Alla vigilia del Gp del Giappone, Bernie Ecclestone ha rilasciato dichiarazioni molto critiche verso la Ferrari. Il lungo digiuno di titoli mondiali della Scuderia di Maranello, secondo l’ex boss della Formula 1, deriverebbe da una gestione troppo italiana del team.
In un’intervista rilasciata ad ESPN, Ecclestone ha incolpato il management tricolore della Ferrari per i recenti risultati. “È troppo italiana. L’ho detto a qualcuno l’altro giorno, è tornata ai vecchi tempi”.
Il riferimento è al periodo nero, a cavallo tra gli anni ‘80 e ‘90, in cui la rossa non riuscì a conquistare titoli mondiali. Dopo quello del 1983 con la coppia francese Arnoux e Tambay, la Ferrari vinse il titolo costruttori solo nel 1999 con il trio Schumacher-Irvine-Salo.
L’attesa per il titolo piloti fu ancora più estenuante. Dopo il trionfo di Jody Scheckter nel 1979, la Ferrari tornò sul tetto più alto del mondo grazie a Michael Schumacher nel 2000.
Bernie Ecclestone, dall’alto della sua esperienza quarantennale in F1, ha manifestato un parere che colpisce il team Ferrari sul piano delle risorse umane, ma anche il valore e la professionalità di un intero popolo. Nonostante abbia lasciato spazio al gruppo americano di Liberty Media, non è la prima volta che Ecclestone punta il dito contro la gestione all’italiana della Ferrari: “Sembra di essere tornati ai vecchi tempi prima dell’arrivo di Jean Todt. Abbiamo fatto in modo che Todt andasse in Ferrari. La struttura con lui non era troppo italiana, quando Michael Schumacher correva per il team. Credo che alla Ferrari manchi questo tipo di impostazione”.
Negli anni vittoriosi dell’era Schumacher, il cuore pulsante del team era rappresentato dal francese Jean Todt. Il direttore tecnico era l’inglese Ross Brawn, mentre il capo progettista Rory Byrne era di nazionalità sudafricana. Concludendo la propria analisi, Ecclestone ha aggiunto: “La Ferrari ha un modo di gestione completamente differente dalla Mercedes. In Mercedes pensano solamente a gareggiare, mentre in Ferrari orientano la produzione automobilistica in base a quanto accade in Formula Uno”.
Arrivabene non si muove dalla Ferrari
Il momento della Ferrari è molto delicato. In Giappone il team italiano ha un solo risultato possibile per tenere aperte le possibilità di titolo. Maurizio Arrivabene, nelle ultime ore, è stato oggetto di tantissimi rumors in merito al suo futuro nella scuderia.
All’evento organizzato a Suzuka da Phillip Morris, Arrivabene ha dichiarato: “Io sono alla Ferrari e il mio futuro sarà alla Ferrari”.
L’italianissimo team principal della rossa ha spento le voci che lo vorrebbero impegnato a tempo pieno con la squadra di calcio della Juventus. “Io sono da anni un esponente del consiglio di amministrazione della società e prima di assumere questo incarico a Maranello – ha affermato il manager bresciano – avevo la delega del controllo/rischi. Mi fa piacere restare nel CdA, sempre che la nomina venga accolta nella prossima assemblea dei soci, e ne sono onorato. Ma il mio lavoro resta in Ferrari”.