Senza il totem Andrea Capitanelli, fermato dalla febbre, l’Unibasket Pescara del presidente Carlo Di Fabio ha disputato oggi l’ultima tappa di avvicinamento al campionato di serie B, che per gli abruzzesi inizierà domenica 7 ottobre in casa contro l’Andrea Pasca Nardò. A Palestrina, i padroni di casa si sono imposti 94-86.Buona prova del collettivo pescarese, che senza il suo pivot e con la prestazione opaca di qualche trascinatore, ha comunque giocato una bella partita di fronte a una delle corazzate del girone C. Martedì, alle 19:00 al Pala Aterno Gas& Power di Pescara, la presentazione di tutto il sodalizio abruzzese.
Capitanelli resta a casa per un febbrone. Al suo posto, in quintetto parte Serafini, con Micevic -anche lui influenzato- che gioca sotto canestro da “posto cinque”. Nei locali, è ai box Gaetano Spera, in panchina per un problema alla caviglia. Avvio a senso unico, con i padroni di casa che in sessanta secondi volano sul 7-0. Passano altri due minuti e Pescara non ha ancora realizzato (11-0). Come succede spesso, i pescaresi escono rigenerati dal timeout chiamato di coach Rajola e, con la spinta di Micevic, Pescara entra finalmente in partita (13-7) e ora è coach Ponticiello a dover fermare il gioco. Cominciano le rotazioni e Pescara continua a rispondere bene all’urto dei locali e torna a contatto con un ottimo Carpanzano. Due bombe micidiali di Rossi scagliate da otto metri tengono avanti Palestrina, che alla sirena è avanti di un possesso (19-16).
Si riazzerano i tabelloni e il secondo quarto procede a ritmo spedito con gli attacchi che prevalgono totalmente sulle difese. Palestrina è un orologio al tiro da tre punti con tutti gli interpreti, con Rizzitiello in particolare evidenza, mentre Pescara taglia la difesa ospite con bellissimi giochi a due che smarcano gli uomini sotto canestro. L’Unibasket mantiene questo dominio nel pitturato ma i laziali davvero imprimono un ritmo altissimo alla partita realizzando da lontano, mettendo a referto quattro bombe di fila per chiudere il parziale 32-25.
Al rientro, le squadre hanno aumentato l’intensità difensiva e di conseguenza limitano gli attacchi avversari. Pescara adesso ha leggermente a favore l’inerzia della partita , mentre sprazzi di bel gioco ed errori grossolani si alternano da tutte e due le parti. Ochoa pesca in tutto il suo repertorio e segna due volte da tre punti, rintuzzando un po’ lo svantaggio dopo che la bomba di Luchino D’Eustachio aveva portato Pescara anche a +6. Gli abruzzesi vincono il terzo tempino 24-21 raccogliendo parecchio dal pick’n’roll giocato dal giovanissimo asse play-pivot D’Eustachio-Del Sole (rispettivamente classe 1999 e 2000).
L’Unibasket gioca gran parte dell’ultimo parziale con quattro piccoli, testando qualche quintetto alternativo che potrebbe risultare preziosissimo nel corso della stagione. L’azione più spettacolare della partita è di marca pescarese, con il passaggio schiacciato a terra di D’Eustachio per la schiacciatona di Serafini, che raccoglie anche gli applausi del pubblico locale. L’Unibasket potrebbe vincere anche l’ultimo tempino, ma a dieci secondi dalla fine, in vantaggio 21-20, perde palla e Carrizo confeziona il sorpasso di Palestrina per il 22-21 a favore dei ragazzi di coach Ponticiello.
Il match finisce con la vittoria dei locali in una partita dal punteggio molto alto. Si chiude qui il precampionato dei ragazzi di coach Rajola, che ha commentato così questa sfida: “abbiamo ricevuto buone indicazioni da questa partita. Ovviamente non possiamo partire così soft, un’ora e mezza di viaggio non può assolutamente farci iniziare così morbidi in attacco. Abbiamo poi iniziato a giocare, subendo una brutta pausa nel secondo quarto che non possiamo permetterci. Abbiamo poi dimostrato che quando stiamo in campo con cattiveria e attenzione possiamo trovare gli accorgimenti difensivi che ci fanno migliorare molto il gioco. Questa è la strada da seguire. Il precampionato mi soddisfa, ora abbiamo due giorni di riposo per recuperare qualche energia e iniziare la settimana-tipo di lavoro che ci conduce verso gli impegni ufficiali”.