Potrebbe finire al termine della stagione 2018-19 l’esperienza della Dinamo Academy Cagliari? Sono due giorni che si è innescata questa polemica, con l’investitore Stefano Sardara a dare l’allarme sul tassello che manca al successo dell’iniziativa che ha riportato nel capoluogo della Sardegna il basket della serie A dopo 44 anni: la risposta del pubblico e un palazzetto pieno.
Andrea Sini, sulle pagine de La Nuova, registra il provvidenziale appoggio che il presidente federale Gianni Petrucci porta alle ragioni di Sardara: “Ha completamente ragione. È un dirigente intraprendente, preparato, porta avanti progetti ambiziosi ed è la mente del miracolo-Sassari, con la vittoria dello scudetto. Lui sa perfettamente che in una città come Cagliari il basket potrebbe avere un successo clamoroso. Non dimentichiamo quello che Cagliari ha rappresentato per tanti anni nella pallacanestro, anche se in un’altra epoca. Il calcio è il calcio, con tutto il suo seguito di massa, ma l’altro sport che ha da sempre richiamato maggiore attenzione è stato il basket, con il miracolo-Brill”. Petrucci si conferma, visto che l’anno scorso, in tempi non sospetti, aveva già lodato una iniziativa comunque complessa, sia organizzativamente che a livello di sponsorizzazione, minata da quel campanilismo che troppe volte ha vanificato qualunque iniziativa in ogni campo.
Il vero controsenso, incalza Sini, in effetti è questo: al PalaPirastu si registrano regolarmente pienoni per i tornei estivi della Dinamo e per le gare della nazionale, ma per l’Academy in A2 l’accoglienza è stata tiepida. !Il vero tifoso deve investire nella propria squadra, anche quando non è prima in classifica, altrimenti sarebbe troppo facile. Io vengo dal calcio e certe dinamiche là sono ancora più forti: si deve creare un certo rapporto, quel feeling tra il tifoso e la società che possa trascinare la squadra”.
Levata di scudi, allora, anche da parte dei rappresentanti istituzionali di Cagliari. Ecco il Sindaco Massimo Zedda: “Spero che l’Academy riesca a riportare entusiasmo e il pubblico possa aiutare la squadra come merita. Da parte nostra, come Comune, confermiamo tutto il nostro sostegno per un progetto importante per la città e per la Sardegna”.
Alberto Scanu, presidente regionale di Confindustria: “Credo che sia le istituzioni che le parti sociali debbano fare di più la propria parte. Io come presidente di Confindustria ho dato tutta la mia disponibilità al presidente Sardara. Il progetto, a livello complessivo, può fare bene sia alla Dinamo Sassari che a Cagliari. Ripeto, il nostro supporto ci sarà, anche con proposte concrete: per esempio veicolare il nome dell’Academy attraverso l’aeroporto di Cagliari, così come la Dinamo fa ad Alghero e Olbia”.
Bruno Perra, presidente Fip Sardegna: “Il basket fa parte del dna di Cagliari, che ha sempre risposto alla grande alle manifestazioni importanti, dai tornei estivi alla nazionale. Il campanilismo con Sassari? Non ci credo minimamente, lo dimostra il fatto che la Dinamo ha sempre fatto pienoni a Cagliari e viene seguita con grande entusiasmo anche dai cagliaritani. Bisogna guardare la realtà: Cagliari ha una squadra in A2 che fa parte di un progetto ambizioso e con grandi investimenti, un appassionato cosa può chiedere di più? Il primo anno è servito a dimostrare che si tratta di una cosa seria”.
Ma Sardara, se non troverà la risposta – o le risposte – che cerca, potrebbe prendere cappello e trasferire la squadra altrove: “Il progetto è valido e attualissimo” aveva spiegato ieri ad Antonio Ledà, sempre su La Nuova. “Se Cagliari non è più interessata pazienza. L’Academy vivrà comunque a prescindere da dove giocherà. Certo una seconda squadra in Sardegna sarebbe più utile a tutti e io sono fiducioso che i tifosi lo capiscano”.