La brutta vicenda sofferta da Emma Raducanu, vittima di un appassionato ossessivo al WTA di Dubai all’inizio di questa settimana, ha riportato l’attenzione nel mondo del tennis sul tema dello stalking, un problema che non riguarda solo le giocatrici e che non è affatto nuovo nel nostro sport. Arriva infatti una rivelazione a sorpresa di Alex Corretja, ex campione spagnolo da tempo stimato commentatore nei maggiori eventi internazionali, in passato impaurito da un suo supporter ossessivo. La confessione del catalano è avvenuta nel corso del programma ‘El Larguero’ mentre commentava quel che è accaduto a Raducanu, aprendo una porta dolorosa nel suo passato umano e sportivo. Una faccenda delicata, della quale non aveva mai parlato prima.
“Conosco casi di altri giocatori che sono stati seguiti e perseguitati” racconta Corretja. “È un problema molto serio perché quando ne sei vittima ti senti indifeso. Nei luoghi dove si disputano i tornei ti senti più o meno protetto essendoci un servizio di sicurezza, ma quando arrivi in hotel non c’è alcuna protezione concreta a meno che non ci sia stata una denuncia su di un potenziale pericolo e che qualcosa di male possa accadere”.
Ecco il passaggio dove Alex racconta la sua brutta esperienza: “Ai miei tempi, avevo un gruppo di fan chiamato AC Gang. Tutto è andato molto bene, tutti sono stati molto gentili, ma c’è stata una volta in cui un fan è venuto da me e voleva salutarmi a tutti i costi, ho trovato questa persona come molto ossessiva. Da lì in poi l’ho visto in tutte le mie partite.”
L’ex tennista spagnolo, oggi 50enne, racconta che quel suo tifoso era tedesco e aveva la sua età simile alla sua. “Da lì in avanti era presente a tutte le mie partite e, quando arrivai in hotel, c’era anche lui… Mi mandava lettere in camera, foto di me da firmare e veniva sempre con una maglietta con la mia foto stampata sopra”, ricorda.
Corretja ha sottolineato, che il suo stalker “aveva l’aspetto di qualcuno affetto da qualche grave disturbo mentale” e che la sua presenza finì per diventare una seria preoccupazione soprattutto dopo l’aggressione subita da Monica Seles ad Amburgo.
“Inizialmente non lo percepivi come qualcosa di davvero pericoloso, ma tutto è cambiato dopo quello che è successo a Monica Seles ad Amburgo, terribilmente pugnalata alle spalle durante un cambio di campo da un folle seguace di Steffi Graf, arrivato al delirio di colpire Seles in modo da impedire che la sua amata tennista fosse superata negli Slam, e rovinando così la carriera e la vita di Monica”.
Corretja ha chiarito che “per fortuna non è mai successo niente di grave”, ma che “quando vedevo arrivare questo ragazzo mi spaventavo un po’ perché non sapevo fino a dove sarebbe arrivato. Quando sei all’interno di una squadra sei più protetto ma fai parte di uno sport individuale, ognuno va da solo”.
Mario Cecchi