Una frenata colpisce le immatricolazioni delle automobili nuove in Europa nel mese di febbraio: un calo dello 0,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’ACEA ha diffuso i dati che segnalano questa tendenza riguardante i Paesi dell’Unione europea allargata e dell’EFTA1. Le unita’ registrate, numeri alla mano, sono 1.148.773 per un totale di 2.374.954 nei primi due mesi del 2019. I volumi immatricolati mostrano una variazione negativa del 2,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno passato.
Lo stallo delle immatricolazioni non è certo grave perché inferiore all’1%, ma accende comunque una preoccupazione visto che interessa più della metà dei 31 mercati nazionali. Germania, Regno Unito, Francia, Italia e Spagna valgono circa il 70% delle immatricolazioni dell’aerea presa sotto esame. Ed è proprio in questi mercati che si è registrato infatti un calo dello 0,3% con andamenti piuttosto differenziati da paese a paese. Il risultato migliore lo ha messo a segno il mercato tedesco che cresce del 2,7%, così come hanno fatto quello francese con un +2,1% e quello del Regno Unito un +1,4%.
Discorso diverso e differenziato invece per Italia e Spagna (con un -8,8%). In Italia, le immatricolazioni totalizzate a febbraio si attestano a 177.825 unita? (-2,4%). Nei primi due mesi del 2019, le immatricolazioni complessive ammontano a 343.010 unita?, con una progressiva diminuzione del 4,9% rispetto ai volumi dello stesso periodo del 2018.
Una flessione che però nasconde in sè anche una notizia positiva. Secondo i dati preliminari ISTAT infatti, a febbraio l’indice nazionale dei prezzi al consumo registra un aumento dello 0,2% su base mensile e dell’1,1% su base annua (da +0,9% registrato nel mese precedente). La lieve accelerazione dell’inflazione a febbraio e? riconducibile anche ai prezzi dei Beni energetici non regolamentati: passati da +0,3% a +0,8%. Nel dettaglio troviamo il Gasolio a +1,3% su base mensile (da +0,7%) e a +1,7% in termini tendenziali; Benzina a +1,1% rispetto al mese precedente, con un’attenuazione della diminuzione tendenziale da -3,9% a-3%.
Analizzando invece le marche italiane si registrano, in Europa, 80.213 immatricolazioni nel mese di febbraio (-5,2%), con una quota di mercato del 7%. Con un andamento positivo, a febbraio, per i brand Jeep (+35,5%) e Lancia/Chrysler(+38,4%). Nel periodo gennaio-febbraio 2019, le immatricolazioni delle marche italiane ammontano a 152.907 unita? (-10%) con una quota del 6,4%. molto positivo dunque il risultato per i marchi Jeep (+16,5%) e Lancia/Chrysler (+46,9%).
Molti sono i fattori di incertezza che influenzano ora lo scenario europeo e internazionale. Dopo aver recuperato quasi completamente la caduta dovuta alla grande crisi iniziata nel 2008, il mercato europeo da un lato soffre una domanda che comincia a risentire il rallentamento in atto dell’economia mondiale; e dall’altro le decisioni di acquisto che continuano ad essere frenate dalle limitazioni del diesel.
Secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, il mercato europeo dell’auto, dato il grande impegno di tutte le case automobilistiche per l’auto elettrica, è sulla soglia di una transizione epocale dalle alimentazioni tradizionali a quelle verdi. Per questo, per le molte incognite che riguardano questa transizione, sembra essere entrato in una situazione di stallo.
“Sono molti i fattori di incertezza che caratterizzano lo scenario europeo e internazionale per l’anno in corso. – conclude Scudieri – . Dalle tensioni relative alla politica commerciale USA e al rallentamento dell’economia cinese, ereditate dal 2018, siaggiungono possibili rischi derivanti da un aumento della volatilita? dei mercati finanziari, la possibile imposizione di dazi doganali nelle importazioni di auto e componenti in USA, la Brexit ‘no deal’, e le elezioni europee, senza dimenticare l’impatto del quadro normative UE, ovvero dei nuovi sfidanti target di riduzione delle emission di CO2 fissati per il 2025 e 2030, sui piani di sviluppo dei Costruttori europei di auto”.