Iga Świątek è felice del suo 2023, annata diversa dal 2022 ma molto positiva, anzi forse superiore per le difficoltà attraversate. Continua a chiedere maggior presenza delle tenniste nei processi decisioni in seno alla WTA, e ha affermato di aver tolto la coccarda in sostegno dell’Ucraina perché in patria ha ricevuto molte critiche al riguardo e ormai il sentimento che provocava era più negativo che positivo. Questo il succo di una lunga intervista rilasciata dalla campionessa polacca al magazine del suo paese SuperExpress. Riportiamo parte del pensiero della n.1 al mondo.
“Meglio 2022 o 2023? È difficile fare paragoni. Nel 2022 tutto filava liscio, l’annata è iniziata questa serie di 37 vittorie consecutive e sinceramente non so come sia successo. Ho vinto il Roland Garros, sapevamo cosa puntavamo e lo abbiamo raggiunto senza grossi problemi. Quest’anno è stato diverso perché ho avuto due infortuni gravi che avrebbero potuto tenermi fuori per un periodo più lungo se li avessimo gestiti male. Ci sono stati molti alti e bassi per quanto riguarda la mia forma e la rivalità con Aryna Sabalenka è diventata molto intensa. Per questo ci sono state sicuramente molte più sfide, e il fatto di tornare in testa alla classifica nell’ultimo torneo con un vantaggio di punti così piccolo mi è sembrato quasi impossibile, non credo che cose del genere succedano spesso nello sport. In fin dei conti, viste le difficoltà, tutto questo mi ha reso più orgogliosa di quest’ultima stagione”.
In Polonia non sono mancate le critiche per l’assenza di Iga alle finali di BJK Cup, soprattutto da parte della Radwanska, altro monumento del tennis nazionale. Così risponde Swiatek: “Le critiche non mi hanno offesa perché non mi importava molto. Ognuno di noi ha carriere completamente diverse e vengono gestite in modo diverso. Anche se abbiamo avuto lo stesso allenatore (Tomasz Wiktorowski), a volte prendiamo decisioni diverse. Agnieszka ha sicuramente meritato molto, grazie a lei la nazionale polacca ha ottenuto grandi risultati e – come ha detto – è stata sempre a disposizione. È solo che, visti i progressi che ho fatto e il fatto che sono il numero 1, ho molte responsabilità anche fuori dal campo. Andate a vedere dalle statistiche, è stata la seconda stagione in cui ho giocato più partite nel tour. Mi rendo conto che a volte, purtroppo, dovrò prendere decisioni del genere, soprattutto con i due tornei in due continenti diversi a due giorni di distanza. Queste decisioni sono state sicuramente impegnative e difficili. Spero che la WTA torni al sistema che esisteva ai tempi di Agnieszka e che sia più favorevole per quanto riguarda il programma, le date e i luoghi delle gare. Sfortunatamente, ho dovuto prendere tali decisioni negli ultimi due anni. Considerando che ora sono sana e vedendo come sto affrontando la situazione, penso che queste siano state decisioni giuste e ragionevoli, anche se emotivamente difficili”.
Il Natale è alle porte, ecco il regalo ricevuto che Iga non scorderà mai: “Ricordo quando mio padre mi comprò un grammofono con degli altoparlanti enormi quando avevo 18 anni. È stato un regalo fantastico. Sono sicura che ce ne sono stati molti altri belli, solo che ora non riesco a ricordare. Ma questo grammofono mi è rimasto impresso nella memoria e penso che resterà con me per sempre”.
Dopo la lettera scritta dalle top player alla WTA chiedendo molti cambiamenti, le cose non sembrano essersi mosse ancora nella direzione voluta dalle giocatrici. “Il problema principale è che molte decisioni sono state prese a nostra insaputa e senza il nostro coinvolgimento. E adesso è difficile negoziare con le varie istituzioni una volta prese queste decisioni e firmati i contratti. Tuttavia, ci aspettiamo ancora che ci sia un cambiamento e che vengano introdotte delle regole che renderanno un po’ più facile per noi vivere sul tour e che ci possano consentire di rimanere in salute più a lungo, e anche di avere anche un maggiore equilibrio nella vita. Ecco perché continuiamo a parlare con la WTA e la cosa più importante è che siamo unite in ciò che vogliamo. Purtroppo capita spesso di sbattere la testa contro il muro. Spero che la prossima stagione, con la nostra attività e iniziative, otterremo un po’ di più delle cose di cui hanno bisogno le giocatrici. È tutto complesso, queste sono anche decisioni aziendali e talvolta politiche. Tuttavia, penso che passo dopo passo potremo avere un grande impatto se la WTA sarà disposta a collaborare”.
Fanno notare alla polacca che negli ultimi tornei della stagione è scomparsa la coccarda pro Ucraina che aveva indossato per tanto tempo. Così Iga spiega la scelta di toglierla: “Penso che questo nastro mi abbia aiutato molto all’inizio, quando volevo dimostrare che sono coerente nel ricordare gli ucraini e ciò che sta accadendo, perché dopo tutto la memoria della società è corta. Ma recentemente c’è stato molto odio e molti commenti diventati giudizi. La gente è arrivata addirittura a dire che non sono polacca. Penso che il nastro abbia iniziato a generare più emozioni negative che reazioni positive e per questo abbiamo deciso che il nastro non era più l’idea migliore. Tuttavia, intendiamo continuare a sostenere l’Ucraina e penso che questa sia la cosa più importante. E con quello che è già successo, indossando il nastro e con la partita di beneficenza a Cracovia, spero di aver incoraggiato i polacchi ad aiutare. Del resto non c’era bisogno di incoraggiamenti, perché come nazione eravamo davvero uniti e abbiamo fatto molto” conclude Swiatek.
Un’intervista molto interessante, nella quale Iga va in profondità su molti temi, dimostrando la propria personalità. Un carattere da vera n.1
Marco Mazzoni