Parlando del tennis italiano attuale risulta subito evidente che esiste un grande divario fra maschile e femminile: il movimento degli uomini può contare su un plotone di giovani in rampa di lancio, alcuni di essi già affermati nel circuito dei grandi, una “vecchia guardia” che continua a regalare soddisfazioni e trentenni che rappresentano il perfetto trait d’union in un ipotetico passaggio di consegne fra generazioni. Se Fognini e Cecchinato sono i degni capitani di un gruppo italiano che ha ben figurato negli Slam e giocato in generale un grande 2018, il discorso diventa ben diverso quando si passa ad analizzare la stagione delle donne: nello specifico parlando di risultati conseguiti nelle prove Slam, lo scenario diventa alquanto…triste. Si potrebbe dire che peggio di così non si può fare: io preferisco dire che da questa base si può solo crescere. Andiamo a vedere tennista per tennista ciò che hanno saputo raccogliere, da Melbourne a New York, partendo ovviamente dalla nostra miglior giocatrice.
Camila Giorgi: voto 8,5. L’unica rappresentante del tennis italiano al femminile che ha ben figurato nelle prove del Grande Slam. Camila ha iniziato in Australia cedendo al secondo turno ad Ashleigh Barty, perdendo in 3 set e vendendo cara la pelle; a Parigi arriva al terzo turno, perdendo un match con tanti rimpianti contro Sloane Stephens (poi finalista) per 8/6 al terzo sprecando una grossa chance. È sull’erba di Wimbledon che arriva il risultato tanto atteso: quarti di finale contro Serena Williams (altra futura finalista…) anche qui lasciando il passo all’avversaria in 3 set mantenendo un livello di tennis altissimo. Semplicemente l’altra ha giocato meglio. A New York si ferma al 2T, contro Venus Williams, senza ripetere però il grande tennis ammirato sul verde. Un 2018 assolutamente positiva che l’ha vista risalire velocemente in classifica e che deve essere il preludio per l’anno che verrà.
Sara Errani: s.v. Come si fa a dare un voto alla stagione Slam di una giocatrice la cui vita sportiva/personale sta vivendo una pagina che dir complicata è poco? Restando legati ai risultati del campo (ovviamente influenzati da quello che succede off court) Sara non ha superato le qualificazioni a Melbourne (3Q), ha perso al primo turno del main draw parigino contro la Cornet e si è poi dovuta fermare per le note vicende. Peccato, perché la sensazione è che la carriera della romagnola sia piombata in un pozzo da cui è difficile risalire. E personalmente credo che Sara non se lo meriti.
Francesca Schiavone: voto 6. Difficile valutare la stagione Slam di una grande campionessa che lascia l’attività pro. È un voto di stima, perché valutare il primo turno di Melbourne o il primo turno a Parigi dopo aver superato le quali avrebbe davvero poco senso. La vita della Leonessa è stata una vita Slam: in bocca al lupo per tutto il resto e grazie.
Diventa complicato analizzare i risultati Slam delle “altre”, di chi da dietro cerca di salire in classifica: per loro lo scoglio delle qualificazioni è stato un limite insormontabile e solo in un caso è stato superato.
Un 6 di incoraggiamento quindi a Deborah Chiesa che ha conquistato il main draw a Parigi per perdere un match con mille rimpianti e occasioni contro la svizzera Bencic. La Chiesa ha poi raccolto davvero poco negli altri Major (1Q in Australia, 2Q a Wimbledon, 1Q a New York): da quel main draw parigino Deborah deve provare a ripartire, perché il livello sembrerebbe esserci anche se ultimamente sta vivendo un preoccupante calo.
Martina Trevisan (voto 5+) è quella che è andata più vicina a superare le quali (3Q tanto al Roland Garros quanto a New York, mentre a Wimbledon si è fermata al 2Q): per lei la speranza è che ritrovata una certa integrità fisica il 2019 possa portare una certa consapevolezza per salire in classifica e crescere con il proprio tennis. E conseguire finalmente questo primo main draw Slam.
La delusione più grande per me è stata Jasmine Paolini: il suo 2017 era stato chiuso con una classifica assai interessante ma quest’anno il salto nel circuito delle grandi ha fatto spesso rima con fallimento. Brava e ambiziosa Jasmine ma su quattro tentativi nelle quali Slam ha vinto solo un match, a New York. Il voto non può quindi che essere brutto, assai brutto: 3.
Due vittorie per Jessica Pieri (secondo turno quali a Wimbledon e New York) e per questo il voto è leggermente migliore (4) mentre senza voto le prove di Martina di Giuseppe (1Q a New York) e Georgia Brescia (1Q a Melbourne).
Ripeto, difficile dare dei giudizi perché nessuno può mettere in dubbio la volontà e la dedizione di queste ragazze: purtroppo i giudizi devono guardare il campo e la severità viene di conseguenza. La speranza è che si volti presto pagina e che la classifica possa permettere di giocare queste quali vero e proprio incubo per molte di loro: accedere al tabellone cadetto, giocare senza pressioni e cercare di farsi spazio nel tennis delle grandi sarebbe già un grande successo.
Alessandro Orecchio