Tesla mette le radici in Cina, il primo mercato mondiale delle auto elettriche. E’ stata posata la prima pietra della Gigafactory di Shanghai. Un passo importante per la Casa di Elon Musk, che oltre alla presenza fisica in loco, potrà evitare i pesanti dazi doganali e presentare auto con prezzi più competitivi.
Entro il 2019 inizierà la produzione di Model 3, 3.000 alla settimana, e la prossima Model Y: ovvero i modelli con un mercato più ampio. L’obiettivo, enorme, è di arrivare ad assemblare 500.000 Tesla l’anno a Shanghai. Musk è stato chiaro. “La Cina è leader mondiale nell’adozione di vetture elettriche: per Tesla è quindi fondamentale essere presente, per velocizzare il passaggio mondiale all’energia sostenibile. In sei anni in questa nazione sono stati inaugurati 60 punti vendita Tesla, circa 1.500 Supercharger e oltre 1.850 colonnine”.
Un nodo chiave, per la crescita di Tesla, che aveva indicato come troppo pesanti, con un aumento di circa il 60% dei costi dei modelli, l’esportazione dei modelli in Cina. In questo modo potrà risparmiare su dazi, incentivi nazionali e costi di trasporto. Model 3 è già ordinabile, la sfida alla locale Nio e ai costruttori europei, in particolare modo Mercedes e Audi, è lanciata.