Quando è troppo, …è troppo. Andy Roddick non ha affatto gradito le insinuazioni sul suo conto pronunciate da Nick Kyrgios in una delle sue “eruzioni verbali”, tanto da rispondere per le rime, anzi senza mezzi termini, nel corso del suo seguitissimo podcast “Served with A-Rod”. L’ultimo campione Slam statunitense (US Open 2003) rigetta con forza il sospetto dell’australiano secondo cui la difesa a Sinner e Swiatek sui casi di positività derivi da presunte ombre di Andy sul lato doping, e poi tira un simbolico uppercut a Nick sulla questione bullismo e correttezza. Da che pulpito Kyrgios si permette di inquinare la pagina social di un ragazzino di 16 anni (Cruz Hewitt) per aver “osato” allenarsi con il n.1 del mondo, compiendo un vero atto di bullismo, quando lui ha ammesso di esser stato bullizzato, di odiare il bullismo, e ancor più di essersi drogato ed aver molestato la fidanzata dell’epoca? Capire il contesto delle situazioni quindi vale solo per se stesso? Riportiamo le parole di Roddick, veri macigni scagliati contro l’australiano…
“Qualche settimana fa, e questo è qualcosa che rasenta la diffamazione, Nick ha insinuato che durante la mia carriera avrei assunto sostanze dopanti per migliorare le mie prestazioni poiché ho scelto di comprendere e spiegare il contesto del caso Iga Swiatek, cercando di fornire qualche sfumatura in merito, e poiché ho affermato che forse i protocolli antidoping sono troppo rigidi. Kyrgios sostiene che se sei positivo dovresti essere squalificato per sempre… ma sembra che non sia mai risultato positivo…”
“Questa è una cosa che mi ha infastidito molto” continua Roddick, che ora passa all’attacco. “Nick vuole i Like, vuole le interazioni. In questo momento è un influencer del tennis. Vive per e per i “Mi piace”, per essere forte nella sezione dei commenti. Gli piace, ovviamente, questa posizione. Attenzione, quello che dirò non è un’esagerazione: è uno dei tennisti più talentosi che abbia mai visto. La sua magia è alla pari con quella dei Big Three quando ha giocato al massimo; tuttavia, la parte di Kyrgios che non sopporto è l’ipocrisia con cui sceglie quando giudicare le persone.”
Andy quindi passa a commentare duramente l’indecente risposta alla foto di Cruz Hewitt, con le emoji di siringhe, cuori spezzati e quant’altro, fatto che ha scatenato una ridda di “troll” social nella pagina del teenager australiano. “Kyrgios è stato colui che ha criticato più esplicitamente Sinner. Sì, è vero che Sinner ha fallito due test antidoping. Questo è un fatto che sarà sempre lì. Ora puoi prendere la decisione di guardare il contesto e capire, apprezzare che ci sono casi e casi, molto diversi tra di loro, e forse se questo è ben spiegato consentirà alle persone di comprendere meglio ogni situazione, e ad alcuni anche di dare loro il beneficio del dubbio. Kyrgios dice di no: è un drogato, e per questo pubblica aghi nei commenti di un ragazzino di 16 anni, perfetto... Kyrgios entra nello spazio social di un ragazzo e trasforma la cosa in qualcosa su se stesso, dicendo che pensavano di essere fratelli, blah blah blah… La sua difesa a questi post è che era tutto uno scherzo, ma la mancanza di sensibilità che dimostri lasciando quel commento, riempiendo la pubblicazione di un ragazzo di 16 anni di troll, il lato peggiore degli appassionati di tennis… è assurdo. Assurdo. Perché dico questo? Tu Nick sei qualcuno che si è dichiarato colpevole di aver aggredito la tua ragazza, e nel tuo caso vuoi che la gente comprenda il tuo contesto, dicendo che eri in un brutto momento, che stavi assumendo droghe. Intendiamoci, resterai per sempre il ragazzo che si è dichiarato colpevole di aver aggredito una donna, proprio come Sinner resterà un ragazzo che ha fallito un test antidoping“.
“Ora: scegliamo di dare contesto alle tue azioni oppure no? Non oltrepasserei mai il limite che tu hai oltrepassato, ma hai sempre voluto che le persone capissero il momento e il luogo della tua vita in cui è successo: non lo rende accettabile, ma cerca di dimostrare che quello non sei tu, che tu non sei un molestatore. Hai sempre detto di esser stato vittoria di bullismo, di soffrire mentalmente per gli insulti ricevuti dalla stampa e dai commenti della gente… e adesso cosa fai? Mi accusi di doping e vuoi che la gente capisca che quello che hai fatto è stato a causa del bullismo che hai subito? È pura e semplice ipocrisia”.
Roddick non le manda a dire, mette i classici puntini sulle i. Soprattutto mette NK spalle al muro, di fronte alle proprie responsabilità visto il tanto parlare, accusare e spargere veleno senza dimostrare la volontà di capire il contesto delle situazioni ed i fatti stessi. Un discorso duro, ma assolutamente franco quello di A-Rod, che stavolta ha davvero sparato un Ace vincente…
Marco Mazzoni