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    Nba, Milwaukee vince anche gara-4 ed elimina Miami

    NEW YORK (STATI UNITI) – Primo verdetto dei playoff di Nba: Milwaukee vince anche gara-4, imponendosi 120-103, e chiude sul 4-0 la serie con Miami. Agli Heat non basta la doppia doppia da 20 punti e 14 rimbalzi di Adebayo, ne’ la tripla di Jimmy Butler che fa registrare al suo attivo 12 punti, 10 rimbalzi e altrettanti assist. Vincono ancora i Bucks, per Miami stagione finita. Brook Lopez fa 25 punti, tripla doppia per Giannis Antetokounmpo che ne mette a referto 20, aggiungendo 15 assist e 12 rimbalzi. Venti punti (con 11 rimbalzi) per Middleton, dalla panchina ne fa 22 Forbes e vanno in doppia cifra anche Portis (13) e Holiday (11 con 9 assist).  LEGGI TUTTO

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    Final Four, Milano si infrange su Mirotic: Barcellona va in finale

    COLONIA (Germania) – L’Olimpia Milano cede il passo al Barcellona e manca l’accesso alla finale di Eurolega: la squadra di Jasikevicius conferma i valori visti nella regular season e batte per la terza volta il team di Ettore Messina in stagione. Finisce 84-82 una partita molto equilibrata, coi blaugrana trascinati dai fenomeni Mirotic e Gasol: troppo forti i catalani sotto canestro che costringono Milano per tutta la partita a conclusioni forzate e difficili. Nonostante ciò la squadra di Messina si aggrappa alle grandi giocate di Punter e Micov e, con un gran secondo tempo, arriva a giocarsi la partita punto a punto: decide un canestro sulla sirena di Higgins. Avversari del Barca in finale saranno i turchi dell’Anadolu Efes (allenati dall’ex Siena e Fortitudo Ataman), che hanno battuto 89-86 il Cska Mosca di Hackett nell’altra semifinale. Appuntamento domenica 30 maggio alle 20.45 per la finalissima, con Milano impegnata alle 17.30 della stessa giornata nella finalina 3/4 posto contro i russi. 
    Final Four, Messina: “E’ un valore essere qui, mi godo il momento”
    Primo tempo: Barca avanti coi totem Mirotic e Gasol
    Ventinove anni dopo l’Olimpia Milano sul parquet per giocarsi l’accesso alla finale di Eurolega. Messina, assente dalle fasi finali della competizione dal 2014, schiera in campo nello starting five Shields, Delaney, LeDay, Micov e il campione in carica Hines (per il centro americano quattro successi in carriera in Eurolega). Per Jasikevicius in campo Higghins, Calathes, Abrines, Mirotic e Davies. E’ Calathes a segnare il primo canestro della partita, risponde Micov per Milano. Mirotic da tre e ancora il play greco dei blaugrana danno il primo parziale al Barcellona, che va sul 7-2. Subito time out per Messina: gran reazione di Milano che pareggia in un amen, ma ancora Mirotic e Higgins allungano ancora per i blaugrana. Grande inizio di Micov che tiene Milano in partita, con Delaney che da tre porta avanti l’Olimpia per la prima volta sul 15-14. Mirotic e il nuovo entrato Gasol ribaltano ancora il risultato, pareggia ancora Punter. L’ex centro dei Lakers è però incisivo e concede ai suoi di chiudere in vantaggio 27-24 il primo quarto. E’ ancora di Gasol l’allungo iniziale del secondo quarto, con una tripla dal centro alla quale risponde Rodriguez, altro campione in carica in campo per Milano. Shield segna da tre dopo tanti errori, ma Calathes e Abrines trascinano il Barcellona a +11 sul 49-38. Attacco milanese che si inceppa, il Barca continua a dominare nel pitturato. Rodriguez trova il -9 con una soluzione forzata, ancora time out per Messina ma la distanza fra le due squadre non cambia: 51-42 Barca al riposo lungo.
    Final Four, Messina: “Vincere sarebbe un sogno”
    Non basta il cuore a Milano, il Barcellona va in finale
    Rientro convincente di Milano: Micov conferma le cose buone viste nei primi 10′ e apre il secondo tempo con una tripla. Delaney e Punter riavvicinano l’Olimpia sul -3, ma Mirotic mette ancora due possessi di distanza. Ancora Punter col suo 14° punto riavvicina l’Olimpia a -2, ma una tripla di Abrines ridà ossigeno al Barcellona. Delaney trova la tripla del -1, Shields riporta Milano avanti sul 58-57. Mirotic dalla lunetta per il nuovo vantaggio catalano, ma Punter trova altri due punti difficili. Gasol sbaglia il semi-gancio, Punter punisce ancora la difesa di Jasikevicius con la tripla del +4. Rodriguez ancora da 3 firma il +8 dopo il tecnico chiamato a Kuric. Calathes prima dalla lunetta e poi da tre rimette in gioco i suoi, ma è Milano ad affacciarsi all’ultimo quarto in vantaggio sul 71-67 con un parziale di 29-16. Ancora Calathes-time per il Barca: altri tre punti per il greco dei blaugrana che valgono il -1. LeDay esce bene dal blocco e piazza la tripla dall’angolo, Shields sottomano per il nuovo +4 Milano. Gioco da tre punti di Kuric che firma il -1, nuovamente avanti i blaugrana con l’argentino Bolmaro sul 77-76. Un brutto infortunio alla caviglia mette fuori dai giochi Calathes, Shields firma il pari con 2’48” da giocare. Higgins per il +2 Barca, Milano va in bonus e Mirotic dalla lunetta firma il +3. Punter è però tarantolato e per il 23° punto personale sceglie l’opzione dai 9 metri: solo retina e pari Milano. Ultimo minuto di fuoco: arbitri al replay per una rimessa, che va a Milano. Higgins stoppa Shields, Bolmaro perde palla in attacco e Milano ha la palla in mano a 31”. Punter sbaglia però da tre e Higgins, in sospensione, firma la vittoria del Barca sulla sirena. Otto decimi non bastano a Milano per l’ultimo tiro: finisce 84-82. Top scorer per Milano è Punter con 23 punti, Mirotic migliore dei suoi con 21. Calathes, prima dell’infortunio, ne mette 17.
    Diritti Tv: Eurolega ed Eurocup su Sky fino al 2024
    Anadolu Efes è l’altra finalista: battuto 89-86 il Cska Mosca
    I turchi dell’Anadolu Efes vanno in finale: battuto 89-86 il Cska Mosca di Daniel Hackett, vendicando la finale persa nella scorsa edizione dell’Eurolega. Quarta finale consecutiva in cui sarà presente una squadra della Turchia, dopo le partecipazoni dello stesso Efes e due volte dal Fenerbahce nelle scorse edizioni. La squadra dell’ex Siena e Fortitudo Bologna Ataman ringrazia l’ottima prestazione di Micic, autore di 25 punti. Ai russi non bastano i 26 di Clyburn, che sbaglia gli ultimi due palloni decisivi nel finale, e i 17 di Hackett.  LEGGI TUTTO

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    Nba, tifosi fuori controllo: daspo a vita per cinque spettatori

    NEW YORK – I playoff Nba sono nel vivo e la presenza dei tifosi rende tutto più entusiasmante anche se di recente si sono verificati fatti poco piacevoli. Succede tutto nella notte italiana tra il 26 ed il 27 maggio in tutte e tre le partite in programma ossia le gare 2 tra: Sixers-Wizards, Knicks-Hawks e Jazz-Grizzlies. Ben 5 tifosi hanno ricevuto in questi giorni il daspo dalla arene Nba, ecco cosa è successo.
    Philadelphia: pop corn per Westbrook!
    Tutto inizia al Wells Fargo Center di Philadelphia con vittima la stella dei Wizards Russell Westbrook. Ad inizio del 4° periodo, con la partita abbondantemente indirizzata verso i 76ers, Westbrook s’infortuna alla caviglia ed è costretto a lasciare il campo e mentre passa sotto il tunnel degli spogliatoi ecco il misfatto: un eccentrico tifoso dei Sixers gli rovescia addosso un sacchetto di pop corn! Westbrook vienete tenuto con la forza dallo staff Wizards onde evitare il remake della famosa rissa tra Pistons e Pacers del 2004 (Malice at the palace). Il tifoso è stato riconosciuto e bandito a vita da tutti gli eventi non solo dei 76ers ma dell’arena stessa.
    New York contro il nemico Young
    I New York Knicks hanno raddrizzato la serie contro gli Atlanta Hawks pareggiano sull’1-1, nemico pubblico numero uno del Madison Square Garden Trae Young soprattutto dopo la prima gara tra le due squadre. Young si è travestito da vero “villain” dei fumetti sfidando il già focoso pubblico new yorkese (17 mila spettatori!) anche con la partita ormai persa. Un tifoso delle prime fila ha voluto dire la sua sputando verso il giocatore. Dopo accurate riprese è stato individuato e anche lui ha fatto la fine del tifoso di Phila.
    Razzismo nello Utah
    Arriviamo all’ultima decisione arrivata nella notte sempre riguardante una delle partite del 26 maggio quando a Salt Lake City, durante Jazz-Grizzlies, il padre di Ja Morant è stato bersagliato dai tifosi locali. Morant quella notte è stato devastante (chiuse con 47 punti!) ma non bastarono a Memphis per evitare la sconfitta, i tifosi di Utah hanno deciso di sfogarsi contro il padre del giocatore con insulti a sfondo razzista (e non è la prima volta alla Vivint Arena). I tre sono stati subito individuati, allontanati dall’arena e poi banditi a vita. LEGGI TUTTO

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    Nba, c'è un problema tifosi: 5 squalificati a vita!

    NEW YORK – Nella notte italiana tra il 26 ed il 27 maggio in tutte e tre le partite in programma, ossia le gare 2 tra Sixers-Wizards, Knicks-Hawks e Jazz-Grizzlies, i tifosi Nba hanno dato il loro peggio tra attacchi ai giocatori e pure ai genitori di questi. Nelle ultime 48 ore sono stati presi provvedimenti dalla Lega e dalle arene che hanno “condannato” 5 tifosi a vita.
    Philly e i pop corn contro Westbrook!
    La prima vittima della notte è stata la stella dei Wizards Russell Westbrook. Infortunatosi alla caviglia ad inizio dell’ultimo periodo l’ex Okc è stato costretto a lasciare il campo, sotto il tunnel che degli spogliatoi un eccentrico tifoso dei Sixers, dalla tribuna, rovescia in testa al giocatore un sacchetto di pop corn! Solo l’intervento dello staff Wizards e della sicurezza hanno impedito a Westbrook di raggiungere il tifoso poi riconosciuto e bandito a vita da tutti gli eventi del Wells Fargo Center.
    New York, sputi a Young!
    Trae Young degli Atlanta Hawks è diventato il nemico pubblico numero uno a New York sfidando il focoso pubblico dei Knicks anche nella sconfitta in Gara2. I tifosi Knickerbockers non lo hanno risparmiato tra cori e fischi ma un tifoso è andato oltre: infatti dalle prime fila del Madison Square Garden è partito uno sputo in direzione della stella degli Hawks (senza colpirla). Dopo le riprese del circuito interno il tifoso villano è stato individuato e bandito a vita pure lui.
    Utah, (ancora) razzismo
    A Salt Lake City invece non un giocatore ma un genitore, Tee Morant (padre di Ja Morant dei Memphis Grizzlies). Il figlio si sta rivelando un incubo per gli Utah Jazz (47 punti nella sconfitta in Gara2) e allora i tifosi locali hanno deciso di sfogarsi contro il padre del giocatore con insulti a sfondo razzista (non la prima volta alla Vivint Arena). I tre sono stati subito individuati, allontanati dall’arena e poi, come nei due casi precedenti, squalificati a vita. LEGGI TUTTO

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    Basket, addio al giudice Viola: fondò la Pallacanestro Viola

    La Pallacanestro Viola rende omaggio alla scomparsa del giudice Giuseppe Viola, fondatore della società nel 1966, in onore del fratello, Piero. La squadra calabrese è stata la prima squadra italiana di Manu Ginobili, ex leggenda Nba. Queste le parole del comunicato sul sito ufficiale della Pallacanestro Viola: “Giuseppe Viola ci ha lasciati, il vuoto della sua assenza per noi sarà compensato dalla ricchezza della sua eredità morale. Il giudice era un sognatore: dalle ormai epiche mattonelle del ‘Piria’ all’Olimpo dell’A1 e dell’Europa, lo spirito pioneristico, la voglia di dimostrare che Reggio è una città piena di risorse positive, l’amore per il fratello Piero e quella palla a spicchi, lo spirito di servizio sono state la guida che ne ha tracciato le azioni. Azioni che sono ormai leggenda, mito fondativo di una squadra, quella che porta il suo cognome, che è molto di più di un club. È la voglia di una comunità di non mollare mai, di distinguersi per valori e signorilità senza mai dimenticare che, in campo, ci si va per competere. Questo era il carattere del giudice Peppino Viola, impresso per sempre nelle fondamenta stesse della squadra neroarancio”.

    Le parole del presidente

    Il presidente Carmelo Laganà aggiunge poi: “È al giudice Viola, e al suo spirito pionieristico di servizio alla città, che questa società si è sempre ispirata, fin dal giorno della sua fondazione, e continuerà a farlo. La scomparsa di colui che è l’iniziatore del ‘mito’ e del movimento reggino ci addolora profondamente ma allo stesso tempo ci responsabilizza: è nostro dovere continuare a portare con orgoglio quel nome sulla nostra maglia. Addio, giudice. Ci piace pensare che abbia atteso che la squadra che porta il suo nome compisse un altro, ultimo piccolo miracolo prima di lasciarci. Che abbia voluto in qualche modo assicurarsi, come sempre faceva, che ci fossero basi solide sulle quali costruire. Il suo nome è per sempre consegnato all’immortalità dello sport nazionale e noi siamo onorati di portarlo addosso, di scandirlo ad ogni partita”, conclude il comunicato del club. Il presidente, a nome di tutta la società, ha deciso di rinviare tutte le ulteriori iniziative di festeggiamento previste per la salvezza appena conquistata dalla quadra, in segno di rispetto per il giudice e la sua famiglia. LEGGI TUTTO

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    Pallacanestro Viola, addio al fondatore Giuseppe Viola

    La Pallacanestro Viola rende omaggio alla scomparsa del giudice Giuseppe Viola, fondatore della società nel 1966, in onore del fratello, Piero. La squadra calabrese è stata la prima squadra italiana di Manu Ginobili, ex leggenda Nba. Queste le parole del comunicato sul sito ufficiale della Pallacanestro Viola: “Giuseppe Viola ci ha lasciati, il vuoto della sua assenza per noi sarà compensato dalla ricchezza della sua eredità morale. Il giudice era un sognatore: dalle ormai epiche mattonelle del ‘Piria’ all’Olimpo dell’A1 e dell’Europa, lo spirito pioneristico, la voglia di dimostrare che Reggio è una città piena di risorse positive, l’amore per il fratello Piero e quella palla a spicchi, lo spirito di servizio sono state la guida che ne ha tracciato le azioni. Azioni che sono ormai leggenda, mito fondativo di una squadra, quella che porta il suo cognome, che è molto di più di un club. È la voglia di una comunità di non mollare mai, di distinguersi per valori e signorilità senza mai dimenticare che, in campo, ci si va per competere. Questo era il carattere del giudice Peppino Viola, impresso per sempre nelle fondamenta stesse della squadra neroarancio”.

    Laganà: “È al giudice viola che la società si è ispirata”

    Il presidente Carmelo Laganà aggiunge poi: “È al giudice Viola, e al suo spirito pionieristico di servizio alla città, che questa società si è sempre ispirata, fin dal giorno della sua fondazione, e continuerà a farlo. La scomparsa di colui che è l’iniziatore del ‘mito’ e del movimento reggino ci addolora profondamente ma allo stesso tempo ci responsabilizza: è nostro dovere continuare a portare con orgoglio quel nome sulla nostra maglia. Addio, giudice. Ci piace pensare che abbia atteso che la squadra che porta il suo nome compisse un altro, ultimo piccolo miracolo prima di lasciarci. Che abbia voluto in qualche modo assicurarsi, come sempre faceva, che ci fossero basi solide sulle quali costruire. Il suo nome è per sempre consegnato all’immortalità dello sport nazionale e noi siamo onorati di portarlo addosso, di scandirlo ad ogni partita”, conclude il comunicato del club. Il presidente, a nome di tutta la società, ha deciso di rinviare tutte le ulteriori iniziative di festeggiamento previste per la salvezza appena conquistata dalla quadra, in segno di rispetto per il giudice e la sua famiglia. LEGGI TUTTO