Il Re abdica: Roger Federer, testa di serie numero 1 del seeding, è stato eliminato ai quarti di finale di Wimbledon, il suo ‘giardino di casa’. Lo svizzero è stato battuto 13-11 al quinto set dal sudafricano Kevin Anderson, ottava testa di serie del tabellone, dopo una maratona di oltre quattro ore. Federer, che andava a caccia del nono trionfo al Championships, aveva sprecato un match point oltre due ore prima della conclusione dell’incontro. Anderson diventa il primo sudafricano a raggiungere le semifinali di Wimbledon.
Federer-Anderson, la cronaca del match
Anderson sembra pietrificato in campo e perde il game di apertura, lasciando subito scappare il Re sul 3-1. Federer scopre tutti i punti deboli del gigante sudafricano, che non riesce mai a reggere lo scambio con la prima testa di serie: il risultato è il break bissato nel settimo gioco, preludio all’epilogo del primo set per 6-2 in appena 24′, con lo svizzero che perde appena un punto al servizio (dritto sbagliato dal sette volte vincitore al Championships). Anderson si scrolla di dosso la tensione e apre il secondo set con un inaspettato break, strappando il servizio a Roger per la prima volta nel torneo. Federer rimette tutto in parità con il controbreak del quinto, ma fatica ed è costretto al tie-break: qui la spunta dopo aver fallito due set-point per 7-5 dopo una battaglia lunga 56′. Nel terzo set, Roger spreca malamente un match point sul 5-4 e si fa breakkare nel gioco seguente, a sorpresa, forse ancora condizionato dall’occasione non colta. Federer fa anche peggio nel game successivo, quando non approfitta di tre palle break, sbagliando tutto lo sbagliabile, regalando di fatto il set ad Anderson 7-5 e interrompendo a 34 la striscia di set vinti consecutivamente a Wimbledon. Lo svizzero sembra in difficoltà con il dritto e in confusione, sbagliando diversi attacchi: il settimo game, solitamente il suo regno, diventa invece terra di conquista per l’africano, che piazza il break che gli regala di fatto il quarto set, vinto 6-4. Il terzo set è una maratona, che vive sul filo dell’equilibrio fino al 23° game (!), quando il primo doppio fallo del match e un gratuito consegnano il break ad Anderson. Il sudafricano ne approfitta e chiude i conti 2-6, 6-7, 7-5, 6-4, 13-11 dopo 4 ore e 13′ di gioco, al termine di uno dei match più emozionanti nella storia recente del Championships.
Federer, striscia interrotta a Wimbledon
Federer andava a caccia del suo nono Wimbledon alla 20esima partecipazione consecutiva (esordio nel 1999, primo titolo nel 2002, l’ultimo lo scorso anno). Lo svizzero si ferma dunque per ora a tre titoli in questo 2018: Australian Open, Rotterdam e Stoccarda, che hanno portato a 98 quelli in carriera. Di questi 18 sono stati centrati sull’erba, superficie su cui RF esprime alla perfezione il suo tennis divino. Il suo record dopo oggi è di 176-26, pari all’88%: nessun giocatore in attività ha la sua stessa percentuale di vittorie (Murray è secondo con l’84%). Per lo svizzero è appena il 12° ko in carriera a Londra, forse il più doloroso. Con Anderson sono diventati 34 i set consecutivi vinti sull’erba londinese dall’elvetico, striscia più lunga di sempre: eguagliata quella inanellata a Church Road, dal terzo turno del 2005 fino alla finale del 2006. Una parziale consolazione, in uno dei giorni più difficili per il Re.