Djokovic detta la propria legge nella finale del Pala Alpitour, conquistando le ATP Finals per la settima volta in carriera. Non basta il cuore a Sinner, ko con un doppio 6-3 in un’ora e 43 minuti. Nole ha giocato una partita perfetta, concedendo appena 2 punti al servizio nel primo set e chiudendo nel secondo con un doppio break
L’ALBO D’ORO DELLE ATP FINALS
Quando Novak Djokovic entra in campo, c’è una legge che lo accompagna: batterlo per due volte di fila è praticamente impossibile. Solo in otto ci sono riusciti, l’ultimo dei quali (Nick Kyrgios) sei anni fa. Potevano diventare nove, ma Jannik Sinner non è riuscito nell’impresa alle ATP Finals. Jannik come Roger Federer, accomunati da uno stesso destino: sconfitti in finale nel torneo dei maestri dopo aver battuto Djokovic nel round robin. Si è concluso con un doppio 6-3 in favore del “Djoker” l’ultimo atto del Pala Alpitour, colorato d’arancione a sostegno di Sinner. La spinta del pubblico, però, non è bastata per replicare lo stesso risultato di martedì. Troppo Nole per l’azzurro, una versione brillante del n. 1 al mondo che ha confessato di aver giocato le due migliori partite dell’anno in semifinale (contro Alcaraz) e in finale (contro Sinner). La leggenda che batte la Next Gen per conquistare il 7° titolo alle ATP Finals (+1 su Federer) che gli regala uno dei tantissimi record della sua straordinaria carriera.
Il dominio di Nole e l’orgoglio di Jannik
Sinner e Djokovic sono arrivati in finale dopo aver trascorso quasi 10 ore a testa in campo, ma con uno spirito diverso. Jannik, che poteva eliminare il serbo nel round robin perdendo l’ultima sfida contro Rune ma invece ha fatto partita vera (anche con i problemi alla schiena), ha iniziato contratto e in affanno. Nole, invece, è stato pimpante da subito. Il risultato è un primo set durato appena 38 minuti, in cui Djokovic concede appena due punti nei turni di battuta. Quasi la fotocopia della semifinale con Alcaraz, sia per punteggio che per rendimento. Nel secondo set Sinner perde il servizio in apertura (parziale da incubo di 0-10), ma poi reagisce con cuore e orgoglio. Le occasioni arrivano (due palle break nel sesto game e 0-30 nell’ottavo con due errori gratuiti che potevano portare altre palle break), ma Djokovic è più lucido nei punti che contano.
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Una vittoria da record
Il successo con Sinner è l’ennesima perla della carriera di Djokovic che chiude un’annata straordinaria, tra le migliori per sua stessa ammissione. Nole ha giocato appena 12 tornei nel 2023 e ne ha vinti 7, salendo a quota 98 trionfi in carriera a -5 da Federer. Inoltre il serbo è riuscito a battere anche…se stesso. Djokovic era già il vincitore più anziano delle ATP Finals (tra gli altri numeri, ha raggiunto 50 vittorie nel torneo), ma è riuscito a riscrivere questa statistica fissando “l’asticella” a 36 anni e 181 giorni. Un esempio per Sinner che da qui deve ripartire per continua la sua ascesa da campione.