L’errore più che grande si può commettere nello sport e nel tennis in particolare è quello di dare per scontato, abituarsi velocemente alla grandezza di un giocatore arrivato a toccare il cielo a furia di prestazioni stellari, pensando che tutto sarà “facile” visto che i precedenti sono totalmente favorevoli. No, nel tennis non funziona così, ancor più se il rivale è noto come “Demon”, uno che non molla mai ed è nel “prime” della sua carriera. Jannik Sinner vince a Rotterdam, alza il secondo trofeo di un anno ancora senza macchia dopo lo straordinario successo agli Australian Open, e lo fa battendo per settima volta in altrettanti scontri Alex De Minaur (7-5 6-4 lo score dopo due ore e cinque minuti), ma stavolta il successo è stato molto, molto sofferto, ben più di quanto indica lo score stesso. È una vittoria davvero speciale, la dodicesima di fila nel 2024 (e 15esima considerando il finale del 2023), che porta in dote il dodicesimo torneo in carriera. Un successo che scrive un’altra pagina di storia: domani Jannik sarà n.3 ATP, best ranking personale e per un tennista italiano. Un traguardo splendido, meritatissimo, ottenuto con tanta sofferenza e che racconta la grandezza di un Campione che resiste a momenti difficili e trova il modo per stroncare un avversario mai domo e in grandissima forma.
È bene dirlo chiaramente: Sinner non ha giocato un’ottima partita, ha vinto davvero “sporco”. Ricordiamo molto bene i precedenti contro De Minaur, partite importanti – nel 2023 la finale del Masters 1000 canadese e la finale di Davis – tutte vinte con un denominatore comune, la maggior qualità di Jannik nello scambio, una combinazione di intensità e profondità che alla fine ha stroncato la strenua resistenza dell’australiano. Nella finale di Rotterdam è andato in scena un film molto diverso. In parte colpa di Sinner, modesto al servizio (55% di prime palle in campo), meno pulito negli impatti col diritto e con un bilancio pessimo con la seconda palla, solo il 38% di punti vinti. Qua entrano i meriti di De Minaur, mai così bravo nei loro precedenti scontri a giocare con così tanta aggressività e tempi di gioco talmente rapidi da mettere in crisi l’azzurro nello scambio. Di solito è Jannik a comandare, ad anticipare e spostare l’avversario dal centro del campo, costruendo un pressing di una intensità e pesantezza che stronca la resistenza del rivale. Per buona parte del match invece è stato Sinner a rincorrere poiché Alex ha servito e risposto talmente bene da tenere in mano il pallino del gioco.
Il peccato originale della modesta prestazione di Sinner è stato la difficoltà nell’allontanare il rivale dalla riga di fondo. Nei loro match precedenti Jannik è stato quasi costantemente al comando dei tempi di gioco, con una profondità e abilità nell’aprire l’angolo e poi affondare che ha demolito la resistenza di De Minaur. Nella finale di Rotterdam invece è stato proprio l’australiano ad appoggiarsi alla perfezione sui colpi dell’italiano e comandare, attaccare, prendendosi grandi rischi spesso ben ripagati. Eccellente col diritto De Minaur, davvero difficile vederlo brillare così tanto con un colpo che spesso “perde” esagerando col rischio e impatti instabili. Oggi è riuscito ad appoggiarsi benissimo sulla palla dell’azzurro, probabilmente perché le condizioni di Rotterdam sono ideali per il suo modo di impattare sulla destra, quasi uno schiaffo dall’alto verso il basso. Ha trovato una serie di accelerazioni lungo linea col diritto che Sinner ha fatto fatica a leggere e contenere, e che hanno portato attacchi splendidi e vincenti al “canguro”. Inoltre ADM è stato bravissimo nel non retrocedere di un millimetro anche a costo di sbagliare, lavorando bene la palla col back di rovescio e quasi mai cross, non permettendo così all’italiano di girarsi sul diritto o anticipare col rovescio e cambiare in lungo linea. Molti attacchi alla rete perfetti, sostenuto da una velocità di piedi spaziale, e pure ottimi servizi. In sintesi: De Minaur non può giocare contro Sinner meglio di così, ha rischiato tanto e quasi tutto gli è riuscito, tanto mettere l’azzurro davvero in difficoltà. Come ne è venuto fuori Jan? Con pazienza, classe e forza mentale.
La misura di un Campione è nel modo in cui vince pur non giocando al massimo, trovando la chiave per scardinare i migliori momenti dell’avversario, reggendo di testa e di fisico, e tirando la zampata nel momento chiave. Era chiaro che dopo tantissima spinta, rincorse, attacchi, numeri da circo per equilibrio e intensità, prima poi l’ardita architettura del tennis di De Minaur potesse vacillare. Qua è stato bravissimo Sinner, ad attendere, restare lucido e focalizzato, ritrovando profondità con la risposta e prendendosi il campo in momenti chiave. La risposta di Sinner non è stata efficace come al solito, per merito dell’ottimo servizio dell’australiano, forse anche per una giornata meno brillante fisicamente dell’azzurro. Jannik sta tirando al massimo o quasi dallo scorso ottobre. Viene da una striscia di sole due sconfitte dopo US Open (finale di Torino e contro Shelton a Shanghai). È sbagliato pensare che Sinner possa spingere sempre al massimo, dominare e non sbandare mai. Ha raggiunto un livello di gioco fantastico, ma la sua grandezza sta esattamente in vittorie come quella odierna, ottenuta con pazienza e lucidità. In momenti delicati, come i game dove ha strappato i break, la sua risposta è tornata profonda, il rovescio cross davvero stretto e potente, e anche l’impatto col diritto più preciso, generando quella profondità che è mancata per buona parte della finale.
Pochi i cambi col diritto lungo linea di Jannik, probabilmente perché arrivava con meno anticipo, perché il rivale lo costringeva a rincorrere, perché sentiva un po’ meno la palla. Infatti troppi sono stati i suoi errori da destra, ma alla fine è riuscito a tenere, gestire i momenti difficili nonostante un servizio che ben poco l’ha sostenuto, e portare a casa i punti importanti nelle fasi decisive del match.
Un vero Campione non brilla solo con i suoi colpi, ma anche per forza mentale, capacità di resistenza e reazione. La vittoria di Sinner a Rotterdam è un altro “Master” che certifica la sua grandezza.
Marco Mazzoni
La cronaca
La finale del 500 di Rotterdam inizia con qualche minuto di ritardo e De Minaur alla battuta. Subito un lungo scambio di ritmo, Alex ci prova ma Jannik è un muro, rimette tutto ancor più forte, ed è l’australiano a sbagliare. Un solo punto, ma potrebbe essere la foto esatta del match, non può limitarsi a scambiare di ritmo. Entra in azione la battuta di De Minaur, e tre punti per lui. 1-0 ADM. Buon inizio anche per Sinner, due Ace, solo una volée sbagliata per troppa sicurezza dopo un attacco col diritto, 1 pari. Tatticamente ineccepibile l’aussie nei primi game: chiede molto alla prima palla, attacca la rete appena può (soprattutto col rovescio cross), non è consigliabile entrare in lunghi scambi. Sbaglia qualcosa col diritto Sinner, quando il rivale rallenta la palla con lo slice. Il servizio però aiuta Jan, palle piuttosto rapide oggi e meno cariche di rotazione. Nel quinto game l’azzurro cambia ritmo. Cerca di far partire lo scambio arretrando di un metro la posizione in risposta e quindi imponendo un ritmo e velocità superiore nello scambio, che porta all’errore Alex. 15-30 e poi 30-40, ottenuto con una magia di tocco slice di diritto dopo essersi aperto il campo con un’accelerazione cross di rovescio eccezionale. Il BREAK arriva con un errore dell’australiano, la smorzata (prima cercata nel match) muore appena sotto il nastro. Il cambio di ritmo dell’azzurro spezza l’equilibrio del match, c’è una differenza importante di tenuta e controllo alla massima velocità tra i due, a favore di Sinner che serve avanti 3-2. Continua a tagliare col rovescio De Minaur, non solo per rallentare ma conferendo un effetto laterale per rendere difficile la spinta col diritto dell’italiano. L’esecuzione è interessante, e Sinner commette un errore, ma da destra funziona splendidamente la prima di servizio, sia esterna slice – colpo che sta diventando un punto di forza – che al centro. Con un passante di rovescio giocato col goniometro, tirato con una parabola stretta e calante che rende impossibile la volée, lo score si sposta sul 4-2 Sinner. Encomiabile la condotta di De Minaur, continua ad attaccare col diritto e buttarsi a rete, variare col servizio e col rovescio, resta aggrappato al match, ma Jannik è sciolto e sicuro, come dimostra la sicurezza dei suoi drive, veloci ma mai eccessivi, e pure l’ottimo serve and volley con il quale chiude l’ottavo game. Sinner serve sul 5-4 per il primo set. Perde il primo scambio, bravo l’aussie a spingere a tutta sul taglio di Jannik. Niente prima palla per l’azzurro, ed Alex ci prova ancora con successo col diritto, 15-30, situazione inedita nel match. A.A.A. prima cercasi… e la prima torna, è un Ace, 30 pari. Altra prima esterna, sicura con lo slice esterno, e quindi bravo a colpire un diritto molto carico di spin incrociato, che sorprende il rivale. Set Point Sinner! Se lo gioca senza prima palla, e sbaglia col rovescio l’azzurro. Il peggior game del match finora. Con un smash comodo arriva il secondo Set Point. Scambia corto l’azzurro, in questo game non trova profondità con i colpi, l’australiano ha il tempo per aprire e colpire in spinta. C’è lotta. Uff! Incredibile come Jannik sia riuscito a parare di volo dopo una demivolée per niente facile. Una prodezza che gli vale SP #3. Niente, ADM regge ed è ancora l’azzurro a sbagliare per primo. Splendida la risposta e attacco di De Minaur, ma Sinner si difende da campione, con un doppio passante strappa un altro punto non facile, e quarto Set Point. Altro errore col diritto, è teso l’azzurro, stavolta affretta i tempi. Altro errore, incerto Sinner in questo pessimo game, concede una palla del contro break dopo 4 set point… Si butta avanti Jan, con decisione chiude con lo smash, quasi di rabbia, come a scacciare il momento non facile. Attacca ancora, ma è un po’ corto ed ottimo invece il passante basso di Alex, che strappa la seconda palla break. Arriva lo scambio più lungo e duro del match, Sinner non riesce a sfondare e De Minaur trova un gran diritto lungo linea che sorprende l’azzurro, crolla pure a terra cercando un recupero disperato, ma non va. Contro Break, 5 pari. Male Sinner nei set point con il servizio, e male in generale con la battuta. Si è invertita l’inerzia del match nello scambio: Sinner gioca più corto, con il suo pressing non riesce a portare all’errore il rivale, bravo a tenere ed attaccare. Cerca una reazione Jan, tira un rovescio passante bellissimo, forza il game ai vantaggi. È lo scatto emotivo che serviva: gran risposta e palla break Sinner. Soffre l’azzurro sul diritto lungo linea di De Minaur, in grande anticipo, così si salva l’australiano. Ma sbaglia un colpo banale Alex, c’è la seconda palla break per Sinner. Grande bagarre in questa fase del match, e qualità non sempre altissima con tanti errori. Che errore De Minaur!!! Valuta male un passante di Jannik, un rovescio alto che atterra in campo. BREAK Sinner, va a di nuovo a servire per il set sul 6-5. Stavolta inizia bene il game, gran botta col servizio al centro, 15-0. Ma sulla seconda palla la musica cambia (ha vinto solo 6 punti su 19 Jan). Indispensabile la prima palla, eccola da destra, 30-15. Stavolta l’attacco dell’aussie sulla seconda è out, 40-15 e altri due Set Point. ACE! 7-5, un set complicatissimo nella fase finale, con un De Minaur mai domo ed efficacissimo in risposta. Sinner un po’ teso, molto dipendente dalla battuta perché trattenuto e corto nel palleggio, fatto questo inusuale per lui nel 2024.
De Minaur apre il secondo parziale con un buon game, attacca appoggiandosi bene alle palle dell’azzurro, senza perdere campo e trovando profondità. Discreto turno di battuta anche per Sinner, lo chiude con un attacco di diritto, 1 pari. Mai visto ADM giocare così bene, a tutto campo, anche in difesa, costringendo Sinner a fare due, tre volte il punto per chiudere. Niente è facile per Jannik, anche quando disegna il campo aprendo l’angolo. E commette qualche errore di troppo. Un altro rovescio in rete ai vantaggi costa una palla break a Sinner nel quarto game. Se la gioca bene, nonostante la seconda di servizio, con un cambio di rovescio in lungo linea ottimo. Annulla anche una seconda palla break l’azzurro, servizio e chiusura sulla rete. Con uno schiaffo al volo perfetto, Jannik impatta 2 pari. Molta fatica in questa fase del match, ma le chance annullate al rivale accendono Jannik. Risponde con più efficacia nel quinto game (stazionando anche un filo più dietro), e con un bel passante di rovescio strappa una palla break ai vantaggi. Con coraggio Alex attacca dopo un bel diritto difensivo in lungo linea, si salva, ma poi commette un doppio fallo (molti errori in questo gioco per lui). Cerca l’accelerazione lungo linea di rovescio Jannik, ma non trova di poco la riga, spreca la seconda palla break. Lo lotta è feroce in questa fase, l’azzurro cerca di ritrovare la massima profondità nello scambio, indispensabile per allontanare il rivale e di fatto disarmarne gli attacchi appoggiandosi sulla palla. Infatti accelera di nuovo ma fuori posizione, ed esagera. Terza palla break Sinner… È quella buona: risponde piuttosto profonda, grande ritmo, stavolta De Minaur sparacchia in rete. BREAK Sinner, bravo a restare calmo e solido nella parte iniziale del set, condotta dal rivale, e capitalizzare gli errori dell’australiano. 3-2 e servizio Sinner. Il vantaggio non spacca affatto il set: De Minaur alza ancor più la sua spinta, mentre Jannik sbaglia una situazione favorevole, crollando 0-40. Il Contro Break arriva sul 15-40, ottimo un rovescio lungo linea dell’aussie che gli apre il campo. 3 pari. Alex continua ad attaccare, Jan si difende con passanti consistenti. 15-30 e poi 15-40 con un errore di rovescio, di nuovo due chance per l’azzurro per tornare avanti. Regala Del Minaur, altro rovescio affrettato che non passa la rete. Sicuramente paga anche l’intensità mostruosa con la quale ha tenuto finora il campo e subisce il secondo BREAK del set, 4-3 e servizio Sinner. Fase negativa per il “canguro”, arriva appena in ritardo sulla palla e la precisione dei suoi colpi subito ne risente. La prima di servizio è sempre modesta per Jan (55%), mentre servirebbe un aiuto dalla battuta. Il rovescio dell’azzurro funziona, e con un altro approccio di tocco col diritto ben eseguito vola 40-15. Con un diritto pesante Sinner stavolta consolida il vantaggio, 5-3. Non un Sinner spaziale, tanti errori e problemi, ma è lì, a lottare, e a un passo dalla vittoria. De Minaur resta aggrappato al match, 4-5, Jannik serve per chiudere. Ottimo l’avvio, rovescio cross d’attacco perfetto e via con lo smash, oggi davvero preciso, forse il miglior colpo del match. Poi servizio e diritto da destra, dopo un errore. 30-15, rapido finalmente ad aggredire la risposta del rivale. Con un altro diritto fulminante, stavolta in contro piede, ecco il DOPPIO MATCH POINT!!! Eccolo! OUT la risposta di Alex, VINCE SINNER!!!! Secondo successo dell’anno, 12esimo successo del 2024, 12esimo titolo, è n.3 del mondo. BRAVO! Vincere soffrendo, è talvolta ancor più bello.
[1] Jannik Sinner vs [5] Alex de Minaur (non prima ore: 15:30)
Sinner (🇮🇹) vs De Minaur (🇦🇺)
SERVICE STATS:
– Serve Rating: 285 vs 288
– Aces: 4 vs 6
– Double Faults: 0 vs 1
– First Serve: 20/32 (63%) vs 17/26 (65%)
– 1st Serve Points Won: 17/20 (85%) vs 12/17 (71%)
– 2nd Serve Points Won: 4/12 (33%) vs 6/9 (67%)
– Break Points Saved: 0/0 (0%) vs 0/1 (0%)
– Service Games Played: 4 vs 5
RETURN STATS:
– Return Rating: 183 vs 82
– 1st Serve Return Points Won: 5/17 (29%) vs 3/20 (15%)
– 2nd Serve Return Points Won: 3/9 (33%) vs 8/12 (67%)
– Break Points Converted: 1/1 (100%) vs 0/0 (0%)
– Return Games Played: 5 vs 4
POINT STATS:
– Service Points Won: 21/32 (66%) vs 18/26 (69%)
– Return Points Won: 8/26 (31%) vs 11/32 (34%)
– Total Points Won: 29/58 (50%) vs 29/58 (50%)