“Potrebbe essere l’anno sbagliato“. Con questa frase, pronunciata durante un’intervista alla BBC, che lo aveva appena nominato ‘sportivo dell’anno in Galles’, Geraint Thomas ha chiuso le porte a una sua partecipazione al prossimo Giro d’Italia, al via l’11 maggio da Bologna, con arrivo previsto il 2 giugno a Verona. “Sicuramente ho un conto aperto con il Giro”, ha spiegato Thomas, che nel 2017 dovette ritirarsi durante la 13esima tappa dopo un incidente avuto con una moto della polizia al seguito della Corsa Rosa. La voglia di rivalsa, però, non è una motivazione sufficiente per presentarsi al via: “Il Tour è poco dopo e sarebbe vergognoso non essere al massimo della forma, visto che difenderò la maglia gialla e avrò il dorsale numero 1”, ha detto il gallese. Ovviamente la decisione finale spetterà al Team Sky, che nei prossimi giorni si troverà in Spagna per il consueto ritiro pre stagionale. Lì verranno definite le strategie del 2019 e soprattutto verranno scelti i capitani per i tre Grandi Giri.
Thomas-Froome, doppio capitano in Francia?
Chris Froome, dopo aver dato spettacolo lo scorso anno, portando a casa una delle edizioni più emozionanti degli ultimi anni, vorrebbe andare al Tour con l’obiettivo di vincere per la quinta volta la Grande Boucle ed eguagliare miti come Induráin, Merckx, Anquetil e Hinault. Difficile, dunque, vederlo sulle strade italiane, anche se niente è impossibile. “Se entrambi volessimo andare al Tour al 100%, a condizione che entrambi pedaliamo come quest’anno, possiamo fare davvero bene – ha detto Thomas -. Finché non corriamo l’uno contro l’altro, entrambi abbiamo le nostre ambizioni: questo funziona bene in allenamento perché ci spingiamo l’uno con l’altro a dare sempre il massimo. Chris vuole tornare al Tour da protagonista, per vincerlo”.