Dopo l’errore arbitrale che ha condizionato la semifinale di Monte-Carlo tra Sinner e Tsitsipas si torna a parlare di tecnologia sulla terra battuta, ma stavolta per via di un episodio controverso. Stavolta lo scenario è quello della Caja Magica di Madrid e il protagonista è Rafael Nadal. A differenza del torneo del Principato, nel Masters 1000 spagnolo c’è l’occhio di falco sul Manolo Santana Stadium (che dal 2025 verrà adottato in tutti i tornei del circuito e in qualsiasi superficie). A Madrid, dunque, in caso di punto dubbio sul centrale, non bisogna segnare il colpo a terra dopo aver fermato il gioco – chiedendo così la verifica “umana” al giudice di sedia – ma bisogna chiamare il challenge.
L’episodio tra Nadal e De Minaur
Tutto questo, però, non è stato fatto da Nadal nel match contro De Minaur. Accade tutto nel terzo game del primo set. Lo spagnolo, sotto 15-30 sul suo turno di servizio, si ferma e segna a terra un colpo dubbio dell’australiano che, intanto, chiude il punto. Il giudice di sedia, il britannico Fergus Murphy, non scende per la verifica, ma chiama il 15-40. Il motivo? Nadal non ha richiesto il challenge per la verifica elettronica. Una decisione che ha scatenato la rabbia del maiorchino, accompagnata dai fischi del pubblico nei confronti dell’arbitro. “In questi casi devi chiedere rapidamente il challenge” ha spiegato Murphy, cercando di placare l’ira di Nadal. Il replay ha poi certificato che la palla fosse effettivamente fuori, ma il punto non ha inciso ai fini del risultato vista la vittoria in due set di Rafa.