PERUGIA – Nella Sir Safety Conad Perugia che ieri ha cominciato il suo percorso di preparazione alla nuova stagione, è il giocatore della rosa più “anziano” (“E per il secondo anno consecutivo”, precisa lui sorridendo).
Quindici anni di A1 (più tre di A2) alle spalle, una leadership riconosciuta all’interno dello spogliatoio bianconero, una professionalità dentro e fuori dal palazzetto ed una qualità tecnica in campo che ne fanno ancora una volta (è al quarto anno a Perugia, il terzo consecutivo) un cardine nel gruppo di Lorenzo Bernardi.
Lui è naturalmente Dore Della Lunga, schiacciatore di lungo corso arrivato da Falconara, come ogni anno, tirato a lucido per l’inizio della preparazione:
“Sto bene, sto bene”, dice Dore. “Fa caldo dentro al palazzetto, ma in estate ho la fortuna di tenermi in forma giocando un po’ al mare quindi sono abituato a queste temperature”.
Cambio di maglia quest’anno per Della Lunga che lascia il 10 e indossa il numero 7, scatenando subito la fantasia dei Sirmaniaci. È stato virale durante l’estate in seno al tifo bianconero, favorito anche da una foto “in posa Ronaldo” del martello marchigiano, l’hastag #DDL7. Ed a proposito di tifosi, Dore, che pure è abituato al calore del palasport di Pian di Massiano, è rimasto colpito dalla carica dei 300 di ieri: “È stato bellissimo e incredibile vedere tutti quei tifosi. Non lo avrei pensato, ma è il segnale che l’entusiasmo è, se possibile, ancora aumentato rispetto agli anni passati. Se penso che ad un allenamento dove non abbiamo fatto nulla c’erano trecento persone, mi immagino quando giocheremo”.
Un lavoro importante attende Dore ed i suoi compagni in questo periodo di preparazione.
“Per noi che siamo qua a Perugia questa prima parte di lavoro è importantissima e fondamentale. I compagni che ora non ci sono arriveranno pronti e preparati, ma anche stanchi avendo una competizione importante da giocare come il Mondiale. Noi qui invece abbiamo un mese e mezzo prima che arrivino gli altri per metterci al loro pari perché già se sono in nazionale vuol dire che sono più bravi e se poi rimaniamo anche indietro non va bene. Quindi dobbiamo lavorare tanto e fare quello che si può compatibilmente al numero di giocatori che sono ora a disposizione”.
Si chiude con un concetto importante dove Della Lunga dimostra tutta la sua esperienza e le sue doti morali. L’incipit è il taraflex tricolore dell’impianto di Pian di Massiano.
“Questo campo tricolore non è per niente male. È la prima volta che lo vedo dal vivo, è molto figo e sicuramente dà un bel colpo d’occhio. Ma ci si allena come su quell’altro e poi ci tengo a dire una cosa. Questo campo ci ricorda che abbiamo vinto, cosa che ci ricorderemmo lo stesso anche senza. Però da domani è bene dimenticarselo. Lo sport non guarda indietro, quanto fatto in passato nessuno te lo toglie ma non ti aiuta per il dopo, anzi se possibile vincere ti penalizza perché confermarsi è sempre più difficile. Quindi bisogna staccarsi dalla passata stagione perché se continuiamo a parlarne è facile che poi non si combini niente”.