Novak Djokovic ha conquistato gli US Open, ultimo Slam della stagione: decisivo il 6-3, 7-6, 6-3 in finale contro Juan Martin Del Potro, terza testa di serie del seeding. Sul campo dell’Arthur Ashe di New York, il serbo numero 6 della classifica mondiale ha confermato il suo stato di forma devastante andando a vincere il suo terzo torneo negli ultimi quattro dopo Wimbledon e Cincinnati, con quest’ultimo che gli ha consentito di completare il ‘Golden Career Masters’. Per Nole si tratta di un ritorno ai tempi in cui era considerato un cannibale del circus: 71° titolo, il terzo negli ultimi due mesi, il 14° Slam che lo affianca a un mito come Pete Sampras. Per quanto riguarda New York, è la terza affermazione di Djokovic dopo quelle del 2011 e 2015, su otto finali disputate (eguagliato il record di Ivan Lendl e Pete Sampras). I problemi al gomito che lo hanno afflitto negli ultimi due anni sembrano ormai lontanissimi: con questo successo, il serbo risale in terza posizione del ranking Atp dietro a Nadal e Federer. Alla fine, i soliti tre moschettieri sono tornati in sella. Del Potro non riesce a bissare il titolo del 2009, unico Major in bacheca dell’argentino, che dopo un lunghissimo calvario per cronici problemi ai polsi, era scivolato fuori dai 1000 della classifica mondiale non più tardi di un paio di anni fa. ‘Palito’ scenderà in quarta posizione nel ranking, ma le lacrime di fine match dimostrano come il gigante di Tandil possa ancora inserirsi nella lotta tra i soliti noti.
Del Potro-Djokovic, la cronaca del match
Dopo sette giochi di totale equilibrio, la prima palla break viene sfruttata magistralmente da Djokovic, che grazie anche a tre errori di dritto consecutivi dell’avversario, vola 5-3. Pur senza strafare, Nole si aggudica il primo 6-3 in 42′ grazie a una prima solida (2/3 in campo) e scelte ottimali (6 punti su 8 discese a rete). Delpo rischia di perdere anche il turno di battuta in apertura del secondo parziale, ma salva due palle break. L’appuntamento però è solo rimandato al terzo game, quando Nole riesce a strappare il servizio all’argentino, sempre in difficoltà contro il rovescio dell’ex numero 1 del mondo. Djokovic salva una pericolosa palla break di Del Potro nel sesto game, ma non può nulla sulla seconda: l’argentino torna nel set di prepotenza e carattere. Anche Maryl Streep è incredula per quanto visto nell’ottavo game, una maratona di oltre 20′ vinta dal serbo dopo 22 punti e 3 palle break annullate. Gli organizzatori sono costretti a chiudere il tetto causa pioggia, mentre in campo si va al tie-break: a spuntarla 7-4 è Nole, che ringrazia anche un falloso Del Potro (32 errori) per portarsi avanti di due set, al termine di una battaglia lunga 95′. Lo sforzo fisico si fa sentire sul gigante argentino, che nonostante l’incitamento rumoroso del suo pubblico, cede il servizio nel quarto game ma lo recupera immediatamente in quello successivo. Delpo però perde il servizio per la quarta volta nell’ottavo game e consegna a Nole la possibilità di chiudere 6-3: il serbo non se la lascia sfuggire e conquista così Flushing Meadows per la terza volta in carriera, centrando un favoloso tris dopo Wimbledon e il Masters di Cincinnati. ‘Il Cannibale’ è tornato.