi il filotto dei NY Knicks, che perdono 118-110 contro i Phoenix Suns: al Madison Square Garden decisivo Chris Paul, che ne mette a referto 20 (di cui 7 decisivi negli ultimi minuti) e regala il consolidamento del secondo posto a Ovest al team dell’Arizona. Match scorer Devin Booker con 33 punti, ai Knicks non bastano 22 punti di Derrick Rose. Anche Washington chiude la striscia positiva, fermandosi a 8 vittorie di fila: sono infatti i San Antonio Spurs ad avere la meglio dopo un overtime: finisce 146-143, coi texani trascinati da un ottimo DeRozan (37 punti e 10 assist) e con Patty Mills che realizza i liberi decisivi a 5 secondi dalla sirena. Prestazione convincente anche di Dejounte Murray, che chiude con 25 punti e ben 17 rimbalzi. A Washington non bastano i 45 punti di Beal e i 22 di Westbrook. Serata vincente per Detroit, che batte gli Atlanta Hawks 100-86: decisivi i 18 punti a testa di Grant e Jackson e i 15 di Joseph. Per Atlanta, ancora senza Trae Young, 12 punti di Gallinari e 17 di Bogdanovic. Perdono  i Clippers, che senza Leonard vengono battuti 120-103 dai New Orleans Pelicans guidati dai 23 punti con 8/11 al tiro di Zion Williamson e dai 18 con 9 rimbalzi, 7 assist e 2 recuperi di un ottimo Lonzo Ball. Serataccia per la squadra di coach Tyronn Lue, che perde 19 palloni e non trova mai soluzioni da fuori (solo 14/45 da tre). Paul George fa 1/6 dall’arco e 3/11 al tiro complessivo, non raggiungendo neppure la doppia cifra (9 punti): i migliori sono Terance Mann (17 con 4/6 al tiro) e DeMarcus Cousins con 16 punti e 11 rimbalzi.
    Nba, sei punti per Melli nella vittoria dei Mavs
    Toronto ok con Cleveland, Doncic perde contro i Kings
    I Toronto Raptors battono 112-96 i Cleveland Cavs trascinati da Siakam (25 punti) e dal rookie Flynn (18 punti), ottenendo il quinto successo nelle ultime sei gare. Terza sconfitta in fila per Cleveland, la sesta nelle ultime sette. Isaac Okoro è il miglior realizzatore di squadra con i suoi 20 punti e 8/16 al tiro. Successo anche per Philadelphia, che batte 12-90 gli Oklahoma City Thunder: basta davvero il minimo sforzo a una rotazione allungata da parte di coach Doc Rivers – nessuno in campo più di 25 minuti, con ben 13 giocatori sul parquet per almeno 10 – con Joel Embiid da 21 punti e 5 rimbalzi e un Ben Simmons da 12 con 6/8 dal campo. I Thunder subiscon il 14° stop di fila, eguagliato il record di franchigiada quando la squadra si è trasferitaa Oklahoma City: non bastano i 22 punti diTy Jerome, a cui si aggiungono i14 di Darius Bazleye gli 11 con 8 rimbalzi di Moses Brown. I Denver Nuggets battono 120-96 i Memphis Grizzlies, pur senza Murray, Barton e Morris. Ottima partita di Porter Jr (21 punti), e del solito Jokic (53esima doppia-doppia in stagione. Paul Millsap incisivo nel finale, con 9 dei suoi 12 punti messi a segno nel quarto quarto, siglando insieme a P.J. Dozier il parziale decisivo. Per Memphis non basta la solita ottima prova di Morant, che chiude con 27 punti. I Sacramento Kings battono 113-106 i Dallas Mavericks grazie alla doppia-doppia (14 punti e 10 assist) di Haliburton, alla seconda gara da titolare al posto di Fox.  Al resto pensa il solito convincente Richaun Holmes sotto canestro da 24 punti, a cui si aggiungono i 19 di Harrison Barnes e i 16 con tanto di tripla decisiva firmata da Buddy Hield. Niente da fare per Doncic, che con 24 punti non riesce ad evitare la sconfitta.  LEGGI TUTTO

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    Wizards sull'otto volante: 33 punti di Beal. Hawks ok con Gallinari

    Vittoria in casa per Atlanta nella notte italiana della regular season dell’Nba. Di fronte agli oltre tremila spettatori della State Farm Arena, gli Hawks superano i Milwaukee Bucks per 111-104 con 32 punti di Bogdan Bogdanovic, miglior realizzatore dell’incontro, e 15 dell’azzurro Danilo Gallinari, che mette a referto anche 3 rimbalzi e 2 assist in 21 minuti sul parquet.
    Wizards sull’otto volante
    Successo casalingo anche per i Golden State Warriors, che piegano i Sacramento Kings per 117-113 con 37 punti di Stephen Curry dei Warriors. Nemmeno in panchina, tra i padroni di casa, l’italiano Nico Mannion. Ottava vittoria di seguito dei Washington Wizards, che si impongono sui Cleveland Cavaliers per 119-110 con 33 punti di Bradley Beal. Altri risultati: Charlotte Hornets-Boston Celtics 125-104; Brooklyn Nets-Phoenix Suns 128-119; Portland Trail Blazers-Memphis Grizzlies 113-120; Orlando Magic-Indiana Pacers 112-131. Per quanto riguarda le classifiche, in Eastern Conference comanda Brooklyn, davanti a Philadelphia, Milwaukee, New York e Atlanta. A ovest sono primi gli Utah Jazz, seguiti da Phoenix, Los Angeles Clippers, Denver e Lakers. LEGGI TUTTO

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    Cocconcelli da Record

    L’atleta gialloverde Costanza Cocconcelli, diventa la prima italiana a scendere sotto i 59’’ nei 100 misti, (vasca corta). La giovanissima Costanza, allenata da Fabrizio Bastelli, ha conseguito il nuovo record italiano ai campionati regionali emiliano-romagnoli fermando  il crono in 58’’84, dunque record italiano che cancella il 59’’46 stabilito agli Europei di Glasgow 2019. LEGGI TUTTO