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Di Redazione
La Final Six è ormai alle porte e l’Italia è pronta a giocarsi questa fase finale dei Mondiali. Le avversarie saranno Serbia (mercoledì 26) e Polonia (venerdì 28), questi ultimi campioni del Mondo in carica allenati dal belga Vital Heynen, ct che ha fatto perdere le staffe a Velasco nella fase a gironi come riportato dal “Corriere dello Sport”.
Dopo l’esordio di domani sera contro la Serbia, l’Italia troverà davanti a sé la Polonia venerdì, nel match decisivo per il passaggio del turno. Sotto rete la Polonia ha vissuto epoche di grande splendore, per poi pian piano sparire, fino a riproporsi ai massimi livelli con un movimento che in Europa non ha eguali a livello di ricchezza e produttività economica.
Il volley in Polonia è più seguito perfino del caldo. Campione del mondo già nel 1974, la Polonia ha atteso 40 anni per tornare di nuovo in cima al Mondiale, che conquistò quattro anni fa in casa battendo in finale il Brasile. E se un tempo era la Polonia ad esportare giocatori e tecnici, ora sia i club che la Nazionale attingono a piene mani alla pallavolo di altri Paesi. Da Santilli ad Anastasi, da De Giorgi a Gardini (ma nel femminile anche Caprara e Bonitta, che fu ct delle donne polacche all’Olimpiade di Pechino 2008), non sono stati pochi gli allenatori italiani ingaggiati nel campionato polacco. La Nazionale tornò sul podio Mondiale proprio con un tecnico argentino, Raul Lozano, che nel 2006 portò la Polonia all’argento, arrendendosi solo ai soliti brasiliani in finale. Quella volta salirono tutti sul podio con la maglia numero 16, quella che portava Arkadiusz Golas, tragicamente scomparso in un incidente stradale. Nell’ultimo Mondiale, nel 2016, l’mvp del Torneo Wlazly gli dedicò la medaglia d’oro.
La Polonia ha viaggiato ultimamente a corrente alternata, ma sempre ad alto livello: curiosamente ai Giochi Olimpici ha collezionato quattro quinti posti consecutivi nelle ultime edizioni. Chiusa l’era del tecnico francese Antiga, la Polonia è ora allenata dal belga Vital Heynen, 49 anni, accompagnato dalla fama di non essere propriamente un simpaticone durante le partite. È l’allenatore che ha fatto uscire dai gangheri Julio Velasco pochi giorni fa, quando i suoi gestacci di esultanza alla fine di Argentina-Polonia, gli causarono una gara di squalifica.
«Protesta su tutti i palloni fino a condizionare gli arbitri», disse più o meno Velasco. Insomma, bisognerà stare attenti a non cadere nelle provocazioni. Senza contare che Heynen allenava quel Belgio che un anno fa eliminò gli azzurri nei quarti degli Europei. Squadra potente, la Polonia, conta ancora su Kurek, che nella Lube giocò un po’ a corrente alternata, a muro il migliore è stato Kochanowski mentre in attacco l’uomo da marcare stretto è Artur Szalpuk.