Quando tra qualche anno bisognerà raccontare a figli e nipoti cosa è stato Roger Federer per il tennis e più in generale per lo sport, verranno in aiuto le immagini piuttosto sgranate delle sue prime vittorie, quelle un po’ più definite delle sue epiche sfide con Rafa Nadal verso la fine dello scorso decennio e infine quelle in HD degli ultimi trionfi. Il rovescio a una mano, il diritto più devastante e preciso mai visto su un campo da tennis, l’eleganza delle volèe nelle tante discese a rete, la difesa e l’attacco, la varietà nel servizio. Federer è tutto questo, ma è anche una valanga di statistiche che rendono omaggio a un campione che ha incassato oltre 107 milioni di dollari di prize money e che ha fatto la storia dello sport con le sue 100 vittorie nel circuito ATP, secondo solo a Jimmy Connors tra gli uomini che lo precede a 109.
Roger Federer, le vittorie
Federer vince il suo primo torneo sul sintetico di Milano nel 2001, battendo ai quarti e in semifinale due big come Ivanisevic e Kafelnikov per poi liberarsi in finale del francese Julien Boutter. Roger è una certezza del circus e vince un torneo in ogni stagione, ad eccezione del 2016, l’anno maledetto, condizionato da una miriade di infortuni (una sola finale a Brisbane, sono 52 in totale i ko nell’atto decisivo). La sua stagione d’oro resta quella del 2006, con ben 12 successi, che ha fatto seguito agli altri due anni in doppia cifra di vittorie (11 sia nel 2004 che nel 2005). Ad impressionare è la sua incredibile longevità, come dimostrano le 7 affermazioni del 2017, a 36 anni suonati. Federer ha conquistato in totale 20 titoli del Grande Slam (record tra gli uomini), 27 Masters 1000 e 53 tornei (9 volte Halle e Basilea, 8 Dubai e Wimbledon), il tutto giocando 152 finali.
Roger Federer, le superfici preferite
Lo svizzero è un fenomeno, capace di adattarsi ad ogni superficie. Ovviamente ha i suoi punti forti, come il cemento e l’erba e i suoi ‘deboli’, come la terra rossa, ma la sua capacità di giocare ovunque ha fatto la differenza nella sua carriera. Federer ha vinto almeno un torneo su quattro superfici diverse, raggiungendo una percentuale di successi sempre superiore al 70%. Sul rosso, suo ‘tallone d’Achille’, vanta 11 successi (tra cui, curiosamente, il suo primo Masters, ad Amburgo 2002) e un record di 214-68 (76%). Sul cemento, la specialità della casa, i numeri sono impressionanti: 748-147, con l’84% di vittorie e 69 titoli. Lo svizzero non risente molto del fatto di giocare in un’arena o all’esterno: indoor il suo record è 286-68 (81% e 25 trionfi), outdoor sale a 897-193 (82% e 74 titoli). Roger ha anche conquistato due tornei sul sintetico, superficie che non è più utilizzata dall’ATP dal 2009.
Roger Federer e il ranking
Da anni lo svizzero non guarda più alla classifica ATP. L’unica eccezione è stata fatta lo scorso anno, quando Roger si è iscritto al torneo di Rotterdam (vincendolo) per conquistare la prima posizione del ranking e diventare il leader ATP più anziano a quasi 37 anni. In generale, Federer è stato 310 settimane n°1, 528 settimane nella Top 2, 707 settimane tra i primi 3, 776 nella Top 5, 853 tra i Top 10, 983 tra i primi 50 e 1014 nella Top 100.
Roger Federer, le statistiche più curiose
Prima del torneo di Dubai, Roger aveva collezionato 10865 aces e 2638 doppi falli, con un rapporto di poco inferiore a 5 a 1. Il tutto con una precisione pazzesca: 77% con la prima, che scende al 57% con la seconda. In carriera Federer ha giocato 17800 games al servizio, vincendone l’89%. Anche in difesa lo svizzero non se la cava certo male: ha salvato due palle break su tre su un totale di oltre 6mila, vincendo un punto su due quando l’avversario ha servito la seconda. Sono ben 11296 le palle break avute da Re, che ne ha convertite il 41%. Per lui 17406 giochi in risposta, di cui il 27% portati a casa. Spesso e volentieri, però, quelli più importanti e decisivi per entrare nel leggendario club dei 100.