Scritto da doppiofallo
Nardi gioca come se fosse al circolo. Divertendosi. Unico suo obiettivo, credo, è rimanere tra i cento, così partecipa agli slam. Per il resto, non cerca coach professionisti, altrimenti non può più fare ciò che vuole, non gli interessa battagliare per grandi traguardi. Tanto , fra due anni saranno finite le vacanze e dovrà suo malgrado fare altre scelte. Peccato per noi tifosi, ma la vita è la sua, ci mancherebbe…
Questa è l’impressione che da, poi se sia vero possono saperlo lui e pochi altri, ma il fatto di non dare una svolta alla sua carriera porta inevitabilmente a fare questo tipo di considerazioni. Se poi andiamo a vedere, la scelta di Galimberti sembrava più dettata dalla vicinanza a casa sua della struttura del coach milanese, a Riccione, a mezz’ora o poco più di macchina da Pesaro. Il periodo con Ricci è stato così breve che non si è neppure capito se fosse davvero il suo coach. Di fatto continua ad allenarsi con chi lo segue da bambino, una situazione non tanto diversa da quelli di Musetti, ma, mentre il carrarino, comunque, è un top 20, Nardi da tre stagioni è sempre li a giocare tornei che gli permettano di mantenere la posizione, non favorendo certamnete uno sviluppo della tecnica, anche se io sono sempre più convinto che l’aspetto dov’è più carente è nella lettura del match, ossia incapacità di concentrarsi sul gioco. Altro aspetto che non depone a favore di un’attitudine veramnete professionale.