Con un mercato piloti in pieno fermento, è riemersa la proposta, da parte di Toto Wolff, di introdurre una terza vettura per ogni team, per dare spazio ai piloti emergenti. D’accordo Giancarlo Minardi, da sempre fautore di questa ipotesi. Ma aggiunge: “Bisognerebbe rivedere l’intero sistema di punteggio creando una classe dedicata ai giovani esordienti”.
In attesa del Gran Premio del Singapore, in programma domenica prossima, a tenere banco nel circus iridato è il mercato piloti, in pieno fermento.
Proprio ieri la Ferrari, con una nota ufficiale, ha comunicato quello che ormai tutti già sapevano. L’addio di Kimi Raikkonen e l’arrivo a Maranello di Charles Leclerc. La vera sorpresa è stato l’accordo biennale raggiunto dal finlandese con la Alfa Romeo Sauber. Un ritorno all’origine per Kimi. L’arrivo di un pilota veloce e di esperienza, e di un importante uomo di squadra, per la scuderia svizzera: con la speranza di compiere un importante salto di qualità.
Con l’avvicendamento Raikkonen-Leclerc, a rimetterci sarà nuovamente il nostro Antonio Giovinazzi, che le voci davano per pilota Sauber al posto proprio del giovane monegasco, in caso di suo passaggio in rosso
Inoltre da tutto questo cambio/scambio di sedili è rimasto fuori, per ora, un giovane di sicuro talento: Esteban Ocon. Il francese, rientrante nel programma Mercedes per giovani piloti, spodestato dal sedile della Force India per l’anno prossimo da Lance Stroll, attualmente è disoccupato.
Toto Wolff sta provando in tutti i modi a trovare un sedile al suo pilota per il 2019, ma al momento sono poche le chance. Da qui la proposta dello stesso Wolff, durante il weekend di Monza, di introdurre una terza vettura per ogni team, da affidare ai giovani talenti del volante. Secondo il team principal della Mercedes, questo tipo di soluzione garantirebbe il posto ai prodotti della propria Academy, senza il rischio di dover sacrificare un pilota veloce e di esperienza. E sarebbe una soluzione più economica, rispetto alla creazione di uno Junior Team, come Red Bull ha fatto con Toro Rosso.
L’idea della terza monoposto era stata già più volte discussa in passato, ma poi sempre costantemente accantonata. D’accordo sulla proposta di Wolff anche altri team manager, come Chris Horner o Zak Brown.
Da sempre sostenitore di questo progetto anche Giancarlo Minardi, che dalle pagine del suo sito, si è dichiarato favorevole a tutto ciò che può far emergere giovani talenti: “Da tempo sono favorevole a questa opzione, così come da anni chiedo il ritorno dei venerdì mattina aperti ai rookie. Bisogna dare una possibilità a chi investe nei giovani fin dalle formule propedeutiche, partendo già dal karting. Ad oggi invece la strada è sempre più difficile e l’imbuto sempre più stretto. Se non si mette in moto qualche nuova iniziativa ci troveremo di fronte ad una crisi estremamente grave”, lanciando un vero e proprio campanello d’allarme.
Con l’inserimento della terza vettura si dovrebbero però apporre delle sostanziali modifiche al regolamento, soprattutto per quanto riguarda l’attribuzione dei punti e dei relativi bonus economici. Altrimenti si rischierebbe di vedere monopolizzata la zona punti dai top team.
A tal proposito il manager faenitino ha le idee chiare: “Bisogna considerare che non tutti i team hanno la forza economica per costruire e gestire in pista contemperamento tre vetture. Pertanto bisognerebbe rivedere l’intero sistema di punteggio creando una classe dedicata ai giovani esordienti, come succede nelle categorie GT, per dare la possibilità anche ai team minori di lottare per la zona punti che, diversamente, sarebbe off-limits avendo in pista tre Ferrari e altrettante Mercedes, Red Bull e Renault”.
L’ipotesi della terza vettura potrebbe mettere fine allo sviluppo dei Junior Team. Progetto realizzato da Red Bull con la nascita della Toro Rosso: attuato in parte da Mercedes e Ferrari con, rispettivamente, Force India e Alfa Romeo Sauber.
Situazione questa mai gradita da Minardi: “Così facendo si escluderebbe la possibilità di avere quattro top team e altrettanti cloni, una strada che non mi affascina e che potrebbe snaturare il DNA del Campionato. Siamo davanti ad un cambiamento importante di una F1 che è in mano a quattro grandi costruttori come Ferrari, Mercedes, Renault e Honda. Speriamo che abbiano l’intelligenza, la capacità e, soprattutto, la volontà di gestire la situazione al meglio”.
Staremo a vedere se questa sarà la volta buona per l’introduzione della terza monoposto. Potrebbe essere la soluzione giusta per non vedere messi da parte giovani talenti come, appunto, Ocon, o Pascal Wehrlein. E magari rivedere nella massima categoria del Motorsport piloti del Bel Paese.