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Doping nel Tennis: L’ITIA difende le sue decisioni

Il 2024 è stato segnato da importanti controversie legate ai casi di doping nel tennis, in particolare quello di Iga Swiatek, la cui gestione da parte delle autorità ha sollevato dubbi e perplessità tra media e tifosi. Molti hanno ipotizzato un trattamento di favore per la polacca, soprattutto se confrontato con la severità della sanzione inflitta a Simona Halep.
Mentre l’appello dell’Agenzia Mondiale Antidoping nel caso Sinner potrebbe ulteriormente mettere in discussione l’operato dell’ITIA, la direttrice esecutiva Karen Moorhouse ha voluto chiarire la posizione dell’organizzazione in un’intervista a Tennis365.

Differenze Sostanziali tra i Casi
“Le regole applicate e i processi seguiti sono stati gli stessi per tutti i tennisti”, ha dichiarato Moorhouse. “Ogni caso è diverso e complesso, quindi è difficile equiparare i casi di doping di giocatori diversi e fare confronti tra loro, poiché sono i dettagli a fare la differenza.”

Il Caso Halep vs Swiatek
La questione è diventata particolarmente accesa dopo le lamentele di Simona Halep, che ha denunciato quella che considera una persecuzione nei suoi confronti, soprattutto se paragonata al trattamento ricevuto da Swiatek.
Moorhouse ha però sottolineato le differenze sostanziali tra i casi: “Non c’è alcuna somiglianza tra quanto accaduto nei due casi. Il TAS ha stabilito che Halep ha assunto un integratore al collagene contaminato, mentre nel caso di Swiatek si trattava di un farmaco regolamentato che assume regolarmente. Il livello di colpa e responsabilità di ciascuna è molto diverso, poiché la polacca non aveva modo di sapere della possibile contaminazione.”

Queste dichiarazioni arrivano in risposta alle crescenti polemiche sulla disparità di trattamento tra i vari casi di doping nel tennis, evidenziando come l’ITIA cerchi di mantenere la propria integrità in un momento di intenso scrutinio pubblico.

Francesco Paolo Villarico


Fonte: http://feed.livetennis.it/livetennis/


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