I crampi spezzano il sogno parigino di Carlos Alcaraz. Si è concluso nel peggiore dei modi il cammino al Roland Garros del n. 1 al mondo, battuto sia da Novak Djokovic che dal problema fisico accusato all’inizio del terzo set: 6-3, 5-7, 6-1, 6-1 il punteggio in favore del serbo. Era la sfida più attesa già da inizio torneo, cerchiata in rosso subito dopo il sorteggio dei tabelloni che li vedeva entrambi impegnati nella stessa parte del tabellone.
Ed effettivamente le premesse erano ottime, come dimostrato dai primi due set, lottati e combattuti. Nel primo parziale Alcaraz paga un inizio contratto: Djokovic guadagna il break di vantaggio nel quarto game e annulla complessivamente quattro palle per il controbreak, giocate male dallo spagnolo che cercava sempre di accorciare gli scambi e affrettare le scelte. L’inerzia, però, cambia nel secondo set quando Alcaraz sale di livello (nonostante qualche errore di troppo con il rovescio) mentre Djokovic accusa un piccolo calo.
Tutto lascia pensare a una sfida da cinque set, invece l’incontro finisce all’inizio del terzo parziale sul 1-1. Qui Alcaraz si ferma per un crampo al polpaccio destro, trattato due volte dal fisioterapista ma senza rimedi. Lo spagnolo resta in campo per onore, ma senza potersi muovere e giocando solo a braccio sciolto. “Stavo benissimo fisicamente – le parole dell’iberico in conferenza stampa – ho iniziato a sentire i crampi alle braccia verso la fine del secondo set. Nel terzo li sentivo in tutto il corpo. Poi in tutto il corpo nel 3° set. Chi dice di non essere nervoso quando affronta Djokovic, dice una bugia”. Due set vinti senza difficoltà per il serbo, che domenica giocherà la 34^ finale Slam e andrà a caccia del 23° Major che gli consentirebbe di staccare Rafa Nadal nella classifica all-time.
Ruud schianta Zverev e vola in finale con Djokovic
Domenica, nell’ultimo atto dello slam parigino, il serbo troverà Casper Ruud, numero 4 del tabellone, che nell’altra semifinale ha sconfitto 6-3, 6-4, 6-0 il tedesco Sasha Zverev. Uno score, forse, troppo severo per il 26enne di Amburgo, che sarà tormentato dai rimpianti per i tanti errori commessi nei momenti decisivi del match (vedi le tre palle annullate nel terzo game del secondo parziale, quando il n.22 del seeding era in vantaggio 2-1). Per il norvegese è la seconda finale consecutiva al Roland Garros: nel 2022 fu strapazzato 6-3, 6-3, 6-0 in 2 ore e 18 minuti di gioco da Nadal, recordman del torneo con 14 successi. Sono quattro i precedenti tra Ruud e Djokovic, tutti vinti dal campionissimo di Belgrado (l’ultimo nella finalissima delle ATP Finals di Torino, lo scorso novembre: 7-5, 6-3).