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Nadal: “Quando avrò finito i giochi, prenderò le decisioni che devo prendere”

Mastica amaro Rafael Nadal dopo la netta sconfitta patita dall’eterno rivale Djokovic nel secondo turno del torneo Olimpico. Nadal ha scelto di rinunciare a Wimbledon per preparare al meglio delle sue attuali possibilità la kermesse parigina,  ma il sorteggio beffardo gli ha quasi subito imposto una sfida troppo difficile. Lo riconosce con massima onestà dopo la sconfitta, aprendo una finestra al suo prossimo futuro e la decisione, che appare ormai molto probabile, di un ritiro definitivo a breve.

“C’è stato un giocatore molto più bravo dell’altro e dobbiamo accettarlo” afferma Nadal alla stampa. “Per un’ora è stato difficile digerire tutto quello che stava succedendo, anche se l’ho fatto, non è un problema, ho cercato di avere l’atteggiamento e la mentalità giusta per accettarlo. Sapevo che c’era la possibilità che sarebbe andata così. Non sono riuscito a giocare al livello che mi serviva per causargli problemi, neanche lui mi ha regalato praticamente nulla, e visto che non avevo qualità sufficiente con la mia palla continuava a crearmi problemi. Inoltre non ho le gambe di 15 anni fa, il che significa che senza qualità di palla e senza le gambe di 15 anni fa non puoi creare problemi al giocatore più vincente della storia. Da lì, analisi facile, non sono stato al mio livello, l’altro lo era, la reazione non è stata completa. Sono riuscito a riprendermi al punto da darmi un’opzione sul finale del secondo set, ma non sono riuscito ed è finita lì”.

Questo il passaggio sul suo prossimo, probabile, ritiro: “Giuro che non posso pensarci tutto il giorno (al ritiro, ndr). Non posso vivere ogni giorno pensando se sarà l’ultima oppure no, perché altrimenti è impossibile. Hai una mosca dietro l’orecchio che ronza tutto il tempo e non ti permette di sviluppare ciò che devi sviluppare per darti un’opzione, il che rende anche difficile non pensarci, perché ogni giorno che vengo a parlare con voi devo rispondere a questa domanda. Cerco di guardare avanti. Ma ovviamente se sento di non essere competitivo, di non avere le capacità per esserlo, prenderò la decisione di smettere, ma a dire il vero ho giocato poco”.

Quindi riassumendo Rafa pensa di aver giocato troppo poco per lo sforzo fatto per rientrare, ma è consapevole che se il livello resterà troppo basso, la decisione di smettere sarà inevitabile. Visto che risulta iscritto a US Open, chissà che New York non possa essere tappa decisiva – in caso di risultati negativi – per spingerlo a lasciare la sua lunga e fortunata carriera.

Mario Cecchi


Fonte: http://feed.livetennis.it/livetennis/


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