I fatti di cronaca degli anni passati, che hanno avuto come protagonisti i motori diesel, hanno accelerato alcune modifiche importanti relativamente alle norme anti-inquinamento che regolano l’omologazione delle vetture. Tant’è che oggi non si parla più di ciclo NEDC (New European Driving Cycle), bensì di ciclo WLTP (Worldwide Harmonized Light-Duty Vehicles Test Procedure). Un modus operandi nuovo, che si differenzia dal precedente, perché si sviluppa su situazioni che sono maggiormente assimilabili alla guida di tutti i giorni. Questo perché vengono considerati come attendibili differenti parametri, come ad esempio la temperatura esterna. Lo stesso ciclo di lavoro, che ricordiamo viene sempre effettuato su di un banco prova, prevede poi che le distanze siano maggiori, così come che le fermate siano più brevi e che le sequenze di frenate e accelerazioni siano più lunghe. E se nel sistema NEDC gli optional non avevano alcun “peso” ai fini del risultato, ora hanno invece una valenza determinante in quello WLTP. Sono stati altresì introdotti i test Rde. Si tratta di prove si svolgono interamente su strada e non in laboratorio (come invece accadeva per NEDC e accade per WLTP). Sono utilizzate apparecchiature portatili denominate Pems, che servono a misurare le emissioni. Sono replicabili in qualunque strada, purché si rispettino dei parametri prestabiliti. La questione quindi si fa molto più complicata per le Case (il nuovo ciclo entrerà in vigore dal 1 di settembre), ma non per Opel. La Casa tedesca ha già pronta un’offensiva di ben 79 motorizzazioni, in grado di soddisfare le specifiche Euro 6d-Temp, da cui dipende proprio il ciclo WLTP. Un “attacco” condiviso con tutti i modelli Opel, ossia dalla più piccola Adam, sino alle maggiori Zafira e Grandland X. Una decisa prova di forza che mostra e dimostra le competenze motoristiche in seno a Rüsselsheim. Un’evoluzione, piuttosto che una rivoluzione, che ha in serbo anche delle new entry nella famiglia di motorizzazioni disponibili sui modelli Opel. Su Zafira, ad esempio, arriva un nuovo motore 1.6 benzina a iniezione diretta, con filtro antiparticolato. I 136 cavalli possono essere accoppiati sia al cambio manuale che a quello automatico. Sulle unità alimentate a gasolio presenzia invece il SCR con AdBlue, ossia quell’additivo che serve a trasformare gli ossidi di azoto (NOx) in azoto e ossigeno. Come ad esempio “testimoniato” dal nuovo “millecinque” turbodiesel al debutto su Grandland X. Così Opel è ufficialmente in partita, quasi 14 mesi prima dell’entrata in vigore della norma Euro 6d-Temp, prevista per il settembre 2019.
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Motori Euro 6d-Temp. Opel è un passo avanti
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