Vedere giocare l’Italia del volley in questi mondiali italo-bulgari è un piacere. Gli azzurri, con 6 successi su 6 incontri fin qui disputati, stanno dando spettacolo e impressione di forza, tecnica e fantasia.
La vittoria di ieri sera, 3 a 0 contro la Finlandia, ha rafforzato l’immagine di una squadra forte in tutti i reparti con autentici fuoriclasse nel pieno della propria maturità atletica. Le imprese di Ivan Zaytsev, Osmany Juantorena, Simone Giannelli, Daniele Mazzone, Gabriele Maruotti e Simone Anzani stanno entusiasmando l’Italia del volley e dando corpo a concrete speranze di trionfo mondiale.
A far da cornice ad una Italia vincente e simpatica, ci sono i commenti di Andrea Lucchetta, che affianca Maurizio Colantoni nelle telecronache su Rai2 delle partite degli uomini di Gianlorenzo Blengini.
E proprio l’indimenticato Crazy Lucky, dall’inconfondibile capigliatura a ghigliottina, membro di quella squadra di fenomeni che tra gli anni ’80 e ‘90 riuscì a conquistare un bronzo olimpico nel 1984, un campionato europeo nel 1989, un campionato del mondo nel 1990 e ben tre World League consecutive nel 1990, 1991 e 1992, sta conseguendo tanto successo con i suoi commenti che uniscono alla competenza tecnica dei contenuti anche originalità e creatività.
I commenti creativi di Andrea Lucchetta
Ieri sera durante la trionfale partita degli azzurri contro la Finlandia, Andrea Lucchetta ha avuto molte possibilità per condire i suoi commenti con le sue frasi ad effetto tanto gradite agli sportivi.
“Questa è la squadra dell’amicizia, è la squadra dello spogliatoio, è la squadra del doppio capitano, che deve costruire pian pianino un percorso lastricato di sudore, sorrisi e di sogni”, così ad inizio partita Lucchetta aveva dipinto il sestetto azzurro.
L’encomio dei centrale nella pallavolo è ragionato: “Nella pallavolo moderna, amici telespettatori, centrali molto alti, che riescono ad organizzare un buon lancio e un impatto della mano a ferro da stiro, vanno a stirare il ricevitore e anche le righe, creando più danni se sono in giornata del battitore in salto forte.”
Poi ha battezzato “violento” il braccio di Ivan Zaytsev, lo Zar capitano degli azzurri.
Dopo un punto di Osmani Juantorena, ha imbastito un colloquio con l’azzurro di origini cubane: “Che tipo di pallone vuole signor Osmani? Voglio un pallone anche brutto, ma lo voglio incartare e me lo porto a casa questo punto.”
I tifosi di Juantorena per Lucchetta ad un certo punto sono diventati “osmaniaci”.
E sempre riferito a Juantorena: “Chi è il terminale offensivo, chi è che ha quella mano che conta, chi è che ha quel guanto che diventa felpato e che può tirare un maglio a tutto fuoco? È lui, è Osmani!”
Lodi creative anche per Ivan Zaytsev, capace di ovalizzare il pallone: “Quando lo Zar punta con il naso, punta con gli occhi, punta con la punta della sua cresta la traiettoria di diagonale, attiva la cuffia dei rotatori, la quale inizia ad attaccare a tutto braccio, lancia il suo martello di Thor e poi non lo prende più nessuno!”
E dopo un muro vincente dello “Zar” “Chi è che chiude la porta di casa se no arriva il raffreddore ai bimbi? Ivan Zaytsev!”
Grande Italia, grande Lucchetta: i tifosi del volley azzurro sorridono e sognano.