L’attivismo della dirigenza della Happy Casa Brindisi con la crescita del numero di partnership commerciali e un roster adeguato alla serie A messo nelle mani di Frank Vitucci non è sufficiente a costruire quella realtà che possa garantire in futuro la permanenza della squadra nel basket che conta, e a prescindere dai risultati sportivi. Le regole sono cambiate, il PalaPentassuglia è obsoleto non solo per la Legabasket ma anche per il complesso dell’offerta che la stessa New Basket deve presentare per stare al passo con i tempi: non ci sono cattivoni a Bologna ma il nuovo palasport è necessario per rimanere competitivi e permettere alla società di creare il valore, di mercato e non più di mecenatismo, che richiedono questi tempi in cui l’assistenzialismo è davvero finito.
E comunque non può non farsi notare la distonia con cui il Municipio salentino alza le braccia al cielo, chiamandosene fuori con comunicati così fatti: «Il Comune di Brindisi non ha le risorse economiche per costruire il palazzetto però ha tutta l’intenzione di collaborare con la squadra per trovare un terreno e le opere di urbanizzazione e trovare chi vuole impegnare delle risorse economiche in un project financing per costruire un pala eventi». Non ci sono i soldi pubblici, ma questo (e non solo a Brindisi) lo avevamo capito da un pezzo. L’aver corso per la poltrona di sindaco non è stata una buona mossa per Fernando Marino, visto che non gli ha creato simpatie e non l’ha aiutato in questa direzione. Però ci vorrebbe da parte dell’amministrazione pubblica un qualcosa di più stringente, di più concreto che possa spingere un possibile imprenditore a imbarcarsi nella realizzazione dell’opera con chiarezza e senza nascondere quei lacci e lacciuoli che rendono poi impossibile l’impresa. Non sarebbe chiedere troppo, è che troppo non è mai abbastanza per la politica.
Ma senza qualcosa di veramente concreto la società sarà costretta a rinunciare alla serie A tra brevissimo tempo, oppure a emigrare a Bari. Che in fondo il palazzo per ospitarla si è già visto che esiste. Il tempo delle promesse è esaurito.