BRASILE – Il centrale Simon è in partenza per l’italia insieme alla moglie Camilla che qui partorirà il primo figlio della coppia. In una intervista rilasciata a Bruno Voloch il centrale non si risparmia nei confronti del Sada Cruzeiro, specificando che i suoi desideri, le sue scelte, non sono legate ai soldi. “Li avevo avvertiti, ma non mi hanno ascoltato”
Da Miami il posto 3, con capacità di adattarsi anche nel ruolo di opposto se necessario, al blog del giornalista brasiliano Simon afferma che i vertici del Cruzeiro erano stati avvertiti che non sarebbe rimasto al club e che la nascita prevista a settembre di sua figlia era un fattore determinante nel decidere di lasciare il Brasile. Simon e sua moglie Camila Colnaghi vogliono che la loro figlia nasca in Italia.
Simon non nasconde l’affetto che ha per i tifosi del club brasiliano. Dice che ha dato tutto se stesso in questa avventura e sperava che il club capisse, ma non è successo.
Come è nato l’interesse della Lube? “Credo che le mie prestazioni della scorsa stagione abbiano attirato l’attenzione di molte squadre della scena mondiale, tanto che ho ricevuto diverse proposte. Non stavo pensando di lasciare Cruzeiro, ma ora è diverso. Sulla Lube, solo la Lube può rispondere”.
Simon e la moglie Camila Colnaghi, prossimi a diventare papà e mamma… In Italia
Perché vuoi giocare in Italia? “A quale giocatore non piacerebbe giocare in Italia? Hanno il campionato migliore e più equilibrato del mondo, ma devo dire che lo voglio anche per mie esigenze personali. Vorrei che mia figlia nascesse e acquisisse la nazionalità europea”.
Cosa ha contribuito alla tua decisione di voler lasciare? “Molte cose. Avevo già deciso di tornare in Italia dal 2019, ma c’erano anche problemi con il mio contratto. La nascita di mia figlia e l’inizio di un nuovo ciclo nel Cruzeiro con tanti nuovi giocatori hanno avuto un peso molto grande”.
Hai parlato con i vertici del Cruzeiro? È giusto che chiedano la penale? “Ho espresso chiaramente al Cruzeiro, alcune settimane fa, il mio desiderio di andarmene ma non mi hanno prestato la dovuta attenzione. Ci sono cose che sono più importanti per una persona che una penale, come la motivazione familiare e personale. Ho amato il Sada Cruzeiro, ho dato tutto per questa maglietta e mi aspettavo molta più comprensione, ma mi hanno restituito solo minacce. Mi chiedi se la penale è giusta? Questi sono problemi legali a cui non posso rispondere. Credo che le persone intelligenti escano sempre con una soluzione. Sanno che la mia intenzione non è quella di tornare e che conosco le problematiche contrattuali”.
E centra Cuba in questa storia? “Io e Cuba non abbiamo avuto legami da quando ho lasciato il paese”.
Come sarebbe giocare di nuovo a fianco di Leal? “Spero di essere in grado di giocare al fianco di Leal e Juantorena perché sono dei grandi giocatori e chiunque vorrebbe giocare al loro fianco”.
I tifosi del Cruzeiro ti accusano di pensare solo ai soldi. Cosa replichi? “Ho lasciato Cuba in cerca di un sogno e ora non è diverso. Non penso solo ai soldi, ma alla mia carriera di atleta. Mi sento come se avessi dato tutto ciò che potevo dare al Cruzeiro e ora sto cercando un nuovo obiettivo. Tutti dovrebbero capire che quando ho scelto il Sada non era l’offerta economica più importante, ma piuttosto quello che mi aveva soddisfatto di più per la famiglia. Lo stesso per la scelta che ho fatto anni fa. Non vado dalla squadra che mi paga di più ma sì, voglio andare nella squadra più forte del mondo in questo momento ed essere in un Paese in cui mia figlia e la mia famiglia possono vivere e crescere bene. Mi dispiace leggere che il Cruzeiro è sorpreso di saperlo perché questa non è una realtà. Hanno saputo della mia volontà da molto tempo e hanno risposto solo parlandomi della penale da pagare”