NEW YORK – Sotto il caldo torrido di New York e una temperatura percepita di 37 gradi, nel decimo giorno di Us Open Naomi Osaka, Madison Keys, Kei Nishikori e Novak Djokovic hanno raggiunto le semifinali dell’ultimo Slam della stagione. Il giocatore serbo, ieri ha sconfitto l’australiano John Millman, il numero 55 al mondo che, a sorpresa, negli ottavi ha sconfitto Roger Federer. Prima della partita l’australiano aveva detto: “Non farei un favore a me stesso se scendessi in campo per perdere”. Ma Djokovic è stato troppo solido da fondo campo, un muro, come ai vecchi tempi. È finita 6-3 6-4 6-4 per Nole.
A giugno l’ex numero uno al mondo non sapeva se giocare la stagione sull’erba, non era più sicuro di niente: era nervoso, frustrato e stanco, sembrava che il tennis non fosse più il suo posto. Poi, all’improvviso è rinato, la rabbia è diventata orgoglio e lui ha ricominciato ad alzare la testa. Negli ultimi due mesi ha vinto Wimbledon e Cincinnati, sconfiggendo Federer e Nadal.
Ma ieri è stato soprattutto il giorno del Giappone, che per la prima volta dal 1996 arriva nelle fasi finali di un torneo con due giocatori, un uomo e una donna. Osaka ieri ha sconfitto Lesja Tsurenko con un perentorio 6-1 6-1 in meno di un’ora, prendendo come al solito a schiaffi la pallina.
Nishikori, invece, contro il numero 7 del ranking Marin Cilic, ha vinto in rimonta e di difesa, dopo cinque set e quattro ore di partita. Domani il tennista giapponese affronterà Novak Djokovic. È la sua seconda semifinale in carriera, dopo lo Us Open del 2014, quando, prima dell’infortunio al polso era tra primi 5 giocatori più forti del mondo, una promessa per il tennis del futuro. Quell’anno è stato il primo asiatico a raggiungere una finale in uno Slam, perdendo contro Marin Cilic, di cui si è vendicato ieri.
Osaka è stata la rivelazione di quest’anno. La numero 19 del ranking, nata da mamma giapponese e papà haitiano, nel 2018 ha conquistato il primo Premier della sua carriera, a Indian Wells, sconfiggendo anche Maria Sharapova e la numero uno al mondo Simona Halep. Due settimane dopo, nel torneo di Miami la giapponese, facendo un inchino in segno di rispetto e di devozione, ha battuto il suo idolo, Serena Williams, appena tornata dalla maternità. Domani giocherà contro Madison Keys, finalista a New York l’anno scorso.
Il tennis Made in Japan è una sorpresa per tutti, anche per i giapponesi, da sempre appassionati di calcio, football e sumo. Qualcosa, peró si sta muovendo. Nella classifica Atp ci sono 16 giocatori asiatici tra i primi 400 al mondo, in quella Wta 25 donne. Tra di loro c’è anche Mari Osaka, sorella di Naomi, numero 367.
L’attenzione però è rivolta tutta su di loro, a New York quest’anno la stampa giapponese è più presente che mai, Nishikori nei giorni scorsi ha ammesso che è felice perché finalmente nei tornei incontra qualche appassionato di tennis che parla la sua lingua, che compra i biglietti per andare a vederlo e a fare il tifo per lui. Osaka è cresciuta negli Stati Uniti, nell’accademia di Chris Evert in Florida, il giapponese lo capisce poco e lo parla ancora peggio, ma non ha mai avuto dubbi sulla sua nazionalità, lo doveva a sua mamma Tamaki e ai suoi sacrifici. “Naomi, ma lo sapevi che tu e Kei siete i primi giapponesi a raggiungere i quarti di finale agli Us Open?” Le hanno chiesto pochi giorni fa. Lei ha alzato le spalle e ammesso che no, non sapeva niente. Il cronista ha insistito ancora “Che cosa ne pensi di questo traguardo?” Lei non sapeva cosa rispondere, non ne aveva idea, ha detto che era tutto molto bello e se n’è andata via sorridendo.
In realtà non è soltanto molto bello: per i giornali giapponesi Naomi Osaka non assomiglia a nessuno dei giocatori del passato, è molto più forte e determinata di loro. L’ex tennista di Tokyo Shuzo Matsuoka prima di Nishikori è stato l’ultimo nipponico a raggiungere i quarti di finale in uno Slam. “Ma c’è una grande differenza tra quello che è successo nel 96 e quello che sta succedendo oggi. Io sono stato fortunato, Kei e Naomi no. Loro riusciranno a fare grandi cose nel mondo del tennis. Vinceranno uno Slam, ne sono sicuro”.
Nishikori ci è andato vicino proprio a Flushing Meadows nel 2014. Per Naomi Osaka è tutto nuovo e tutto cool, come dice lei. Con una racchetta in mano sta facendo la storia del suo paese e non se ne accorge neanche.