La delusione è palpabile nelle parole di Simone Bolelli e Andrea Vavassori dopo la sconfitta in finale agli Australian Open. Una partita di altissimo livello che ha visto la coppia italiana cedere dopo tre ore di battaglia.
“È stata una gara dal livello decisamente alto”, ha commentato Vavassori. “È stato difficile rientrare nel match. Penso che entrambe le squadre avrebbero meritato di vincere. A volte, in uno sport come il nostro, bisogna solo accettare il risultato”.
L’orario della finale ha rappresentato un problema significativo: “Abbiamo iniziato molto tardi, ho dovuto fare l’antidoping alle tre del mattino”, ha spiegato Vavassori. “L’anno scorso non avevamo il potere di dire nulla perché eravamo ancora indietro nel ranking. Giocare una finale Slam davanti a così poco pubblico non è consono. Il doppio sa regalare molte emozioni e si fanno tanti sacrifici per arrivare a questi livelli”.
Bolelli non nasconde l’amarezza: “Siamo andati molto vicini alla vittoria, dopo un primo set giocato bene. Eravamo belli carichi, abbiamo vinto un primo set pazzesco. Hanno giocato bene loro nei momenti chiave. Il doppio è così. Dobbiamo guardare il bicchiere mezzo pieno, stiamo giocando bene, quindi dimentichiamo questa partita velocemente e andiamo avanti”.
La coppia italiana guarda già al futuro con determinazione. “È una sconfitta che fa male, ma non abbiamo molto di cui recriminare”, ha affermato Vavassori. “Siamo tra le coppie più forti del mondo, quindi giocheremo per conquistare il gradino numero uno del ranking quest’anno. Abbiamo ancora altri tre Slam da preparare bene”.
“Quest’anno eravamo molto più consapevoli rispetto allo scorso anno”, ha aggiunto Bolelli. “Dobbiamo cercare di guardare avanti, nonostante l’ottimo torneo disputato. Bisogna resettare tutto e ripartire”. E Vavassori conclude: “Dopo questa sconfitta si riparte più forti di prima. È normale che ci sia amarezza, è la vita”.
Marco Rossi