La complessa operazione finanziaria tecnicamente chiamata “stretch provision” attuata il 1° settembre dalla dirigenza dei Los Angeles Lakers per liberarsi del contratto di Luol Deng (qui), avrebbe come primo obiettivo nientemeno che Kevin Durant. I due contratti-capestro del 2016 allo stesso Deng e Timofey Mozgov, le mosse che portarono al licenziamento di Jim Buss e Mitch Kupchak, hanno finito di fare danni e di quella stagione sono rimasti nel roster i soli Brandon Ingram e Ivica Zubac.
Earvin “Magic” Johnson e Rob Pelinka hanno portato a compimento la più grande acquisizione di un free agent nel 2018, LeBron James, e si sono rapidamente impegnati in contratti di un anno con Rajon Rondo, Kentavious Caldwell-Pope, Michael Beasley, JaVale McGee e Lance Stephenson. La ricerca di un partner importante per James probabilmente attenderà fino all’estate del 2019.
I Lakers rimarranno con un roster di soli otto giocatori il prossimo luglio: Josh Hart, Moritz Wagner, Zvi Mykhailiuk, Isaac Bonga, James, Ingram, Ball, e Kuzma- e la possibilità di firmare fino a 38,2 milioni di cap space. Kevin Durant oggi non ha interesse a lasciare Golden State, ma il futuro non può predirlo nessuno e la franchigia losangelina è pronta a fare la sua proposta.
Il prezzo per gli altri potenziali free agent del 2019 di alto livello come Kawhi Leonard, Klay Thompson, DeMarcus Cousins, Jimmy Butler, Kemba Walker e Kyrie Irving sarà di quasi $ 33 milioni, dando ai Lakers anche un altro margine finanziario aggiuntivo di $ 5 milioni con cui giocare sul mercato. Possiamo dire che, aldilà dei risultati della stagione che va a cominciare, la franchigia californiana sarà l’indiscussa protagonista della prossima estate.