Di Redazione
Una stagione lunga e impegnativa quella alle porte. Una Superlega di altissimo livello con tantissimi campioni, che da quest’anno torna ad avere le retrocessioni, con le squadre che hanno cercato di rinforzarsi. Una di questa è proprio Monza, che sarà impegnata non solo in campionato ma anche in Europa. Questa le parole del nuovo ct Fabio Soli, rilasciate al “Giornale di Monza”.
Idee chiare e tanta voglia di brillare: di Fabio Soli, nuovo tecnico del Vero Volley Monza, colpiscono la pacatezza e la semplicità, mischiate a una carica agonistica e una determinazione fuori dall’ordinario. Il tecnico modenese, reduce da un’importante esperienza sulla panchina di Ravenna, punta a lasciare il segno anche in Brianza: per raggiungere l’obiettivo la società gli ha messo a disposizione una rosa di alto livello, un mix di tecnica e di esplosività che toccherà a lui miscelare sapientemente.
Soli si racconta a poche ore dall’amichevole contro l’Azimut Leo Shoes: il quarto allenamento congiunto che i brianzoli hanno chiuso con una vittoria, «ma in queste partite i risultati sono relativi, – spiega – C’è tanta carne al fuoco, stiamo provando cose nuove e per fortuna vedo interesse e applicazione nei ragazzi. In preparazione abbiamo lavorato tantissimo, con impegno: le potenzialità del gruppo erano chiare già in fase di mercato, si è cercato di mantenere i punti di forza della passata stagione aggiungendo innesti mirati. Un mercato più che buono, poi gli infortuni di Plotnytskyi e di Buchegger ci hanno costretti a fare analisi differenti. Ci siamo dovuti rimettere sul mercato e il club ha fatto un grande sforzo nel tesserare l’iraniano Amir Ghafour: arriverà da noi dopo i Mondiali ma si inserirà rapidamente».
La squadra è tornata al lavoro ieri, lunedì mattina, dopo due giorni di riposo: nei prossimi giorni saranno impegnati in altri due allenamenti congiunti, contro Friedrichshafen (alla Candy Arena) e contro Ravenna, a San Patrignano. «Un evento, quello di San Patrignano, voluto fortemente dalla presidentessa Marzari – sottolinea il tecnico – Si dice spesso che nello sport un gruppo unito faccia la differenza, secondo me il gruppo si costruisce non solo lavorando in palestra ma anche vivendo insieme esperienze importanti come questa. Quello di sabato prossimo sarà un match valido sia dal punto di vista tecnico che da quello umano».
E chissà, magari a Soli verrà istintivo sedersi sulla panchina della sua ex squadra… «Ma no – sorride – quella panchina mi è molto cara e la conosco bene, Ravenna mi ha dato l’opportunità di fare parte del campionato più bello del mondo e di questo sarò sempre grato, se oggi sono a Monza il merito è anche loro ma dove mi trovo oggi sto decisamente bene. Qui al Vero Volley si lavora con qualità, il palazzetto è magnifico e la rosa a mia disposizione è competitiva. Ritengo Monza un passo in avanti per la mia carriera: secondo me sta per iniziare il campionato con il livello più alto degli ultimi dieci anni, a mio avviso Perugia e Civitanova saranno un gradino sopra le altre con a ridosso Modena, Trento e Verona. E poi, dietro, un mare di buonissime squadre che si sono rinforzate, tra cui noi: quest’anno ci sarà poi lo spauracchio delle due retrocessioni per cui bisognerà sempre tenere duro, anche quando capiterà di perdere due volte di fila. Serviranno pazienza e determinazione».
Per Soli non sarà una prima volta in Lombardia, avendo vissuto qui due stagioni da giocatore a fine anni ’90: «Erano i tempi dell’Asystel Milano in A2, nel 98/99 e nel 99/00 – ricorda – Il primo anno giocammo a Cinisello le gare interne, mentre la stagione seguente ci spostammo al vecchio PalaLido. Ma non mi trovai bene a Milano, città troppo grande e caotica: Monza, come paesaggio e come qualità della vita, è differente, più a misura d’uomo. Purtroppo non c’è il mare, in compenso le montagne sono vicine».
Due battute, infine, sui Mondiali in corso: «Vedo l’Italia tra le favorite, può ambire alla medaglia più preziosa così come Russia, Serbia, Francia, Stati Uniti: il gruppo è maturo e sta sfruttando l’energia positiva di un Mondiale casalingo. Le sei squadre che arriveranno all’ultima fase avranno tutte possibilità di vittoria, la spunterà chi avrà più benzina e freschezza mentale».