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Caso Nazionale-Gallinari. Io sto con i Los Angeles Clippers

Caso Nazionale-Gallinari. Io sto con i Los Angeles Clippers

Per una volta potremmo essere disponibili a metterci nei panni degli altri. Per esempio in quelli di Steve Ballmer, Jerry West e Doc Rivers. Lasciano andare in Nazionale nel 2017 Danilo Gallinari, ala piccola appena contrattualizzata con uno stipendio di 65 milioni di dollari in tre anni. E il giocatore gli torna a casa infortunato al punto che da innesto determinante per una stagione di rilancio, dopo aver deciso di dismettere il Big Three che ne ha determinato le sorti per diversi anni, diventa uno dei dei motivi principali del mancato raggiungimento dei playoff. Dimostrato dall’inutile tentativo primaverile di recuperarlo anzitempo: gettarlo nella mischia provoca una ricaduta e la fine della stagione definitiva.

Arriviamo ad agosto con il Danilo che si cura in maniera, detto dall’interessato, soddisfacente, al punto da poter anche svolgere le pubbliche relazioni sia alle iniziative della NBA a Milano che al Basketball Whitout Borders. Al punto che qualcuno spera di riportarlo in Nazionale per la finestra di settembre. Ma dato che siamo gli eterni italiani provinciali, tra la Federazione italiana e la dirigenza Clippers non ci sono contatti diretti – come i fatti seguenti pacificamente dimostrano. Se qualcuno pensa che per assicurarsi le prestazioni di Bogdan Bogdanovic il presidente della federazione serba Predrag Danilović e coach Sasha Djordjevic non abbiano parlato direttamente con il loro amico Vlade Divac dei Sacramento Kings, siete tutti fuori strada.

Leggendo distrattamente la lista dei convocati serbi, troviamo che i Clippers hanno dato l’autorizzazione a Milos Teodosic, di giocare la finestra FIBA di settembre. Finestra sulla quale avremo modo di tornare in altro editoriale, sui problemi della tempistica. Eppure anche il grande play ex-CSKA ha avuto diversi fastidi nel 2017-18. A Gallinari non l’hanno data. Ammesso che al giorno d’oggi si trovi una compagnia di assicurazioni disposta facilmente a coprire la mano di Danilo in caso di infortunio, si sarebbe trattato per la dirigenza losangelina di ricacciarsi nello stesso pasticcio dell’anno precedente. Un altro colpo ricevuto – non necessariamente un tentativo di scazzottata – e avrebbero perso per il secondo anno di fila le prestazioni dell’italiano. I 65 milioni di dollari investiti peggio nell’era Ballmer…

L’ultima considerazione la riserviamo allo stesso Danilo e al suo entourage. Ci vuole lungimiranza per gestire un’immagine così complessa. Un briciolo di cautela, una esposizione mediatica più studiata. Un pò d’amore per la verità. Marco Belinelli non è andato in Nazionale, dispiace a tutti – e pensiamo dispiaccia anche a lui, visto che sarebbe andato a fare il protagonista e non certo il panchinaro a corredo – ma non ne è nato alcun caso mediatico, non si è andati ai ferri corti con la Federazione, non si è polemizzato in maniera irritante con il tecnico Sacchetti. Nell’altro campo tanta carne sulla graticola a bruciare like che non interessano nessuno, alla fine. Consiglio non richiesto: ci vorrebbe un pò di autocritica, materia di questi tempi in disuso più del latino.

Fonte: http://feeds.pianetabasket.com/rss/


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