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Cavendish al Tour de France 2024 supera Eddy Merckx per le vittorie di tappa

Dopo aver sofferto nei giorni scorsi, a partire dalla prima tappa, in cui ha rischiato seriamente il ritiro, Mark Cavendish entra nella leggenda del ciclismo: con la vittoria nella quinta tappa del Tour 2024, a Saint-Vulbas, Cannonball supera Eddy Merckx per numero di successi alla Grande Boucle: 35 a 34. E pensare che a maggio 2023 aveva annunciato il ritiro…

IL RACCONTO DELLA 5^ TAPPA DEL TOUR

Riavvolgiamo il nastro di qualche giorno. 29 giugno 2024, prima tappa del Tour da Firenze a Rimini. Mark Cavendish entra subito in crisi, gli Appennini per il campione britannico sono un calvario che sembra non finire. I compagni di squadra lo scortano come si scorta un cavaliere disarcionato, gli mettono il ghiaccio sul collo, lo sostengono in qualunque modo. Persino gli altri corridori del gruppo gli passano borracce e gli versano acqua addosso. E’ il rispetto che merita un grande, non solo per i suoi 39 anni, ma perché campione assoluto, amato dal gruppo e un veterano a cui consentire di provare a realizzare il sogno, quello di superare il più grande di tutti i tempi per vittorie di tappa al Tour. Cavendish soffre tantissimo, vomita mentre percorre una delle tante discese dopo uno dei tanti colli affrontati tra la Toscana e la Romagna. Soffre anche nei giorni successivi, meno per fortuna, ma spesso al limite del tempo massimo. Ma non molla di un centimetro, perché il sogno è più grande della sofferenza: è anche così che nascono le grandi imprese del ciclismo.

3 luglio 2024: Cannonball supera Merckx ed entra nella leggenda

E poi arriva il giorno in cui Cavendish torna “Cannonball” ed entra nella leggenda del ciclismo. Si perché Cavendish condivideva con un certo Eddy Merckx, fino al 3 luglio 2024 e al traguardo di Saint-Vulbas, il record di vittorie di tappa alla Grande Boucle: 34 a testa. Il britannico aveva annunciato il ritiro dalle corse durante il Giro d’Italia 2023, poi un po’ la vittoria nella tappa finale ai Fori Imperiali, un po’ la caduta e il ritiro al Tour de France il luglio successivo, e soprattutto quel sogno di superare il Cannibale, l’uomo più vincente della storia del ciclismo, gli avevano fatto cambiare idea. “Non è ancora finita” aveva detto, e il suo ex compagno di squadra e direttore della Astana Alexandre Vinokourov lo ha volentieri accontentato. “Solo un altro anno eh” aveva scherzato Cavendish. Ed eccoci qui a raccontare un uomo diventato leggenda: a Saint-Vulbas, 5^ tappa del Tour de France 2024, “Manx Missile” sbaraglia tutta la concorrenza, I Philipsen, i Kristoff, i De Lie, gli Jakobsen, in una volata pazzesca. A 39 anni ha regolato con potenza e classe tutti gli altri velocisti, molto più giovani di lui. E ha messo la sua ruota davanti a quella del più forte di tutti i tempi, Eddy Merckx. Ora Cannonball guida la classifica di vittorie di tappa al Tour: 35 successi, contro i 34 del Cannibale. E, cosa ancora più clamorosa, Merckx perde un record, la notizia è di per sé pazzesca. Ma chissà che in questi giorni Cavendish non ci riprovi, giusto per mettere un po’ di distanza in più rispetto alla generazione di giovani fenomeni che sta dominando il ciclismo di oggi. Pogacar è a 12 successi di tappa, non si può stare troppo tranquilli per il record…

La festa con moglie e figli

Ad aspettarlo al traguardo moglie e figli. Un trionfo condiviso con abbracci e baci in famiglia, con un sorriso aperto, liberatorio. L’abbraccio a Vinokourov carico di gratitudine per la fiducia posta in lui dall’Astana. E l’omaggio degli avversari: l’abbraccio di Pogacar, i complimenti sinceri di Philipsen, nessuno nel gruppo oggi è triste per aver perso, ma felice per aver assistito a un momento storico. Una carriera, quella di Cavendish, che meritava un epilogo del genere. Nato nel 1985 nell’Isola di Man, abituata alle due ruote ma molto più rumorose e a motore, non poteva che appasionarsi alla velocità. E alla competizione: si narra che a 16 anni, mentre svolgeva il lavoro di impiegato in una banca, si mise in testa di superare il record di transazioni compiute in una giornata. E riuscì a batterlo. Per fortuna il suo destino è poi finito sulla bicicletta, con una carriera da mito del ciclismo. L’amore per la bicicletta scoppiato a 11 anni, da piccolo un esordio da terzino e il tifo per il Leeds, anche qualche esperienza con la danza prima di dedicarsi anima e corpo alle due ruote. Impressionante il suo palmares. Al Tour con quella di oggi fanno 35 tappe. 16 i successi al Giro, 3 alla Vuelta. In totale in carriera 161 successi, primatista tra i corridori in attività. Ha conquistato nel 2009 la Milano-Sanremo, l’unica classica adatta a un velocista come lui. Un mondiale in linea nel 2011 a Copenaghen, tre volte oro iridato in pista nell’americana, argento olimpico nell’omnium a Rio nel 2016. Evviva Mark Cavendish.


Fonte: https://sport.sky.it/rss/sport_ciclismo.xml

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